Creato da snoopymarconi il 01/02/2012
Laboratorio di scrittura della classe 1° E del Liceo Linguistico Marconi di Pescara
 

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Commento "Il Giovane Holden"

Post n°383 pubblicato il 03 Gennaio 2014 da gaiaaaa97
 

"Il Giovane Holden " ė un romanzo di formazione scritto da J. D. Salinger, scrittore statunitense morto nel 2010, e pubblicato per la prima volta nel 1951.

Le vicende, scritte in prima persona e che si sviluppano nell'arco di un fine settimana,  narrano di Holden Caulfield, ragazzo di sedici anni insicuro e avverso alla scuola, che frequenta uno dei più prestigiosi College della Pennsylvania: la Pencey. La sua famiglia vive a New York, mentre suo fratello maggiore D.B. vive a Hollywood, dove scrive libri. Ha una sorella minore di nome Phoebe, intelligente e attenta, mentre suo fratello minore è morto alcuni anni prima, malato di leucemia.

Non avendo passato gli esami di quattro materie su cinque, Holden viene espulso dalla scuola e, in seguito ad una discussione con il suo compagno di stanza, decide di tornare a New York, senza recarsi a casa, però, per non destare sospetti riguardo la sua espulsione. 

Inizia così l' avventura nella grande città, raggiunta dopo un viaggio in treno. La prima notte la trascorre in un hotel dove però viene picchiato da Maurice, inserviente dell'albergo, che gli aveva offerto di passare 15 minuti con una prostituta. Così, la mattina seguente, il ragazzo decide di abbandonare l'hotel e di chiamare una sua vecchia amica: Sally Hayes. I due trascorrono una giornata insieme, andando al teatro, visto che Holden odia il cinema, e pattinando sul ghiaccio. Dopo la proposta del giovane di fuggire e del rifiuto della ragazza, però, Holden si infuria e ferisce Sally che se ne va. 

Trascorre la serata bevendo e così, sotto effetto dell'alcol, decide di tornare a casa per andare a trovare la sorella. Dopo essere entrato furtivamente in casa e aver parlato con Phoebe, Holden decide di mettersi in contatto con un suo vecchio professore, nei confronti del quale nutriva una grande stima: il professor Antolini. Il docente lo invita a casa sua e così Holden trascorre la notte lì. Fugge però, in preda al panico, dopo aver sentito il professore accarezzargli la testa mentre dormiva. 

Così prende la decisione di fuggire definitivamente da New York per trascorrere una vita in solitudine, non prima, però, di aver salutato sua sorella. Le dà appuntamento il giorno dopo davanti al museo di storia naturale. Phoebe si presenta in ritardo con una grande valigia: sarebbe scappata con lui. Questo fa cambiare idea al giovane che si dirige verso lo Zoo con la sorella. Il racconto termina con l'immagine di Holden in ospedale malato di tubercolosi, che pensa al suo futuro e alla vicenda accaduta.

 

Il libro mi è piaciuto fin dalle prime pagine, anche se ho ritenuto abbastanza pesante il modo di esprimersi di Holden, caratterizzato da continue ripetizioni e di "vattelappesca". Mi hanno colpito in particolare alcune frasi del libro come: "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però", "Sento un po' la mancanza di tutti quelli di cui ho parlato. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti." In particolare quest'ultima frase mi è piaciuta molto: Holden anticonformista, nonostante tutto sente la mancanza di qualcuno. Inoltre se si racconta qualcosa si finisce con il provare le emozioni provate allora ed è così che nasce la nostalgia,si ha un profondo desiderio di tornare in quel ricordo.

 
 
 

