Creato da claudionegro50 il 23/01/2012
blog di Claudio Negro

Area personale

 
 

Tag

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

 
monellaccio19amorino11cassetta2m12ps12WayambleseDesert.69dew83lost.and.foundcuorevagabondo_1962prefazione09loran5marabertowsurfinia60stufissimoassaiacer.250
 

Chi puņ scrivere sul blog

 
Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« "INSIEME" ossia Arsenico...La pensione rapita..? »

Grazie a Gori che sa distinguere tra politica e guerra civile

Post n°91 pubblicato il 11 Agosto 2017 da claudionegro50
 


Come Gori, neanch'io ho mai votato Formigoni. Anzi, mi sono rassegnato nel corso degli anni a votare candidati di centro sinistra che erano improponibili. L'unico buono lo abbiamo liquidato al primo frusciar di toghe. Ciò detto penso che sia possibile dare un giudizio sull'Amministratore Formigoni che non sia propaganda o parodia.

Io nelle cinque legislature in cui Formigoni ha governato la Lombardia ero nella Segreteria Regionale della UIL, e avevo in particolare la delega ai rapporti con il Governo Regionale. Ricordo che Formigoni aprì da subito, in oggettivo contrasto con gli orientamenti del centro destra nazionale, al coinvolgimento e responsabilizzazione delle Parti Sociali nelle scelte di governo. Nel 1998 viene siglato il Patto per lo Sviluppo dell'Economia e del Lavoro in Lombardia, col quale Regioni e Parti Sociali si impegnavano a procedure nei fatti concertative (Confronto Preventivo e Confronto per Accordi) sulle principali scelte di governo della Regione. Più o meno contemporanea la Riforma della Sanità, concordata con le Organizzazioni Sindacali, che introduceva il principio della parità tra strutture pubbliche e private e la separazione tra gestione delle strutture e pagamento dei servizi: assetto che, senza penalizzare il pbblico, ha permesso alla sanità lombarda di raggiungere livelli di eccellenza. Allo stesso modello di sostegno alla domanda anziché all'offerta han fatto riferimento le riforme del sistema di istruzione-formazione e l'istituzione (prima Regione in Italia, e in grande anticipo sul Jobs Act) di Politiche Attive del Lavoro. Fortemente concordate con le Parti Sociali queste riforme finanziano la domanda degli utenti tramite un sistema di "doti" anziché finanziare l'offerta degli operatori, cui anzi viene sottratta una condizione di semi monopolio in favore di un autentico regime di concorrenza regolato dal sistema di accreditamento degli operatori pubblici e privati.

E' un modello al quale, esplicitamente, ancora si richiama l'ANPAL nel progettare i servizi all'impiego.

Negli stessi anni è stato, nel confronto con le Parti Sociali e gli Enti Locali, prima istituito il Servizio Ferroviario Regionale, poi la riforma del 2012 sul Trasporto Pubblico Locale.

L'attuazione delle Leggi Bassanini (l'unica cosa concreta che si sia fatta in materia di decentramento nonostante la Lega abbia governato il Paese per tre legislature) è stata concordata passo passo con le Parti Sociali all'interno dei meccanismi del Patto per lo Sviluppo.

San Formigoni? Magari no! Su molte cose ha dimostrato di esser più uomo di parte che di governo: penso a tutta la partita dei Diritti Civili, dove risorse e poteri della Regione sono stati impiegati per contrastare normative nazionali per motivi puramente ideologici. Penso a un sistema che ha consentito alla Compagnia delle Opere di giocare un ruolo pervasivo nell'economia lombarda (in realtà nulla di peggio di quanto la sinistra abbia consentito alla LegaCoop in Emilia, ma anche quello mi sembra un errore). Non è stato disponibile ad inserire nel nuovo Statuto Regionale un istituto di consultazione delle Parti Sociali, col risultato che, passati quasi 10 anni dal Patto per lo Sviluppo, il rapporto con le Parti Sociali è diventato un orpello ornamentale incapace di produrre risultati. Non è stato in grado di dar vita, nonostante le forti richieste dei Sindacati, ad un Fondo organico per la non autosufficienza e a un Fondo Previdenziale Integrativo per i lavoratori non coperti da Fondi Contrattuali. Non si è mai molto interessato ai lavoratori autonomi "economicamente dipendenti".

Ciò detto, son convinto che il giudizio su una persona che ha governato la Regione per 18 anni debba distinguere tra ciò che ha prodotto come amministratore e le cretinate che può avere fatto nel suo interesse privato.

E mi pare che sia ciò che Gori ha tentato di fare, sfidando quella cultura per cui è sempre molto sospetto distinguere tra battaglia politica e guerra civile, l'avversario deve sempre finire a Piazzale Loreto o nelle Patrie Galere, la damnatio memoriae deve sempre cancellare il ricordo di ciò che è realmente accaduto. Perchè alla fine è molto più facile linciare una persona che discutere le sue opere e le sue idee.

Grazie a Gori per aver affermato un principio di civiltà e di buona politica: ho speranza che stavolta mi sarà risparmiata la vergogna di sentire il mio candidato evocare il paragone, richiamato nel corso del Comizio in Piazza Duomo domenica 17 febbraio 2013, tra una vittoria elettorale del centro sinistra e la Liberazione...

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963