Creato da: comitatonofanghi il 17/08/2007
No al trasferimento dei rifiuti speciali industriali da Bagnoli a Piombino

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NO ALL'INCENERITORE

Post n°56 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da comitatonofanghi

NO ALL'INCENERITORE

NO ALL'INDIFFERENZA


Sabato 2 Febbraio


Grande manifestazione a Follonica e Scarlino


Ore 9 - Raduno tratttori e auto al Puntone


Corteo mezzi fino a Piazza Istria (Torre azzurra) e raduno manifestanti.


Corteo per le strade di Follonica


Trasferimento e corteo a Scarlino scalo con conclusione in piazza Garibaldi.


MOBILITIAMOCI, PARTECIPIAMO, "ESPONIAMO LA NOSTRA PROTESTA CON I LENZUOLI"


 

 

 
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Fanghi invece che panettone

Post n°55 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da comitatonofanghi

La firma dell’Accordo di programma non diminuisce la preoccupazione dei cittadini e del territorio. Né cambia il giudizio negativo sull’operazione ‘Fanghi di Bagnoli’, che resta un caso di cattiva politica ambientale, spreco di risorse pubbliche e scarsa democrazia. Verificheremo i contenuti dell’accordo sottoscritto a Roma, poiché il Sindaco ha firmato senza che nessuno a Piombino conoscesse la versione definitiva. Se è vero -ma controlleremo bene- che le condizioni della Regione Toscana sono state accolte, allora difficilmente riusciranno a fare qualcosa e di questo dovranno preoccuparsi anche a Napoli.
Ormai l’amministrazione comunale di Piombino avrebbe firmato qualsiasi cosa pur di salvare la faccia e gli interessi politici di qualcuno. In pratica la Regione le ha detto in faccia che quello che avevano preparato era un accordo sbagliato, incerto e in alcuni punti illegittimo. Ma nessuno vuole ammettere le proprie responsabilità e le proprie incapacità. A questo proposito ricordiamo al Sindaco che il rispetto delle leggi regionali è anche cosa sua, non solo della Regione, e francamente essere costretti a ricordaglielo ci turba molto.
Ne è venuto fuori un accordo firmato sulla testa di Piombino e dell’intero territorio. Sorprende la mancanza di coerenza del Comune, Sindaco e assessore all’ambiente in testa: a luglio dovevano arrivare i rifiuti pericolosi, poi solo quelli contaminati presentati come materiali innocui; fino a settembre si dovevano trattare prima di utilizzarli, ora si prevede di buttarli in mare senza alcun trattamento; prima il Comune avrebbe preso i rifiuti di Bagnoli senza inserire la bonifica di Piombino, poi la Regione (anche su sollecitazione del Comitato No Fanghi) ha costretto il Comune a fare marcia indietro e rovesciare le priorità.
Molte contraddizioni e nessuna trasparenza. Il giorno della firma tutti cantano vittoria, ma sanno benissimo che i guai cominciano ora e che lo stesso cronoprogramma -ammesso che non sia stato modificato anch’esso- non sarà rispettato. Noi in nome delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati manterremo in piedi le nostre iniziative, compresi i ricorsi al TAR e non smetteremo di denunciare all’opinione pubblica l’errore grande di questa operazione, conclusa frettolosamente alla vigilia di Natale, coi cittadini piombinesi che hanno ricevuto fanghi al posto del panettone.

 
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Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 21 Novembre 2007 da comitatonofanghi

CI SONO MOMENTI IN CUI DIRE NO NON
BASTA, DIRE : "TANTO FANNO COME GLI PARE" DA FORZA SOLO A CHI DAVVERO
VUOL FARE  COME GLI PARE.


 



IL 27 ore 9,30 dobbiamo



ESSERCi



 



APPUNTAMENTO AL MUNICIPIO PER IL
CONSIGLIO COMUNALE CHE DEVE DECIDERE SUL



 



REFERENDUM



 



non possono chiamare i cittadini per farsi votare
ogni 5 anni ed avere una delega in bianco; "i fanghi" non erano in
nessun programma elettorale.



il REFERENDUM serve per tornare dagli elettori:



"COSA NE PENSATE ?"



CHI HA
PAURA DEL PARERE DEI CITTADINI?



NOI DI
"FANGHI" NE ABBIAMO DA SCOPPIARE:



In 200 ettari dell'area industriale libera da impianti
ci sono più di 10 milioni di tonnellate di rifiuti industriali a cui ogni anno
va ad aggiungersene un altro milione.
PER PORTARE I FANGHI A PIOMBINO
SPERPERERANNO 44 MILIONI DI EURO IN PIU' DI QUANTO SPENDEREBBERO AD UTILIZZARLI
A NAPOLI.



CON QUEL
DENARO PUBBLICO SI BONIFICHI PIOMBINO !!



3000 NAVI
IN SU E GIU' DA BAGNOLI:



APPALTI,
CARRETTE DEL MARE, LA
CAMORRA BRINDA!!




 
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Motivazione per l'ammissiilità del referendum

Post n°53 pubblicato il 02 Novembre 2007 da comitatonofanghi

Al fine di giudicare sull’ammissibilità del quesito
referendario “Sei d’accordo che nel Comune di Piombino
arrivino e lì siano stoccati,
trattati e utilizzati i materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli ed i
sedimenti dei fondali antistanti i lidi di Bagnoli-Coroglio?” occorre prima di
tutto chiedersi per quali motivi un simile strumento è stato inserito, ed in
quali termini, nello Statuto del
Comune di Piombino. Il referendum
consultivo fu previsto nel Regolamento del Referendum consultivo nell’Ottobre
1993 con la finalità di offrire alla
cittadinanza uno strumento di
partecipazione popolare alle decisioni con la seguente dizione inserita nell’art. 1: “E’ ammesso referendum
consultivo su questioni interessanti
la collettività comunale in materia
di esclusiva competenza locale”. Lo stesso Regolamento elencava le materie non
soggette a Referendum nel seguente modo:



“Ai sensi
dell’art. 30 dello Statuto comunale non possono essere oggetto di referendum
consultivo le seguenti materie:



- tributi a bilancio;



- espropriazioni per pubblica
utilità;



- designazioni e nomine.”.



Lo Statuto approvato successivamente ed esattamente il 28
giugno 2002  aumentava la valenza del Referendum
consultivo come strumento di partecipazione democratica stabilendo nell’art.
34: “



1. Il
referendum consultivo costituisce strumento di partecipazione democratica e
diretta dei cittadini in quanto espressione di un giudizio in merito a questioni ritenute di particolare
rilevanza per l’intera comunità e
per il territorio.”.



