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E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi di Giugno 2016

 

Esame di maturità

Post n°4410 pubblicato il 22 Giugno 2016 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


“L’esame di maturità? È ora di modificarlo”


Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.


Alessandro Giuliani

La maturità "ha bisogno di una rivisitazione, di fare il 'tagliando'. E ci stiamo pensando". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

Durante una videochat, il responsabile del Miur ha detto che è giunto il momento “di far sì che l'esame sia sempre più attuale, che non sia solo la fine di un percorso ma l'apertura verso anni meravigliosi”.

Giannini ha comunicato che al ministero dell’Istruzione si ha “in mente di far sì che anche l'esame si abbini alla riforma della scuola. A regime tutti i ragazzi, ad esempio, faranno l'alternanza scuola-lavoro e quindi la prima maturità utile dovrà pure render conto di questa esperienza”.

"La maturità in Italia - ha detto il ministro - valorizza ancora le conoscenze; è indubbio che, però, abbia bisogno di un tagliando. Lo stiamo facendo; l'anno prossimo ci saranno delle sorprese. Per dare agli studenti un esame sempre più aggiornato, che apra verso il futuro; sia esso all'università o nel mondo del lavoro".

Una transizione che, però non sembra passare attraverso l'abolizione delle prove orali, come nei modelli anglosassoni: "Lo scritto è importantissimo e deve diventare sempre più il cardine della valutazione. La potenzialità che dà una scuola, ma anche un'università, che verifichi come si sa argomentare e difendere le proprie idee è preziosa; quando si va a fare qualunque tipo di professione questo è un elemento che ancora contraddistingue gli studenti italiani, anche all'estero". 

Il ministro ha anche parlato dei test Invalsi introdotti nell'esame di terza media: "hanno un senso. Aiutano a capire quanto si è imparato in Matematica e in Italiano".

Anche la loro valenza, all’interno degli esami conclusivi della secondaria di primo grado, potrebbe essere rivista: "l'abbinamento con l'esame di terza media può essere che resti ma anche no. Potrebbe diventare per gli studenti una prova a tappe durante il percorso scolastico scollegata dalla verifica d'esame. Ora però è così", ha detto. I test "non erano difficili. Li ho visti".

Poi Giannini ha concluso: "stiamo molto ripensando tutto il processo di valutazione e anche l'Invalsi è un tassellino".

 
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Maturità

Post n°4409 pubblicato il 22 Giugno 2016 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della scuola”


Maturità 2016, il giorno della prima prova. Eco,

le donne al voto, il Pil tra le tracce

Andrea Carlino

  1. Maturità 2016 ai nastri di partenza. Le commissioni coinvolte quest’anno sono 12.554 ed esamineranno 24.991 classi. I candidati iscritti all’Esame sono 503.452, di cui 487.476 interni e 15.976 esterni. Secondo le prime rilevazioni del Miur, il tasso di ammissione all’Esame è del 96%. Quest’anno sono 215 gli istituti coinvolti nel progetto Esabac, per il rilascio del doppio diploma italiano e francese, di cui 2 all’estero.
  2. Ecco le tracce proposte ai maturandi 2016 per il primo scritto di Italiano: 
  3. Umberto Eco sulle funzioni della letteratura: il brano e' tratto dall'opera Sulla letteratura, una raccolta di saggi pubblicata nel 2002.
    "Crescita, sviluppo e progresso sociale. E' il Pil misura di tutto", per il saggio in ambito economico.
    Il rapporto padre-figlio nelle arti e letteratura del '900 è la traccia che dovranno sviluppare gli studenti che sceglieranno il saggio in ambito artistico.
    Il suffragio universale del 1946 è la traccia proposta per il tema storico.
    Una riflessione sui confini, riprendendo un testo tratto dal libro di Piero Zanini, è la traccia proposta ai maturandi per il tema di attualità.
    L'avventura dell'uomo nello spazio: è una delle tracce proposte ai maturandi per la prima prova dell'esame di maturità nella tipologia saggio breve in ambito tecnico-scientifico.
    Anche il valore del paesaggio è l'argomento scelto per il saggio storico-politico
  4.  
 
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Assegnazioni provvisorie

Post n°4408 pubblicato il 22 Giugno 2016 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Assegnazioni provvisorie 2016/17: requisiti necessari per presentare domanda. Chi può chiederla e chi no


di Giovanna Onnis


Con l’assegnazione provvisoria il docente ha la possibilità di chiedere per un anno scolastico di lavorare in una sede più vicina geograficamente al comune di residenza della propria famiglia, secondo i requisiti stabiliti nell’ipotesi di CCNI  sulla mobilità annuale 2016/17.

