Credo

«Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.

Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.

Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.

Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.

Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.

Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.

Credo che ci ho un buco grosso dentro, ma anche che il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.

Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx.

Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.»
 il "credo" di Ivan Benassi detto Freccia
Radio Freccia - Luciano Ligabue 1998
 
immagine
 

Caterina

Poi arrivò il mattino e col mattino un angelo
e quell'angelo eri tu, con due spalle uccellino
in un vestito troppo piccolo e con gli occhi ancora blu.
E la chitarra veramente la suonavi molto male,
però quando cantavi sembrava Carnevale,
e una bottiglia ci bastava per un pomeriggio intero,
a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.

E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno,
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo.
Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie di un amore che vola via.
E cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo
e non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo.
Chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia,
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.


Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto.
Chissà se giochi ancora con i riccioli sull'orecchio
o se guardandomi negli occhi mi troveresti un pò più vecchio.
E quanti mascalzoni hai conosciuto e quante volte hai chiesto aiuto,
ma non ti è servito a niente.
Caterina questa tua canzone la vorrei veder volare
sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare.

Caterina - Francesco De Gregori - 1982

 

I miei link preferiti

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Creato da: certenottiqui il 06/05/2006
"...a chi non butta via la notte coi pensieri..."

 

 

Abito

Post n°199 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da certenottiqui

Ho accorciato il passo e allungato le distanze. Smussando spigolosi angoli ho arrotondato, addolcito, plasmato pezzi nuovi di cielo. Con sano disgusto ho lasciato evaporare neri fantasmi appesi lì solo per avvelenare. Mi rivesto, in fretta. Scelgo un abito su misura, ogni stagione più largo. E ci sto comoda. Accolgo un incontro senza sottotitoli. Nessuna parola. Poesia senza versi. Muta, lascio alla pelle il compito di comunicare, agli occhi quello d’emozionare. Profondi silenzi stemperano attese e mancanze, aumentano passioni e desideri.

Nuove alchimie sparse in un letto umido di notte…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Quando l'amore si fa con gli occhi...

Post n°198 pubblicato il 16 Novembre 2008 da certenottiqui

E’ profonda emozione. Tu lì, in quel posto magico… con me… un sogno avverato… Odore di legna bruciata, mura antiche, luce fioca di lampioni e sapori genuini di cose buone.

Mi mancavi, sei arrivato.

Ti desideravo, hai preso la mia mano.

Ho fatto l’amore con gli occhi, mi hai restituito lo stesso sguardo di passione.

Ti ho invocato, hai risposto al richiamo.

E’ meraviglioso quel tuo perderti in me… quel tuo sorriso tenero e ingenuo… mi commuovi l’anima. Ti abbraccio, poso il capo sul tuo petto e tremo.

Davanti, l’infinito orizzonte si perde in un tramonto di fuoco che infiamma i nostri occhi e avvicina le labbra.

Dietro, c’è solo un immenso battito di sensi pronti ad esplodere.

In mezzo, il mio infinito amore per te che stasera è diventato dolce tenerezza, commozione, pura gioia.

Si leva un grazie dal mio cuore… Momenti così sono rari. Ne faccio tesoro, li lego al polso in un laccio di perle preziose e me lo porto addosso sempre… Ti adoro i pensieri, ti bevo in un profondo sorso…oggi, questo nostro tempo è stato un lunghissimo orgasmo d’amore… Mi piega le ginocchia il tuo sorriso… vorrei baciarlo all’infinito, finché avrò forza, finché sarò viva… Niente importa, non ci sono argini né confini… perché davvero in questa dolcissima sera ho avvertito la pienezza del tempo, la sensazione piena della vita… e cascasse pure il mondo su di me domani… non importa…. Sei uno di quei pochi elementi che mi rende viva… e così ti accolgo, con i sensi esposti, il cuore fuori dalla pelle e l’anima nuda e pulsante…

Accolgo, adoro, amo, vivo…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Al cielo

