Christian Cosentino

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L'UOMO è L'ANIMALE PARLANTE

"Perciò è chiaro che l’uomo è un animale più socievole di qualsiasi ape e di qualsiasi altro animale che vive in greggi. Infatti, secondo quanto sosteniamo, la natura non fa nulla invano, e l’uomo è l’unico animale che abbia la favella: la voce è segno del piacere e del dolore e perciò l’hanno anche gli altri animali, in quanto la loro natura giunge fino ad avere e a significare agli altri la sensazione del piacere e del dolore; invece la parola serve a indicare l’utile e il dannoso, e perciò anche il giusto e l’ingiusto. E questo è proprio dell’uomo rispetto agli altri animali: esser l’unico ad aver nozione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e così via."

 

LE ARPIE

Figure mostruose della mitologia greca, le arpie impersonavano i venti marini tempestosi, ed era proprio durante le burrasche che, sotto forma di venti, entravano in azione rapendo i naufraghi. 
Successivamente acquistarono carattere di divinità infernali, che rapivano le anime dei morenti e le trasportavano nell'aria. Successivamente hanno acquisito consistenza corporea e sono state raffigurate come uccelli col volto di donna.

Ci sono differenti concezioni sul loro aspetto: secondo alcuni era terrificante, assomigliano ad un umano vecchio, con la parte inferiore del corpo e le gambe di un uccello, di cui hanno anche le ali. I capelli sono arruffati, gli occhi neri e carichi di malvagità.

Secondo la mitologia Greca, le Arpie erano le figlie che Nettuno, il Dio dei mari, aveva avuto con Elettra, Tarmante e Anfitrite. La mitologia classica narra che erano state confinate nelle isole Strofadi, nel Mar Ionio, dallo stesso Giove, che se serviva a proprio vantaggio contro tutti coloro che voleva perseguitare.I loro nomi sono: Aello, Celeno e Ocipete. sono dette anche Cani di Zeus.

La loro particolarità sta nel loro famoso e pericolosissimo canto: si narra infatti che tutti gli uomini che hanno ascoltato le loro nenie sono stati come ipnotizzati, perdendo il libero arbitrio e provando un incredibile senso di attrazione nei confronti di queste… attrazione che spesso portava alla morte.

La leggenda dice che erano rapititrici di bambini e che si divertivano un mondo ad infastidire il re di Tracia, Fineo, rubandogli il cibo.
Le arpie sono la rappresentazione della morte violenta e prematura, esecutrici del volere degli dei

Nella tradizione medievale queste creature, non assomigliano ad un umano vecchio e brutto. Hanno invece corpi di donne giovani e particolarmente attraenti, pur rimanendo particolarmente aggressive e malvagie, fermo restando il loro canto ammaliatore, capace di soggiogare anche l’uomo con la volontà più ferrea.

"Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e 'nvolti;
non pomi v'eran, ma stecchi con tòsco:
non han sì aspri sterpi né sì folti
quelle fiere selvagge che 'n odio hanno
tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.
Quivi le brutte Arpie lor nidi fanno,
che cacciar de le Strofade i Troiani
con tristo annunzio di futuro danno.
Ali hanno late, e colli e visi umani,
piè con artigli, e pennúto 'l gran ventre;
fanno lamenti in su li alberi strani."
- Inferno, XIII canto, Dante

 

 

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INSIEME PER L’ABRUZZO, UN SORRISO PER RICOMINCIARE

Post n°38 pubblicato il 15 Agosto 2009 da crizio
 
Foto di crizio

 

Martedì 4 agosto u.s. i 9 Festivals del circuito si sono trasferiti all’Aquila, nella Piana di Roio, per portare la loro solidarietà e la loro testimonianza alle popolazioni Abruzzesi colpite dal terremoto.

Anche Un Voce per lo Jonio è stata presente all’Aquila con una delegazione guidata dal M° Christian Cosentino, Direttore Artistico e Patron del Festival, Anna V. Cossari e Federica Procopio in rappresentanza delle cantanti iscritte ad Una Voce per lo Jonio e vincitrici delle prime tappe della 3^ Edizione dello stesso Festival, in corso di svolgimento.

E’ stata una senzazione davvero strana vedere dei paesaggi devastati dal terremoto, case abbattute, interi palazzi ed edifici crollati; la televisione sicuramente non rende l’idea di quella che è la triste realtà dell’Abruzzo.

Le cittadine ed i quartieri sono completamente vuoti e, nei campi degli sfollati, vi è per lo più quella parte di popolazione anziana che ha deciso di rimanere nella propria terra natìa. Molti degli sfollati, infatti, sono stati ricoverati nelle strutture alberghiere della costa adriatica e faranno ritorno ad agosto inoltrato nelle prime abitazioni rimesse in sicurezza dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco e nei nuovi alloggi antiterremoto che lo Stato Italiano ha appositamente costruito.

Difatti i lavori di ricostruzione dei nuovi centri procedono celermente. Operai e mezzi lavorano 24 h su 24 ininterrottamente anche perché, e noi ne siamo stati testimoni, quando fa freddo su all’Aquila si sente e, all’interno delle tende, si sente ancora di più.

Fin qui la descrizione dello scenario e dell’aspetto esteriore, ma ciò che fa più male è vedere il dolore e la sofferenza marchiata sul volto di chi ha perso casa, affetti, famiglia e tutto ciò che aveva, un dolore silenzioso che nessuno potrà mai sanare ne confortare.

