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Attività del Centro di Documentazione sul Territorio e la Cultura locale di Alesso di Trasaghis (UD)

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Riandando al 2021: appello per la digitalizzazione dei testi friulani

Post n°253 pubblicato il 20 Gennaio 2022 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Gli archivi - La storia del Friuli ora è digitalizzata

Messaggero Veneto, 23 ottobre 2021

Gentile direttore, da parecchi anni cerco di documentarmi su fatti, tra cronaca e storia, riguardanti l'Alto Friuli. Ricordo quando, fino agli anni '80, si andava a prenotarsi alla Biblioteca Civica di Udine per poter visionare i microfilm dei quotidiani friulani di inizio Novecento: bisognava avere fortuna nel prendere la prenotazione e - ottenutala - molta, molta pazienza nel far scorrere una rotellina che consentisse di vedere a schermo la riproduzione delle pagine stampate, prendendo poi - rigorosamente a mano - note ed appunti. Ora (per fortuna?) la situazione è di molto migliorata. La Biblioteca Civica di Udine, negli anni '90, ha dato vita alla digitalizzazione di giornali e periodici, che sono liberamente consultabili online ; attualmente sono presenti 39 testate per un totale di quasi 300 mila pagine che possono essere consultate (ed eventualmente scaricate). Parallelamente la Società Filologica Friulana aveva digitalizzato e reso fruibili gli articoli pubblicati sulle sue riviste (dal 1919 ai giorni nostri, esclusi gli ultimi cinque anni); il progetto si è poi allargato alla costituzione del portale "Riviste friulane" che rende fruibili gli articoli pubblicati, oltre che sulle riviste della Filologica, anche quelli delle Memorie Storiche Forogiuliesi, della Panarie, dell'Accademia di San Marco di Pordenone, degli Atti dell'Accademia udinese di scienze lettere e arti e, fra poco, anche dell'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione. Recentissima è anche la costituzione del portale www.mediarchivefvg.it, che mette i rete numerosi materiali (soprattutto fotografici e archivistici) degli Istituti che seguono in maniera particolare la storia del Novecento. Vi è inoltre la possibilità di accedere a diverse biblioteche digitali internazionali, come quella del portale archive.org, dove confluiscono le ricerche di varie università americane o anche, semplicemente, su Google libri. Un panorama promettente, dunque, che forse meriterebbe di essere integrato anche dalla possibilità di accedere alle pagine digitalizzate della gloriosa rivista della Società Alpina Friulana "In Alto" che ha iniziato le pubblicazioni nel 1882 e ancora si pubblica (ora a scadenza annuale). Se non sbaglio, la biblioteca storica della Saf è stata affidata all'Università di Udine. Sarebbe, credo, assai importante che anche quei numeri venissero digitalizzati e resi fruibili.

Pieri Stefanutti

Centro di documentazione sul territorio - Trasaghis

 
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Centro di documentazione, stralci dalla relazione 2020

Post n°252 pubblicato il 20 Febbraio 2021 da centro_doc_alesso
Foto di centro_doc_alesso

Come ogni anno, il Centro di Documentazione ha presentato la relazione consuntiva relativa alle attività del 2020 e le linee indicative dei progetti del 2021. Se ne propongono alcuni stralci.

 

 

Premessa

 

La perdurante situazione di pandemia ha portato ad un drastico ridimensionamento delle attività preventivate in quanto sono venute a mancare tutte le occasioni legate agli incontri e alle attività in pubblico. La sala del Centro è anche rimasta per diverso tempo inagibile per la riparazione del pavimento a seguito di infiltrazioni d’acqua piovana. Anche in considerazione della ridotta attività, non vi è stato, per il 2020, lo stanziamento annuale di fondi da parte dell’Amministrazione comunale per l’incremento del materiale di consumo.

 

Attività svolte nel 2020

 

·         Costituzione archivio digitale. Si è continuato a scannerizzare ed acquisire in formato digitale alcune fotografie riguardanti il territorio, provvedendo anche ad effettuare copie di backup di tale materiale. È stata arricchita anche la sezione dedicata anche a filmati, reperiti e scaricati da Internet, riguardanti il territorio.

 

·         Costituzione archivio fotografico.  È proseguita la catalogazione delle fotografie in formato cartaceo (con le operazioni di riordino, inventario, descrizione per argomento, formato e autore), suddivise in una trentina di cartolari (in massima parte dedicate a ogni singola frazione del Comune).