Post n°197 pubblicato il 14 Novembre 2008 da certenottiqui

Nulla mi distoglie dai suoi occhi. E’ un’illusione solo pensarlo. Mi taglia a fette questo silenzio. Ma che importa alla fine? È talmente assordante dentro me che la sua voce diventa solo un altro suono mischiato al caos degli infiniti stimoli di questa città assurda. Sento di nuovo il freddo e ogni suo brivido. Sento ancora forte la nausea per tutto ciò che non è lui, che non è noi. Una sola bolla cristallizzata nel blu, lì sta tutto. La mia vita, la mia gioia, i miei immensi attimi di felicità. E dovrei prendere un punteruolo per farla definitivamente scoppiare…so che non serve… si riformerà ancora, ineluttabilmente… quanto tempo illogico stanotte… quante fratture…. Quanti spazi vuoti… Vorrei essere più debole e credere ancora che tornerà per me…ma la mente è troppo sveglia ormai e non si accontenta, vuole soluzioni, somme e moltiplicazioni…basterebbe questo…

Lo invoco stanotte… lo invoco con tutte le forze rimaste…invoco le sue mani e il suo sguardo su di me… Invoco e tremo… di morte e di vita…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vento

Post n°196 pubblicato il 09 Novembre 2008 da certenottiqui

Comico destino…mi porta negli occhi lo stesso orizzonte. Non cercato, non voluto…capitato. Un caso forse. Ricorrente fatalità. Un gruppo di amici mi trascina ignaro. E finiamo lì, nel posto dei sogni, i miei. Strana e fottuta strada. Passo obbligato. Risate silenziose esplodono dentro. Senza dare spiegazioni mi godo un attimo di immensa e infinita pace… Emozioni, ricordi, magie, alchimie, sensazioni benefiche, mi penetrano ovunque in un’esplosione di benessere diffuso. Odori e sapori, tangibili tremori… tempo soddisfatto, saziato, vissuto. Ordinaria ma impagabile pienezza. Non finisse mai. Non venisse mai il momento di varcare la soglia di una casa che spezza l’incanto. Illusione… Quello non muore. Resta negli occhi di chi lo sa accogliere. E nei miei ci nuota estasiato…quasi impaurito da tanto spazio… Domani….

Domani è già arrivato, è a un passo da me. Il dubbio non mi spezza, non impaurisce i miei sogni. Li culla dolcemente. Li tiene in caldo. E’ un’onda buona, non distruttiva, quella che sbatte dentro. E venisse il domani, con le sue domande senza risposta e le sue risposte del cazzo. Venisse… intanto ho quest’oggi di vita a placare l’anima…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Schizofrenico battito

Post n°195 pubblicato il 06 Novembre 2008 da certenottiqui

Non è caldo, non è freddo. Non è tiepido. E’ immobile. Anestetico tempo. Asettico attimo. Non si gela, né s’infuoca. Resta in bilico all’infinito. Ostinata retta senza direzione. Mi rende protagonista e spettatrice. Padrona e serva. Chiromante e barbona. Regina e cortigiana. Puttana e beata. Palcoscenico senza attori, solo voci. Platea senza pubblico, solo applausi. E’ il trionfo metafisico di emozioni senza storie. Singhiozzanti carezze, altalenanti baci, vuoti d’amore. Cronica mancanza. Assurdo destino. Impotenza assassina. Irraggiungibile Sud. Dettagli di tempo. Chilometri trivellati da desideri. Moltiplicate voglie tagliate da silenzi, amputate dai doveri.

Notte. Maledetta notte che moltiplica sogni e malinconie. Alimenta la voglia di andare, vagare, spingere sul gas. Smania di correre. Follia di seguire quell’unica retta. Ci fosse almeno un tuono a svegliare questa notte ferma… O un temporale a suonare sui tetti…. E’ solo un assurdo silenzio… che siano rumorosi almeno i sogni… che canti la tiepida speranza rimasta… che siano padroni i deliri, le allucinazioni, i drogati pensieri, tutti gli alcolizzati desideri… ho tentato d’affogare l’amore dentro bicchieri troppo vuoti… ma quello conosce la strada per risalire dal fondo, gliel’ho indicata io…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Alchimie

