LA COSTA
Castellabate è un comune che si estende quasi prevalentemente lungo il mare, con una costa molto variegata e frastagliata, dove si alternano marine di scogli, alti dirupi, baie, calette naturali e doratissime spiagge. Le spiagge sabbiose comunali principali sono: quella del Pozzillo, di Marina Piccola, di Punta dell'Inferno o dello Scario, della Grotta, della Baia Arena, della Punta di Ogliastro, e del Lago detta anche U'Sciome. Numerosissime sono le calette naturali presenti soprattutto nella zona di Ogliastro Marina, Licosa e Tresino, dove gli alberi delle pinete si affacciano sulle limpide acque, che da anni conseguono il riconoscimento europeo della bandiera blu. Rilassanti sono le passeggiate lungo le lungomari(di Ogliastro', Perrotti, Pepi e Bracale) che fiancheggiano il mare o lungo gli affascinanti sentieri naturali come quelli tra S.Marco e il Pozzillo, S.Marco e Licosa, Licosa e Ogliastro, eLago e Tresino. La costa cilentana di Castellabate presenta anche una grotta naturale emersa (dove sono stati ritrovati importanti reperti paleolitici) nei pressi dell'omonima spiaggetta sabbiosa a S.Marco e numerose grotte marine (specie nella zona di Tresino) che rappresentano le mete preferiti per le escursioni subacquee.
Il Cilento da millenni ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti greci e romani che sono alla base della nostra cultura occidentale, sono stati ambientati sulle sue coste. Il mito più famoso è quello dell'isola delle sirene, nell'Odissea. Quelle creature malefiche che, secondo Omero, irradiavano un canto che faceva impazzire i marinai di passaggio, portandoli a schiantarsi con le imbarcazioni sugli scogli. L'isoletta che ispirò il Cantore dell'antichità probabilmente è quella di fronte a Punta Licosa, a sud nei pressi di Castellabate. Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all' albero di maestra per ascoltare quell'ingannevole canto. Un altro mito importante è quello di Palinuro, il nocchiero di Enea. Durante il viaggio verso le coste del Lazio cadde in mare insieme al timone. Si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò una estenuante lotta contro le onde infuriate. Ma quando stava finalmente per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi: da allora quel promontorio (dove sorge il paese di Palinuro) prese il nome di Capo Palinuro. Altro mito, è quello di Giasone e gli Argonauti che, una volta fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele (l'attuale Santuario di Hera Argiva).
LA SIRENA LEUCOSIA.
Nella mitologia greca, Leucosia era una delle Sirene: da essa ebbe nome l'isoletta di Licosa, di fronte al golfo di Paestum, davanti a Punta Licosa,l'antico promontorio Enipeo. Probabilmente il nome deriva dal greco "leukov" che significa "bianco".
Omero, parlando del viaggio di ritorno di ulisse, parla di un promontorio nel quale vivevano due sirene: Leucosia e Leukotea. Fu però Leucosia che, innamoratasi e non ricambiata dall'eroe omerico, si gettò disperata dalla rupe della costa: il suo corpo prese le forme immortli di uno scoglio, che oggi è appunto l'isola di Licosa.
Secondo gli abitanti del posto, le sirene non hanno un solo aspetto. C'è chi parla di loro come sagge sacerdotesse, chi come cannibali marini, pericolose scogliere (e quindi non esseri umani), per altri sono solo miraggi, dal momento in cui Ulisse le incontrò in un periodo di pesante ristagno estivo.
Un'altra leggenda vuole che sia stata Santa Maria (frazione di Castellabate) ad essere cità Natale della sirena Leucosia: è un antico borgo marinaro, testimonianza vivente di storia pregreca, greca coloniale e romana.