Siddharta

Post n°382 pubblicato il 20 Settembre 2013 da liufty

Siddharta è un ragazzo indiano che vuole esperienza, ricercare con ansia se stessi, guardare dietro tutto ciò che lo circonda, con occhi diversi guardare il mondo e inizia così questa ricerca affiancato dall'amico Govinda che lo ha sempre ammirato. All'inizio del viaggio Siddharta e Govinda incontrano i Samara, uomini che riescono a vivere con poco e si mimetizzano in tutto il resto, impadronendosene. Si dirigono poi verso il Buddha Gotama ed è proprio lì che Siddharta rimane solo a proseguire per la sua strada perchè Govinda decide di aggregarsi a quest'ultima setta. Proseguendo, incontra Kamala tramite cui Siddharta impara l'arte dell'amore ,modi per lavorare, guadagnare, stare bene ma quella che cresce di più è la conoscenza di se stesso in atteggiamenti negativi per il suo modo di essere cui avrebbe voluto evitare come i desideri, le emozione, il punto debole degli uomini e Siddharta sentendosi rinchiuso, senza via d'uscita da questo suo errore commesso, fugge via dalla sua amata lasciandola nel bel mezzo di una gravidanza. Dopo un lungo tempo Siddharta disperato, cercando una forma di purificazione da tutto ciò trova rimedio tramite il suicidio ma il destino,la vita gli permette di reagire rincontrando Govinda. Lì Siddharta desidera di ricominciare, desidera una vita che trova sulle sponde di un fume dove incontra un barcaiolo che insegna lui la sua prospettiva di vedere le cose ad esempio l'idea che ha del fiume, dell'acqua il quale può trasmettere insegnamenti, che sia vivo. Successivamente Kamala muore e Siddharta si ritrova a crescere un figlio troppo diverso da lui così lo lascia scappare chissà alla ricerca di un qualcosa. Infine Siddharta e Govinda si ritrovano oramai pieni di esperienze di vita raccontandosi le emozioni e il proprio intendere dimostrando la loro filosofia cioè la conoscenza del mondo e di se stessi attraverso un percorso spirituale. 

 
 
 

Il cacciatore di aquiloni

Post n°381 pubblicato il 20 Settembre 2013 da liufty

I personaggi principali sono Amir e Hassan. Amir è un bambino che cerca in tutti i modi l'amore e l'orgoglio del padre nei suoi confronti, un padre che, secondo lui, lo ritiene responsabile della morte della madre avvenuta per il parto del figlio. Con questa ricerca, Amir perde l'amicizia di Hassan, perché lui non cerca di porre rimedio e di chiarire quanto avvenuto all'amico, ma prova a coprirlo con altra sporcizia. Ma il senso di colpa è sempre lì pronto a ritornare in superficie. Amir vive con questo peso nel cuore da quando ha 12 anni, ormai da adulto ci convive e vuole così partire alla ricerca del perdono. Il personaggio di Amir durante le vicende, il suo spirito, il suo modo di pensare cambia. Mentre Hassan, è sempre lo stesso servo rispettoso e pronto a tutto per il suo amico. Ha un animo buono, forte, ma allo stesso tempo gentile e premuroso. Amir e Hassan hanno due caratteri nettamente distinti, uno egoista, l'altro generoso, e forse è proprio per questo che la loro amicizia, nonostante il tempo, era sempre viva dentro di loro.L'autore, attraverso la storia di Amir, ci mostra un Paese, l'Afghanistan, devastato da una guerra insensata, dove ogni persona non è più libera di esprimersi, di provare vere emozioni. . Un mondo nel quale le donne sono invisibili, dove le varie guerre hanno annientato una cultura e un modo di vivere. Noi dalle nostre case vediamo in TV dei popoli sempre in guerra, uomini con fucili in mano e volti coperti, ma questo libro ci fa vedere la vera realtà, dura e sofferta di un popolo imprigionato nelle sue tradizioni spesso violente. Amir e Hassan sono i miglior cacciatori di aquiloni. E' una passione che hanno sempre avuto. Consiste in delle gare dove bisogna vincere tagliando attraverso gli aquiloni il filo che gli permette di volare, dei loro rivali. Ma, purtroppo durante l'invasione sovietica Hassan rimmane in Afghanistan mentre Amir e suo padre scappano in California. Vivono una nuova vita entrambi in tranquillità. Passano molti anni e una telefonata sorprende Amir nella sua casa in California. Deve tornare a Kabul e cercare il figlio di Hassan,purtroppo rimasto ucciso. Finalmente, trovato il ragazzo e dopo vari scontri con i talebani Amir si sente ormai liberato dal senso di colpa. Amir cerca di ottenere l'adozione di Sohrab ma non potendo riconoscere i genitori uccisi è costretto a mandarlo in un orfanotrofio perdendo così la simpatia e la fiducia che si era venuta a creare tra i due. Successivamente Sohrab tornano insieme e solo dopo un anno, vedendo volare un aquilone Amir vide finalmente apparire con quel piccolo cenno di felicità, un sorriso nel volto di Sohrab. 

