Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

PoeticareMusicalerosa.silvestroI.am.Laylafishposceloryinvitimauriziobiagi2009anna.saccullolara.garibaldirizzi.emiliatronconiendcristinapalmieroarredamentiariesme_and_me56g_francocostaceris
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
Creato da: fishposce il 26/04/2009
chiedo all'umanità come si prova la propria esistenza

 

 

Ad Alberto amico di sempre

Post n°9 pubblicato il 02 Gennaio 2013 da fishposce
 

Ho perso un amico, un amico vero. Mi ha voluto bene, in silenzio, senza chiedere nulla, senza giudicarmi. Anche se lontano era sempre vicino, mi chiamava, mi raccontava le sue avventure. Pur non approvando lo giustificavo. Era il suo carattere, era il suo modo di affrontare la vita. Dolce, sempre sorridente, ottimista anche nella malattia. Ora non c'è più, ho perso un altro pezzo della mia esistenza. Ti vorrò sempre bene Alberto caro amico di sempre.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il sapore della sofferenza

Post n°8 pubblicato il 07 Agosto 2011 da fishposce
 

Sapore amaro come il veleno, come la purga che mamma ci dava da piccoli, come gli schiaffi di mio padre quando sbagliavo. Questo è il sapore della sofferenza. La tristezza che lentamente sale dal tuo io man mano che ricordi i momenti passati nel vedere un tuo simile morire, spegnendosi fra atroci spasimi e tu impotente, incapace di ogni azione che possa cambiare ciò che ineluttabilmente accade. Ti chiedi in quel momento che cosa siamo di fronte al male, alla natura che svolge il proprio compito e pur credendo in un essere superiore, manifesti i tuoi dubbi sul suo mancato intervento, che potrebbe salvare quella creatura inerme, che soffre, che si allontana dal tuo cuore. E' la natura delle cose, ripeti a te stesso senza crederci. Siamo tutti destinati a sparire o a riapparire, come molti credono. La persona che hai amato più di te stesso, la creatura alla quale hai dedicato la tua vita e per la quale hai costruito negli anni un castello di gioie, di significati, sta sparendo per sempre dalla tua vita. E tu inerme e stanco non riesci ancora a capire, ha fartene una ragione. Sembri forte, ma non lo sei. Dicono gli altri, estranei a tanto dolore "è un uomo forte, sa controllare le emozioni". Ma dentro di te ogni singola cellula urla di disperazione, ogni organo del tuo corpo strilla di dolore. Il tuo cervello e come assopito, cerca di difendersi, di difenderti da tanto scempio. Poi il nulla, tutto ormai è accaduto. La morte ha preso il sopravvento, il dolore sembra apparentemente assopito. Sei ubriaco, non ti rendi conto di ciò che è accaduto. I giorni, i mesi e gli anni passano, sembra ormai passata la burrasca, ma all'improvviso, mentre guardi un film, mentre ti radi la barba, mentre ti trovi nel tuo letto fissando il soffitto, inizi a sentire un dolore lancinante che parte chi sa da dove, che ti riporta al passato. Ecco, inizia a sorgere l'amaro della sofferenza. Ti ritrovi con gli occhi pieni di lacrime, ti senti infelice e rivivi con terrore i brutti momenti passati che passati non sono. Infatti, hanno lasciato un segno indelebile nei tuoi neuroni, nella tua anima e mai spariranno. Sei segnato per sempre e ogni probabile gioia, gioia non sarà mai più.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

in fondo siamo animali gelosi delle nostre misere cose e dei nostri angusti spazi

Post n°7 pubblicato il 14 Luglio 2009 da fishposce

si siamo animali, ma non sempre bestie. Difendiamo con aggressività i nostri spazi reali o presunti, le nostre poche cose anche le più inutili e misere. Conduciamo la nostra esistenza cercando di difenderci dai nostri simili fino a giungere ad uccidere solo per una presunta offesa. Ma sempre facciamo finta di non conoscere la realtà che ci circonda. Non ci preoccupiamo minimamente dei nostri simili estranei, se mangiano, se riescono a sopravvivere, se sono malati, se soffrono. L'unico vero interesse e che noi dobbiamo star bene e ottenere tutto ciò che desideriamo anche a costo di far del male. Perchè meravigliarsi di giovani con il coltello, di giovani che si bucano, si ubbriacano e fumano veleno. Di meno giovani che passano con il rosso e uccidono innocenti troncando il loro futuro e i loro sogni. Di donne che vengono aggredite nella notte, di stranieri picchiati e uccisi, di madri che gettano i figli nel vuoto. Le cose peggiorano? No sono sempre state così. Siamo solo aumentati di numero e la frequenza è aumentata, i media ne parlano di più, i film sono improntati sulla violenza. Bocciare i giovani per il voto in condotta non risolve nulla, arrestare i ladri per poi non trovargli posto nelle carceri superaffollate non risolve il problema, aspettare anni per un processo migliora la qualità della vita dei delinquenti. Molti sperano nella classe politica. Votano con la speranza che tutto si risolva in un miracolo, ma in fretta. Si fanno promesse, si tolgono tasse per poi rimetterle sotto diversa forma. I leader dei vari partiti litigano, anche all'interno dello stesso partito. Treni ad alta velocità che non partono mai per gli scioperi o per incidenti legati alla vecchiaia delle nostre ferrovie, ponti sullo stretto che si fanno e non si fanno, milioni, miliardi di euro bruciati, riforme che non partono, sanità che ancora uccide nell'indifferenza totale. Baroni universitari travestiti da scienziati e veri scienziati che fanno la fame. Imprese che chiudono, operai che tremano per il loro futuro. Si diceva poveri figli che non avranno un futuro, ma chi pensa ai padri che non hanno un presente. Nessuno. Qualcuno urla allo scandalo, altri riuniscono il popolo nelle piazze aprofittando dell'esperienza di teatro, molti sono pronti a credere a tutto, anche al fatto che la crisi è colpa dei marziani. Sotto la cenere di questi incendi, i più furbi continuano a sopravvivere con i loro imbrogli, le loro connessioni, le loro conoscenze, i loro intrallazzi. Le banche proliferano, superano alle volte il fittizzio tasso usuraio, finanziano iniziative perdenti in partenza, vendono azioni che non valgono nulla. Gli uffici pubblici non funzionano, le università continuano a sfornare ignoranti e i baroni continuano i loro giochi di potere, sistemano i figli, le nuore, le zie e le zie delle zie.

