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Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

       Soft Colors | Colores SuavesCOLORES EN AGUA

 

"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

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FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTÀ...E GIUSTIZIA

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ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

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l'inferno

Post n°821 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da alexisdg10

C’è un ragazzino all’inferno che mi segue da quando sono sceso dall’aereo. E’ sporco, coperto da uno straccio che non ha mai visto l’acqua, è scalzo. Ha uno sguardo duro, gli angoli della bocca piegati all’ingiù. “io tuo aiuto!, mi dice subito. Gli spiego che non ho bisogno di alcun aiuto. Si arrabbia, pesta i piedi per terra come un bimbo piccolo, avrà sì e no sedici anni. Mi segue da mattino a sera. “ Alcol? Colla? Crack?” Gli spiego che non ho bisogno di nulla. Una sera torna alle porte dell’albergo dove soggiorniamo con una ragazza, poco più che una bambina. “ Scopatela, è tua, costa 10 dollari” mi dice serio. Lo prendo per un braccio, lo strattono. Lui insiste. Lo alzo di peso e gli stampo un ceffone sul muso. Gli scende una lacrima. “ Prendi me, allora. Ti succhio il cazzo, me lo metti dentro tu o te lo metto io.”  Di notte il caldo umido è esasperante. Non riesco a chiudere occhio. La mattina è sempre lì, mi aspetta fuori. “ Mi chiamo Abel” mi dice un giorno. “ Abel ti porta la borsa, 1 dollaro al giorno, va bene?” Lo prendo per la collottola, lo trascino in una baracca là vicino dove servono caffè bollente. Abel chiede una coca cola. “ Allora stasera ti succhio il cazzo, va bene? Oppure lo succhi tu  a me. Abel sano, no AIDS, lui sano” Si gratta le pulci sulla testa mezza pelata. “Non voglio questo da te Abel, non voglio niente da te” gli spiego. “ Allora tu aiuti Abel, lo aiuti, va bene?” “Dove abiti” gli chiedo “ Lui si guarda attorno “ Vicino al tuo albergo, sul marciapiede. “ Dovresti farti una doccia” gli dico “ E poi? Domani di nuovo sporco” mi risponde. “ Io vengo con te domani e anche dopo” “ Non mi serve nessuno Abel” “ Io seguo te, tu fai foto, io seguo” “ Vado in certi posti che non sarebbero adatti a un ragazzino” Lui ride, non smette di ridere. “ Io vedo tutto, bombe, guerra, io no paura, tu paura, tanta. Io aiuto te per no paura”. Abel mi segue, la sera mi accompagna in albergo, mi saluta con una mano e mi dice “ tomorrow again”. Va avanti così per quindici giorni di fila. Una volta, nella solita baracca di fronte al mio caffè e alla sua coca cola gli chiedo: “ perché non vai a scuola Abel? Ce l’avete qui una scuola” Lui mi guarda strano. “ Soldi, no scuola, scuola non paga” Poi ride. Il giorno della mia partenza mi accompagna all’aeroporto. Ci fanno scendere dal pullman un km prima, per ragioni di sicurezza, dicono. Lui mi aiuta a trascinare la sacca. “ Tu torni, vero? Torni e ti porti via Abel, lo porti con te, lontano” Dal nulla esce fuori una ragazzina. E’ zoppa, ha i piedi che guardano in dentro, il viso deforme, gli occhi strabici, un sorriso ebete stampato sul volto, come una ferita. Mi tocca la mano. “ Mio nome Jasmina” Si trascina dietro di noi, con i suoi piedini storpi, arranca e mi tocca la mano. “ one dollar, please, give me one dollar!” Abel le molla uno schiaffone sul volto. Lei non fa una piega. “ Mendicante cattiva” mi spiega lui. “ Puttana, tu non guardare, non dare niente. La ragazzina continua il suo canto sgraziato “ one dollar, please, just one dollar!”
Metto le mani in tasca alla ricerca di un po’ di soldi. Abel mi strattona di colpo, mi guarda severo, mi tira da un lato “ tu soldi dai a me, non a bambina puttana!” “ One dollar, please, one dollar!!!!” Siamo all’ingresso dell’aeroporto. “Tu qui, tu  parti, io resto. Come back soon, take me away” mi dice Abel e e mi guarda  fisso “ one dollar, give me only one dollar!” Metto  nelle loro mani I soldi che mi restano. Li stringo per un attimo a me, gli tocco le testine rapate. “Come back soon!”.  Il poliziotto addetto al controllo mi esamina il biglietto, il passaporto, poi si accorge dei ragazzini che mi stanno dietro. In un attimo spinge me all’interno e con furia assesta un calcio ad Abel e a Jasmina che stramazzano a terra. Li colpisce ripetutamente, dalle loro bocche esce un lamento sordo. Il poliziotto allora caccia le sue mani nelle braghe di Abel, sotto le gonne di Jasmina e prende loro i soldi che gli avevo dato. “ You dogs” Go away!”. Allora piango senza sosta fino a Madrid. Senza speranze.

 
 
 
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Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

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PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

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