Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
notizie choc, curiose,strane,assurde, incredibili, dall'Italia e dal mondo

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Alda Merini

E' necessario

che una donna

lasci un segno

della propria anima

ad un uomo...di sè,

perchè a fare l'amore

siamo brave tutte.

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Messaggi di Marzo 2018

OLTRE LE SBARRE DELLE GALERE

Post n°3473 pubblicato il 30 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

La vita dietro le sbarre può avere i colori della moda pronta, cucita dalle detenute di Milano, Bologna, Lecce. L'aroma del caffè torrefatto, alle Vallette o a Rebibbia. Ma anche i buoni sapori dei dolcetti sfornati nel carcere di Verbania, o dei menù gourmet preparati a Bollate, Volterra, Lecce. E' questa la scommessa che si gioca in molte Case di Reclusione Italiane. Dati statistici alla mano, si è visto, infatti, che il tasso di recidiva,(la percentuale di detenuti che tornano a delinquere usciti di prigione), crolla dal 70% al 19% se i condannati hanno avuto la possibilità,in carcere, di imparare un mestiere in modo che, scontatala pena, possano inserirsi nel Mondo di fuori. Ed ecco che si dà il via a laboratori di cucito, cucina, pasticceria e cartonaggio che possono essere seguiti e apprezzati anche da chi sta fuori e che per qualche ora può entrare tra le mura di una prigione. Nel carcere di Torino si cena al ristorante LiberaMensa,(LiberaMensa.org) A Bollate(Mi), si pranza e si cena nelle salette del ristorante InGalera,(InGalera.it), ma si seguono anche corsi di giardinaggio o si fa shopping di piante e fiori a Cascina Bollate,(Cascinabollate.org). A Verbania, si possono preparare Frollini, Baci di Dama e Lingue di Gatto nel laboratorio della Banda Biscotti, lavorando insieme ai reclusi,(Info@bandabiscotti.it). A Bologna, si assiste alle partite di rugby giocate dalla Giallo Dozza, la squadra del carcere della Dozza, coordinata dagli allenatori del Rugby Bologna 1928,(Bolognarugby1928.it). A Forlì è aperto il laboratorio CartaManoLibera, dove si realizzano prodotti di carta fatti a mano, dalle bomboniere ai quaderni,(direzione@mailtechne.org). Nella fortezza di Volterra, riparte l'appuntamento con CeneGaleotte: una volta al mese i migliori chef toscani guidano i detenuti ai fornelli destinando l'incasso in beneficenza,(cenegaleotte.it). Sempre a Volterra, si può assistere alle rappresentazioni teatrali della Compagnia della Fortezza(compagniadella fortezza.org). Così come a Roma, dove recitano gli attori del Teatro Libero di Rebibbia,(quelli che hanno lavorato con i fratelli Taviani in "Cesare deve morire",(EnricoMariaSalerno.it), mentre a Lecce si partecipa, detenuti e ospiti insieme alle "cene in bianco",(madeincarcere.it).




 
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UNA PERSONA SU DIECI HA TRACCE DI DROGA SULLE DITA ANCHE SE NON NE HA MAI FATTO USO

Post n°3472 pubblicato il 28 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Una persona su dieci può avere tracce di droga sulle dita senza averla mai usata. La scoperta proviene dai laboratori dell'università del Surrey, Inghilterra, dove un gruppo di ricercatori è riuscito a distinguere l'assuntore di stupefacenti da chi entra in contatto con cocaina, eroina ed altre droghe di classe A, per contaminazione ambientale. Secondo lo Studio condotto su un campione di 50 persone non tossicodipendenti, il 13% dei volontari presentava tracce di stupefacenti(per lo più cocaina), sulle impronte digitali. Una percentuale molto alta, che indica il livello di diffusione delle droghe nel Regno Unito, ma sopratutto quanto siano contaminanti le sostanze contenute negli stupefacenti, che si trasmettono tramite le banconote, sui passamano di metro e autobus, o con una semplice stretta di mano. Come distinguere allora un abituale consumatore di droga, da uno che non ne ha mai fatto uso in vita sua? I ricercatori hanno sviluppato una specifica analisi chimica, la spettometria di massa, in grado di rilevare questa sostanziale differenza. Fondamentale se applicata in ambito forense, quando l'uso di droghe può determinare un aggravante nella commissione di un reato. Gli scienziati, hanno prelevato campioni di pelle dalle dita di 15 persone che avevano assunto sostanze nelle 24 ore precedenti e li hanno confrontati con quelli dei 50 non assuntori, che avevano scambiato una stretta di mano con il primo gruppo, senza aversi prima lavato le mani. Ed ecco che ritorna la percentuale del 13%. Un accurato lavaggio delle mani, e la percentuale dei non utilizzatori si azzera, mentre viene rilevata con estrema precisione quella dei tossicodipendenti. Le sostanze contenute nelle droghe infatti, subiscono da parte dell'organismo un processo di metabolizzazione che permane sulle impronte digitali, e che si diffonde attraverso il sudore. Basta un semplice contatto per mettere in atto, quello che i ricercatori dell'università del Surrey, hanno definito"trasferimento secondario."


