Creato da clizia_74 il 04/03/2005
...Se ti senti davvero così, se ti senti tra parentesi, permettimi allora di infilarmici dentro, e che tutto il mondo ne rimanga fuori, che sia solo l'esponente al di fuori della parentesi e ci moltiplichi al suo interno....

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Tre fiammiferi (J. Prévèrt )

Post n°78 pubblicato il 27 Aprile 2007 da clizia_74
Foto di clizia_74

Tre fiammiferi di fila accesi nella notte
il primo per vedere tutto il tuo viso
il secondo per vedere i tuoi occhi
il terzo per vedere la tua bocca
e l'oscurità intera
per ricordare tutto questo
mentre ti stringo tra le braccia...

 
 
 

Io non ho bisogno di denaro (A. Merini)

Post n°77 pubblicato il 11 Novembre 2006 da clizia_74
Foto di clizia_74

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

 
 
 

Ciò che tu sei (P. Salinas)

Post n°76 pubblicato il 23 Ottobre 2006 da clizia_74
Foto di clizia_74

Ciò che tu sei
mi distrae da ciò che dici.
Lanci parole veloci
inghirlandate di risa,
e m’inviti ad andare
dove mi vorranno condurre.
Non ti do retta, non le seguo:
sto guardando
le labbra dove sono nate.
Guardi improvvisa, lontano.
Fissi lo sguardo lì, su qualcosa,
non so che, e scatta subito
a carpirla la tua anima
affilata, di saetta.
Io non guardo dove guardi:
sto vedendo te che guardi.

Oggi lo vuoi, lo desideri;
domani lo scorderai
per un desiderio nuovo.
No. Ti attendo più oltre
dei limiti, dei termini.
In ciò che non deve mutare
rimango fermo ad amarti, nel puro
atto del tuo desiderio.
E non desidero più altro
che vedere te che ami.

 
 
 

Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 19 Settembre 2006 da clizia_74
Foto di clizia_74

...Oggi io penso a morire.
Io voglio morire, solamente perché sono stanco;
solamente perché i grandi angioli
su le vetrate delle cattedrali
mi fanno tremare d'amore e di angoscia;
solamente perché, io sono, oramai,
rassegnato come uno specchio,
come un povero specchio melanconico...

S. Corazzini

 
 
 

La nuvola e la duna 

Post n°74 pubblicato il 31 Luglio 2006 da clizia_74
Foto di clizia_74

(P. Coelho, Sono come il fiume che scorre)

Una nuvola nacque al centro di una grande tempesta sul Mar Mediterraneo, ma non ebbe neppure il tempo di crescere: un forte vento sospinse tutte le nubi verso l'Africa. Appena arrivarono sul continente, il clima mutò: nel cielo brillava un sole vigoroso e, laggiù in basso, si stendeva la sabbia dorata del Sahara. Il vento continuò a soffiare, spingendo le nubi verso le foreste del Sud, giacché nel deserto non piove quasi mai.

Ma le giovani nuvole possono essere soggette agli stessi comportamenti che caratterizzano l'adolescenza umana, e così accadde che la nostra nube decise di allontanarsi dai genitori e dalle amiche più anziane per conoscere il mondo.

"Che cosa stai facendo?" la rimproverò il vento. "Il deserto è tutto uguale! Rientra subito in formazione! Siamo diretti verso il centro dell'Africa, dove ci sono montagne e alberi meravigliosi!"

Ma, ribelle per natura, la giovane nuvola non obbedì: a poco a poco, si abbassò, planando come una brezza dolce e generosa fin sopra le sabbie dorate. Dopo averle sorvolate a lungo, notò che una duna le stava sorridendo.

"Buongiorno," disse. "Come si vive laggiù in basso?"

"Bè, in compagnia delle altre dune, del sole, del vento e delle carovane che, di tanto in tanto, si trovano a passare da queste parti. Talvolta c'è un gran caldo, ma si riesce a sopportarlo. E come si vive lassù in alto?"

"Anche qui ci sono il sole e il vento. Ma io ho il vantaggio di poter passeggiare nel cielo e conoscere tante cose."

"Per me, la vita è breve," disse la duna. "Quando il vento tornerà dalle foreste, io scomparirò."

"E questo ti rattrista?"

"Bè, mi dà la sensazione di non servire a niente."

"Anch'io vivo qualcosa di simile. Appena arriverà un nuovo vento, verrò spinta verso sud e mi trasformerò in pioggia. Eppure questo è il mio destino."

La duna esitò per qualche attimo, poi disse: "Sai che, qui nel deserto, la pioggia viene chiamata 'Paradiso'?"

"Non sapevo che mi sarei trasformata in qualcosa di così importante," disse la nuvola, orgogliosa.

"Ho udito varie leggende raccontate dalle dune più vecchie. Narrano che, dopo la pioggia, ci ricopriamo di erba e fiori. Ma io non saprò mai che cosa significhi tutto questo, perché nel deserto piove assai di rado."

Stavolta fu la nuvola a mostrarsi esitante. Ma, dopo un momento, si aprì in un sorriso e disse: "Se vuoi, posso inondarti di pioggia. Benché ti conosca appena, mi sono innamorata di te e vorrei restare qui per sempre."

"Anch'io mi sono innamorata di te fin da quando ti ho visto per la prima volta in cielo," replicò la duna. "Ma se tramuterai in pioggia la tua bella chioma bianca, finirai per morire."

"L'amore non muore mai," disse la nuvola. "Si trasforma. E io voglio mostrarti il Paradiso."

Poi cominciò ad accarezzare la duna con piccole gocce. Rimasero unite per lungo tempo, finché apparve un arcobaleno.

L'indomani, la piccola duna era ricoperta di fiori. Le nuvole dirette verso il centro dell'Africa pensarono che quello fosse un piccolo lembo della foresta di cui erano in cerca e riversarono altra pioggia. Vent'anni dopo, la duna si era trasformata in un'oasi che ristorava i viaggiatori con l'ombra dei sui alberi.

E questo perché, un giorno, una nuvola innamorata non aveva esitato a dare la propria vita per amore.

 
 
 
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