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Nasce la "rete " dei Comitati di Napoli

Post n°1 pubblicato il 16 Novembre 2007 da comitatinapoli
Foto di comitatinapoli

    Condivido in buona parte le analisi del prof. Aurelio Musi, apparse in questi giorni sulle pagine della cronaca napoletana de “ La Repubblica “, sui comitati. Tra i primi fondatori e promotori di questo nuovo soggetto a Napoli, farò alcune considerazioni. Il mio primo “ Comitato per il trasporto pubblico “ lo fondai negli anni ’80, quando Napoli, ed il Vomero in particolare, soffrivano per la mancanza di un mezzo di trasporto su ferro fondamentale, quale la funicolare Centrale, oggetto di eterni lavori di manutenzione. Qualcosa dovette pure accadere se la Magistratura, caso unico mi pare in Italia, pose sotto sequestro l’ intero impianto dopo un incidente occorso durante il collaudo delle vetture. Agli inizi degli anni ’90, mentre mi trovavo negli studi di un’emittente televisiva privata, arrivo la notizia dell’imminente chiusura degli storici “corallari” di San Martino, che operavano da oltre 100 anni. Pensai che si trattasse di un “valore” della collina del Vomero, da salvaguardare e fondai il “ Comitato Valori collinari “. I corallari sono ancora lì, per nostra fortuna. Due anni fa, storia recente, i cieli del Vomero furono dalla sera alla mattina invasi dal frastuono degli aerei. Sali la protesta dei residenti e creai il “ Comitato contro l’inquinamento acustico “. Gli aerei, dopo un periodo di tregua, sono tornati ma al rumore ci stiamo abituando. Tante battaglie, come ben sanno i giornalisti, le cui caselle di posta elettronica sono inondate dalle mie mail quotidiane. Qualche risultato. Anche dei riconoscimenti, come quando nell’oramai storico articolo “ Napoli addio “, pubblicato sul settimanale L’Espresso il 22 settembre 2005, l’inviato speciale, Leo Sisti, chiudeva affermando: “ Intanto al Vomero c’è un personaggio che vigila sul quartiere dove è nato e dove è stato anche presidente della Circoscrizione. Si chiama Gennaro Capodanno e ogni giorno segnala e denuncia alle autorità e ai giornali qualunque irregolarità. Lui c’è sempre, anche al sabato, quando i vomeresi fuggono di fronte all’avanzata dei terribili teenager di Scampia “. Poi, anche sul mio esempio, sono nati tanti comitati, di quartiere, di strada, addirittura di condominio. Voglia di partecipare, di manifestare ma anche di proporre, rispetto alla gestione di una “cosa pubblica” sempre più lontana, grazie alla “chiusura” dei palazzi del potere. Oggi, come afferma Musi, bisogna fare un passo avanti, la stagione dei comitati deve vivere un’altra età, più matura, più consapevole, certamente più difficile da realizzare, occorre creare, come suo dirsi, una “rete”, in tanto agevolati dalle moderne tecnologie informatiche. Ma occorre anche che queste nuove forme di aggregazione e partecipazione si propongano come soggetti alternativi all’attuale classe dirigente, che ha mostrato, almeno, a Napoli i suoi limiti, dovuti forse anche a stanchezza, uscendo da una visione che le vede scendere in campo solo di fronte all’emergenza dei problemi, oggi la spazzatura, domani l’ordine pubblico e così via. Non si tratta cioè di stabilire forme dialogative, che si sono rivelate del tutto infruttuose, con l’attuale dirigenza, ma di proporsi ai cittadini come rappresentanti di un nuovo modo di far politica, attraverso i meccanismi, oggi presenti solo sulla carta, della partecipazione popolare, riducendo ed infine eliminando il solco, sempre più profondo, tra rappresentanti e rappresentati, assumendo infine responsabilità di governo nei processi decisionali. Solo così, a mio avviso, a Napoli potrà ripartire una vera “rinascita partenopea “. Un modello da esportare poi in altre realtà urbane afflitte dai medesimi problemi.                                                                                                                     

Gennaro Capodanno

Presidente Comitato Valori collinari - Napoli

 

 

 
 
 
 
 

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