Creato da coluci il 05/09/2010

L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

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Pagine di diario

Post n°81 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da coluci
 

Piedi per terra e sguardo in cielo


Poesia di Candida Proietti

Ogni spiegazione del singolo elemento
presuppone la comprensione del Tutto...
Non esiste un dialogo
in cui la lingua sia già pronta:
bisogna trovarla.

H. G. Gadamer

Alzo gli occhi e vedo il Cielo. Il cielo è ciò che sta al di sopra delle nostre teste: firmamento, volta celeste con stelle, galassie, via lattea, luna, asteroidi, pianeti.
Secondo le attuali conoscenze scientifiche il Cielo è anch'esso, come la Terra, Cosmo, componente di quel Tutto generato dal big bang primordiale. Espansione regolata da quattro forze (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare debole e forte) immutabili e armoniche: un processo ordinato e misterioso (la scienza qui tace: chi le ha stabilite? quale il principio regolatore?). Il cosmo vive, il cosmo è pregno di coscienza evolutiva, in se stesso porta il sigillo della sua finalità.

Sono Cielo

Cosmo: Terra, Cielo. Nel Tutto c'è la Parte, così come nella Parte c'è il Tutto. Dualità che unisce e distingue, dualità che attrae e scioglie, dualità che non oppone ma correla, interazione feconda. E, per stare alla metafora della favola-mito, Terra e Cielo in ognuno di noi si seducono, si abbracciano e baciano, in una tensione - a volte conflittuale per nostra scelta - che cerca amplesso, unione.
Siamo Terra e siamo Cielo, radicati coi piedi sul pianeta Terra, ancorati con la mente e col cuore nel Cielo. L'"oltre", l'"alto" ci tenta, ci invaghisce, perché è nell'apertura dei petali la ragione delle radici.
La Terra è "casa", il Cielo è "viaggio": materia e spirito, corpo e mente, prassi e teoria, finito e infinito, stabilità e sogno, razionalità e sentimento, ésprit de geometrie e ésprit de finesse, Yin e Yang.

Come la Terra, anche il Cielo ha scritto e scrive la Storia dell'umanità, la nostra personale storia.
Alcune espressioni che popolano il nostro dire: "Volare in cielo, guardare in alto, toccare il cielo, andare in cielo, alzare gli occhi al cielo, mescolare il mare con il cielo, cadere dalle nuvole, essere al settimo cielo, apriti cielo!, lo sa il cielo!, volesse il cielo!, ringraziare il cielo, piovere dal cielo, portare al cielo, salire al cielo, non voglia il cielo... essere o arrivare o andare alle stelle, dalle stelle alle stalle, essere la buona stella di qualcuno, diventare una stella, portare alle stelle, seguire la propria stella, arrivare alle stelle, scritto nelle stelle, nascere sotto la buona stella, ringraziare le stelle... " per non parlare di quanto spazio nel nostro immaginario ispirativo occupi la Luna. Il cielo è dentro alle nostre parole.

Nel Cielo è scritta la nostra dimensione TRASCENDENTALE, in lui si libra il nostro spirito, in lui si liberano desideri, sogni, aspirazioni, progetti, scritti inediti dell'intimo, sulla sua tela disegniamo paesaggi d'anima, per la sua ispirazione alziamo canti poetici, verso di lui siamo protesi tra definito e indefinito, tra storia e utopia.
È il nostro limite, la nostra imperfezione ad invocare l'infinità del Cielo. La nostra imperfezione, le nostre fragilità sono brodo primordiale della nostra espansione ideale e celestiale: esplode sogno di libertà laddove regna prigionia, si espande sogno d'amore laddove amore è incapsulato, inibito, soffocato (emotivamente e strutturalmente).
Quanto è disatteso e oggetti di scherno il Cielo!!! Quanti rifuggono alla sua attrazione, al suo incanto!!! Preferiscono strisciare come serpenti che volare come aquile!!! Il Cielo destruttura, sorprende, impaurisce, il Cielo è vento interiore senza patria, senza confini  L'essenza dell'essere umano è stupendamente anche Cielo ("fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza").

Ma, anche il Cielo è parte nel cosmo della propria individualità, non è il Tutto, va accolto e rispettato, frequentato con sensibilità e intelligenza, non lo si può tentare col nostro titanismo, menomandolo con evanescente utopismo o andando a caccia di farfalle, abbandonandoci a pure ed effimere fantasie: è rischioso avvicinarsi al sole dimenticandosi della terra, ci si brucia le ali. Le illusioni non sono Cielo, sono patologia celeste, narcisismo dell'inconsistenza, voli chimerici; ci regalano solo frustrazione, amarezza, se non disperazione. Separare, rompere, discordare l'armonia tra Cielo e Terra, è esporsi all'instabilità esistenziale, alla follia distruttiva, alla mostruosità della pretesa onnipotenza umana, è rifugiarsi in antropocentrismo supponente e deleterio.
La Terra è memoria del limite, il Cielo è richiamo dell'illimitato. Questa la dualità arricchente, esaltante, faticosa dell'essere umano.
E ognuno di noi, essere speciale, si dibatte "piedi per terra e sguardo in cielo" tra realtà e sogno, tra finito e infinito, tra fato e destino.

Nel ripensarmi, qui sono arrivato e da qui riparto, per continuare a ripensarmi: "essere tra esseri... co-esistente, con-vivente... cuore dischiuso". Alla prossima.

 
 
 
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