Post n°6 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da cilentaninelmondo
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Post n°5 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da cilentaninelmondo
Narra un'antica leggenda ,una volta, tanto tempo fa, viveva Ermigarda la figlia del capo dei saraceni. Era bella, raggiante di giovinezza con i capelli lunghi, serici, color dell'ala del corvo . E gli occhi fulgidi e brillanti come stelle: occhi orientali pieni di fascino e di mistero. Le sue labbra, però non si schiudevano mai ad un sorriso. Era triste la bella e amava la solitudine! Una mattina mentre con il suo bianco destriero cavalcava vicino alla costa incontrò Octavio, un giovane pescatore bello come un dio greco. E fu amore a prima vista! Un amore grande, sconfinato come il mare che li rese felici per giorni e giorni. La bella araba ed il bel pescatore correvano a piedi nudi sulla sabbia morbida e dorata della spiaggia del lago e ammiravano i tramonti di fuoco e la natura splendida che faceva da sfondo al loro amore. Ma un rio destino li aspettava! Octavio un brutto giorno andò a pescare e non tornò più Ermigarda pianse tutte le sue lacrime, cocenti e amare e poi si gettò nel mare per unirsi anche nella morte al suo amato. Ma nettuno, dagli occhi glauchi e dalla barba fluente, ebbe pietà di lei e la trasformò in uno scoglio col tempo, poco lontano, si formò un nuovo scoglio che presa la forma di Octavio, il pescatore, bello come un giovane dio. Ancora oggi, a Tresino, nelle notti di tempesta, quando il mare sbatte furioso e il vento urla, in quel luogo, si sentono dei suoni arcani e i vecchi pescatori dicono che è Ermigarda che piange il suo perduto amore: un amore durato per tutta la vita e che dura ancora al di là della vita.
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Post n°4 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da cilentaninelmondo
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Post n°3 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da cilentaninelmondo
Il giglio di mare (Pancratium maritimum) e' un fiore selvatico che cresce sulle dune. Il Centro di Educazione Ambientale "Torre Laura" di Paestum (SA) ha lanciato un bel progetto di protezione e valorizzazione commerciale di questo fiore. Coltivare e far conoscere le specie locali e' un servizio per la gente che potrà adornare il proprio giardino con varietà locali adatte al clima e al terreno, invece di infestarlo con ibridi o con specie provenienti da altri continenti. Incentivare la produzione di specie locali e' anche un buon sistema di creare occupazione con i "prodotti tipici". Dal punto di vista della protezione della vegetazione di duna sono stati istituiti due musei viventi del giglio di mare e avviati vari progetti di educazione ambientale il tutto nel panorama di in un progetto di valorizzazione della "costiera dei fiori". Al momento e' in fase di svolgimento un concorso riservato alle scuole medie per trovare il logo del giglio di mare, da utilizzare in tutta la provincia di Salerno.
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Post n°2 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da cilentaninelmondo
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Bandiera Blu
L'ELEGANZA DELLA COSTIERA
Il tratto costiero di questa area marina protetta di recentissima costituzione presenta un paesaggio ricco di insenature, piccole spiagge sabbiose, pareti a picco sul mare e promontori punteggiati da antiche torri saracene, ancora poco conosciuto dai diportisti. La vegetazione assume i caratteri tipici della macchia mediterranea con mirto, ginepro, corbezzolo e pino d'Aleppo. Da Castellabate, forse la cittadina più elegante della costa, si può raggiungere Punta Licosa, il cuore della nuova riserva, per un bagno in assoluto relax, che offre una vasta area forestale al cui interno è situato un minuscolo borgo alle pendici dell'omonimo monte e un'antica rocca. Con sole otto miglia di navigazione verso sud si guadagna il borgo di Acciaroli, il cui porticciolo appena ristrutturato
CASTELLABATE È LA CITTÀ DELL'AMORE ...
Castellabate è la città dell'amore
21 coppie irlandesi si sposano lì
Castellabate, terra d'Irlanda. Sarà la natura selvaggia, saranno i modi cordiali dei suoi abitanti, saranno le sue radici medievali, di certo c'è che il piccolo comune costiero di Castellabate, nel Cilento, è sempre più un caso turistico tutto da studiare.
La conferma arriva dal numero di coppie irlandesi che quest'anno hanno deciso di coronare il proprio sogno d'amore nel centro del salernitano. Sono infatti ben 21, le future coppie di sposini di nazionalità irlandese che, tra maggio e ottobre, pronunceranno il fatidico sì a Castellabate.
Di esse, sette lo faranno nel Castello dell'Abate, il maniero del XII secolo, con rito civile, e 14 nella antica Basilica Pontificia, con rito religioso. Si tratta di un vero e proprio boom di prenotazioni che testimonia un interesse crescente e inatteso per la località cilentane.
Altri numeri, confermano la tendenza. Accanto agli irlandesi, che la fanno da padrone, Castellabate è il luogo dell'amore anche per norvegesi, inglesi e statunitensi. La sorpresa sta nella scelta dei più algidi e distaccati norvegesi: dieci coppie scandinave hanno infatti scelto di sposarsi al sole di Castellabate, sempre tra maggio e ottobre.