 

·         Costituzione archivio bibliografico. Si è continuato a predisporre una collocazione funzionale (cartelle e buste tematiche) per i testi e gli svariati articoli e documenti riguardanti il territorio e, in generale, il Friuli che sono stati acquisiti e depositati nel Centro. È stata arricchita la sezione "Biblioteca Val del Lago" con il reperimento di ulteriori lavori riguardanti il territorio in formato pdf, facilmente consultabile e condivisibile. Si è incrementata la ricerca e l’acquisizione dei pdf di lavori pubblicati sulle riviste e sui Numeri Unici della Società Filologica Friulana nonché del portale “Riviste Friulane” riguardanti il territorio. È proseguita l’acquisizione di copie digitali di articoli e pubblicazioni riguardanti il territorio ottenute da varie Biblioteche nazionali grazie alla collaborazione della Bibliotecaria di Trasaghis.

 

·         Realizzazione di pubblicazioni, materiale multimediale, mostre, incontri informativi e di approfondimento.  La presentazione del progetto di didattica legata al territorio con la Scuola Primaria di Alesso e l’Ecomuseo avviata l’anno precedente, confluita nella stampa di libri e schede didattiche non ha potuto aver luogo per la situazione di pandemia. È rimasta conseguentemente sospesa anche la raccolta di materiale archivistico e bibliografico per la realizzazione della monografia su Avasinis col conseguente slittamento della conclusione del progetto editoriale. A fine anno è stata avviata la stampa della pubblicazione (a tiratura limitata per Biblioteche e scuole) della ricerca di demografia storica “A miglior vita” curata da D.Tomat e P. Stefanutti e premiata, per la sua validità, dalla Società Filologica Friulana. Si è incrementata la presenza sul Notiziario comunale non solo come resoconto di attività, ma anche come spazio per la presentazione di ricerche specifiche (lo studio sulla toponomastica comunale, per esempio, è stato ripreso da diversi organi di informazione).

 

·         Attività informative e promozionali. Il funzionamento e l’attività del Centro di documentazione sono stati più volte presentati sulla stampa (Notiziario comunale, quotidiani regionali). È stato inoltre più volte aggiornato su Internet un blog (http://www.blog.libero.it/centrodocalesso/) che informa delle iniziative proposte dal Centro. Sulla pagina della "posta dei lettori" del Messaggero Veneto sono state diverse volte pubblicate fotografie provenienti dall'Archivio del Centro di Documentazione, con rimandi all'attività del Centro stesso. Notizie sulle iniziative proposte dal Centro sono state anche pubblicate sul sito "Comunicati stampa" (http://www.comunicati-stampa.net) e conseguentemente riproposte in un ampio circuito informativo di siti collegati. Sul sito www.sfogliami.it  sono stati pubblicati lavori riguardanti il territorio al fine di favorirne la fruizione anche a persone non residenti nel Comune (da segnalare in particolare la digitalizzazione di alcuni numeri del giornalino scolastico “Il farc” dedicati a eventi significativi nella storia del territorio).

Per quanto riguarda i programmi per il 2021  

·         Si proseguirà nell'acquisizione in forma digitale di foto e documenti non ottenibili in originale. In collaborazione con l'Ecomuseo della Valle del lago potranno essere realizzati materiali video riguardanti il territorio e, in generale, attuate iniziative coordinate (per esempio nel trentennale della morte di Siro Angeli).

 

·         Pubblicazioni. Nel 2021 verranno proseguite iniziative editoriali di documentazione in collaborazione con l'Ecomuseo. e si prevede inoltre la ripresa della raccolta di materiale bibliografico e documentaristico per la stesura di un volume monografico su Avasinis da realizzarsi nei prossimi anni.

La predisposizione di iniziative pubbliche sarà ovviamente possibile solo col superamento della situazione di pandemia.

 

 
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Ragionando sulla toponomastica comunale

Post n°251 pubblicato il 13 Novembre 2020 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

A Trasaghis una ricerca per scoprire i motivi ispiratori della toponomastica comunale

 

Il lockdown prima e le restrizioni attuali hanno drasticamente ridotto anche la possibilità di organizzare incontri a carattere culturale. Le varie associazioni ed i gruppi stanno cercando quindi nuove strategie. È il caso anche del Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis che, dopo le diverse presentazioni dei “Quaderni” realizzati con l’Ecomuseo della Val del Lago (gli ultimi sono stati dedicati alle piante officinali della zona ed alle leggende del monte San Simeone), prosegue nel lavoro di ricerca, coordinato da Pieri Stefanutti, per la raccolta di materiale fotografico e bibliografico riguardante il territorio con la successiva rielaborazione dei dati.