Post n°194 pubblicato il 03 Novembre 2008 da certenottiqui

Bevo il tuo sudore che goccia a goccia si spande su di me. Sorgente d’amore e vita. Foce di ogni desiderio. Torrente di passioni mai appagate. Mi stringi in un urlo di possesso e ti sento respirare forte dentro ogni mio respiro. Ti prendi cura delle mie voglie con struggente tenerezza. Ne bevi l’essenza mai sazio. Ti nutri di me. Mi nutro di te. E il tempo si dilata, diventa infinito battito. Nero il cielo è un’immensa coperta, che ci nasconde dal mondo, scansa la realtà, protegge i nostri movimenti da naufraghi. Nel buio il luccichio dei tuoi occhi illumina la mia pelle. Sei senza fine e senza inizio. Non ci sarà mai fine e non c’è mai stato inizio. Mi commuove la tua improvvisa dolcezza, le mani che sfiorano labbra, sorrisi, linee…e un viso che è stato rigato da troppe lacrime trova sotto il tuo tocco la sua antica freschezza. Sono viva con te. Viva da poter morire nel preciso istante in cui ritrovo i tuoi occhi annegati nei miei. Le tue sono parole di fanciullo che si lascia finalmente andare a uno stato di abbandono, fiducioso nell’accoglienza amorevole di una donna… una donna che è fragile dietro ogni suo solido spigolo, dolce nell’asprezza, appassionata sotto il manto gelido che la ricopre. Una donna che solo con te sgretola ogni difesa, distrugge le barricate da lei stessa costruite, mastica chilometri di notte per raggiungerti, per amarti, per viverti, per vivere…

No, non ci sono confini. Non c’è nessun castello da costruire. Non ci sono progetti con i quali stancare il tempo, né stupide parole d’amore… ci sono solo sguardi, pelle, passione, segreti sentimenti. Due amanti che trovano in un pezzo di strada scura e solitaria la loro casa. Due individui che sanno diventare “noi” sotto lo sguardo complice di uno spicchio di luna. Due sguardi che diventano emozione e sanno prendersi gioco delle ore, dei minuti, dei secondi. Li annullano in un attimo eterno di poesia. Senza mai fame né sonno. Senza altri bisogni se non d’amore.

Sei qui con me ed io lì con te. Senza nulla in mezzo, né spazio, né tempo, né problematico quotidiano.

Solo noi, due stelle complici in un preciso momento dell’esistenza celeste…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

"Tra antilopi e giaguari..."

Post n°193 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da certenottiqui

Ho voglia di vagare. Vorrei andare da qualche parte. Partire. Vorrei fare a pezzi i telefoni e sparire senza tracce. Voglio spegnere. Voglio un OFF che sia reale almeno per 24 ore. Voglio sentire solo l’aria e la strada. Voglio andare fino alla fine della benzina. Voglio sentire solo il silenzio e il rombo del motore. Voglio farmi male con una canzone e un bicchiere, magari una bottiglia. Voglio dormire sotto le stelle ascoltando il mare. Voglio sentire il freddo della notte nelle ossa. Voglio sentirmi respirare. Voglio parlare a voce alta da sola. Voglio cantare urlando. Voglio suonare il clacson a chiunque si accosti alla mia auto. Voglio regalare sorrisi e subito dopo spingere sul gas e stare altrove. Ho voglia di farlo in questo preciso istante. Con la pioggia e il vento. Con l’asfalto viscido e le pozzanghere. Vorrei affondare adesso i piedi nudi nella sabbia bagnata del mare. Vorrei chiedere a uno sconosciuto se è felice e che ne è della sua vita. Cose che ho già fatto, in un passato ancora recente. Cose che mi hanno portato vita e distruzione. Ma alle quali non riesco a rinunciare. Ancora oggi mi sento chiamare pazza. Mi guardano di traverso, persona da evitare… Fuggono da me, fantasmi inconsistenti, organismi unicellulari… Ma vaffanculo! Ipocrisia bieca, putrida e squallida…alla quale mai mi abituerò… Continuo a espormi e a lottare, a occupare e a manifestare, a prenderle e a darle, senza pietà, senza paura… perché è così che voglio vivere…armi in mano e urla in gola… fremiti di rabbia e brividi di dolore… per difendere me e i miei ideali… per cambiare le cose e le menti… per vivere combattendo….per morire vivendo…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Ora, qui...