 
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LUTTO NELLA TV ITALIANA

Post n°3471 pubblicato il 26 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

E' MORTO STANOTTE PER EMORRAGIA CEREBRALE,IL CONDUTTORE TV FABRIZIO FRIZZI, L'ETERNO RAGAZZO DELLA TV ITALIANA.





 
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L'UOMO CHE AVREBBE POTUTO SALVARE IL TITANIC

Post n°3470 pubblicato il 23 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Con i "se" e con i "ma" la Storia non si fa, recita un vecchio Adagio. L'avventura del Titanic, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe potuto avere un altro epilogo. A fare la differenza è stata una chiave che invece di essere a bordo rimase nella tasca di un ufficiale rimasto sulla terraferma. Se la chiave fosse stata sul Titanic la notte del 1912, le vedette avrebbero invece potuto aprire l'armadietto e prendere il binocolo, utile ad individuare in tempo l'iceberg contro cui si stava scontrando il transatlantico britannico affondato nelle acque dell'Oceano Atlantico. Cos'è accaduto. Alla vigilia della partenza da Southampton per il viaggio inaugurale, la Compagnia Armatrice White Star Line riorganizzò infatti l'equipaggio nominando all'ultimo minuto, primo ufficiale Henry Tingle Wilde, già imbarcato su una nave gemella del Titanic. Con il suo arrivo, rimase senza incarichi David Blair, che era già stato nominato secondo ufficiale e fu costretto ad abbandonare la nave in fretta e furia, portando con sè per errore le famigerate chiavi, senza consegnarle al suo successore. Non immaginava certo quale sarebbe stato l'epilogo e nemmeno che conseguenze avrebbe avuto la sua distrazione, facendo trasparire il quadro di una sfortunata catena di eventi, che non ha a che fare solo con l'iceberg. La chiave, negli anni acqiusì un grande valore. Dopo il naufragio, Blair la tenne per ricordo. La ereditò poi la figlia Nancy, che negli anni 80 la donò alla British and International Sailors Society. Il 22 Settembre 2007, tuttavia, la chiave venne venduta all'asta. Se la aggiudicò, per 90 mila sterline(circa 100 mila euro), l'amministratore delegato di una casa produttrice di gioielli cinese.



 
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SCUOLA: LA SCOMPARSA DELLA GEOGRAFIA

Post n°3469 pubblicato il 22 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

La Geografia, almeno una volta all'anno diventa importante. Diventa protagonista, uscendo dal potenziale anonimato nel quale è stata confinata. Almeno nel triennio della scuola media. Una materia alla quale si dedica poco tempo. Una sola ora settimanale, fatta eccezione per casi particolari, legati perlopiù alla decisione del consiglio d'istituto di dedicare allo studio della disciplina anche l'ora approfondimento. Singola ora a disposizione di un professore, che può essere quello che si occupa anche di Storia, oppure, che ha in carico per intero, Lettere. Non solo, per allargare lo sguardo degli studenti con qualche lettura integrativa, proposta dal libro di testo, ma anche suggerita dal docente, magari prendendo spunto dall'attualità. Già, perchè la Geografia è anche questo: avere uno sguardo su quello che ci circonda. Sul vicino e sul lontano, senza dimenticare la conoscenza del posto in cui abitiamo, Città o Paese che sia. E poi i suoi dintorni, Provincia e Regione. E poi l'Europa e tutto il resto, legando alla Geografia la Storia. Gli studenti non sanno dove si trovino centri urbani e Paesi della nostra penisola, addirittura non sanno pronunciarli correttamente, scrive la redazione di OrizzonteScuola.it.