L’ultimo lavoro è una analisi dei motivi ispiratori della toponomastica comunale dove, al rispetto ed al recupero degli antichi nomi di località (via Piornêt ad Alesso, Cjaradoria a Trasaghis, Cjanêt a Peonis, Piz a Braulins, Novedêt ad Avasinis, eccetera), si affiancano ricordi storici (via Valentino Del Bianco, primo caduto nella grande guerra, via 8 ottobre, giorno dello sfollamento del 1944 e altri ancora) ed i nomi post-sismici, tramandando la memoria di Stati e città che aiutarono Trasaghis nel 1976 (ed ecco quindi vie e piazze dedicate a Norvegia, Trysil, Griffen, Perugia, Jesi, Acqui Terme, Albizzate) e delle persone che ebbero un ruolo significativo (dal capitano canadese Mc Bride, morto durante le operazioni di soccorso, all’ing. Chiavola).

Da segnalare anche che accanto alla toponomastica “ufficiale”, è stato deciso anche di proporre in ogni paese la collocazione di alcune tabelle segnaletiche con la antica denominazione friulana delle località che, seppur non strettamente corrispondenti a delle vie, anche e soprattutto a seguito dei mutamenti insediativi del dopo terremoto, sono ancora vivi nella memoria di tante persone ed è giusto che vengano tramandate anche attraverso una forma scritta.

Per fare qualche esempio, sono state collocate le targhe indicanti “Somp Cjanâl” e “Morâl” ad Avasinis, “Nariu” e “Pidibêri” ad Alesso, “I slacs” a Trasaghis, “In Cjscjel” a Braulins, “I gòbui” a Peonis; toponimi carichi di tradizione e di storia, cui anche i rinati paesi e le nuove generazioni debbono riservare uno sguardo carico di attenzione e rispetto.

La ricerca, che è stata recentemente pubblicata sul n. 2 del Notiziario comunale, può essere consultata o scaricata sul sito del Comune.

(https://www.studionord.news/a-trasaghis-una-ricerca-per-scoprire-i-motivi-ispiratori-della-toponomastica-comunale/ )

 

Sull'argomento, v. anche articolo su "La Vita cattolica" dell'11-11-2020.

 
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A 44 anni dal terremoto, un percorso di documentazione sul territorio

Post n°250 pubblicato il 06 Maggio 2020 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

6 maggio: a 44 anni dal terremoto, uno sguardo indietro va senz'altro rivolto innanzitutto al ricordo delle vittime ed al faticoso - ma vincente - percorso di ricostruzione.

Accanto a questo, può essere utile riflettere su quanto si sia fatto, in questi anni, per studiare, documentare e promuovere il territorio. 

Ebbene, quelle che negli anni '50 erano definite "borgate quasi senza storia", ora sono una delle zone maggiormente studiate della realtà friulana e in questo itinerario una buona parte la ha giocata anche il Centro di Documentazione.

Senza la pretesa di offrire una bibliografia completa, possono essere in primo luogo ricordate le tante monografie uscite per documentare l'andamento della ricostruzione, parallelamente alla riscoperta delle caratteristiche storico- culturali del territorio. Qualche titolo?

- La memoria, il lavoro, la rinascita (1986)

- Cronaca e immagini (1996)

- Ricostruzione di un'identità (2001)

- Paesi feriti, paesi rinati (2006)

Quasi tutti i paesi, poi, hanno visto pubblicata una monografia dedicata alle caratteristiche del luogo: da "Trasaghis storia e memoria" (1997) a "Il puint di Braulins" (2007), a "Peonis" (2011) per arrivare ai due volumi su ALesso (2012 e 2014). Avasinis ha visto la pubblicazione dei diari parrocchiali dedicati alla Prima guerra mondiale ("Timp di vuere", 1988 e "Avasinis 1940-1945", 1996 e 2015) mentre è in fase di eleborazione una specifica monografia.

Altri lavori sono stati dedicati alla storia: oltre ai citati diari di Avasinis, "Strade di guerra" (2007), "Ottavio Bottecchia, quel mattino a Peonis" (2015), "Memorie di un esodo" (2003).