Contemporaneamente,
mentre manteneva la dizione “di esclusiva competenza locale” dall’altro
aumentava l’elenco delle materie non soggette a referendum dicendo:”



3. Non è ammesso referendum sulle seguenti
materie:tributi,tariffe e bilancio;



a) strumenti
urbanistici generali;



b) espropriazioni
per pubblica utilità;



c) designazioni
e nomine;



d) atti
relativi al personale del Comune.”.



Da tutto
questo si deduce che nell’intento
del Comune sta l’opinione che il Referendum
sia uno strumento indispensabile di
formazione delle decisioni (questa valenza è aumentata nel tempo) e che per tutelarsi
da un possibile uso improprio sono state meglio definite
le materie in cui questo strumento non
può essere utilizzato, implicitamente dicendo che in
tutte le altre è bene costituire le condizioni di un suo uso. Alla luce di
questa volontà generale va letta, pena una interpretazione
impropria e tale da contraddire la volontà del Comune, fino
a rendere impossibile l’utilizzazione di questo strumento, la dizione riportata
pedissequamente dall’ art. 8 del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli enti locali riguardante la “esclusiva
competenza locale” del referendum, da intendersi
più come ripetizione dovuta che come condizione centrale di ammissibilità. Del
resto la stessa dizione del T.U. delle leggi sull’ordinamento
degli enti locali sembra più vocata ad evitare referendum locali su argomenti
di interesse nazionale
(aborto,procreazione assistita etc.) che altro.



L’argomento su
cui si propone il referendum è l’ arrivo e il trattamento a Piombino di materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli
e di sedimenti dei fondali antistanti i lidi di Bagnoli-Coroglio.



E’ stato
asserita nel dibattito pubblico che si è sviluppato nella città la tesi che
tale quesito aveva a che fare con l’ Accordo di
Programma Quadro "Per gli interventi
di bonifica negli ambiti marino-costieri
presenti all'interno dei siti di
bonifica di interesse nazionale di
Piombino e Napoli-Bagnoli-Coroglio”
pubblicato e pubblicizzato estesamente dal Comune

(http://www.comune.piombino.li.it/accedo_a/accordo_pb_bagnoli/documenti/Piombino-Bagnoli_Accordo_Quadro.pdf),


che tale Accordo va considerato come superato, che esiste un nuovo Accordo e
che dunque la proposta di referendum è da considerarsi superata.



Si dimentica che tale Accordo Quadro di programma non è mai
stato approvato dal Comune di Piombino e che dunque non può essere preso come
riferimento formale dal quale trarre giudizi di ammissibilità o meno del
referendum. Né tanto meno può costituire punto di riferimento un presunto
Accordo Quadro del quale non esiste né ufficialmente né ufficiosamente alcuna
pubblica traccia né tanto meno alcuna
decisione formale.



Il quesito referendario, ed ancora una volta dobbiamo
ricordare che si tratta di un referendum consultivo non abrogativo, riguarda
l’arrivo di certi materiali a Piombino
e che pertanto prescinde e non si interroga su eventuali procedure o accordi ad esso
collegati. Del resto non esiste nessuna procedura né nessun accordo collegato;
se ne potrebbero immaginare tanti ma
si tratterebbe solo di pure ipotesi teoriche e dunque il quesito va visto nella
sua oggettiva specificità e limitatezza.



Il quesito referendario è giustificato dalle preoccupazioni
estese nella cittadinanza rispetto a
possibili conseguenze negative che deriverebbero e/o potrebbero derivare sulla
salute pubblica, sull’ambiente e sul territorio, preoccupazioni giustificate
proprio dalla discussione che si è tenuta nella Città di Piombino a partire dal Luglio 2007, testimoniata da tanti
articoli di stampa e da autorevoli pareri. Esso dunque ricade in un materia che non si ritrova nell’elenco sopra
citato riguardante le materie sulle quali il referendum non è ammesso (
tributi,tariffe
e bilancio; strumenti urbanistici generali; espropriazioni per pubblica
utilità; designazioni e nomine; atti
relativi al personale del Comune). Il referendum è dunque ammissibile proprio
perché non negato dall’elenco di cui sopra e contemporaneamente perché
questione di particolare rilevanza (la salute pubblica, il territorio e
l’ambiente) per l’intera comunità ed
il territorio.



Rimane la
questione della esclusiva competenza locale cui si è accennato sopra. Stabilito che il quesito è formulato in modo chiaro e univoco non suscettibile di diverse
interpretazioni al fine di garantire la consapevole scelta degli
elettori, è evidente che l’arrivo o meno dei materiali di cui si parla è
materia di esclusivo interesse
locale dato che le conseguenze sulle persone, sull’ambiente e sul territorio
riguardano esclusivamente la comunità locale e non altre. E questo è evidente.
Ma anche se volessimo fare una questione formale riguardante il soggetto che
può prendere una simile decisione è chiaro che nessuno al di fuori delle
istituzioni locali ed in particolare
il Comune di Piombino può decidere
sul tema. Lo dimostra il fatto che anche inserendo
il tema dell’arrivo o meno dei materiali di cui si parla nel ciclo di una
decisione complessa che riguarda molti soggetti (Ministero
dell’Ambiente, Regione Toscana etc.) si deve ricorrere, così comunque è stato
proposto, ad un Accordo quadro di programma, ammesso che ciò sia giusto, che
deve essere approvato e firmato anche dal Comune e da un soggetto locale come l’Autorità Portuale, pena la sua impossibilità. E del
resto la decisione di non far pervenire tali materiali nel territorio di Piombino non impedirebbe certo che altri Comuni potessero
accettare l’arrivo nel loro territorio. Lo dimostra il fatto che talvolta si è invitata la popolazione piombinese
ad accettare una simile ipotesi dato che altri Comuni si stavano facendo avanti
offrendo la loro candidatura. Dimostrazione della esclusiva competenza comunale
senza la quale l’arrivo di simili materiali è impossibile. Ma è bene precisare ancora che si tratta di
una ipotesi astratta perché il quesito referendario non è collegato all’Accordo
Quadro di cui si è parlato. In questione vi è il dovere di tutela della salute
pubblica, del territorio e dell’ambiente che è questione locale e responsabilità locale in testa al Sindaco
ed al Comune. Del resto il Sindaco
ha recentemente esercitato questa sua funzione di autorità sanitaria locale,
decidendo la chiusura di un impianto industriale,
la cokeria dello stabilimento Lucchini
di Piombino, la cui importanza industriale non è certo solo locale ed il cui
funzionamento necessita di autorizzazioni non esclusivamente comunali e sulla
cui vigilanza è responsabile un organismo regionale. L’esclusivo interesse e la esclusiva competenza locale in materia di salute dei cittadini hanno prevalso.



