Creato da cinciarella10 il 13/10/2014

L'ODORE DELLA NOTTE

… la notte, secondo l’ora, cambia odore …

 

 

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"Non è realpolitik"

 

 


Fausto Bertinotti: "Fiducia a Tsipras anche sulle alleanze. Il dibattito italiano è ridicolo, con Renzi in comune solo l'età"

"È tutto nuovo, è un nuovo capitolo della politica europea, non lo si può rinchiudere nei canoni tradizionali". Non importa quante possibilità abbia Alexis Tsipras di sovvertire l'ordine continentale. Non importa nemmeno che si allei con una destra con tendenze xenofobe. "Non è realpolitik", perché si sta parlando di "uno sconvolgimento degli schemi originari", davanti ai quali questo tipo di obiezioni non tiene. Così come non tengono i paragoni con lo scenario italiano, con i Vendola e con i Renzi che tirano per la giacchetta il recente vincitore delle elezioni in Grecia: "Non vedo proprio come abbiano ragion d'essere, in cosa risieda il parallelo. Una questione generazionale? La prestanza fisica? Stiamo parlando di due cose radicalmente diverse". Fausto Bertinotti vede in Tsipras quella sinistra 2.0 che invano per decenni i movimenti di tutt'Europa, Italia compresa, hanno provato a costruire con esiti tutt'altro che trionfali.

  