Tutti questi lavori sno stati editi dal Comune di Trasaghis, spesso con la cllaborazione del Centro di Documentazione sul Territorio.

A questi titoli si aggiungono i lavori culturali realizzati da gruppi, associazioni e singoli e le varie produzioni dell'Ecomuseo della Val del Lago, senza dimenticare il monumentale volume di "Val dal Lâc" edito nel 1987 dalla Società Filologica Friulana.

Si tratta, in sostanza, di un percorso assai significativo che ha riguardato una ricostruzione non solo materiale ma anche culturale.

 
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Consultabili online tre numeri de "Il farc"

Post n°249 pubblicato il 02 Marzo 2020 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

 

Alla fine di gennaio è deceduta la prof Alida Londero, insegnante gemonese che ha operato per diversi anni anche nelle scuole medie di Trasaghis. Tanti la ricordano anche per aver dato vita a “Il farc”, il giornalino scolastico che, nell’immediato dopo-terremoto, ha portato decine di allievi a guardare con attenzione la storia, la cultura e le caratteristiche del territorio e a riversare il risultato dell ricerche attraverso un foglio informatico apprezzato anche al di fuori del contesto comunale.

 

Alcuni numeri de “Il farc” (quelli monografici dedicati ai fatti del 1945 e al Lago del1982 nonché quello sul crollo del ponte di Braulins del 1984) sono stati digitalizzati e messi in rete dal Centro di Documentazione sul Territorio. Per consultarli, dal Blog del Centro,  cliccando sul titolo, il numero può essere visionato in maniera sfogliabile.

 

Per accedere direttamente allo sfogliabile:

 

Il nestri lâc: https://bit.ly/2yyGSEz

 

Fatti del 1945 nei nostri paesi: https://bit.ly/2AWgwgz

 

Il ponte di Braulins crollato: https://bit.ly/3gpAP6r

IL FARC giugno 1982 : IL NESTRI LAC

https://www.sfogliami.it/fl/192916/jes3g95fdg8y27ecxhdtkzz25yee1vn  

 

 

 

 
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Foto del Centro sul MV: quei quattro cacciatori di Alesso

Post n°248 pubblicato il 04 Ottobre 2019 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto ha pubblicato una altra immagine proveniente dall'Archivio del Centro di Documentazione:

 

 

Cartucciera ai fianchi … e via!

 

Si è riaperta la stagione della caccia e Gino Turisini ha segnalato al Centro di Documentazione del Comune di Trasaghis questa vecchia foto di cacciatori di Alesso, partiti con la cartucciera ai fianchi e i fucili in spalla. Si tratta di Pietro Stefanutti “Sacucin” e Giovanni Franzil “Miedi” (in piedi) e Pietro Cucchiaro “Pea” e Primo Stefanutti “Cintia” (seduti).

(MV 25-09-19)

L'immagine può contenere: 4 persone, persone che sorridono, testo

 
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Foto del Centro sul MV: un ricordo della Grande Guerra

Post n°247 pubblicato il 10 Luglio 2019 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto ha pubblicato un'altra foto inviata dal Centro di Documentazione:

Quel breve periodo di licenza

Giovanni Stefanutti "Jeronisfaris" di Alesso era un alpino dell'Ottavo reggimento, battaglione Val Tagliamento, impegnato al fronte nella Prima guerra mondiale. La foto lo ritrae assieme alla moglie e ai figli in un breve periodo di licenza: ripreso servizio, venne catturato a Monte Roncon, nei combattimenti di Feltre e portato in prigionia in Dalmazia, dove morì all'inizio di giugno del 1918.La fotografia, segnalata dal nipote Renato Stefanutti al Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis, ricorda emblematicamente i tanti casi di militari morti in prigionia durante la Grande Guerra.

(MV 21-06-19)

 
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Foto del Centro sul MV: la benedizione degli autoveicoli nel 1962

Post n°246 pubblicato il 24 Maggio 2019 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto del 15 maggio ha pubblicato un'altra immagine proveniente dall'Archivio del Centro di Documentazione.