Post n°192 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da certenottiqui

Gaudiose ti accolgono le mura di questa casa. Incredule ti accarezzano. Sembrano quasi volerti dare il benvenuto. Entri in punta di piedi e sei il padrone subito dopo. Conquisti ogni angolo, ogni attimo, ogni centimetro. Mi sconvolgi, ti sconvolgo. Elettrica atmosfera, figlia dell’attesa, amante delle passioni, mi stendi…Tengo gli occhi incollati ai tuoi ogni momento, ti osservo e non lascio intonso un millimetro della tua pelle… Ti bevo a grandi sorsi, sopraffatta da desertica sete…Sei immenso…Mi stringi senza lasciarmi gli occhi… Mi prendi, mentre mi tieni la mano… godi, e la tua bocca non si è mai staccata dalla mia… Cammini ancora sulla fune dei miei impossibili desideri... Mi cammini accanto senza una parola…. Ti godo, ti sento, ti accolgo…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

"Scusami se ho preferito scriverlo che dirtelo"

Post n°191 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da certenottiqui

Uscirò dal buio. Vincerò ogni paura. Mi mostrerò nuda. Distruggerò ogni scudo, ogni barriera. Salterò la barricata. Supererò ogni fossato per raggiungerlo e dirgli finalmente perché mi si blocca il respiro ogni volta che è qui. C’è ancora una possibilità. Un destino strano mi offre una seconda chance. Non la sprecherò stavolta dietro il mio orgoglio, non la lascerò andare, non sarà persa. Lentamente mi affretterò ad aprire il cuore. Spiragli dall’altra parte comunicano un sapore nuovo, mai sentito prima. Non più acre, a tratti amaro, ma inaspettatamente dolce, fruttato. E non è la mia ennesima allucinazione, non è il mio solito delirio. E’ nero su bianco. Si avvicina con sguardi d’abisso e assetate parole. Rivedo quella mano timidamente offerta alla mia. Quel bacio di mille sospiri. Il tempo si è inchiodato esattamente 19 mesi fa. 19….Azzera sempre tutto. E’ un continuo rinascere sulle macerie. Mi sposta verso un Eden vivifico, dove gli incubi più spietati si trasformano in accettabili realtà da giustificare. Mi godo questo tempo benefico, inaspettata meraviglia. E sia quel che sia…perché per una fortuna così vale la pena vivere…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Dal fosso si vedono le stelle...

Post n°190 pubblicato il 22 Ottobre 2008 da certenottiqui

19 ottobre 2008

Esce dalla terra con forza il cuore. Seppellito da troppo tempo, soffocato, stretto da radici robuste, prende forza all’improvviso e sbuca fuori dalla sua tana. E’ finito il letargo. Lo sento in un sussulto che piega in due il petto. Accelera, è affamato, urla. E’ di nuovo vivo. Gli occhi si tuffano ancora dentro uno sguardo che credevo sparito per sempre. Ci nuotano dentro con infinita gioia e sollievo. Un abbraccio lungo e stretto ha mille significati, un solo profumo, un attimo di paradiso.  E parole, parole che girano nervose intorno a due bocche, disegnano cerchi sempre più vicini, finché si toccano… ed è commozione, è emozione, è incredulità, è interminabile giro di sangue. E’ un bacio di sospiri e desideri, di conforto e liberazione, di sensi trattenuti e all’improvviso esplosi. Torna. Torna sempre. Come un temporale, come l’inverno e la primavera, come la notte, come la guerra, come la vita e come la morte. Torna perché non è mai andato via. E’ stato sempre qui, da qualche parte, dentro. Silenzioso a volte, rumoroso spesso. E’ qui e non passa. Non passa mai…

 

