10 agosto 2016 - RIO DE JANEIRO (Bra)
    Fede, nooo! Medaglia di legno. Che disperazione. Una jattura, proprio così. Ma lo sport è questo: bisogna accettare il verdetto del cronometro, sommo giudice. Un quarto posto nella finale dei 200 stile libero pienissimo di rimpianti perché stavolta è mancato poco, pochissimo per tornare sl podio e completare la collezione: 26/100. Manca infatti solo il bronzo a Federica Pellegrini ai Giochi, un metallo alla portata e che va ancora, come nel 2012 a Londra, a un'australiana: non a Bronte Baratt ma a Emma McKeon, che tocca in 1'54"92. Ha perso Fede in 1'55"18": nel finale è mancata l'ultima bracciata per riprendere Emma. Ed è mancato lo slancio della prima vasca, più veloce ieri di questo 27"97: stavolta il recupero è stato più affannoso, risalire in una finale olimpica dal 7° e 8° posto nella seconda parte è tremendamente più complicato mentre le due più forti si ritrovavano pure spiazzate dalla corsia 7, quella in cui la McKeon ha potuto nuotare più indisturbata, facendo gara a sè. L'altro problema di Fede è stato in questo caso la corsia 3, da dove poteva vedere bene Katie Ledecky e Sarah Sjostrom che nell'ultima vasca hanno messo le gambe per l'accelerata vincente conclusa con il trionfo della Ledecky in 1'53"73, tempo che non si nuotava dal 2012 a Londra con Allison Schmitt e terzo tempo della storia, sulla svedese da 1'54"08.
    Gazzetta dello Sport