Entriamo nel cuore del problema. Il primo atto del vincitore è stato quello di allearsi con il leader di un partito che molti osservatori descrivono come reazionario e xenofobo.
La fermo subito. Siamo davanti a un caso rispetto al quale le letture tradizionali devono essere dismesse. Quello che è accaduto ieri rappresenta un nuovo capitolo della politica europea, e i canoni tradizionali non servono ad altro che a portare fuori strada. Syriza è una vicenda del tutto inedita per la sinistra.
Perché nuova?
Perché i nuovi partiti di sinistra sono sempre nati su canoni conservativi. È sempre funzionato che una costola di un partito già esistente rompesse per difendere diritti acquisiti, per tutelare l'esistente. Anche la storia di Rifondazione comunista è stata questa, così come un po' tutta la storia del Movimento Operaio. Syriza, come anche Podemos, sono frutto di una nuova stagione, sono movimenti nuovi e non costole, perché là dove sono nati le sinistre storiche sono morte.
Le dimensioni del Pasok sono effettivamente ridottissime.
Ma insisto: pur con tutti gli elementi di novità da lei evidenziati, Syriza si è comunque alleata con una destra che c'entra poco con la sua sia pur brevissima storia politica.
Sì, ma senza quel punto di partenza non se ne può discutere. Vede, è la prima volta che il populismo ha avuto uno sbocco a sinistra. Finora si è incanalato o in movimenti di destra, si veda Marine Le Pen, o in soggetti difficilmente inquadrabili, come quello di Beppe Grillo. Ma Tsipras è riuscito a incanalare a sinistra lo scontro sociale prevalente in questi anni, quello tra l'alto e il basso della collettività. Esclusi Nd e Pasok, forze tradizionalmente di governo, tutti gli altri competitor hanno battuto su questo tasto. Oggi Syriza, tra questi, è in posizione dominante, e sulla base di quello stabilisce le alleanze. Io mi fido di Tsipras, alla luce di quel che ha fatto finora, bisogna aspettare. E dargli credito.
Diciamo allora che è una strizzata d'occhio alla realpolitik, il tentativo di creare una coalizione che condivida alcuni punti fermi contro l'austerity europea.
Ma no, non c'entra la realpolitik. È una prosecuzione dello sconvolgimento degli schemi originari. Non si ragiona su un modello di vicinanze politiche. Sparigliano per rinnovare tutti i giochi, è tutto tranne che una dinamica inquadrabile nell'ordine conosciuto. Per la prima volta i greci non hanno votato per un governo, ma per un certo tipo di politiche. Si sceglie la politica, e la politica sceglie le alleanze. È la mossa del cavallo.
In Italia tutti tirano per la giacca Tsipras, dal Pd a Vendola, passando per Salvini. Ma cosa insegna il caso greco alla sinistra italiana?
Insegna solo a chi vuole imparare. Detto questo il dibattito italiano è ridicolo. Quel che si può dire è che Syriza ha dimostrato che se si vuol ricostruire la sinistra bisogna ricominciare daccapo. Serve una messa a disposizione di chi ci ha provato, che sia disposto a sacrificare tutto quel che è stato fatto in favore di un nuovo paradigma. La cosa straordinaria di Syriza è il suo essere insieme nuovo e antico. Si pensi a quanto ci sia nel suo programma di mutualismo di stampo ottocentesco. Lo stato sociale autogestito, la tutela delle famiglie, la preoccupazione per gli indigenti: tutti temi simili a quelli delle società di mutuo soccorso di fine '800. Contemporaneamente c'è il massimo dell'innovazione politica, comunicazionale, relazionale. Il tutto tenendo ferma la scelta di inquadrare il rapporto alto-basso come il rapporto cruciale nelle proprie scelte.
I paragoni con Renzi si sprecano.
Francamente non capisco in cosa risieda il parallelo. Una questione generazionale? La prestanza fisica? Stiamo parlando di due cose radicalmente diverse. È vero però che dal risultato greco molti governi europei sperano di ottenere rendite di posizione.
Si spieghi.
Se Syriza riesce a rinegoziare il debito in patria apre la strada alla realizzazione del proprio programma, e in Europa la spiana a coloro che si sono mossi nel cercare di temperare le politiche di austerity, magari, da ultimo, sostenendo il tentativo di Mario Draghi. Insomma, i partiti socialisti in Europa potrebbero approfittarne.
Per ora sembra che la grancassa la suonino i populisti di destra, come Le Pen e Salvini.
Come i socialisti sperano di acquistare margini nei confronti delle politiche della Germania, i populisti hanno in comune con Syriza questa centralità dello scontro sociale tra alto e basso. Certo, a dividerli ci sono i temi dell'immigrazione, più in generale della discriminazione sociale. Ma Syriza non si farà cooptare.
Lei si aspetta un tangibile cambiamento degli equilibri continentali? O è solo una suggestione mediatica?
Questa è un'Europa oligarchica, una costruzione antidemocratica che costruisce un modello economico e sociale funzionale al capitalismo finanziario. Gli unici spunti di politiche redistributive che si sono visti negli ultimi anni arrivano dal di là dell'oceano, da Obama. Per questo la partita è molto dura. Non basta quel che riuscirà a fare Syriza in Grecia, ma si dovrà vedere quello che faranno i movimenti di tutta l'Europa, se riusciranno a riaprire il conflitto sociale nel continente.
E in Italia?
In Italia le controriforme che stanno andando avanti chiudono il cerchio su un modello che spinge verso la governabilità. In Grecia ripartono dalla partecipazione. Ecco la differenza.

L'Huffington Post
Lunedì 26 Gennaio 2015

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CINCIARELLE



 

I POETI LAVORANO DI NOTTE



I poeti lavorano di notte
quando il tempo
non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini, da "Destinati a morire"

 

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DANZA DELLE STREGHE


Le streghe non si vedono,
ma le streghe ci sono
Nel buio si radunano,
in riva a fiumi e laghi
Corrono senza un frullo,
volano senza un suono
Non le sentono gli uomini,
non le vedono i maghi.

Le streghe sono magiche,
le streghe sono donne
Incendiano le tenebre
con le risa e la danza
Fanno ruotar mantelli,
le favolose gonne
Finché dura la notte,
finché ne hanno abbastanza.

E gli umani le cercano,
le vogliono vedere
Curiosi delle favole,
stupiti delle grida.
E furtivi si accostano,
chini nelle ombre nere
Tremanti di paura,
ubriachi di sfida.