D’altra parte
una interpretazione contraria, tesa
a giudicare non ammissibile il Referendum perché di non esclusiva competenza locale cozza
sulle sue conseguenze, in
contraddizione con l’istituto referendario e la volontà del Comune espressa
nello Statuto. Se la decisione sull’arrivo a Piombino
dei materiali di cui si parla non fosse di esclusiva competenza comunale perché
coinvolti altri soggetti
istituzionali ci si chiede a quali ambiti si ridurrebbe l’uso dello strumento
referendario. La conclusione è che tali ambiti si ridurrebbero o si avvicinerebbero allo zero perché quasi tutte le decisioni
comunali richiedono il concerto o la convergenza di decisioni di altri livelli
istituzionali. Nemmeno la realizzazione di un asilo nido comunale potrebbe essere
sottoposta a referendum dato che la realizzazione di quell’asilo, almeno nella
prassi toscana, richiede generalmente il
suo  inserimento
in programmi nazionali e/o regionali
e finanziamenti nazionali e/o
regionali che chiamano in causa altri soggetti istituzionali. Ma del
resto perché nell’elenco delle materie non ammissibili a referendum il Comune
ha voluto inserire anche gli strumenti
urbanistici generali che, come è noto, richiedono decisioni sia del Comune sia
di altri soggetti come la Provincia, la Regione ed altri ancora?
Lo ha fatto evidentemente perché la esclusiva competenza locale è raffigurata
dalla particolare importanza locale più che dai soggetti coinvolti. Ma, lo ripetiamo, il soggetto coinvolto nel nostro caso è esclusivamente il Comune
di Piombino e si evidenzia la
esclusiva competenza locale. Una interpretazione
diversa negherebbe nella pratica la volontà principale
del Comune che è quella espressa dal
comma 1 dell’articolo 34 : “Il referendum consultivo costituisce strumento di
partecipazione democratica e diretta dei cittadini
in quanto espressione di un giudizio
in merito a questioni ritenute di
particolare rilevanza per l’intera
comunità e per il territorio.”.



Vi sono dunque
tutte le condizioni per giudicare ammissibile il referendum proposto.



 



Paolo
Benesperi

Paolo Menicagli



 

 
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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da comitatonofanghi




Replica del Comitato No
Fanghi all’intervista del Sindaco



La città vuole il referendum. …e la verità



 



Se
esiste un nuovo accordo su Bagnoli rendetelo pubblico, altrimenti non fate
proclami inutili. L’intervista rilasciata dal sindaco Anselmi al “Corriere Etrusco”
lascia emergere chiaramente che il tanto decantato “nuovo accordo” esiste solo
nelle intenzioni e negli annunci. Una cosa è certa: il progetto vecchio,
l’unico attualmente esistente, non va più bene neanche a loro. Sindaco e
maggioranza, che per mesi lo hanno strenuamente difeso e sbandierato come
occasione epocale per la città di Piombino, ora si sbracciano per dire che
quell’accordo non esiste più e che lo modificheranno radicalmente.



Ma
senza la mobilitazione popolare, Anselmi avrebbe firmato già a luglio una
bufala di proporzioni storiche: arrivo di rifiuti pericolosi, assenza di
risorse per la copertura delle spese, nessun rapporto con la bonifica del SIN
di Piombino, un porto fatto di vasche di rifiuti e non di
banchine, nessuna seria consultazione. E ora vorrebbe addirittura
accreditarsi come colui che ha scongiurato il pericolo, migliorando l’accordo
che difendeva fino a pochi giorni fa. Il Sindaco confessa che “la cosa è stata
sollecitata da Roma e non chiesta da noi”, quindi se cade il governo o “se un giorno arriva un comunicato che da
Roma dice che l'operazione non sarà fatta più...“ Sembra addirittura auspicare
che una circostanza esterna o accidentale gli levi le castagne dal fuoco.



Sarebbe
meglio che i nostri amministratori si assumessero le loro responsabilità e
ammettessero pubblicamente di aver fatto flop. Invece sembrano voler proporre
alla città un nuovo bluff. O hanno sbagliato prima a difenderlo o sbagliano ora
a cambiarlo. Non è così che si rafforza la credibilità delle istituzioni. Non
si può governare per tentativi o andando alla cieca, e soprattutto non si
possono dire bugie. La stessa intervista ne contiene diverse: si vuole qualche
esempio documentato che riguarda il merito del progetto?



1) il sindaco dice che prima i materiali dovevano essere
trattati non per andare in vasca ma per il sottofondo stradale: falso, perché
il punto b art. 7 dell'accordo di programma prevede di ricevere per le vasche
600.000 mc., di cui 400.000 idonei al refluimento diretto e 200.000 previo trattamento.
Sta scritto nell’Accordo di Programma presentato il 31 luglio.



2) il sindaco afferma che Nerli, presidente dell’A.P. di
Napoli, avrebbe dichiarato che il trasferimento nelle vasche piombinesi
significa anticipare consistentemente i tempi dello smantellamento della
Colmata. Falso anche questo, ecco la dichiarazione ufficiale di Nerli fatta
alla commissione di vigilanza pochi giorni fa: “se l'accordo si firma entro
ottobre, si risparmiano cinque mesi...” 44 milioni di soldi pubblici in più per
5 mesi in meno (riportata da "Cronache di Napoli" del 19 ottobre
2007). Ma l'accordo non si firmerà entro ottobre, quindi lo scarto si ridurrà
ancora.



Dispiace inoltre constatare che il sindaco continua ad
offendere il comitato (e soprattutto le migliaia di cittadini che lo hanno
seguito) riducendo l'impegno civico a "operazione politica",
denotando ancora una volta scarsa indole democratica e di soffrire della
sindrome del complotto. Il comitato non è un gruppo di poche persone, ma un
movimento popolare che dura da tre mesi, come da molto tempo non si vedeva in
questa città. In nome dei molti cittadini attivi e preoccupati per la
situazione ambientale di Piombino, riteniamo prioritario il referendum e
non più annunci sull'inesistente, e se mai ci sarà un accordo nuovo, esso
deve essere reso noto al consiglio comunale e  alla cittadinanza, affinché
si inizi un nuovo e vero percorso di partecipazione democratica.



Infine altre tre cose, sempre nel merito.



Il sindaco, che si è sempre mostrato sicuro sulla
composizione della colmata di Bagnoli, ammette in modo sconcertante di non
sapere niente sul contenuto delle discariche della Lucchini a Piombino, nella
sua città.



Dice che tutto si riduce a “operazione portuale”, ma ciò
dovrebbe preoccupare non poco la stessa Autorità
Portuale, poiché un refluimento tal quale dei sedimenti e della colmata di
Bagnoli comporterebbe seri rischi per la possibilità di convertire le vasche in
banchine,
sia  per ragioni qualitative (non devono risultare
inquinate) che statiche. E’ già accaduto a Livorno che dopo il riempimento
delle vasche con rifiuti, esse non sono risultate idonee agli usi portuali.