La benedizione delle auto ad Alesso nel 1962

 

La foto in bianco e nero, scattata da Olivo Turisini e inviata dal Centro di documentazione sul territorio del Comune di Trasaghis, ci riporta indietro nel tempo e documenta una funzione religiosa ad Alesso: siamo verso il 1962 e l'officiante, don Giovanni Deganis, benedice gli allora rari autoveicoli parcheggiati sul piazzale della chiesa, in mezzo a una cornice di fedeli

 
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Foto del Centro sul MV: sul lago gelato, nel 1939

Post n°245 pubblicato il 22 Febbraio 2019 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Venento del 13 febbraio ha pubblicato un'altra foto inviata dal Centro di Documentazione:

 

È di questi giorni la notizia dei divieti imposti ai pattinatori sul lago gelato di Fusine. Preoccupazioni che non avevano certo i giovani del 1939 che, d'inverno, si avventuravano sul lago di Cavazzo gelato. La foto, inviata dal Centro di documentazione sul territorio del Comune di Trasaghis, è stata scattata da Olivo Turisini e ritrae i fratelli Gino e Ugo Turisini intenti, assieme a Florindo Stefanutti, a saggiare la profondità del ghiaccio. Attorno, numerosi ragazzi impegnati a pattinare

 

                                         Risultati immagini per lago di cavazzo gelato

                                      (particolare del ragazzo col "pistoc")

 
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Cent'anni fa, anche in Val del Lago, la fine della Grande Guerra

Post n°244 pubblicato il 03 Novembre 2018 da centro_doc_alesso
 
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Dopo le pagine dedicate alla situazione della Valle del Lago nei giorni seguenti a Caporetto, è doveroso produrre una pagina simile dedicata alla fine della Grande Guerra che, anche nella Valle del Lago, si concluse il 4 novembre di cent'anni fa.

 

 

L'occupazione austroungarica si concluse, dopo un anno, con la controffensiva Italiana. Il 4 novembre del 1918 entrò in vigore l’armistizio tra Regno d’Italia e Impero Austro Ungarico.

 

In quelle ore, però, la Valle del Lago era ancora percorsa dalle truppe austro tedesche in ritirata e dalle avanzanti truppe italiane. A Somplago ricordavano: “Quando, un anno dopo Caporetto, i Tedeschi furono sconfitti sul Piave, nei nostri paesi riapparvero i soldati sbandati, feriti, sporchi, affamati; erano i soldati Tedeschi che fuggivano verso le loro terre. Ancora una volta i nostri paesi furono depredati”. Fu una fase tumultuosa di soldati in ritirata che, tra l’altro,impossibilitati a portarlo con sé, ma non volendo farlo arrivare in mani nemiche, provvidero a scaricare nel lago anche una ingente quantità di materiale bellico.

Dopo il transito degli austriaci in ritirata, gli abitanti di Somplago provvidero a recuperare una campana che era stata nascosta per evitarle il sequestro dell’occupante: essa fu riportata in paese e issata sul campanile dove è visibile ancora oggi,

Il 4 novembre 1918 anche nel comune di Trasaghis arrivarono le prime truppe Italiane in avanscoperta: i bersaglieri e la cavalleria.

Sono state raccolte le testimonianze di alcuni anziani che ricordavano ancora l'euforia di quel momento. Così Amalia Zilli: "Per primi sono arrivati i bersaglieri: sono arrivati in piazza e 4-5 donne hanno provveduto subito a fare delle polente e a portarle in piazza per loro. I bersaglieri ne prendevano una porzione, ringraziavano e poi continuavano la loro marcia verso Somplago".

Questo invece il racconto di Guido Stefanutti: “Quando è finita la guerra, ero sulle montagne di Val. Ho sentito una donna che gridava: «A son tornâts i talians, a son i bersaglîrs!». Dall’eccitazione, siamo scesi giù dalla montagna scalzi, per andare a vedere i soldati italiani arrivare!”.

Uguali sentimenti di gioia traspaiono dal diario di Antonio Franzil: “Il giorno 4 novembre alle ore 11 sono entrate in paese le truppe motorizzate italiane ed io ebbi immediatamente a issare il tricolore su una altissima pianta di pioppo di fronte all’abitazione, alcuni ufficiali si fermarono e mi fecero un cordialissimo applauso, regalandomi alcuni pacchetti di sigarette. La sera stessa dal comando militare italiano vennero distribuiti dei viveri a tutta la popolazione”

Anche il curato di Avasinis, prè Michieli, dopo vere annotato sul suo diario le vicende dolorose dell’occupazione, poté finalmente raccontare la gioia della conclusione della guerra con l’arrivo delle truppe italiane: “Vedo una percorrere a volo la via della palude e fermarsi al crocicchio del molino diritto di là del Tai. Poi giunto, si ferma, ne scende un individuo, parla con dei paesani e si ferma incerto. Poco dopo vedo una turba di ciclisti che muovono a quella volta e si fermano pure al crocicchio! Chi sono, chi non sono? È una novità interessantissima.