''Non siamo nuovi a queste cifre - spiega Costabile Maurano, sindaco del centro della costiera cilentana - Da anni coppie provenienti da tutto il mondo scelgono il nostro Comune per sposarsi. Spesso vengono conquistati dalla nostra ospitalità e dalla bellezza dei nostri paesaggi in occasione di viaggi di piacere. Certo, quest'anno i dati sono davvero lusinghieri, e quelli relative alle coppie irlandesi sono assolutamente imprevisti: evidentemente si sentono a casa''. Tra l'altro, ad ogni matrimonio decine di invitati dalla madrepatria si riversano nel comune cilentano, affollando alberghi e agriturismi e mescolandosi tra i residenti, in un vero e proprio ''gemellaggio'' spontaneo. ''E' uno dei fenomeni più interessanti - conclude il sindaco - Gli Irlandesi, ma anche gli inglesi e gli statunitensi impiegano pochissimo tempo per affiatarsi con la gente del posto. E' un grande spettacolo''.
Secondo stime dell'amministrazione, entro dicembre di quest'anno saranno più di 50 le coppie straniere convolate a nozze nel paese di San Costabile.
SAN MARCO
porto turistico
è una località turistica balneare piuttosto nota, vicina alla riserva marina di Licosa e compresa nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Da alcuni anni, come alcune altre località della costiera cilentana, riceve il riconoscimento "Bandiera Blu" delle spiagge [1], per la lunga spiaggia del Pozzillo, condivisa con Santa Maria. La presenza di un porto turistico facilita i collegamenti con Salerno ed anche Napoli, principalmente grazie ad un servizio di aliscafi chiamato "Metrò del Mare"
SANTA MARIA
lungomare
( a Marina in dialetto cilentano) è la frazione più popolosa del comune (4000 abitanti circa), nonché la sua sede comunale, che si estende sulla costatirrenica dalla zona Lago alla spiaggia del Pozzillo, comprendendo anche la valle di S.Andrea. L'antico borgo marinaro si è sviluppato intorno al suo centro storico, da cui prendeva anche il nome di "Isca delle Chitarre". Queste erano le vie dove si svolgevano le attività commerciali delle merci sbarcate dal porticciolo "delle Gatte" (trasmutazione da "porticati"). Questa struttura ad archi, fatta costruire dal Beato Simeone e utilizzata per scambiare i prodotti cilentani con Napoli e Cava, contribuì in maniera considerevole alla crescita economica e militare di Castellabate, tanto da farla diventare la Baronia più ricca di tutto il Cilento. Gran parte del centro abitato si estende fra due piazze (Piazza Matarazzo e Piazza Lucia, sede della casa comunale) attraversate dal Corso pedonale Andrea Matarazzo, il salotto dello shopping. Lungo il quale si incontra Villa Matarazzo (antica villa sede del Museo del Mare), fino ad arrivare all'estremità inferiore dove si trova la bellissima Marina Piccola, la spiaggia incastonata nel lungomare Perrotti. Da il nome al lungomare il Palazzo del Barone Perrotti che ingloba Torre Pagliarola, un imponente torre di avvistamento del XVI secolo che faceva parte del sistema difensivo costiero. Alla fine del lungomare, invece, si trova la favolosa e rinomata spiaggia del Pozzillo, condivisa con S.Marco. Si affaccia su questa il meraviglioso giardino del settecentesco Palazzo del Principe Belmonte. Di particolare interesse è la Chiesa a tre navate di Santa Maria a Mare, costruita nel 1837 e da poco elevata a Santuario. Il paese comprende anche altre due lunghissime lungomari (O.Pepi e Bracale), dove marine di massi e scogli sono intervallate da affascinati spiaggette formatosi nelle rientranze della costa. S.Maria è una famosa località turistica balneare, con una buona ricettiva, specialmente nel periodo estivo. Il turismo rappresenta quindi la maggiore fonte di reddito per la sua popolazione, nonchè la principale attività della frazione marina di Castellabate. La posizione naturale all'interno di un parco nazionale ed un area marina protetta, l'ottima qualità delle acque di balneazione, ed inoltre la facilità di collegamenti con grandi centri come Salerno e Napoli fanno si che il borgo marino cilentano sia uno dei più frequentati centri della Campania. Il panorama di S.Maria dall'alto, la Marina Piccola e il Porto delle Gatte sono le splendide location del film campione d'incassi Benvenuti al Sud[19].