Infine ci informa che la strada 398 si farà con il CIC
prodotto dalla TAP, che se va bene inizierà a lavorare nel 2009. Senza
considerare che il progetto della 398 non c’è ancora (e che anche questo si
attende da dieci anni!) ed è la condizione essenziale per ricevere
finanziamenti: ma quanto ci vorrà in questo modo
a realizzare l’opera? Perfino la 398 fino al porto sembra allontanarsi. Non
sarebbe stato meglio lavorare seriamente al suo progetto e alle bonifiche,
anziché arrovellarsi dietro all’incomprensibile affaire Bagnoli?



 



Il Comitato
No Fanghi




 
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Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da comitatonofanghi

LEGAMBIENTE

Direzione nazionale

Comitato regionale
toscano

Circolo Piombino-Val di Cornia



 



IL PROBLEMA DEI
RIFIUTI INDUSTRIALI



DA PIOMBINO A
BAGNOLI



 



Piombino, Quartiere "Porta a terra Desco" (città vecchia)

Via Cellini 9

Lunedì 29
ottobre 2007

Ore 15.30



 


 
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Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da comitatonofanghi

 " E X"


Stampato sudando sette camice (eravamo a ferragosto), in 18.000 copie, affidato
ad una coperativa per distribuirlo a tutte le famiglie piombinesi.



Un consiglio comunale convocato in
pompa magna, stampa,tv locali e persino il TG3. Presente il direttore generale
del Ministero dell'Ambiente. Tutto sembrava fatto: L'accordo,la svolta epocale
che avrebbe cambiato il nostro futuro e quello della città era lì, dinnanzi al
sindaco Anselmi, smanioso di apporvi la sua firma.



Al di la delle transenne centinaia
di cittadini, molti giù in strada, uno striscione: " siamo 4575, NO ai
fanghi di Bagnoli":



Ricordate le parole del sindaco a
conclusione di quel consiglio comunale? " Ora mi prenderò una decina di
giorni di ferie, voi riunite la quarta commissione, si discuta una volta per
tutte cosa c'è un questi"materiali", dopo di che non voglio più
sentir parlare di rifiuti o di fanghi pericolosi, sono d'accordo perché si
discuta, ormai è un mese che dura questa discussione, democrazia vuole che dopo
aver discusso si decida e quando torno dalle ferie si prende la bicicletta e si
firma l'accordo".



Siamo a fine ottobre, il sindaco ha
perso la bicicletta e dell'accordo epocale non c'è più traccia.



Carta straccia. "A terra di
quell'accordo non è rimasto nulla" dice in una intervista al Corriere
Etrusco  Anselmi. Già, "a terra non è rimasto nulla", i fanghi
voleranno direttamente in vasca ci tiene a sottolineare il sindaco. Un nuovo
accordo? E chi l'ha visto? " Un nuovo accordo lo distribuiremo quando
saremo giunti ad un nuovo prodotto definito per la larghissima
parte".Fuori dal politichese: Non si è ancora "prodotto"- dice
il sindaco – un granchè.



Ce ne sarebbe davanzo per
dichiarare il proprio fallimento prendere una nuova bicicletta e andarsene in
ferie.



Un'altra chicca, nella sua
intervista, Anselmi, annuncia che la 398 non sarà più costruita con i
"materiali" (come li chiama lui) di Bagnoli, ma con il CIC
(conglomerato idraulico catalizzato) che la TAP (udite, udite) inizierà a produrre "a
partire dal 2009. Ciao strada.



Rimane, concede bontà sua,
"come unico vero argomento quello del traffico marittimo delle bettoline
nel canale". Eh si, i fanghi non volano, navigano.



Ma non dovevamo diventare il primo
"casello delle autostrade del mare"?



A chiudere questo tremendo ottobre
per il povero (e un po' bugiardello) Anselmi è arrivata la figuraccia della
Commissione comunale per l'ammissibilità del referendum. Non sono capaci a fare
una delibera, figuriamoci gestire una "svolta epocale"?



Sono dunque comprensibili
nervosismo e cadute di stile,la rabbia e l'amarezza fanno brutti scherzi.



Succede così che se la prendano un
po' con tutti.



E se attaccare un Comitato a cui
hanno dato adesione migliaia di cittadini è cosa da fare con le molle, ecco che
diviene più agevole sostenere che questi cittadini sono strumentalizzati da
qualcuno. E siamo al complotto. Quello che il sindaco chiama "una
operazione politica "che "toglie credibilità al Comitato". E chi
sarebbero i complottisti? Niente meno che gli ex amministratori presenti nel
Comitato, coloro che in passato hanno avuto responsabilità nel governo della
ciià.



E' un attacco simmetrico a cui fa
eco da Livorno, sulla stampa, l alleato nazionale ex ministro dell'ambiento
Altero Matteoli che rivendica per se e per il Governo Berlusconi la scelta di
Piombino come destinazione per i fanghi di Bagnoli.



L'Altero non ha dubbi, a Piombino
sono tutti "dementi". Matteoli, Anselmi e il collaboratore precario
ma profumatamente retribuito (9000 euro per 3 mesetti) da Sviluppo Italia per
il progetto fanghi, Stelio Montomoli, chiamano in causa gli ex.



Non che si attribuisca a questi
cittadini chi sa quali disastri, ma li si chiama in causa proprio per la loro
funzione di ex amministratori. Insomma quello di cui ci si lamenta è una
 mancata "solidarietà di casta".



Bene hanno risposto gli ex
incriminati. "Proprio per la nostra esperienza di amministratori che
abbiamo duramente criticato l'Accordo di Bagnoli, giudicandola una operazione
sbagliata che faceva acqua da tutte le parti".



Intanto da Napoli, per i nostri
amministratori (purtroppo non ex) non arrivano buone notizie.



"Bagnoli in tilt",
"Si allungano i tempi per la rimozione della colmata",questi i titoli
della stampa partenopea. A procurare problemi stavolta è l'amianto che in
"quantità inattese" è stato rinvenuto dai lavoratori impegnati nella
rimozione (alla faccia dei fanghi puliti). I lavori sono bloccati. Ma non è
finita qui. Il famoso "porto canale" che doveva sorgere in luogo
della colmata, già previsto(o meglio sarebbe dire sognato) per ospitare
l'edizione 2007 della Coppa America, è soggetto all'insabbiamento. Ulteriori
approfondimenti, anche attraverso simulazioni in vasca, sono previste non prima
di quattro mesi. Se come è più che probabile, i risultati negativi saranno
confermati, non se ne farà di nulla.