Ma le streghe li sentono,
corrono sulle sponde
Sopra le acque fuggono,
gioiose equilibriste
E per gli umani restano
i cerchi delle onde
Come gonne che ridono:
"Le hai viste? Non le hai viste?"

Bruno Tognolini
da Melevisione
Il libro nero di Strega Salamandra
Giunti Junior Editore

 

BIANCA TRA LE FOGLIE

 

RIMA DELLA RABBIA GIUSTA



Tu dici che la rabbia
che ha ragione
È rabbia giusta
e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro
tutta quella gente
Ma poi cambi canale
e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla
come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce
quando arriva la stagione
Vedere se diventa
indignazione
E se diventa,
voglio tenerla tesa
Come un'offesa
Come una brace
che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore

 

FILASTROCCA LIBERA




Libero, libera, liberi tutti
Libero l'albero e libero il seme
Liberi i belli di essere brutti
Le volpi furbe di essere sceme
Il fiume libero d'essere mare
Il mare libero dall'orizzonte
Libero il vento se vuole soffiare
Liberi noi di sentircelo in fronte
Libero tu di essere te
Libero io di essere me
Liberi i piccoli di essere grandi
Liberi i fiori di essere frutti
Libero, libera, liberi tutti

Bruno Tognolini,
da Rima rimani, Salani 2002

 

SCONGIURO CONTRO IL NAZISMO FUTURO




Gli abbiamo detto
che la rabbia non è bene
Bisogna vincerla,
bisogna fare pace
Ma che essere cattivi
poi conviene
Più si grida, più si offende
e più si piace
Gli abbiamo detto
che bisogna andare a scuola
E che la scuola com'è
non serve a niente
Gli abbiamo detto
che la legge è una sola
Ma che le scappatoie sono tante
Gli abbiamo detto
che tutto è intorno a loro
La vita è adesso,
basta allungar la mano
Gli abbiamo detto
che non c'è più lavoro
E quella mano
la allungheranno invano
Gli abbiamo detto
che se hai un capo griffato
Puoi baciare 
maschi e femmine a piacere
Gli abbiamo detto
che se non sei sposato
Ci son diritti
di cui non puoi godere
Gli abbiamo detto
che l'aria è avvelenata
Perché tutti
vanno in macchina al lavoro
Ma che la società sarà salvata
Se compreranno
macchine anche loro
Gli abbiamo detto tutto,
hanno capito tutto
Che il nostro mondo è splendido
Che il loro mondo è brutto
Bene: non c'è bisogno di indovini
Per sapere che arriverà il futuro
Speriamo 
che la rabbia dei bambini
Non ci presenti
un conto troppo duro

Bruno Tognolini
da "Rime di Rabbia", Salani Editore
 

I PIEDI
---------------------------------

 

Salgono i piedi per la salita, 
passo per passo finché è finita.
Scendono i piedi per la discesa,
giù verso il basso
che il passo non pesa. 
Piedi leggeri, passi pesanti, 
lungo i sentieri
che portano avanti. 
Passi di marcia rivoluzionaria: 
testa per terra, piedi per aria. 

Bruno Tognolini
da "Rimelandia" 
Il giardino delle filastrocche
Mondadori Newmedia

 

DANZA ARABA

 

JAZZ

 

TEATRO



"Il mio scopo non è insegnarvi a recitare, il mio scopo è aiutarvi a creare un uomo vivo da voi stessi. Il materiale per crearlo dovete prenderlo da voi stessi, dalle vostre memorie emotive, dalle esperienze da voi vissute nella realtà, dai vostri desideri e impulsi, da elementi interni analoghi alle emozioni, ai desideri e ai vari elementi del personaggio che impersonate ... Imparate ad amare l'arte in voi stessi e non voi stesse nell'arte."

Konstantin Sergeyevich
Stanislavskij

 

CINEMA

"Il cinema è composto da due cose: uno schermo e delle sedie. Il segreto sta nel riempirle entrambe." Roberto Benigni

 

GENERALE



Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente.
Spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d'una tempesta
e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
Ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l'uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

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