C'era una volta...
le fiabe sono solo dei ricordi d'infanzia o non sono piuttosto un codice da interpretare? Andiamo alla ricerca dei valori, dei miti, della storia profonda dell'umanità e dell'io che trasmettono.
« Degli specchi (ancora o ... | La lingua interiore » |
Il bosco, il suo folto buio verde, è una delle ricorrenze più frequenti della fiaba. Hansel e Gretel abbandonati nel bosco dalla fame dei genitori snaturati, vi trovano la rapitrice di bambini, la strega malvagia; ma anche la casetta di marzapane, massimo dei loro desideri. Cappuccetto Rosso entra in un bosco solo vagamente familiare, per trovarvi il maggiore dei pericoli possibili, il lupo seduttore. Un bosco intricato sorge a difendere il sonno di Rosaspina, bella addormentata, ma anche ad ostacolare il principe che la potrebbe risvegliare, se solo l'intrico del bosco non gli impedisse di raggiungerla. Nel bosco Biancaneve potrebbe trovare la morte per mano del guardacaccia, ma trova anche riparo all'inseguimento da parte delle perfida matrigna, nella casetta dei Sette Nani. Nel bosco si perdono Pollicino e i suoi fratelli, si ritrovano e si perdono di nuovo. Di cosa è dunque metafora il bosco? Le interpretazioni sono le più svariate: metafora della vita e delle sue contraddizioni; metafora della morte che tutti, fin dalla nascita, sappiamo di dover incontrare e le cui spire avvolgenti temiamo; metafora delal crescita umana, della trasformazione da bambino a uomo, che non è indolore né leggera, ma turba profondamente e fa spesso paura per l'ignoto che reca in sé; metafora delle prove di cui, come in una corsa ad ostacoli, la vita è costellata; metafora della mente che partorisce mostri; metafora del nostro io interiore che ospita i fantasmi della mente e le paure inconsce più profonde. “Non esiste quasi fiaba che non tratti della paura e, considerato che le fiabe offrono sempre una soluzione evolutiva a problemi che sono tipicamente umani, occorre ricordare che ogni evoluzione è legata alla paura e al suo superamento” (Verena Kast) |
https://blog.libero.it/ceraunavolta/trackback.php?msg=1666972
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
PER SOGNARE UN PO'
AREA PERSONALE
MENU
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
I MIEI BLOG AMICI
ALTRI BLOG
Il dossier di questo numero è dedicato a "Fiabe di ieri e di oggi".
C'è anche un articolo di Regina Crimilde sulla figura della madre: UNA MADRE DA FAVOLA
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Recreation
il 08/02/2018 alle 15:15
Inviato da: laura
il 04/11/2013 alle 18:05
Inviato da: recettes gratuites
il 10/08/2013 alle 10:17
Inviato da: prometeo
il 24/05/2012 alle 23:19
Inviato da: Lisa
il 29/08/2011 alle 10:03
A Bayreuth il regista Dorst nella nuova edizione del Ring di quest'anno ha rappresentato il bosco dove si trova il drago Fafner con alberi di cui è rimasto solo il tronco e inframezzati da colonne che sostengono una superstrada in costruzione...
Gli elementi del bosco immaginario sono riferiti alla sicurezza, alla sfida:
oscurità, penombra dovuta al fogliame. A volte è aumentata anche dall'elemento notte. Da una parte evoca sentimenti di paura, a causa di insidie che non si fanno notare facilmente, che non è possibile evitare con sicurezza,le nostre capacità a difenderci sono diminuite. Dall'altra può evocare intimità, interiorità e protezione, nascondiglio, una sorta di utero.
Strada: cammino, sicurezza di un sentiero battuto da coloro che sono già passati di li. Direzione sicura verso una meta. La perdita della strada è perdita di sicurezze ed apertura all'ignoto, inquietudine ma anche apertura a nuove opportunità, sfida, rischio e vittoria. Ricerca di nuove soluzioni. Ciao Regina :)