Dunque chi premeva per una rapida
rimozione della colmata per la realizzazione del porto canale si dovrà
rassegnare a tempi lunghi. Se non bastasse l'insabbiamento ci sono i ricorsi al
TAR di Associazioni e alcune strutture amministrative locali che non vogliono
cedere alla speculazione urbanistica legata al porto canale, sponsorizzato
dalla camorra. L'obbiettivo degli ambientalisti e della popolazione locale è il
ripristino della linea di costa Bagnoli-Coroglio con la restituzione alla
balneazione delle antiche spiagge.



Un obbiettivo perfettamente in
linea con la nostra battaglia. Il Comitato aveva già preso contatti con
"Assise di Napoli", un osservatorio interessante che negli ultimi
anni ha prodotto sulla vicenda delle bonifiche di Bagnoli una documentazione e
un impegno sociale di altissimo livello.



Oggi più che mai è importante
riprendere e dare organicità a questa collaborazione.



Bagnoli un sito ex siderurgico, una
esperienza che volenti o nolenti ci riguarda da vicino, non solo per i fanghi.



Così lo stato dell'arte, non molliamo.



 



                                                                 
SKORIE



 

 
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Post n°46 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da comitatonofanghi
Paolo Profeti del
Comitato No Fanghi ricorda quanto affermato dal presidente dell’Autorità
portuale di Napoli Francesco Nerli nel corso della commissione di vigilanza su
Bagnoli Futura: «Saranno 44 milioni d’euro, quelli che si spenderanno in più
per trasferire la colmata da Bagnoli a Piombino – spiega Profeti - per
risparmiare soli cinque mesi di tempo. È quanto affermato il presidente
dell’autorità portuale di Napoli Francesco Nerli nel corso della commissione di
vigilanza su Bagnoli Futura: “Se l’accordo si firma entro Ottobre, si
risparmiano cinque mesi” Quarantaquattro milioni in più per cinque mesi in
meno. Infatti, si ricorda nel corso dell’audizione che il trasporto a Piombino
costerà sessantadue milioni d’euro, rispetto ai diciotto previsti dal progetto
presentato dall’autorità portuale di Napoli per mettere questi materiali nella
darsena di levante».



La tempistica era il motore di quest’operazione, ricorda l’esponente del
comitato e in effetti il ministero dell’Ambiente aveva addotto come motivazione
dal cambio di rotta dal porto di Napoli a Piombino, i tempi più brevi. Profeti
riporta anche il commenta di Mimmo Calmieri capogruppo del Nuovo Psi
napoletano: “Se l’obiettivo era una riduzione dei tempi per la riconversione
dell’area non possiamo che registrare un clamoroso fallimento di impostazione
strategica del Ministero dell’Ambiente”.

Tutto questo secondo Paolo profeti «getta una luce inquietante su questa
vicenda e, considerando che si sta utilizzando denaro pubblico, si deve
chiarire quali ragioni ci sono per sperperare 44 milioni di euro. Non si può
certo sostenere che una tale spesa è giustificata dall’impossibilità di
attendere cinque mesi, quando a Bagnoli si sono sprecati 14 anni senza
bonificare alcunché spendendo ben 90 miliardi di lire per ettaro.



 
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Salta la commissione che deve decidere sul referendum

Post n°45 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da comitatonofanghi

Ancora un rinvio nella vicenda dei rifiuti di Bagnoli.
Questa volta lo stop è burocratico e riguarda la commissione tecnica incaricata
di valutare la richiesta di referendum da parte del comitato No Fanghi. Il
rappresentante nominato dal comitato Paolo Benesperi ha infatti
ravvisato un errore nella delibera che indiceva la riunione della commissione,
perché parlava di referendum sull’accordo di programma Comune – Regione –
Ministeri, mentre il referendum per il quale il comitato ha raccolto le firme e
avanzato la richiesta non sull’accordo ma sull’arrivo dei fanghi. Benesperi ha
sollevato la questione procedurale e la commissione ha ravvisato che fosse
necessario rifare la delibera che istituisce la commissione e che indice la
riunione.


 



«Bisogna ricominciare tutto daccapo - spiega Paolo Benesperi La verità
è che ora la giunta deve fare una nuova delibera per nominare una nuova
commissione. Praticamente è stato tutto azzerato per gli errori che ha fatto la
giunta comunale».



«E’ stato un incontro interlocutorio – afferma l’altro consulente tecnico, l’avvocato
Renzo Grassi, nominato dal Comune – ci siamo aggiornati a breve, anche
perché entro il 31 la commissione deve dare il proprio giudizio, che
ricordiamolo è tecnico e non politico, sull’ammissibilità o meno del
referendum».



 
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Mobilitazione e confronto

Post n°44 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da lukro1957

Prosegue l'iniziativa e la mobilitazione del Comitato No Fanghi contro il trasferimento dei rifiuti industriali da Bagnoli a Piombino e perché ciascun sito industriale risolva in loco i suoi problemi di smaltimento dei milioni di mc di materiali di scarto delle industrie siderurgiche. Ogni giorno in via Ferrer è presente il presidio dove i componenti del Comitato informano e discutono con i cittadini mentre sono in preparazione assemblee e manifestazioni pubbliche. Va avanti intanto il confronto con le istituzioni: a Piombino siamo in attesa della convocazione della Commissione comunale che deve esaminare la nostra richiesta di referendum affinché siano i cittadini a decidere e a tale proposito occorre ancora una volta ricordare come la principale forza politica di Piombino (fra pochi giorni impegnata in elezioni primarie) non abbia ancora, a differenza di altri partiti sia di maggioranza che di minoranza, detto una sola parola su questo fondamentale e democratico strumento di partecipazione. Un silenzio preoccupante e imbarazzante. Intanto, dopo la positiva audizione del Comitato alla Commissione ambiente del Senato, Giovedì 4 ottobre è in calendario l'importante incontro a Firenze con l'assessore regionale Annarita Bramerini mentre è partita una lettera indirizzata all'On. Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera per una richiesta di audizione anche in quella sede.

Comitato No Fanghi

Piombino, 2/10/07

 
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 Il Senato ne vuole sapere di più

Post n°43 pubblicato il 27 Settembre 2007 da lukro1957

Un’indagine conoscitiva sulla vicenda, l’impegno ad approfondire i problemi sollevati e un eventuale sopralluogo a Piombino e Bagnoli. Sono i principali elementi emersi a Roma nella commissione Ambiente e Territorio del Senato dopo l’audizione richiesta dal Comitato No Fanghi e concessa dal presidente Sodano. La delegazione del Comitato ha illustrato alla Commissione le ragioni del no, insistendo in particolare sui rischi ambientali, i costi, i tempi che non tornano e le incongruenze giuridiche. Anziché pensare al trasporto di quantità così ingenti di materiali, sarebbe meglio progettare interventi effettivi per le bonifiche dei due siti inquinati, cioè Piombino e Bagnoli.