I tedeschi non costumano quei e e tante ciclette. Ma chi sono? Mi sporgo su una rupe a strapiombo in Cornolêt, acquisto la vista ed … oh, scoperta! Sono nientemeno che l’avanguardia italiana!!

Mi rizzo in piè sullo strapiombo, alo le braccia al cielo e grido con quanta voce ho in gola: Evviva l’Italia e giù a precipizio a portare la bella nuova in paese. Sono venuti gli italiani: li ho veduti io stesso. Allegri. Sono qua. Vado ad incontrarli. E di fatto vado al crocevia ove li saluto…”.

E effettivamente anche altre testimonianze confermano che “I primi soldati Italiani giunti a Somplago furono i bersaglieri in bicicletta”.

Dell’avanzata dei soldati italiani si ha una singolare testimonianza nel romanzo “L’alcova d’acciaio” che il famoso poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti pubblicò nel 1921 per raccontare la propria esperienza da militare nell’ultimo anno di guerra:

 

A Trasadis [Trasaghis] riceviamo, Bosca ed io, l’ordine di lanciarci soli alla massima velocità verso Tolmezzo prima che il ponte sul Tagliamento sia fatto saltare. La piazza di Alesso è tutta ingombra di bersaglieri ciclisti. Sono uomini e biciclette tutti sdraiati a terra affranti, sfiniti dalla corsa sovramuscolare. Vorrei elogiare cantare i battiti burrascosi di quei cuori giovanili, l’ansare di quei polmoni, il respiro di quelle bocche bruciate e nutrite di polvere e il sudore grondante di quelle facce smaniose. (…)

 

 

 

Entriamo in Somplago come una pugnalata di velocità. Il paesello è come spento, chiuso inchiavardato dal terrore, e cacciato sotto delle coltri di pericolo e di morte. Presto, presto, correre, correre virare, scansare. Quel carretto abbandonato! Quel pietrone! Quel cumulo di ghiaia! Gli ostacoli sono innumerevoli. Agilità anguillesca della mia blindata 74 che sfiora tutto senza agganciare. Io prego, supplico, imploro il motore perché collabori senza posa. Basterebbe un po’ di grasso e un po’ di polvere di più! Ma il motore è fedele, pronto, obbediente e la sua quarta velocità è veramente alata, aerea, come se il vento prestasse alle ruote infiniti trampolini imbottiti di nuvole.

 

 

Testimonianze di civili e di soldati, seppur sporadiche, possono darci dunque un’idea del clima di quelle giornate , quando veniva a chiudersi, cent’anni fa, uno dei periodi più duri della storia d’Italia.

 

 

 

                                                                                      Pieri Stefanutti

 

 

 

 

 
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Foto del Centro sul MV: emigranti friulani a Torino nel 1943

Post n°243 pubblicato il 01 Novembre 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto del 22 ottobre ha pubblicato un'altra immagine proveniente dall'Archivio del Centro di Documentazione:

 

Emigranti friulani a Torino, correva l'anno 1943

 

La foto in bianco e nero, inviata dal Centro di documentazione sul territorio del Comune di Trasaghis, è stata scattata a un gruppo di emigranti friulani a Torino nel 1943, dopo uno dei primi bombardamenti alleati sulla città piemontese. In tanti, di fronte al pericolo dei bombardamenti, hanno scelto di fare poi ritorno in Friuli. Nell'immagine, nella fila in alto si riconoscono alcuni lavoratori di Alesso e tra questi Mirco Turisini detto "Burin", Livio Stefanutti "Piluc", Quinto Tomat "Fatuta" e Osvaldo Stefanutti per tutti "Zorz"

 

 
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Collaborazione tra Centro ed Ecomuseo: presentazioni librarie

Post n°242 pubblicato il 21 Ottobre 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