Che cosa è cambiato? Nulla. O forse no: E' arrivato Zorro, che toglie ai ricchi e da ai poveri. I petrolieri verranno puniti..lo dice un economista di grido. Le banche verranno controllate...sempre lui. Gli sprechi spariranno, il Mondo cambierà. Ma la morale è sempre la stessa: siamo animali gelosi delle nostre misere cose e dei nostri angusti spazi.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

succede sulla Terra

Post n°6 pubblicato il 31 Maggio 2009 da fishposce

Ho conosciuto un angelo che mi ha protetto durante molti anni della mia vita. poi all'improvviso è volato via, lasciandomi solo in modo che potessi volare con le mie ali. Ho scoperto solo dopo che non sapevo volare.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Ognuno di noi brilla di luce propria.......come una stella.

Post n°5 pubblicato il 03 Maggio 2009 da fishposce
 
Foto di fishposce

Ognuno di noi brilla di luce propria, come una stella. Intensa attorno a noi e alle persone più care e via via più debole e tremolante man mano che la nostra indifferenza verso gli altri si intensifica e ci rende incapaci di percepirla. Ma non tutti i nostri simili emettono la stessa intensità di luce, alcuni addirittura sono spenti, mentre altri illuminano il mondo intero. Preoccuparsi del proprio simile, ma anche del dissimile, è una capacità innata che non si può acquisire con il tempo, è dentro di noi. Può non manifestarsi immediatamente, appare con il tempo e con le esperienze vissute, ma se c’è si manifesterà prima o poi. C’è chi soffre quando sente della morte violenta di un essere umano, altri che piangono e si sentono stringere il cuore osservando un animale soffrire. Ma c’è anche chi procura sofferenza con freddezza, e causa la morte di una stella, che brillava di luce propria. Se cerchiamo di capire i motivi e approfondiamo la nostra indagine, raggiungeremo una unica risposta: il male e il bene. Sembrerà banale ma, il male e il bene, il negativo e il positivo, il nero e il bianco, il profumo e la puzza, il brutto e il bello, sono manifestazioni naturali. Miliardi di definizioni che umanizzano qualcosa che umano non è. Il male, definizione cara a tutte le religioni, raffigurato come “il diavolo”, è sicuramente alla base della malvagità di chi è spento, di chi che pur avendo persone care, per le quali darebbe la vita, non riesce ad emettere la luce della propria anima. Per essere umani è necessario essere buoni? Dobbiamo tutti essere schierati verso il bene? Il bene comporta la comprensione degli altri e alle volte anche rinunciare ai propri interessi per quelli degli altri. Quante mamme rinunciano al loro cibo per darlo ai figli, quante donne soffrono per partorire un figlio, quanti esseri umani rischiano la vita per fare del bene a popoli lontani sconosciuti e bisognosi. Ma altrettanto,  quanti esseri fanno del male agli altri ed a se stessi. Farsi del male. Disinteressarsi del proprio corpo, della salute della propria mente, abbandonarsi alla degradazione delle proprie capacità fisiche e mentali. L’anoressia, l‘alcolismo, il tabagismo, la dipendenza da droghe, ma anche l’incapacità di saper dire di no, il subire la violenza di altri senza sapersi difendere,  farsi sfruttare per amore, per paura, per necessità. Perché? Che cosa costringe l’uomo ad essere vittima di se stesso e aggressore? La paura della realtà che vive, la consapevolezza della sua inutilità, la certezza di un futuro negativo come il presente. Ma anche la consapevolezza della fragilità e dell’impotenza nei confronti della vita. E’ da qui che nasce la violenza, è la volontà di volersi ribellare a tutto questo che scatena l’aggressività, verso se stessi e verso gli altri. Si fuma, si beve e ci si droga per sentirsi più appagati, più forti, più capaci di affrontare la vita, o altrimenti ci si abbandona alla degradazione completa ormai certi dell’inutilità della nostra esistenza. Si manifesta aggressività per dimostrare a noi stessi che siamo vivi e potenti, che siamo una parte importante dell’umanità. Non una pedina che passivamente accetta il destino. Aggrediamo fisicamente e verbalmente il nostro prossimo per la paura che lui possa aggredire noi. Odiare il proprio simile, perché diverso come origine, lingua e modo di pensare.

Arriviamo perfino ad uccidere per futili motivi, pur di non sentirci vinti, deboli e inutili. In ultima analisi si può dedurre che l’umanità consciamente o inconsciamente è alla ricerca continua del significato della vita. Non accetta le difficoltà dell’esistenza, non vuole sottomettersi al destino, vuole ribellarsi alla condizione  di impotenza imposta dagli eventi. Qualè sarà la soluzione?

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963