Noi del Festival Una Voce per lo Jonio, insieme ai delegati degli altri Festival Italiani, siamo stati ospiti all’interno delle tende, nei campi, insieme agli sfollati, condividendo con loro gli stessi spazi, gli stessi servizi, la cucina da campo degli alpini, ecc. Anche le ragazze facenti parte del cast artistico si sono dovute adattare alla logistica ed alla situazione con grande spirito di solidarietà.

Per quel che riguarda invece la parte artistica dell’iniziativa, di grande spessore e qualità lo spettacolo che i Grandi Festivals Italiani hanno realizzato all’Aquila. Tra gli artisti che hanno portato la loro solidarietà: il M° Vince Tempera, il Soprano Cecilia Gasdìa, da San Remo 2006 Tiziano Orecchio e Patrizio Maria, Cassandra de Rosa da Amici 2007, il cabarettista Roberto de Marchi, l’imitatore Massimo Papappicco, il corpo di ballo the Gamblers ed ancora Roberta Olive, Patty Simon e Anna V. Cossari per i Festivals Italiani. A condurre la serata l’attore Beppe Convertini.

Un gesto ed un segno importante in cui Una Voce per lo Jonio e i Grandi Festivals Italiani hanno deciso di investire attraverso le proprie risorse, i propri fondi, le proprie energie.

L’intera manifestazione infatti si è potuta realizzarla attraverso l’investimento di ogni singolo Festival e la partecipazione in forma gratuita di tutti gli ospiti ed artisti presenti.

 

 
 
 
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XVIII RADUNO CORALE_STRONGOLI 25.04.2009

 

DISNEY TURNS ITS WORLD OVER TO UNKNOWN

Cosentino's Kingdom? Disney turns its world over to unknown.In an unprecedented move, Disney Parks dedicates its entire Kingdom to Christian Cosentino.

 

LA SCHOLA CANTORUM OFFICIUM A BARCELLONA

X Festival Internazionale di Canto Popolari "L'Europa e i suoi Canti".Barcellona (Spagna) 23-28 settembre 2008.

 

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LA VIRTù DELL'UOMO DABBENE.....

......e la virtù del cittadino
"Poiché vi sono più specie di costituzioni, è chiaro che non è possibile che la virtù posseduta dal cittadino buono sia un'unica virtù, perfetta; mentre, al contrario, diciamo che l'uomo dabbene è tale in quanto possiede una sola virtù che è perfetta. [...] Infatti, se è impossibile che una città sia costituita completamente da uomini buoni, bisogna tuttavia che ciascuno esegua bene il proprio compito, cioè praticando la virtù; e poiché è possibile che tutti i cittadini siano simili, la virtù del buon cittadino e dell'uomo dabbene non è la stessa. Perché la virtù del buon cittadino deve appartenere a tutti (così deve necessariamente essere la migliore città possibile), mentre ciò non si può dire della virtù propria dell'uomo dabbene, a meno che necessariamente siano tutti uomini dabbene i cittadini di una buona città."
 

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GLI ANIMALI CI AVVERTONO...

Ah, se fossimo in grado di comprendere lo strano comportamento di alcuni animali, nei momenti che precedono un terremoto, si sarebbe potuto salvare migliaia di migliaia di vite umane!

Ecco, infatti, quello che è capitato in Cina, in una provincia vicino l'epicentro del terremoto, poco prima che giungesse il sisma.

Migliaia di rospi che invadono le strade, zebre in uno zoo che prendono a sbattere la testa contro la porta della gabbia, elefanti, tigri, leoni, pavoni, serpenti che si muovono dai loro nidi, anche nel freddo dell'inverno, giungendo persino a fracassarsi contro le pareti rocciose cercando una via di fuga, quando il sisma è di elevata entità... In questi giorni sulla blogosfera cinese non si parla d'altro.

Sembra che siano diversi i tipi di animali che avrebbero mostrato segni di nervosismo ore o addirittura giorni prima del peggior sisma che abbia colpito il Paese negli ultimi trent'anni. E naturalmente abbondano le polemiche sul perchè le autorità cinesi non abbiano tenuto conto di questi segni premonitori, per prendere delle misure. A Nanning, ad esempio, una delle zone più inclini ai terremoti, nell''ufficio preposto al controllo sismico, già lo scorso anno un team di scienziati aveva sviluppato un nuovo modo per predire i terremoti, servendosi di serpenti, i quali sembra siano in grado di percepire anzitempo l'arrivo di un evento sismico. 

In realtà, il nervosismo degli animali in occasione dei terremoti, è stato osservato sin dall'antichità.

"Probabilmente, con l'udito più sottile del nostro, i cani percepiscono gli ultrasuoni, sentono i movimenti profondi del suolo che stanno preparandosi a muoversi in maniera gravosa, oppure sennò, il movimento dei metalli nel suolo crea dei campi elettrici particolari, oppure fa variare il campo magnetico terrestre che gli animali percepiscono", ha detto il professor Giorgio Celli, grande conoscitore di animali, ai microfoni del TG2. In parole povere il fenomeno è stato osservato, si sa che c'è, ma le cause sono ancora sconosciute. Così, una previsione basata sul comportamento animale rimane impossibile da fare perchè mancano gli strumenti per interpretarlo.

 
 

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