 
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MUORE IN OSPEDALE, NESSUNO AVVERTE I FAMILIARI: ODISSEA PER TROVARE LA SALMA

Post n°3468 pubblicato il 19 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Muore in ospedale e nessuno avvisa la famiglia. E' il triste finale di Giovanni Giorgini, 90 anni, ricoverato da due settimane presso il reparto di Medicina Interna del San Salvatore di Pesaro. Ha dovuto vivere le sue ultime ore senza i suoi cari accanto. A raccontare la storia è la nipote Vida Giorgini, che per prima ha scoperto l'incredibile vicenda."Mio nonno era in condizioni gravi ma siamo sempre andati a trovarlo, volevamo stargli vicino e non farlo sentire solo, spiega la donna di ritorno dal funerale."Malgrado la neve, la pioggia e le strade disastrate lo abbiamo sempre seguito per mesi in tutti gli ospedali in cui è stato ricoverato. Fano, Urbino, Sassocorvaro e alla fine, Pesaro, dove l'ultima volta che lo abbiamo visto vivo era Martedì 13 Marzo, alle 17. Mercoledì 14 Marzo, per una serie di impegni che avevamo, non siamo riusciti a passare in ospedale, anche se ormai aspettavamo solo la chiamata che ci comunicasse il decesso, a qualsiasi ora del giorno e della notte. La mattina del 15, insieme a mia sorella siamo tornate al San Salvatore per vedere il nonno, ma al suo posto abbiamo trovato un'altra persona e siamo subito andate a chiedere dove fosse il paziente." Per le due donne inizia così una serie di rimpalli di responsabilità, versioni diverse, risposte parziali, fino alla scoperta della verità: Giovanni Giorgini era stato dichiarato morto alle ore 20:45 del 13 Marzo, ma per un'amissibile dimenticanza dell'infermiere di turno, nessuno aveva avvisato i familiari del decesso dell'uomo, e la salma era stata trasferita alla camera mortuaria, tanto che stavano per metterlo nella cella frigorifera come un ignoto qualunque.



 
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LAVORO: ECCO I NUOVI"SCHIAVI" SFRUTTATI E SENZA DIRITTI

Post n°3467 pubblicato il 16 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Ci sono i lavoratori Amazon che spostano pacchi a ritmi infernali, pericolosi per la salute, e raccontano dei "controllori" che monitorano ora per ora la loro produttività rimproverando pubblicamente i meno produttivi. Ci sono i piloti Ryanair, senza ferie nè malattia, costretti a volare dopo pochissime ore di riposo per rispettare i turni, e l'operaio Fca, che si è urinato addosso perchè i capi gli avevano impedito di andare in bagno. Ma anche i dipendenti Lidl, che raccontano una routine fatta di turni extra in cui però si lavora gratis, e i rider del cibo a domicilio con retribuzioni a cottimo, senza alcuna tutela se si fanno male mentre pedalano sotto la pioggia o la neve, per consegnare pizze e sushi. Per non parlare degli operatori di call center che devono riuscire a riattaccare in meno di tre minuti e mezzo. Un Paese che lavora anche il doppio o il triplo di prima, per non perdere un posto non più fisso, e pazienza se gli stipendi si sono assotigliati e sono evaporate in un batter di ciglia tutele e garanzie che si pensavano acquisite per sempre. Tra i lavoratori della notte e di qualsiasi giorno festivo, nuovi operai-massa della logistica, addetti alle consegne delle merci e dei piatti che compriamo su Internet, al servizio"esclusivo ma indiretto" di aziende e app multinazionali. Testimonianze della negazione dei diritti più banali e fisiologici, in catena di montaggio o alla cassa, come quello di andare in bagno.