20 ottobre 2008

19. Diciannove. Ricorre. Mi stupisce ancora. Nella cabala di questi numeri sghembi della mia esistenza è una certezza. Mi sento intontita, ma felice. Ho scritto pagine e pagine, ho divorato insonni notti, mi sono fatta male con una bottiglia e un milione di ricordi, desideri, voglie e tormenti. Ho cercato altrove lui e quella sola emozione. E quando, rassegnata, ho rivolto finalmente gli occhi verso un nuovo orizzonte da scoprire, con la certezza assoluta che mai più l’avrei rivisto… ecco che ritorna. Per quanto tempo l’ho desiderato, cosa avrei dato per avere l’emozione di ieri, per perdermi ancora in quegli occhi e in quella bocca, per inebriarmi ancora del suo profumo, per sentire la sua stretta forte e decisa. E ieri era lì, con me, ancora dentro con forza impetuosa. L’ho sempre cercato, mi è sempre mancato. Ho ancora un pezzo d’anima e uno di cuore da dargli. Ho ancora la forza e la voglia di sentirlo addosso e nel sangue. Ho ancora la gioia di alzare gli occhi al cielo, vederlo, e sentirmi felice. Non importa nulla stavolta. Non c’è speranza né aspettativa. Non c’è tormento né attesa. Non c’è rabbia né incomprensione. Ora so tutto quello che c’è da sapere e va bene così. Non volto più le spalle all’amore e accetto il suo nuovo dolore…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Ritorno

Post n°189 pubblicato il 20 Ottobre 2008 da certenottiqui

Ho provato ad andare via. Sì, ci ho provato. Ho sfogliato ogni pagina, letto ogni riga, ascoltato ogni canzone. Bastava premere “elimina” e tutto sarebbe finito in qualche cestino virtuale.

Mi è mancato il coraggio! Troppa passione ho ritrovato, troppo amore, troppe notti vissute, qualcuna andata a male…ma ognuna così vera da sentirla appiccicata addosso come un manto nero, che scalda, nutre, porta consigli e anche deliri. Non riesco ad andar via da qui. Ho lasciato un pezzo d’anima, l’ho ritrovata, stretta tra le dita in lacrime. E allora ritorno. E non importa più chi legge, non importa chi ci ride su, non importa più nulla. Torno ancora con le mie parole all’arsenico e al miele. E va bene così…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

The end

Post n°188 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da certenottiqui

Cari amici

tra qualche giorno questo blog cesserà di esistere...

Grazie a quanti hanno lasciato qui orme d'affetto, amicizia e simpatia

Una punta di dispiacere, invece, per chi ha cercato nei miei scritti un modo per colpire, accusare, spiare o capire la mia anima a priori e quindi comportarsi di conseguenza.

Per me è stato un percorso terapeutico, uno sfogo, molte volte un sollievo

Come tutte le strade però anche questa volge al termine

Probabilmente tornerò con nuove parole, colori ed emozioni.

Se questo accadrà sarà mia cura contattarvi.

Vi lascio la mia canzone preferita...

Buona vita a tutti

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Pietra filosofale

Post n°187 pubblicato il 27 Settembre 2008 da certenottiqui

Ho lasciato che i giorni estinguessero ogni rancore

Ho preferito il silenzio a parole di circostanza

Ho diluito la rabbia mescolandola ai liquidi residui dei miei sentimenti

Ho staccato ogni spina facendomi sanguinare le mani, per lasciare solo la delicatezza dei fiori

Ho legato una pietra su ogni pensiero cattivo lasciandolo scivolare in fondo al mare

Come i cercatori d’oro ho separato la sabbia dalle pepite, conservando in mano solo quelle

Ho cercato negli occhi solo sguardi buoni e teneri

Ho lasciato intatto il mio corpo per non confondere le ultime tracce

Ora…

Ora ogni cosa è riposta in un angolo dell’anima

La lascio lì per non inquinarla con le emozioni malefiche

Per non ucciderla con il veleno della mente

Un scrigno da riporre con cura senza aprirlo mai…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Tragicommedia

Post n°186 pubblicato il 23 Settembre 2008 da certenottiqui

C’è sempre qualcosa che mi sfugge. Cerco tra fitte trame un antico disegno. Arabeschi metafisici, orme nell’aria. Storie impalpabili, personaggi ambigui, dialoghi fumosi, corpi destinati a un ring senza vincitori.