I Quaderni dell’Ecomuseo della Val del Lago nascono con l’intento di fornire materiali di documentazione utili alla comprensione degli aspetti naturalistici e antropici del territorio che sta attorno al Lago. Esistono però anche altre modalità di approccio al territorio, sempre coerenti con le finalità dell'Ecomuseo, che si manifestano con la raccolta di elementi di documentazione e con l’offerta di strumenti che possono favorire la partecipazione, il coinvolgimento e la percezione consapevole del patrimonio territoriale. In quest'ottica si offrono alcune chiavi di lettura, che nascono dalla constatazione che i diversi aspetti paesaggisti offerti dal Lago hanno attirato, in maniera quasi costante nel tempo, l'attenzione di artisti, fotografi e scrittori che hanno cercato di ritrarre i diversi aspetti territoriali ottenendo risultati, diversi per sensibilità e tecniche, comunque estremamente significativi. Il senso di questa proposta è dunque anche quello di riuscire a documentare quanto è stato prodotto sinora sotto l'aspetto artistico per delineare quindi proposte capaci di operare nella contemporaneità.

Grazie al prezioso lavoro di ricerca e digitalizzazione dei collaboratori dell'Ecomuseo e del Centro di Documentazione l’attività di divulgazione di studi e ricerche prosegue ed ora, tra ottobre e novembre,  verranno presentati  gli ultimi lavori realizzati. 

Ecco le date:

  • venerdì 26 ottobre a Trasaghis (Centro don Celeste, ore 20), il Quaderno n° 7: "Cenni sulla flora della zona del Lago di Cavazzo, con particolare riguardo alle specie officinali";
  • venerdì 9 novembre a Cavazzo Carnico (sala consiliare, ore 20), il libro fotografico: "Un Lago per il Mago del Flou - Il lavoro fotografico di S.M. Bujatti nella Val del Lago";
  • mercoledì 14 novembre a Bordano (sala consiliare, ore 20), il Quaderno n° 8: "Il Monte San Simeone ed i suoi enigmi".

 
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Foto del Centro sul MV: apprendisti boscaioli sui monti di Alesso

Post n°241 pubblicato il 12 Luglio 2018 da centro_doc_alesso
 
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Il Messaggero Veneto, nell'edizione del 29 giugno, ha pubblicato un'altra foto inviata dal Centro di Documentazione:

 

Sui monti negli anni '50 per diventare taglialegna

 

Aspiranti boscaioli sulle montagne di Alesso in questa foto inviata dal Centro di Documentazione sul Territorio di Trasaghis. Fu scattata sulle montagne sovrastanti Alesso nei primi anni '50 e ritrae un gruppo di giovani del paese che, in attesa di immettersi nel mondo del lavoro, erano impiegati nel taglio del legname. In prima fila Donato Stefanutti Xau, Vittorio Stefanutti Bacana e Elvisio Picco Tarneban. Da sinistra in seconda fila: Enore Stefanutti Rapezza, Luigi Stefanutti Patatrac, Lido Stefanutti Just, Giovanni Zilli, Mario Stefanutti di Carlo. Da sinistra in terza fila: Franco Picco Tarneban, Bruno Di Santolo Zopida, Olivo Turisini Bodin, Carlo Stefanutti di Carlo, Mirco Turisini Burin. Dietro, in piedi, Leo Stefanutti Cjaliar.

 
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Foto del Centro sul MV: la festa del "borc di Cuz"

Post n°240 pubblicato il 29 Giugno 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il "Messaggero Veneto" ha pubblicato con risalto, nell'edizione del 28 giugno, un'altra foto inviata dal Centro, riguardante la festa del 1999 rivolta a quanti abitavano o avevano abitato nel "borc di Cuz" di Alesso (attuale via Fiori).

 

L'immagine può contenere: 7 persone, persone che sorridono, persone in piedi, scarpe, bambino e spazio all'aperto

 
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Foto del Centro sul MV: Giovani di Alesso nel 1949

Post n°239 pubblicato il 31 Maggio 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il 25 maggio il Messaggero Veneto ha pubblicato un'altra foto proveniente dall'archivio del Centro di Documentazione.

