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L'onda è il mare

Viaggio del cuore e della mente

 

 

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Pagine di diario

Post n°195 pubblicato il 25 Agosto 2017 da coluci
 

Verbo in disuso

S E R V I R E

Liberamente servi e non sarai servo.
Menandro

C'è più gioia nel dare che nel ricevere.
Atti 20,35

Se uno vuol essere il primo,
sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti.

Mc 9,35

Il vocabolo "Servo" è un vocabolo per nulla gradevole e gradito. Abominevole.
Porta scritto nel suo codice genetico memorie odiose di sottomissione, sfruttamento, maltrattamenti, prevaricazioni,
oltraggi. Sangue e pianto.
Memoria di ingiustizie.

Essere "cosa", "proprietà" di un padrone.
Annullamento di ogni soggettività.

La vergogna della schiavitù, le sue brutture ripugnanti.

Un fenomeno che ha percorso in modo spregevole secoli di storia.

Ma è l'uomo che fa la storia e le parole ne narrano, colorano, definiscono solo alcuni segmenti. E la storia non sta ferma.
Nuova consapevolezza origina nuova esperienza.
Un significato inedito si svela.
La parola ri-sorge, ri-vive, si adorna di sfumature sorprendenti, perché la storia è sorpresa.

Anche la parola "servizio" ha avuto un suo svelamento, un sussulto di significato.
Inaspettatamente entra in scena un certo Gesù di Nazareth, per alcuni profeta, per altri figlio di Dio, per altri un saggio, per altri ancora un folle. Provocatoriamente e all'apparenza senza scossoni nobilita ciò che il potere ha deturpato.

Servire non è più atto indegno di sottomissione, schiavitù, possesso, ma può trasfigurarsi in premura, sollecitudine, disponibilità, dono, solidarietà, libertà, Amore.
Al dominio della minaccia subentra la libertà della scelta, alla sofferenza della costrizione la serenità d'animo del dono.
Il Servizio travalica, fugge dai suoi lugubri, atroci e cruenti significati e si esalta come regalo di vita.
Tensione unificante e non divisiva. Unire è di chi vuol condividere, amalgamare, dividere è di chi vuol salvaguardare, conservare.

Empatia prima, scelta dopo.
Cuore prima, mente dopo.
Le ragioni degli altri prima, le mie ragioni dopo.

Si tratta di arrivismo? Certamente no! Meritocrazia? Certamente no! Sopraffazione? Certamente no!  Razzismo? Certamente no! Successo? Certamente no! Privilegi? Certamente no! Tornaconto? Certamente no! Prepotenza? Certamente no! Orgoglio? Certamente no! Violenza? Certamente no!

Forse si tratta di auto-consapevolezza dei propri limiti, umiltà, semplicità, intelligenza e nobiltà d'animo.

Che sia RISPETTO?
Che sia GENTILEZZA?
Che sia STIMA?

Che sia AMORE?

 
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