So bene cos’è. Conosco questa inquietudine. Parte dal ventre e si sprigiona ovunque. E’ qualcosa che si sta trasformando. Una metamorfosi. Pelle che cambia e si rigenera. Ho spalancato il sipario su di me, consapevole di non avere alcun pubblico in platea ma solo un enorme specchio che restituisce scene, battute, cambi d’abito e d’ambientazione, pathos e ilarità. Un unico attore, cento parti e mille maschere. Tra un prologo burlesco e un esodo tragico, vi è un insieme di episodi e stasimi intensi, a volte strazianti. Ma tutto è destinato a trasformarsi in commedia. Piccoli buffoni dalla battuta facile e retorica. Facce statiche, dal sorriso dipinto e immobile. E’ così che si riempie la platea, scrosciano applausi e stridule risate.  Fino alla fine dello spettacolo, quando il vociare piano piano di disperde e la folla è vomitata da se stessa verso le uscite e torna di nuovo il silenzio. Di nuovo quel vuoto beffardo e stupido del nulla. Senza copioni, senza avido pubblico, senza trucco…cala il sipario… l’unico sollievo è guadagnare la porta più vicina e, finalmente, bagnare di fresco la pelle pulita… un gran sospiro e via, è di nuovo notte, è di nuovo strada, è di nuovo un’altra ora di verità…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Gocce

Post n°185 pubblicato il 15 Settembre 2008 da certenottiqui

Un respiro di sollievo accoglie il tempo che cambia. Aspira l’odore di pioggia. Inala il vento fresco che uccide l’estate. Benefica acqua, lava via ogni cosa… restituisce serenità e pace. Mette a posto le carte, disperse sul tavolo, impolverate. Dà un senso al tempo. Mi lascio cullare da questo stato di grazia, beatitudine e riposo. Leggera allegria, contagiosi sorrisi. Assieme ai brividi c’è un piccolo moto nel cuore. Forse uno spasimo o un riflesso. Ma si fa sentire ogni tanto e avverto di nuovo la smania notturna di aggrapparmi a questa vita, troppo ingiusta a volte, ma sfacciatamente avida di emozioni. Giro come una trottola impazzita, da un capo all’altro della città, di giorno, di notte. Ma è come fossi ferma. Inchiodata a pensieri buoni, non avverto la fatica. Lascio scorrere, filtro la bellezza, elimino lo squallore. Perché è nella tempesta che trovo pace. E’ nello sconquasso delle cose che trovo il bandolo della matassa. Quando l’afa si spezza e l’aria riprende il suo movimento, anche l’anima si distende, respira, riprende vita. Più affamata di prima, attende nutrimento. Lascio aperta la finestra…e vengano nuvole pregne d’acqua a bagnarmi i sogni… gocce di stelle, stille di allegra dolcezza…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Stasi

Post n°184 pubblicato il 04 Settembre 2008 da certenottiqui

Immobile atmosfera. Pietrificati pensieri. Sfacciati incubi. Lentissimi giorni. Umide notti. E' un tempo strano, storto, impalpabile. Sa di vuoto e vanità. Letargo emotivo che vanifica ogni richiamo. Vago tra i sogni, staccati dalle pagine, finiti chissà dove, accartocciati in qualche orifizio dell'anima. Così mi perdo. Sfinita da me stessa. Vinta dalla fatica di restare sveglia. Inutile. Tutto mi passa da parte a parte. Niente mi tocca. Lascio andare le cose intorno, non so rispondere, non voglio. Mai avuto certezze nè piedi per terra, solo sogni, visioni, incubi, frammenti di cuore, moltiplicazioni emotive, amori dilatati, complicati, compressi, amplificati, assassinati, arrotolati, strangolati, estirpati, rifiutati, malmenati. Avverto l’umana incapacità. Mi punge un fianco, azzera le azioni, cancella gli slanci, frena le reazioni. Non mi resta che assecondare questa stasi. In attesa che cambi il vento…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Principio

Post n°183 pubblicato il 23 Agosto 2008 da certenottiqui

Sveglia. Maledettamente sveglia e lucida. Un solo pensiero fisso e rabbioso: andare. Ansia di movimento, voglia di cambiamento. Un vento nuovo spazza via gli ultimi pensieri e si inchioda con prepotenza fra le pieghe dell’anima.  Via, lontano, altrove. E’ tornata la curiosa voglia di stare in giro. Giro di giostra e di valzer, mai giro di boa. Strade attendono di essere percorse. In libertà. Aprirò gli occhi una mattina con la stessa voglia di un po’ di tempo fa, con la voglia di guidare e di partire, senza mete. Affettuoso autunno in arrivo, stagione cara e sempre generosa. C’è un principio di speranzosa gioia che accolgo e nutro, lo tengo stretto a me come un pargolo appena venuto al mondo. E’ in circolo. Lo sento spingere. Non c’è più posto per il tormento, non è tempo di piagnucolare. E’ ora di muoversi e andare…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