 
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L'INCUBO DELLA SETTA MACROBIOTICA: GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA DIETA IMPOSTATA DAL GURU

Post n°3466 pubblicato il 15 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Era arrivata a pesare 35 kg, faceva fatica persino a camminare. Eppure quella dieta, la dieta Ma.Pi, impostata tutti i giorni dal "Maestro" Mario Pianesi, capo di un impero dell'alimentazione, oltre 100 fra ristoranti e punti vendita in tutta Italia, doveva essere "miracolosa". Sarebbe stata in grado di guarire persino malattie incurabili per la medicina ufficiale. Così almeno Pianesi, guru dell'alimentazione, capo della setta macrobiotica smantellata dalla polizia ad Ancona, aveva fatto credere a lei e a tutti i suoi adepti."I medici tradizionali sono tutti assassini."Ripeteva. E invece, basta guardare queste foto per capire gli effetti devastanti che quel rigido regime alimentare aveva avuto sul suo corpo. Ha avuto il coraggio di denunciare e grazie a cui sono partite le indagini. Tante le vittime finite nella setta del noto imprenditore del settore macrobiotico e della sua setta. Schiavizzate, maltrattate, private dei propri soldi, allontanate dalla famiglia e amici, fino ad annullarsi. L'organizzazione era capillare. Attraverso i "capizona" e i "capicentri", dislocati in varie parti d'Italia, all'interno dei "Punti macrobiotici", il "Maestro" riusciva a manovrare a suo piacimento il mondo macrobiotico. Gli adepti venivano convinti ad abbandonare il loro lavoro e in genere ad abbandonare la precedente vita e a "lavorare" per l'associazione quale ringraziamento per il messaggio salvifico ricevuto: di fatto, si trattava di un incubo durato anni da cui ora sono fortunatamente usciti.



 
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ORRORE SULLE SPONDE DI UN FIUME: PESCATORE TROVA 54 MANI IN UN SACCO

Post n°3465 pubblicato il 12 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Sulle rive del fiume Khabarovsk, nella punta est della Russia, normalmente, gli uomini con l'hobby della pesca si riuniscono per trascorrere alcune ore di relax in mezzo alla natura. E' stato proprio uno di loro a notare quella mano tra la neve. Un ritrovamento agghiacciante che di lì a poco avrebbe condotto la polizia al rinvenimento di un sacco con all'interno  54 mani. Al momento, come riferisce The Siberian Times, il caso rimane avvolto nel mistero, così come rimangono diversi punti di domanda sul perchè siano state amputate per poi essere abbandonate. Dai primi accertamenti, sono state individuate le impronte digitali su una mano, mentre continuano i rilievi sugli altri arti. Diverse le teorie che circolano sulla Stampa Russa in merito alle motivazioni che si nascondono dietro il ritrovamento. Le mani, potrebbero essere state tagliate come punizione per dei furti, così come resta in piedi l'ipotesi che siano state recise dai cadaveri in ospedale per poi essere vendute sul mercato nero. Accanto al sacco, infatti, sono state trovate garze e copriscarpe da ospedale. Infine, si pensa anche all'ipotesi che le mani siano state sottratte per impedire l'identificazione di alcuni cadaveri.


 
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GLI ERRORI DELL'INPS A DANNO DEI PENSIONATI

Post n°3464 pubblicato il 07 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Già qualche tempo fa alcuni pensionati avevano ricevuto lettere in cui l'Inps chiedeva la restituzione di alcune somme che per errore erano state erogate sugli assegni. "Ci dispiace, ma da un più attento esame della sua posizione, ci risulta che lei abbia percepito a titolo di pensione, somme maggiori rispetto a quanto dovuto per l'ammontare di euro...pertanto la invitiamo a restituire gli importi percepiti indebitamente nel più breve tempo possibile."Si leggeva in alcune comunicazioni dell'istituto di previdenza sociale. Una pensionata ha infatti ricevuto un avviso da parte dell'inps che chiede la restituzione di ben 14 mila euro. Una somma pesante. La motivazione è chiara: un errore di calcolo sull'erogazione della pensione. La comunicazione dell'inps prevede inoltre una trattenuta per un certo periodo per saldare il debito. Trattenuta su parte della pensione che mensilmente viene erogata.
 