 
 
 

American Psycho

Post n°380 pubblicato il 19 Settembre 2013 da Roberto_98
 

American Psycho è un libro scritto nel 1991 dall' americano Bret Easton Ellis che narra le vicende di Patrick Bateman. Ha ventisette anni, un lavoro da 190mila dollari l'anno, una fidanzata altrettanto ricca e attraente e frequenta i locali più in voga di New York nella fine degli anni '80, come lo Studio 54. Pat è il tipico "yuppie" americano, con una laurea ad Harvard, lavora a Wall Street per la Pierce & Pierce, società dedita agli affari quotati in borsa, dove ricopre il ruolo di esperto nel settore fusioni e acquisizioni. Possiede un lussuoso appartamento nell'Upper West Side nel prestigioso palazzo American Gardens Building e ha come vicino di casa l'attore Tom Cruise. Nella vita privata, Bateman è una persona molto pignola e meticolosa che dedica la maggior parte del suo tempo alla cura personale per ottenere il riconoscimento sociale che all'interno della società è molto importante. Giudica le persone che gli stanno attorno per come si vestono  (tutti,come lui,  indossano capi firmati  dei quali lui riconosce lo stilista e che descrive in modo dettagliato) e trascorre con gli amici notti folli a base di sesso, alcol e droga. All' apparenza è un classico riccone super viziato e spendaccione. La mattina la passa a base di pranzi di lavoro e normali occupazioni, la notte è puramente trasgressiva. Abituato all'uso di droghe, la sua frustrazione e la malattia mentale esplodono di notte, facendo emergere nel protagonista l'assoluto disprezzo degli emarginati, l'invidia nei confronti dei colleghi e l'aridità affettiva verso le donne, fino a trasformarlo in un serial killer  che uccide chiunque lo disturbi, conservando parti o interi corpi nel suo appartamento. Bateman è anche uno stupratore, cannibale, torturatore e necrofilo e un razzista. Spesso confessa i suoi crimini ai colleghi che pensano che stia scherzando; per questo li odia a morte, perché lo ignorano. Uccide perfino un collega, Paul Owen che, avendolo scambiato per un altro, gli confessa tutto ciò che gli altri dicono o pensano di lui, compreso il suo parere personale, cioè " uno yuppie baciac***o".Patrick sembra anche consapevole di essere diventato pazzo, lo si capisce dalla frase " la mia maschera di normalità sta lentamente scivolando". Durante uno dei suoi tanti  omicidi viene rintracciato dalla polizia e, credendo che sia finita, decide di raccontare per telefono, tutto al suo avvocato, descrivendo ogni singolo macabro dettaglio. Il suo legale, credendo che stia scherzando, non gli crede. Patrick capisce poi che non può "redimersi" e che la sua pazzia rimarrà sempre dentro di se.
Il finale sorprende un po' perché ci si chiede se il protagonista abbia veramente ucciso quelle persone o l'abbia semplicemente immaginato.
Il libro è molto bello ma allo stesso tempo molto forte, soprattutto nei dettagli degli omicidi, e anche per come sono state riportate le emozioni del protagonista, ciò che prova per gli altri e ciò che desidera fare loro.
Ho visto anche il film realizzato nel 2000, molto bello, con protagonista Christian Bale che entra nel personaggio e sembra che sia veramente uno psicopatico.

 

 

 

 
 
 

IL CACCIATORE DI AQUILONI

Post n°379 pubblicato il 19 Settembre 2013 da NancyDiBerardino
 

È la storia di Amir un ragazzo ricco di famiglia che vive con il padre insieme ai servitori Alì e Hassan che è il suo migliore amico e anche suo fratellastro . I due giovani trascorrono le giornate e sono bravissimi con gare con gli aquiloni.  Con l'arrivo dei russi a Kabul, la loro amicizia verrà spezzata Amir e Baba fuggono negli Stati Uniti mentre  Alì e Hassan scapperanno da Kabul, ma resteranno in Afganistan. Amir ormai vive a San Francisco ed ha dovuto affrontare la perdita del padre,quando un giorno riceve una telefonata dall’amico Rahim Khan, il quale lo invita a tornare in Afghanistan per rivedersi. Una volta tornato in Afghanistan Amir ascolta le parole di Rahim Khan che lo informa su Hassan e del figlio Sohrab, che è rimasto orfano dopo che i genitori sono stati assassinati. Rahim chiede ad Amir di andare a Kabul a cercare Sohrab per portarlo via dall’Afganistan. Amir decide di tornare a Kabul dopo una lontananza di vent'anni per cercare il figlio di Hassan ma scopre che  Sohrab è stato portato via dai talebani qualche settimana prima. Amir deciso a ritrovare e liberare il bambino va da Assef,capo dei Talebani.Aiutato da Sohrab,Amir riesce a scappare dal palazzo dei Talebani e liberando il bambino e portandolo in salvo lontano da Kabul dopo aver combattuto contro Assef. Il libro si conclude con il ritorno di Amir negli U.S.A con Sohrab ma la strada per dimenticare tutte le brutalità subite è molto lontana.

 
 
 
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