In alto

Post n°182 pubblicato il 30 Luglio 2008 da certenottiqui

Accelerati battiti, impaziente sudore sgorga tra le gambe, sotto le braccia, sulle tempie. Metallica voce balbetta parole prive di senso. Fretta. Fretta di andare via, di fuggire, al riparo dal logorio tagliente di una fine squallida. Mi strozza questa notte soffocante, calda da appiccicarsi addosso come sabbia sulla pelle umida. Fastidioso cielo nero, senza stelle. Dolorose coincidenze. Mi urta contro come un muro questa città grandiosamente minuscola. Non nasconde, non tace. Urla addosso vita, morte, sangue e aridità. Scoperchia le emozioni silenti, accantonate in un angolo, rese innocue dal quotidiano. Maledetta notte. Nel suo silenzio tragico si riaffacciano pensieri, incubi, paure, rabbia, desideri, cadaveri, agonie, ricordi. Hanno tutti qualcosa da fare e mai tempo per vivere. Disgusto e repulsione, delusione. Fuggo da tutto questo. Mi rifugio in un altrove incontaminato. Senza più parole inutili e false. Senza più carne affamata di altra carne. Senza speranze né voglie. Senza miracoli né truccate magie. Senza nessuno. Voglio silenzio e solitudine. Estremo bisogno di lavare via ogni residuo. Cancello. Cancello e azzero. Perché tra il “dentro” e il “fuori” non si può mai scegliere il “mezzo”. Respingo le zone grigie.

“Vola alto solo chi osa farlo…”

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Calci

Post n°181 pubblicato il 17 Luglio 2008 da certenottiqui

Spalle dritte. Occhi spalancati. Mani chiuse a pugno. Così. A muso duro, guardando sempre verso il cielo, affronto quest’altra dolorosa sfida. Un calcio in culo all’indifferenza e all’apatia. Un calcio al non amore di chi proprio non può, non ce la fa. Un calcio a chi non sa vincere le paure. Un calcio a chi con superficiale facilità decide di dire basta al bene. Di chi resta inchiodato al presente, credendo sia eterno e non ha la percezione del tempo che lascia scorrere senza vincerlo. Perdendo miseramente, lasciando che siano i timori e il passato a fare da padroni sulla vita. Un calcio al silenzio. Alle complicazioni mentali e alle sovrastrutture. Voglio autenticità e trasparenza. E così, ancora sola, ancora da me, ancora contando sulle forze, ancora scavando dentro, mi accingo a ricominciare. E’ sempre un eterno inizio. Vorrei un “in fieri”, ma è sempre “incipit”. E così sia.  Ritorno alle mie amate cose d’un tempo. Ritorno alle note e alle parole, ai sogni, alle ore passate con me, piene di senso e benefiche. Mi rimetto in viaggio, come sempre senza meta, senza fretta di arrivare. Quel viaggio che conosco, che mi ha arricchito la vita, che continua a ridarmi il respiro dopo lunghe apnee. Ancora sulla mia strada. Sono sopravvissuta al baratro, non mi fa paura un fosso…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Maledizione

Post n°180 pubblicato il 13 Luglio 2008 da certenottiqui

Un altro incubo. L’ennesimo schiaffo all’incanto. Altra porta sbattuta addosso. Altro dolore. Non c’è scampo. Mai una via d’uscita. Si avvera con crudeltà la maledizione lanciata da chi mi ha generato. “Un mostro” diceva, che nessuno avrebbe potuto amare mai. E aveva ragione lui. Assassina, spietata, gelida, incapace, sporca, volgare, brutta, anima nera… diceva… Gli lanciavo oscene risate di scherno e compatimento allora, quando ancora questo porco mondo mi sembrava di mangiarlo. Più di un decennio dopo mi trovo a guardare le mie mani, piene di voli incompiuti, di sogni polverizzati, di macerie maleodoranti. Non rido più… Ingoio rospi e mastico fallimenti. Pensando che aveva ragione. Sento ancora addosso il profumo dell’ultimo amore. Ovviamente univoco, ovviamente non corrisposto. E mi sale una rabbia che fa scendere giù lacrime nascoste per troppi mesi nell’angolo più ferito dei miei occhi. Soffro ancora. E forse stavolta dovrei dire davvero basta all’amore. Maledetto. Basta. Dovrei avere davvero il coraggio di non amare più. Mai più…….