 

L'immagine può contenere: 8 persone, testo

 
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Foto del Centro sul MV: il tiglio abbattuto in piazza ad Alesso nel 1936

Post n°238 pubblicato il 03 Aprile 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il 1° aprile, giorno di Pasqua, il Messaggero Veneto ha pubblicato un'altra foto dall'archivio del Centro

 

 

Il secolare tiglio abbattuto ad Alesso 

 

La foto, inviata dal Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis, è stata scattata nell’estate del 1936 sulla piazza di Alesso, mentre erano iniziati i lavori di abbattimento di un tiglio che da tempo immemorabile caratterizzava il centro del paese. Alcuni ragazzi, tra i quali Manlio Picco “Galìni” e Valentino Cucchiaro “Zerac”, si erano messi in posa accanto al vecchio albero, che rappresentava un luogo di giochi e di ritrovo.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, spazio all'aperto e sMS

 
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Foto del Centro sul MV: nella tendopoli di Braulins

Post n°237 pubblicato il 22 Marzo 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto del 20 marzo 2018 ha pubblicato una foto inviata dal Centro scattata dai volontari lombardi nella tendopoli di Braulins nell'estate del 1976.

 

 

Braulins 1976, un’estate di rinascita e solidarietà

 

La foto, inviata dal Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis, è stata scattata nel 1976 durante una assemblea nella tendopoli di Braulins. Gran parte delle persone nell’immagine non ci sono più, ma è ancora vivo il ricordo di quella estate di solidarietà e di impegno.

 
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Foto del Centro sul MV: la nuoiva bandiera della Soms di Alesso

Post n°236 pubblicato il 12 Marzo 2018 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Il Messaggero Veneto di oggi ha pubblicato una foto inviata dal Centro di Documentazione e dedicata alla inaugurazione, negli anni '50, della bandiera della Società Operaia di Alesso.

 

L'immagine può contenere: 7 persone, sMS

 
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Foto del Centro sul MV: emigranti in Belgio e Lussemburgo negli anni '50

Post n°235 pubblicato il 31 Dicembre 2017 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

Anche l'ultimo giorno dell'anno il Messaggero Veneto ha pubblicato una foto mandata dal Centro di Documentazione:

 

 

Musica friulana per gli emigranti contro la nostalgia

 

La foto, inviata dal Centro di Documentazione sul territorio del Comune di Trasaghis, è l’immagine dell’incontro di emigrati da Alesso in  Lussemburgo e in Belgio.  Il momento di festa ad Athus (Belgio), all’inizio degli anni ’50, allietato dalle musiche paesane, con il sax di Rico e la fisarmonica di Remigjo.

(Messaggero Veneto, 31 dicembre 2017)

 
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Cent'anni fa la Grande Guerra in Val del Lago

Post n°234 pubblicato il 14 Novembre 2017 da centro_doc_alesso
 
Foto di centro_doc_alesso

A conclusione della ricostruzione di quel che accadde nella Valle del Lago nei giorni seguiti alla rotta di Caporetto, una riflessione sul senso e l'importanza dell'episodio del forte di Monte Festa apparsa sulla Rete:

 

" E’ difficile dire quanto la difesa di Monte Festa abbia cambiato la Storia.


Certo delle tre divisioni italiane ritiratesi dalla Carnia due vennero catturate pochi giorni dopo in quella che oggi è la provincia di Pordenone,  ma è indubbio che senza la spina nel fianco di Monte Festa la X^ Armata austroungarica si sarebbe fatta strada in Friuli almeno tre-quattro giorni prima di quanto accadde in realtà, e insieme alle altre unità austriache e tedesche avrebbe intrappolato le deboli e demoralizzate truppe  italiane in una sacca o semplicemente  le avrebbe spazzate via, come briciole da una tovaglia. Nella migliore delle ipotesi gli italiani sarebbero stati costretti a ritirarsi ben oltre il Piave, forse fino all’Adige o addirittura oltre sino ai fiumi Mincio e Po come avevano proposto i nostri alleati anglo-francesi in una conferenza interalleata in quello stesso novembre 1917. Nella peggiore l’Italia sarebbe stata costretta ad una resa umiliante, ad una pace “cartaginese” nella quale non ci sarebbe stata alcuna pietà per i vinti.

Quei pochi giorni furono una boccata d’ossigeno per i nostri soldati e furono un’ancora di salvezza per i profughi che cercavano scampo oltre il Tagliamento, i quali, nel caso del crollo del fronte settentrionale si sarebbero trovati tra il fuoco incrociato dei due eserciti finendo massacrati nel piccolo Armageddon che si sarebbe scatenato nella pianura friulana.

Centinaia di migliaia di uomini e donne e forse addirittura la Nazione sopravvissero grazie al capitano Riccardo Winderling ed ai suoi Soldati.

Ed  è un debito che un Paese serio dovrebbe onorare.
"

 

(da:

http://www.poliziotti.it/forum/index.php?topic=22288.0 )

 
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