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Post n°210 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da clodclod
 

               

Nebbiolinaintesta

.

.

la sua testa era un po’ confusa, come se dentro ci fosse una legera nebbia, e nebbia davanti agli occhi, pure. da un po’ di tempo anche le dita  si muovevano agili ma era solo  un’apparensa. In realtà, pur di sembrare veloci ed efficienti, correvano 8 o quasi 9, saltando le doppie, invertento posizione di lettere, sbagliando pungettatura , ed altro ancora.

quando andava a rileggere,capiva che niente andava bene,

la nebbiolina in testa era metaforica, si sa, ed era la sua strana nuova difficoltà nelo scrivere le frasi del suopensiero. niente le pareva giusto, di effetto. e gli erori, poi, che era sta schifezza? e se fosse stato un inizio di qualche arretamento del fronte nella guerra contro il tempo e contro degrado cerebrovascolare?

a volte le capitava di usare un  parole in inglese, lei che l’inglese non lo sapeva. come se l’inglese fosse diventato giornodopogiorno una sue seconda lingua, eh, bè: dai tempi televisivi di perry como show al davidlttermanshow, ai jeans, alrock, al cornflakes, , via via fino al job, al brainstorming, all’input e all’inprinting, e via via

ancora fio al meeting, al sit in, …e ..e anche al suo medico di famiglia che le parlava di occupational diseases….la concentrazione di particelle albioniche nell’aria era notevole e qualcosa rimaneva dentro di lei, a livellodi risposteistintive.

Se n’era resa conto, di questa anomalia, ed era per questo – appunto – che aveva cominciato da qualche tempo ad usare volontariamente lo spagnolo. come contraltare, diciamo. america latina, contro usa       e neocolonialismo se così si puù ancora chiamare. overo il Che, e poi Allende, e gli Inti, e fidel, e i desaparecidos e  le madri della plaza de mayo…tutti contro il nordamerica della CIA, del petrolio,di tutti i bush, i non bush,  and company … Il sapore della lingua spagnola era un po’ quello di un idea di revoucion, de justicia, y…y.. eco.. sì, di verità. perché, si rendeva conto, le parole anglosassoni scivolavano facili sule labbra e nella lettura pagina, ma non avevano sapore di fratellanza, di libera scelta, sbrisciavano…e scibrisciavano…

anche altre parole sbrisciavano via, non inglesi né francesi o altro.  parole di casa nostra. erano come incollatutto di vecchio tubetto, non si attaccavano più al fodo dei significati. storia vecchia,quella delle parole usate e abusate, e si ricordava del vecchio ungaretti che per cercare  parola scavava dentro come un abisso, a ritrovare  sapore di parola e sua valenze originarie, e suoi suoni che graffiano pagina e cuore. eh, sì. bisognava cercare parole adatte. ma non facile. parole dette e scritte stramigliaia di miliardi di volte. diffuse viaetere da radioe televisioni e tutti i media e quintalate di libri pubblicata ognigiorno. anche se pare che scrittori superino numero lettori, e che quidi parole trovano nel libro un agente di diffusione meno.. meno..bo? a volte le mancava la parola, con tutte quelle che aveva a disposizione.

ma a pensarci bene, le parole a disposizione non erano mica poi tante tantissime. il vocabolario dell’adulto medio negli ultimi quarant’anni si era praticamente e pian piano dimezato o qcd simile. seimila erano circa le parole più usate, compresi articoli preposizioni e minuterie varie.

per forza. le parole erano diventate più poche e sempre quelle, e usate e stramefitiche per due motivi, forse.

la politica e il mercato , forse. la loro legge numero uni, riguardo alle parole per convincere era questa<. usare poche parole per farsi capire da tutti, e sempre quelle,; alla pubblicità è concessa deroga :  devescegkiere l’usuale per renderlo inusuale o viceversa 8 in ogni casi la ripetizione ossessiva rende tutto spianato uguale )

anche a politici è concessa deroga: possono prendere l’usuale dell’opposizione e usarlo anche loro, creando ambiguità . che ripetuta diventa anche lei usuale e fatta di parole che si rincorrono in cerchio, con l’illusione di essere nere alcune, rosse le altre, ma in realtà incolori.

così, con parole dette e ritrite da media  e politica , da economiacriticaletteraria romazi e chiacchiere varie, che colpa aveva lei se in testa avevanebbia?

per gli errori non poteva né voleva rimediare: l’errore infondo è uno scarto dalla normadal déjà vu. meglio tenerselo.

lo spagnolo ogni tanto pure, come fattore  estraniamento, come pizzicotto ne braccio o su guancia di ch legge: sveglia, non c’è niente di scontato, rifletti.

e poi.. e per le parole che  faree :? non voleva ricorrere a parole quasi perdute , quelle del passato, che non comunicavano niente ormai. come quandi plitici sinistra parlavano di operai e contadini, pane e lavoro,, giustizia e libertà. = ottocento, ormai, fuori contesto, come se lei avesse detto ‘poscia’. (ah ah) O come se stesse leggendo ‘da quarto al volturno’.

e che palabras, quindi..? ma la risposta laveva già dentro, proprio in errorichefaceva non solo di battirura ortogafia, maaanke in qvelle frasi di grammantica “out” 8 pardon9 , cioòè con parole e farsi storpiate. parolenuove nate ad esempio da somma di interi, come apunto parolenuove’, o da incastri, come ‘scibrisciare’, o a volte anche inventate. e perché no? il primouomo che aveva proferito la prima vagamete articolata parola, non se l’era forse inventata. mi ricordo  vecchio film ‘la guerra del fuoco’ dove dialoghi tutti gh e atr, primeparole. è belo inventare, purchè un po’ si capisca.

enon era cosa nuova anche in suo secolo, perquèciavevano già pesato prima di lei dei poeti veri o stampati per tali.

e allora  non doveva ininconscio sentire snsocolpa prima di usare

“ splendido splendente” e di legarsi persmpr auna lavastofiglie: bastava usare splend 8 cioè solo la radice 9, o inventarsi splendiscente. carino, no? e così con ‘asciuganani’ ( anche se politically no correct, pardon l’inglese + francese, che confusione di idee) o con ‘vagaribondo’ ecceteracetera…, dubiosatuccia  con ‘ avantimieiprodi’…

e così via nel tempo, lei fece così. e altri come lei. altri più di lei. finchè mercato vendite politici ci si misero anche loro e tutto finì come era cominciato..

in principio era il caos…

 
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