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

immagine

 

Chissà se in cielo passano gli Who

E buonanotte a tutti i sognatori
a quelli che la devono far fuori
a chi c'ha il mondo sempre più lontano
perché ha vissuto sempre contromano
a chi non butta via la notte coi pensieri
a quelli che una coppia è gia una folla
e dicono che il cielo sia una balla
a quelli che da soli ci stan stretti
e pensano che il cielo sia di tutti
a lui e lei che stanno insieme solo con la colla

e poi a quelli che non ritornano
certo lassù forse lassù
sono capaci di non dormire mai più

chissà se in cielo passano gli who
chissà se in cielo passano gli who
chissà che nome d'arte avrà il dj
se sceglie sempre e solo tutto lui
se prende le richieste che gli fai

a chi decide di ammazzare il tempo
e il tempo invece servirebbe vivo
a chi sta in giro perché non ha scelta
perché comunque il sonno non arriva
a quelli che ogni notte puoi giurarci son presenti
e buonanotte a chi la sa godere
a quelli che han bisogno di star male
a chi ha paura di restare fermo
e sogna un po' più forte quando è sveglio
a quelli che non hanno mai saputo dove andare

poi a quelli che non salutano
certo lassù forse lassù
sono capaci di non dormire mai più

chissà se in cielo passano gli who
chissà se in cielo passano gli who
chissà che nome d'arte avrà il dj
se sceglie sempre e solo tutto lui
se prende le richieste che gli fai

Luciano Ligabue - Fuori come va? - 2002

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

costanzatorrelli46certenottiquiNarcyssebetaeta7mgf70intimodigiovivi64vtindiaamassyelillylabarberadeliolagravaneseDrusilla87biancorossoeggianellirobertosasmirna.caburazzi
 

Ultimi commenti

buon natale di cuore.... nei pensieri sempre....
Inviato da: cinzia63
il 25/12/2011 alle 20:32
 
:o)
Inviato da: cinzia63
il 04/11/2011 alle 21:07
 
quanto tempo amica mia, ma io non dimentico.... un bacio se...
Inviato da: cinzia63
il 27/11/2010 alle 18:10
 
mi spiace che tu abbia sofferto ancora una volta, ma sono...
Inviato da: Nuvik75
il 10/04/2010 alle 23:56
 
tanti auguri amica mia, per ogni cosa, per ogni...
Inviato da: cinzia63
il 02/04/2010 alle 20:10
 
 
 

Almeno Credo

credo che ci voglia un dio ed anche un bar
credo che stanotte ti verrò a trovare per dirci tutto quello
che dobbiamo dire o almeno credo
credo proprio che non sia già tutto qui e certi giorni invece
credo sia così, credo al tuo odore e al modo in cui mi fai sentire
a questo credo


qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni credo che ognuno si faccia il giro come viene,
a suo modo qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro che l'amore porta amore credo, se ti serve,
chiamami scemo ma io almeno credo se ti basta chiamami scemo
che io almeno credo


credo nel rumore di chi sa tacere che quando smetti di sperare
inizi un pò a morire credo al tuo amore e a quello che mi tira fuori o almeno credo
credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave e che ogni verità può fare bene o fare male
credo che adesso mi devi far sentir le mani che a quelle credo

 
qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni credo che ognuno si faccia il giro come viene,
a suo modo qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro che l'amore chiama amore
qua nessuno c'ha il libretto d'istruzioni credo che ognuno si faccia il giro come viene,
a suo modo qua non c'è mai stato solo un mondo solo
credo a quel tale che dice in giro che l'amore porta amore credo
se ti serve chiamami scemo ma io almeno credo se ti basta chiamami scemo che io almeno credo...

Luciano Ligabue - Miss Mondo - 1999

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963