 
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PRESUNTI BROGLI SUL VOTO ALL'ESTERO

Post n°3463 pubblicato il 05 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 

Brogli nel voto degli italiani all'estero attraverso una compravendita di 3.000 voti a Colonia, in Germania, documentata da un filmato esclusivo, ripreso 4 giorni fa con una candid camera. E' quanto avevano promesso di svelare la trasmissione "Le Jene" con un servizio andato in onda ieri sera e che sarà acquistato dalla Digos di Roma."Noi avevamo già denunciato con 4 servizi, si legge sul sito del programma Mediaset,"la possibilità di brogli con il voto degli italiani all'estero, grazie alla testimonianza di "cacciatori di plichi", ovvero, cacciatori di schede ancora da votare. Purtroppo da allora non è cambiato nulla e nessuno è intervenuto." Le schede, denunciano Le Jene, non vengono solo raccolte con il "porta a porta" ma vengono pure comprate quelle stampate direttamente dalle tipografie. "La truffa, continuano,"coinvolgerebbe anche alcuni consolati con cifre economiche e di numero di voti che spaventano." C'è stata una battaglia fino all'ultimo sangue perchè era tanta la concorrenza, però i miei risultati li ho portati lo stesso," racconta alle Jene il cacciatore di plichi, che con queste elezioni avrebbe guadagnato, soltanto lui, 3.350 euro. Le Jene si sono infiltrati in una vera e propria trattativa e l'hanno documentata. Oggetto di scambio: 3.000 voti.


 
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COME GIUSTIFICARSI SE SI RESTA ASSENTI DAL LAVORO A CAUSA DELLA NEVE

Post n°3462 pubblicato il 01 Marzo 2018 da dolcesettembre.1
 
Tag: casa, gelo, neve

A casa per neve e gelo: perchè le strade sono bloccate o intasate, perchè i trasporti pubblici vanno a singhiozzo, o addirittura perchè le condizioni meteo sconsigliano di uscire. Già, ma quale giustificazione possono usare sul momento o il giorno dopo i molti lavoratori che si sono trovati in questa situazione? Le vie sono sostanzialmente tre, ha spiegato Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Al lavoratore può essere chiesto di provare l'impedimento, perchè anche in caso si scenario climatico avverso, la situazione di chi viene da fuori o deve attraversare la Città, non è la stessa di chi vive a pochi isolati dal posto di lavoro. In questo senso è consigliabile fare una comunicazione tempestiva al datore: sarà poi l'Ufficio del Personale a valutare il caso concreto. Ma cosa succede se invece questa possibilità non è prevista dal contratto? Se l'impossibilità di raggiungere il posto di lavoro è comunque oggettiva, chiarisce De Luca, allora l'assenza può comunque essere giustificata e quindi anche se non viene retribuita non fa scattare un provvedimento disciplinare. Naturalmente, per il dipendente c'è anche l'opzione discrezionale di ricorrere alle ferie, facendo però una distinzione specifica tra lavoro pubblico e lavoro privato. Nel primo caso ci può essere l'impedimento del lavoratore può risultare in modo automatico da un eventuale provvedimento di chiusura degli uffici pubblici: è il caso, ad esempio di insegnanti e altri dipendenti delle scuole. L'obbligo di retribuzione in questa circostanza non è in discussione. L'azienda privata invece non è obbligata a chiudere anche in presenza di disposizioni che, ad esempio, vietino la circolazione ai mezzi sprovvisti di catene: ecco allora che è il lavoratore a dover motivare la propria assenza per fruire dei congedi se disponibili. Infine c'è un'ulteriore possibilità che in queste ore è stata adottata da alcune aziende con procedure organizzative più avanzate. Permettere ai propri dipendenti di lavorare da casa, avvertendoli per tempo. Il che, per inciso, può risolvere almeno in parte anche il problema dei genitori-lavoratori che improvvisamente si ritrovano i figli a casa per la chiusura delle scuole.


 
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Donna

Mentre urli alla tua donna

sappi che c'è un uomo

che dedidera parlarle all'orecchio.

Mentre la umili,

insulti,sminuisci,

sappi che c'è un uomo

che la corteggia

e le ricorda

che è una gran donna.

Mentre la violenti,

sappi che c'è un uomo

che desidera

fare l'amore con lei.

Mentre la fai piangere,

sappi che c'è un uomo

che le ruba sorrisi.

VIVA LE DONNE

MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!   

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