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ROMANITA' Franco Forte

Post n°25 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da coccoleromane

  Nu'  esse  nato  a  Roma  nè  vergogna,
                è  solo  un  brutto  scherzo der  destino,
                è  come  a quello  che  je  viè  la  rogna,
                puro  si  s'è  lavato  l'intestino.

                Mi  padre  a  mè  nun  m'à  lassato  gnente,
                però, riposi  in  pace  in  sempiterno,
                quanno  ce  penso  l'aringrazzio  a mente,
                m'à  fatto  nasce  quì e sò  contento.

                E  tutti  l' artri ? e  tutti  l' artri, ciccia,
                vordì  che s'accontenteno  de  stacce,
                è  puro  troppo  facce  da  pelliccia,
                co  quelle  parlantine  e  quelle  facce.

                E'  già  'n  onore  de  potè  gustalla,
                puro  si  'n sò  capaci  de  capilla,
                je  sarta  all' occhi  quello  che  stà a galla,
                ma  tutt'er  mejo è  robba  da  sibilla.
 
                Vordì  che  quanno  serve  je  spiegamo,
                je  dimo  quello c'amo  respirato,
                come  se  stava, come  campavamo
                arimpiagnenno  quello  ch'è  passato.

                Però  mò  damo 'n  tajo a stì  lamenti,
                cianno  der  pianto  dell'incappucciati,
                de  esse  nati  quì  semo  contenti ?
                e  allora  abbasta !  semo  fortunati !
            
                  ZI  CHECCO     
  

 
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