claudio negro

Maduro critica gli Stati Uniti: "Qui, il risultato esce la notte stessa delle elezioni". Troppo modesto, Maduro. Il risultato delle elezioni, nei Paesi comunisti, esce ancora prima che i cittadini votino.

Il tempo passa tanto in fretta, che neanche mi ricordo bene cosa volevo dire quando ho iniziato a scrivere questo commento.

Caro Claudio, l'analisi è TOTALMENTE CONDIVISA, complimenti

Condivido in gran parte. Un qualcosa che viene, da tempo, " edulcorato" con qualcos 'altro, in cui è sicuramente presente la generale e cronica mancanza di risorse, ma io aggiungerei anche la presenza " capillare" si soggetti, individui singoli o anche vere e proprie bande di criminali, una presenza così forte ormai da far pensare che lo Stato abbia rinunciato o quanto meno sia in procinto di rinunciare alla difesa del cittadino in questione ed anche, di rimando, al controllo del territorio. E pensare, questo da parte mia va detto, che una volta seguivo e speravo ancora di poter vedere messe in atto, le massime ( o dovrei dire il massimalismo... di quella che una volta era la sinistra. Ora, ormai da tempo, ma ciò l'ho già discusso con me stesso ed anche con molta gente, qui su Libero e nella vita " reale", non mi riconosco più né nella sinistra né in gran parte delle sue proprie massime. Ma questo è un altro discorso. Come al solito, uno Stato " doppia faccia", all'acqua di rose con gli aggressori e " investigativo", parecchio, nei confronti di chi si difende. Magari a volte esagerando, per carità! Definisco tutto ciò con l'immagine della classica quadratura del cerchio. E di persone messe come me, cioè confuse, direi che ce n'è tanta. Saluti. Roberto.

Certo che anche i puffi del governo che li hanno aboliti...

Ciao Claudio, ho letto con molto interesse questo tuo articolo e devo dire che come sempre cogli nel segno. Colgo l'occasione per sottolineare un aspetto che a mio avviso renderà difficile che l'AdR decolli in maniera incisiva : ho scoperto infatti con grande stupore che l'AdR può venire attivato solo dai centri per l'impiego o dalle agenzie per il lavoro sono per tanto esclusi tutti quei soggetti pubblici e privati che in Lombardia sono accreditati per i servizi al lavoro pur non essendo delle agenzie per il lavoro come ad esempio gli enti di formazione o anche le società di ricerca e selezione. Come sappiamo dalle esperienze passate con i modello "dote" in Regione Lombardia sono stati negli anni proprio questi ultimi soggetti ad essere stati i più virtuosi nell'accompagnare effettivamente il beneficiario in un percorso di riqualificazione che lo ha visto protagonista e che ha portato il candidato ha trovare un posto di lavoro. Il nuovo sistema di rating legato ai risultati occupazionali raggiunti dagli operatori applicato su Dote Unica in Regione Lombardia parla chiaro, non sono certo i centri per l'impiego i "migliori" in questo campo. Forse varrebbe la pena rivedere anche questo aspetto e dare a tutti i soggetti che operano nell'ambito di servizi al lavoro e che hanno maturato già una significativa esperienza di partecipare a questo programma prima che l'Adr si trasformi in un nuovo strumento più per ripianare i "buchi" di certi enti piuttosto che altro. A presto !

Ciao Claudio quello che non hai o non avete capito sta tutto nella frase "non ti preoccupare in Lombardia manderemo te al Senato" la prepotenza e l'arroganza l'atteggiamento un po spocchiose del Renzi e dei renziani che vi ha fatto perdere il referendum comunque non ti preoccupare sei e resterai almeno pre me un amico ciao Antonio

come sempre un'analisi illuminante che merita la più ampia diffusione possibile. Grazie Claudio

No no Enzo: è esatto. Gli occupati in Lombardia sono effettivamente 4.367.000, ma lavorano talente tanto che sembrano 100 volte di più. Scherzi a parte grazie per avermi segnalato il refuso. Sono molto contento che tu mi legga.! Ciao Claudio

Newsletter di PIETRO ICHINO: [saggezza] ANCORA POLEMICA (POCO SERIA) SUGLI “EFFETTI DEL JOBS ACT" L’ultima variazione mensile negativa dell’occupazione non significa nulla circa la bontà della riforma; così come 600 mila occupati in più in 30 mesi, di cui due terzi stabili, non significano che la riforma stessa abbia avuto successo: la partita è ancora tutta da giocare. Per chi volesse leggere l’intero articolo: http://www.pietroichino.it/?p=41837