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Luci a San Siro - Roberto Vecchioni

Ieri sera un'amica mi faceva notare come io riandassi spesso - per lei troppo spesso - indietro nel tempo, quasi vivessi di ricordi...lo addebitava ad una mancanza di spinta ad affrontare il futuro (il discorso in realtà era molto più complesso e variegato, ma non posso descriverlo tutto)...quasi in una profonda contraddizione tra il mio nick, il mio ottimismo di fondo, e le azioni....

Le ho spiegato che l'ottimismo non significa non vedere la realtà, bensì piegarla a nostro favore, i ricordi mi servono per rifiatare, prendere respiro tra un tentativo e l'altro di andare avanti...si parlava di solitudine, di vita affettiva...ho cercato di spiegarle che un conto è essere una bella donna a 40 - 50 anni, un altro è essere uomo con quel "60" che campeggia - e che non toglierò di certo dal profilo...

Mi elencava una serie di qualità che - bontà sua - io avrei, ma dimenticava che di queste qualità non frega in realtà molto in giro (anche se, a parole, si va in cerca di una persona che abbia tante qualità)...interessanti per un colloquio, un dialogo, un'amicizia, interessano meno per una visione un po' più intima. Lo dico senza malinconia, rilevando solo un dato reale...in un mondo che privilegia il giovane e bello....: e d'altronde la storia di Cyrano è nota....

Ecco, l'ottimismo serve a questo: a pensare che un'occasione prima o poi verrà...il realismo serve a farti capire che cercarla è inutile, il tempo è passato: meglio impiegare il tempo in maniera più utile a se stessi...e magari agli altri....