Ieri PdL e PD sono interventui presso la VII commissione cultura alla Camera per ribadire la propria opposizione al provvedimento contenuto del DDL Stabilità che vorrebbe aumentare l'orario di lavoro dei docenti da 18 a 24 ore senza retribuzione. Il Sottosegretario Rossi Doria interviene dalle pagine del quotidiano "L'Unità" per ribadire la necessità di una condivisione con il mondo della scuola per un grande processo innovativo
Dalle pagine del quotidiano "L'Unità", il Sottosegretario all'istruzione, Marco Rossi Doria, ribadisce l'opposizione ad un provvedimento che provocherebbe ulteriori perdite di posti di lavoro. "Stiamo lavorando - ha affermato - in questi giorni in Parlamento per modificare la legge di stabilità". Per affrontare innovazioni profonde serve, afferma il Sottosegretario, "una grande discussione nazionale, fondata sulla partecipazione di chi va a scuola tutti i giorni".
La parola d'ordine sottesa è: flessibilità. "L’innovazione che serve alla scuola - afferma Doria - deve fondarsi sulla rottura dello standard "una didattica uguale per tutti" per andare con coraggio verso attività organizzate in modi anche diversi dal gruppo classe, frutto di una programmazione collegiale dei docenti, di una riflessione ed autovalutazione su punti di forza e debolezza delle strategie e azioni messe in campo, come in parte già avviene in molte scuole. Il tema che la politica e le istituzioni devono affrontare è trovare le risorse, mano a mano che l’economia nazionale darà segni di ripresa. Infatti quei Paesi che hanno investito in sapere sono stati quelli che si sono difesi meglio dalla crisi. Conoscenze diffuse, acquisite in modo rigoroso e nuovo, creeranno maggiore crescita".
Fin qui le parole del Sottosegretario. Nel frattempo presso la VII commissione cultura alla Camera, gli Onorevoli Frassinetti (PdL) e Bachelet (PD) affrontavano la questione 24 ore.
Paola Frassinetti (PdL) non può fare a meno di fare riferimento all’aumento dell’orario per gli insegnanti della scuola pubblica da diciotto a ventiquattro ore settimanali, non associato ad un incremento di stipendio, bensì soltanto a quindici giorni di vacanza estiva in più, di cui era già consuetudine fruire, sebbene in modo non ufficiale. Non si tratta, però, di una questione di risorse finanziarie: l’annoso tema della scarsissima retribuzione degli insegnanti è di per sé indipendente da questo nuovo provvedimento. Rileva che il problema è l’imposizione di un ennesimo onere ai docenti italiani, onere che umilia profondamente la loro professionalità già ripetutamente svilita. Osserva che l’idea di spremere il docente, aumentando a dismisura la quantità di lavoro in classe, senza soppesare l’inevitabile diminuzione della qualità che ciò comporterebbe, appare dunque come l’esito di un metodo erroneo da parte del Governo –
appunto un metodo esclusivamente tecnico, coerente con lo stile del potere che lo ha concepito – laddove in tale ossessione per la quadratura dei bilanci si perde il legame con la realtà e la consapevolezza delle conseguenze concrete degli atti compiuti.
Giovanni Battista Bachelet (PD) Con riguardo alla disposizione relativa all’aumento delle ore di insegnamento per i docenti, illustra una tabella di confronto con gli altri Paesi europei da lui elaborata che chiede di allegare al resoconto della seduta odierna (di seguito). Al riguardo,
osserva fra l’altro, come l’applicazione della disposizione sull’aumento orario produrrebbe, fra l’altro, 30 mila posti di insegnante in meno, di modo che non si far luogo a nuove assunzioni per almeno due anni.
Inviato da: fabiana.giallosole
il 24/03/2017 alle 17:09
Inviato da: EMMEGRACE
il 02/03/2017 alle 11:52
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il 16/04/2016 alle 21:41
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il 16/04/2016 alle 21:40
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il 16/04/2016 alle 21:38