I senatori delle varie forze politiche che sono intervenuti hanno evidenziato la necessità di approfondire la conoscenza del progetto, in particolare per capire come mai i rifiuti verrebbero trasferiti a Piombino mentre servirebbero anche a Napoli e per verificare i tempi necessari per la disponibilità effettiva delle vasche di colmata. L’unico che si è espresso a sostegno del Comune di Piombino in merito a questo progetto è stato il senatore di A.N. Altero Matteoli, ex ministro dell’ambiente. Il presidente della commissione, sen. Sodano, ha dato atto anche di una lettera appena pervenutagli dal presidente dell’Autorità Portuale di Piombino con la quale si comunica che attualmente l’unica vasca disponibile è quella piccola, mentre la seconda non è stata ancora appaltata. L’indagine conoscitiva comprenderà anche l’audizione di altri soggetti coinvolti nell’accordo di programma, come le due autorità portuali, il Ministero dell’ambiente e la Regione Toscana. Il Comitato ha espresso apprezzamento per l’attenzione ricevuta e si appresta ora ad incontrare l’assessore regionale all’ambiente, incontro previsto per la prossima settimana.

 
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PEGGIO LA TOPPA CHE IL BUCO

Post n°42 pubblicato il 24 Settembre 2007 da lukro1957

Se il ministro Pecoraro Scanio, in risposta alla surreale interrogazione dell’on. Velo (che solo ora chiede garanzie su un accordo che fino a ieri, con i “pericolosi” e senza impianto a Piombino, avrebbe firmato ad occhi chiusi), intendeva rassicurare i cittadini garantendo la presenza addirittura dei carabinieri in tutte le fasi dell’operazione trasporto dei rifiuti industriali da Bagnoli a Piombino, secondo noi ha sortito l’effetto contrario.

Ma come, i nostri amministratori sudano sette camicie a convincere che da Bagnoli arriveranno rifiuti “puliti” assolutamente dentro i limiti di legge e che chi dubita è il solito allarmista e poi si chiamano i carabinieri? A controllare cosa e chi, se tutto va bene?  Ma  non avevano detto che, con la riunione della 4^ commissione “è stata messa la parola fine dallo Stato italiano in tutte le sue articolazioni, dall’Istituto superiore di sanità, dall’Icram e dall’Arpa ad un dibattito strumentale orientato a creare un clima di paura tra i cittadini” ? (l’Ulivo) 

Non erano già spariti gli IPA? Insomma, se si coinvolgono anche i carabinieri vuol dire che l’operazione proprio tranquilla e sicura non è. Altro che strumentalizzazioni !

A questo punto c’è una sola cosa da fare: il REFERENDUM!

Il comitato NO Fanghi si è fatto carico, attraverso assemblee pubbliche largamente partecipate di una informazione puntuale su tutti gli aspetti (economici, ambientali, finanziari) che questo progetto richiama, mantenendo attraverso un presidio permanente nel centro cittadino un confronto diretto con i cittadini.

A questo grande impegno democratico non si può continuare a rispondere con argomenti di propaganda negando al tempo stesso ai cittadini uno strumento di democrazia diretta attraverso il quale poter decidere.

È tempo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità e dica chiaro e tondo se intende garantire o negare IL REFERENDUM

 

Per continuare il confronto e l’informazione il Comitato No Fanghi organizza per domani Martedì 25 settembre alle ore 21 presso la sala Perticale un incontro pubblico con il professor Enrico Falqui,  docente del corso di Analisi e Valutazione Ambientale del corso di Laurea in Architettura dell’Università di Firenze.

 

Comitato No Fanghi

Piombino, 24/9/07

 
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INCONTRO CON ENRICO FALQUI

Post n°41 pubblicato il 20 Settembre 2007 da lukro1957

Assemblea dibattito con il prof. Enrico Falqui dell’Università di Firenze, questo il prossimo appuntamento pubblico del comitato No fanghi, presso la sala del quartiere Perticale alle ore 21 di martedì 25 settembre .

Il giorno seguente una delegazione del comitato sarà a Roma dove sarà ricevuta dalla Commissione ambiente del Senato presieduta dal senatore Tommaso Sodano.

Il comitato, che da oltre un mese mantiene un presidio permanente nel centro cittadino (Via Ferrer) divenuto un luogo di incontro con centinaia di cittadini, ha deciso nuove iniziative a sostegno della richiesta di referendum sulla quale il Sindaco e una amministrazione sempre più imbarazzata continuano a tacere.

Il 4 ottobre sarà la volta dell’assessore regionale all’ambiente Bramerini che proprio ieri ha comunicato la sua disponibilità a un incontro presso la Regione Toscana.

Per il prof. Enrico Falqui, venti anni fa già consigliere dei vecchi verdi piombinesi, successivamente senatore e eurodeputato, l’incontro di martedì sarà un’occasione per reincontrare la città ora come allora impegnata per una reale bonifica ambientale del territorio.

 
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NON RACCONTIAMO STORIE

Post n°40 pubblicato il 19 Settembre 2007 da lukro1957

Il documento di alcuni partiti della maggioranza contiene cose non vere e una grave omissione. Non siamo noi a rifiutare la discussione, ma loro stessi. Siamo stati presenti e siamo intervenuti agli incontri pubblici organizzati dalle istituzioni a Piombino e negli altri Comuni. Al contrario, alle iniziative pubbliche del Comitato loro non si sono mai visti. Dunque, per favore, la si smetta con questa finta richiesta di dialogo. E’ proprio il Comitato invece protagonista del confronto e del dialogo con le istituzioni: il 26 settembre saremo al Senato per un’audizione della Commissione ambiente e il 4 ottobre incontreremo l’assessore regionale all’ambiente Bramerini. Sulla questione dirimente oggi sul tappeto, quella del referendum consultivo, il documento non dice assolutamente niente. E’un’omissione grave tanto più venendo da forze politiche di governo della città. Hanno paura di far esprimere davvero i cittadini? Credono questi partiti che il tema sia insignificante? Oppure credono il contrario? Diano una chiara risposta politica, preliminare a tutto.

Entrando nel merito ciò che colpisce è la sicurezza con la quale si presentano come risolti i riflessi dell’operazione Bagnoli sull’ambiente e sulla salute. Ricordiamo che IPA e metalli pesanti sono presenti nelle caratterizzazione dei rifiuti di Bagnoli (specie nei sedimenti marini) come hanno spiegato chiaramente ICRAM e Istituto Superiore di Sanità. Nei documenti consegnati a luglio è previsto il trattamento e lo stoccaggio a Piombino di gran parte di quei rifiuti prima del refluimento nelle vasche del porto. Ora sembrano tutti refluibili in modo “diretto e integrale” senza nessun trattamento, perché previsto dalla legge. Dalla stessa legge che esisteva anche nei mesi scorsi. Cos’è cambiato? Faremo discariche o banchine? Perché dunque tanta sicurezza?

Si dice poi che la versione del 31 luglio dell’accordo contiene modifiche sostanziali che hanno ridotto l’impatto ambientale dell’operazione. Si dice anche che nell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato un ordine del giorno per ulteriori spunti migliorativi dell’accordo stesso ed ancora si propongono ulteriori modifiche. A parte il fatto che senza la mobilitazione popolare queste modifiche non ci sarebbero state, gli estensori del documento si ricordino che a luglio il  Sindaco  scriveva al Ministro dell’Ambiente: “..Osservo che molti temi su cui avevamo dibattuto sono stati positivamente risolti. Rimane però aperto ed è per noi questione decisiva, il problema dell’effettiva realizzazione del tratto mancante della SS 398 dalla località Montegemoli fino al porto di Piombino. …. E’ auspicabile che l’accordo così come emendato possa essere siglato entro la data del 30 luglio”.  Per il Sindaco, a parte la 398, andava tutto bene e fosse stato per lui non ci sarebbero state nemmeno le modifiche contenute nell’Accordo del 31 Luglio A Luglio bisognava firmare subito, anche con i rifiuti pericolosi. Ad Agosto invece via i pericolosi, enfasi sul ruolo di TAP e sul futuro di Piombino come polo "ecologico" per i rifiuti; nessun rifiuto della Lucchini poteva però andare in vasca. A Settembre, solo refluimento in vasca dei rifiuti di Bagnoli senza trattamento e spazi anche per la Lucchini: non si trattano più i rifiuti, ma si chiede di "regalare" alla TAP un impianto di lavaggio. Che garanzie e che credibilità dà un Amministrazione Comunale di questo tipo? Chi crea un clima di incertezza e paura tra i cittadini? La parte della maggioranza invece di dare lezione a noi la dia al Sindaco. Allora ricordiamo: Piombino e Bagnoli hanno entrambi un problema di bonifica e di rimozione di rifiuti. Le vasche del porto di Piombino devono essere riempite con i materiali di Piombino, le vasche del porto di Napoli con quelli di Bagnoli. Solo così si possono risparmiare decine di milioni di euro pubblici per il trasporto, attenuare i rischi ambientali e trovare soluzione per le montagne di scarti industriali accumulati a Bagnoli e a Piombino. Dunque cominciamo dal togliere i fanghi di Bagnoli per evitare lo scambio tra ambiente e sviluppo. Le modifiche ventilate infatti non risolvono certo i problemi da noi posti a partire dalla giustezza di un progetto di trasferimento a Piombino dei rifiuti di Bagnoli. Attendiamo di leggere un documento ufficiale per giudicarlo nel merito. Nel frattempo noi continuiamo ad informare e discutere con i cittadini.

 

IL COMITATO NO FANGHI

Piombino,19/09/07

 
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LEGAMBIENTE CONTRO L'OPERAZIONE FANGHI

Post n°39 pubblicato il 19 Settembre 2007 da lukro1957

Rifiuti di Bagnoli a Piombino, Legambiente ribadisce: «Quei trasferimenti non hanno senso»
di Legambiente nazionale, Campania e Toscana

ROMA. «Quelle opere devono essere eseguite, ma i materiali per farlo vanno trovati in loco. Trasferire rifiuti, anche pericolosi, da una regione all’altra non ha alcun senso». Lo ribadisce la segreteria nazionale di Legambiente che, riunita insieme ai rappresentanti regionali di Campania e Toscana, ha nuovamente esaminato, alla luce del dibattito e delle novità emerse, la vicenda dell’Accordo di Programma Quadro relativo all’ipotizzato trasferimento dei fanghi e dei rifiuti provenienti dalla colmata di Bagnoli a Piombino.
A prescindere dalle definizioni giuridico-normative che non lasciano spazio ad interpretazioni e dalle caratterizzazioni del materiale in questione, secondo Legambiente le argomentazioni, utilizzate a supporto del trasferimento sono inconsistenti e contraddittorie anche alla luce del fatto che l’Autorità Portuale di Napoli si è resa più volte e in diverse sedi disponibile ad utilizzare i materiali provenienti dalla colmata di Bagnoli.
«Non esiste una motivazione plausibile - secondo Legambiente - sia dal punto di vista ambientale che economico, per un trasferimento così imponente di materiali da una regione all’altra». Le opere portuali e stradali necessarie a Piombino e alla Val di Cornia, secondo l’associazione ambientalista, possono essere realizzate con materiali recuperati in zona, a partire da quelli derivati dalla produzione annuale delle Acciaierie Lucchini, come indicato nel Piano Regionale toscano di gestione dei rifiuti speciali.
«Proprio perchè i problemi dei due siti sono enormi – conclude Legambiente - le risorse disponibili tanto economiche quanto fisiche, devono essere utilizzate con parsimonia e finalizzate a risolvere i problemi di Napoli a Napoli e quelli di Piombino a Piombino».

 
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Gite fuori stagione

Post n°38 pubblicato il 18 Settembre 2007 da lukro1957

Senza aver rispetto per l'intelligenza altrui, ci invitano a andare a "vedere" la colmata di Bagnoli. Cosa dovremo andare a vedere? Il disastro di una società, la Bagnoli Futura che, come dice la stampa (Repubblica 11.03.2007), in cinque anni ha dimostrato tutta la sua inettitudine e insulsaggine.

Ecco la storia.

Nel 1996 viene affidata la bonifica di Bagnoli alla Bagnoli SpA con una dotazione di 400 miliardi di lire. Dopo appena sei anni si constata che il suo bilancio è fallimentare: non ha bonificato le aree dimesse, non ha demolito i capannoni e non ha rimosso la colmata.

Nel 2002 la società viene sciolta senza che nessuno si sia premurato di dare conto pubblicamente di questi miliardi spesi per non fare nulla. Viene costituita la Bagnoli Futura di cui Casimiro Monti (già assessore dei Verdi) diviene Vice Presidente. Viene varato un nuovo piano che prevede la rimozione della colmata con una spesa di 80 milioni di euro.

Il 2002 e il 2003 se ne vanno nell'illusione di accaparrarsi la Coppa America di vela che invece va a Valencia.

Nessun problema. Rocco Papa, presidente di Bagnoli Futura, dichiara alla stampa (Repubblica 8.7.2006) che "la bonifica finirà nel 2011", venti anni dopo la chiusura dell'Ilva.

E siamo al 9 marzo scorso quando l'ARPAC denuncia che "la bonifica è un fallimento, Bagnoli è inquinata al 90%". Nello stesso giorno si da la notizia che la colmata (definita nel 1996 dall’allora ministro dell'ambiente Edo Ronchi "una bomba ecologica") sarà portata a Piombino. Su Bagnoli Futura piovono pesanti critiche da tutte le parti e si evoca un suo commissariamento visti i costi scandalosi della bonifica che non hanno raffronti in Europa e nel mondo: 3 miliardi di lire per ettaro. Insomma, vedi Bagnoli e poi paga !

COMITATO NO FANGHI

Piombino 18.09.07

 
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SI SCENDE IN PIAZZA???

Post n°37 pubblicato il 15 Settembre 2007 da luig75

SAREBBE IMPORTANTE COME RISPOSTA A QUESTA AMMINISTRAZIONE ORGANIZZARE UNA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA VERDI IN UNA DATA DA FISSARE CERCANDO UNA GROSSA PARTECIPAZIONE DA PARTE DI  TUTTE LE SCUOLE PIOMBINESI...VISTO CHE QUESTE SCELTE SCELLERATE ANDREBBERO A RICADERE  SUL FUTURO DEI GIOVANI DI OGGI...E' SCONCERTANTE L'ASSOLUTO SILENZIO DEI 3 SINDACATI LOCALI SU TUTTA QUESTA QUESTIONE

--- WANNA MARCHI NON E' IL MIO SINDACO---

 
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L'UDC sui fanghi di Bagnoli.

Post n°36 pubblicato il 14 Settembre 2007 da lukro1957

Il gruppo consiliare dell’UDC in Consiglio Regionale, a seguito della presa di posizione della locale sezione di Piombino, si sta interessando attivamente, sia nei confronti della Giunta Regionale che presso la Commissione Consiliare Territorio ed Ambiente, affinché venga fatta piena chiarezza circa le reali conseguenze sul territorio dell’eventuale trasferimento dell’ingente quantità di fanghi da Bagnoli a Piombino. I Consiglieri dell’UDC, Del Carlo, Carraresi e Titoni esprimono forte preoccupazione e condividono la mobilitazione in atto da parte della popolazione che giustamente rivendica una effettiva conoscenza dell’intero progetto. “Non è possibile – afferma il Consigliere Giuseppe Del Carlo – che un progetto di tale impatto possa essere approvato senza un pieno coinvolgimento della comunità locale che paga in modo pesante le scelte sbagliate del passato. Non ci convince la fretta con cui il Sindaco e la maggioranza che governa Piombino avrebbero  voluto concludere tutta l’operazione; è un metodo che respingiamo. Faremo in modo – conclude Del Carlo -  che la Regione svolga con chiarezza il ruolo di vigilanza e controllo com’è di sua competenza.”

Firenze 13 settembre 2007

 

 

 

 
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L'accordo cambia ancora ?

Post n°35 pubblicato il 13 Settembre 2007 da lukro1957

Da notizie stampa apprendiamo che l’accordo di programma, sbandierato come frutto di approfonditi studi e intese fra quattro ministeri, comuni e autorità portuale e che sindaco e ministro Pecoraro Scanio volevano rapidamente firmare, sarebbe stato riscritto in alcune sue parti.

nel tentativo di ammorbidire l’opposizione che ha suscitato intervenendo su questioni che in ogni caso non cambiano la sostanza dell’accordo.

Qualsiasi riscrittura che preveda l’arrivo a Piombino dei fanghi di Bagnoli è comunque da rigettare.

Resta infatti intatta la logica perversa dell’operazione che va ricordato prevede il trasporto con 3.000 viaggi  di navi cariche di fanghi, con costi enormi per la collettività e che non modifica la prospettiva di fare di Piombino la capitale dei rifiuti.

Così come l’ipotesi di provvedere al “lavaggio dei fanghi” a Bagnoli contraddice quanto fino ad oggi sostenuto sulla capacità di Piombino di trattare questi rifiuti con la Tap, e non risolve il grave problema della presenza degli IPA che con il solo lavaggio non si abbattono più del 10%. (come da relazioni Arpac).

Resta centrale che il territorio di Piombino ha tali quantità degli stessi materiali da collocare che servirebbe la disponibilità di volumi ben oltre le vasche del porto.

A noi interessa la bonifica e il recupero delle aeree industriali inquinate, condizione fondamentale per il vero sviluppo del porto, lo spostamento delle produzioni più inquinanti e gli insediamenti produttivi per la diversificazione economica.

Occorre dunque essere chiari, ogni kg di rifiuti che viene da fuori significa un kg di rifiuti di Piombino che rimangono ad inquinare. Se si accetta l’arrivo dei fanghi di Bagnoli, non c’è spazio per i materiali di Piombino, che non sono solo nei 35 ettari sequestrati dalla G. di Finanza, (che andrebbero tolti con i soldi di chi li ha prodotti e non con i soldi pubblici).  che spazio necessiterebbe per le bonifiche da fare?

Se si vuol davvero bonificare Piombino non servono soluzioni dell’ultima ora come conigli tolti dal cappello, ma un vero e proprio piano delle bonifiche del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Piombino che attualmente non c’è; occorre essere quindi consapevoli di quali quantità di rifiuti e quale trattamenti e collocazione dovranno essere individuati.

Resta chiaro nessuno si illuda che una riscrittura frettolosa e parziale dell’accordo possa rimettere in discussione la richiesta di Referendum non è minimamente inficiata da quello che appare una veloce correzione di rotta dovuta all’insostenibilità di un accordo che ha incontrato il netto rifiuto della città, che prima con le 5.000 firme ha impedito che si firmasse in fretta e furia nel mese di Agosto e che oggi obbliga l’Amministrazione ad una “virata” che è una prima ammissione di fallimento.

Comitato No Fanghi   12/9/2007

 
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CONCERTO FUNKYNOFANGHI

Post n°34 pubblicato il 12 Settembre 2007 da lukro1957

Una serata musicale a sostegno del Comitato No Fanghi che si oppone al trasferimento dei rifiuti industriali da Bagnoli a Piombino e chiede che su questa operazione siano i cittadini a decidere con un referendum consultivo.

Mercoledì 12 settembre alle ore 21 presso l’ex Asilo Pro Patria si esibiscono musicisti e gruppi musicali nel concerto “FankyNOFanghy”: Massimo Panicucci, Federico Botti, Sabina Manetti, Controvento, Why Not, Il Suono delle Idee (cover dei Nomadi). 

Una serata per continuare la mobilitazione in città e far sentire, anche attraverso la musica, la voce delle oltre 4.500 persone che hanno firmato contro il trasferimento dei fanghi di Bagnoli

 

Comitato No fanghi

 
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