Nell’art.7 comma 1 del succitato contratto, si stabilisce, infatti, che possono chiedere assegnazione provvisoria tutti i docenti di ogni ordine e grado, compresi i titolari di ambito, indifferentemente per uno dei seguenti motivi:

  1. ricongiungimento al coniuge o al convivente, ivi compresi parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica;

  2. ricongiungimento ai figli o agli affidati con provvedimento giudiziario;

  3. gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da certificazione sanitaria;

  4. ricongiungimento ai genitori

Lo stesso comma 1 fornisce indicazioni sul personale docente che non può chiedere assegnazione provvisoria,  sottolineando che “Non sono consentite le assegnazioni provvisorie nei confronti di personale scolastico assunto a tempo indeterminato con decorrenza giuridica coincidente o successiva all’inizio dell’anno scolastico 2016/17”

Come gli anni precedenti l’AP può essere chiesta per una sola provincia, quella in cui è ubicato il comune di ricongiungimento, fatta eccezione per i neoassunti nel corrente anno scolastico 2015/16 nelle fasi B e C del concorso 2012, assunti , in molti casi, in province diverse da quella della regione del concorso, che potranno chiedere, in subordine alla provincia scelta come prioritaria, anche altre province della stessa regione, se coincidente con quella di inclusione nella graduatoria di merito del concorso.

Tali disposizioni vengono chiaramente esplicitata nei commi 2 e 3 dello stesso art. 7 succitato:

2. L’assegnazione provvisoria può essere richiesta per una sola provincia indicando fino a 20 preferenze per i docenti dell’infanzia e primaria e fino a 15 preferenze per i docenti della secondaria di primo e secondo grado.
3. Il personale docente assunto ai sensi del comma 96 dell’art. 1 della legge 107/15 lettera a) limitatamente all’a.s. 2016/17 può indicare tra le preferenze in subordine alla provincia di cui al precedente comma 2 anche preferenze per altre province della stessa regione se coincidente con quella di inclusione nella graduatoria di merito del concorso ordinario, fermo restando il numero massimo di preferenze esprimibili.

L’assegnazione provvisoria, oltre che per il posto o classe di concorso di titolarità, può essere richiesta anche per altre classi di concorso o posti di grado diverso di istruzione per i quali si riscontri il possesso del titolo valido per la mobilità professionale come disciplinato dall’art. 4 del C.C.N.I. dell’8.4.2016 ovvero per altra tipologia di posto per il quale si possegga lo specifico titolo, fatto salvo il vincolo quinquennale di permanenza sul sostegno, su posti di tipo speciale o di indirizzo didattico differenziato.

Il docente nel vincolo quinquennale, quindi, potrà chiedere AP solo per posti di sostegno di tipo speciale o ad indirizzo didattico differenziato che sono intercambiabili ai fini del rispetto del vincolo quinquennale di servizio su tale tipologia di posti.

E’ utile sottolineare che, come chiarisce il comma  4,  la richiesta di assegnazione provvisoria per altre classi di concorso o posti di grado diverso di istruzione o per altro tipo di posto è aggiuntiva rispetto a quella relativa al proprio posto o classe di concorso di titolarità.

L’assegnazione provvisoria nell’ambito dello stesso grado o classe di concorso precede, quindi,  quella dei titolari tra gradi diversi o classi di concorso, secondo l’ordine previsto dalla sequenza operativa dei movimenti (allegato 3 dell’ipotesi di CCNI)

Per poter chiedere assegnazione provvisoria in grado di istruzione diverso da quello di titolarità è necessario aver ottenuto la conferma in ruolo per l’a.s. 2016/17, come stabilisce il comma 5: Non sono consentite assegnazioni provvisorie per grado di istruzione diverso da quello di appartenenza nei confronti del personale che non abbia ottenuto la conferma in ruolo per l’anno scolastico 2016/17.

Il familiare verso il quale si chiede ricongiungimento deve risiedere nel comune da almeno tre mesi rispetto alla data di scadenza della domanda. Si prescinde dalla data di iscrizione anagrafica nel comune nel caso previsto dal comma 7: “ In caso di ricongiungimento al coniuge o al convivente destinato a nuova sede per motivi di lavoro, o che svolge attività lavorativa in altra provincia si prescinde dall’iscrizione anagrafica”

E’ utile sottolineare ai docenti che intendessero chiedere AP in una scuola ubicata nel comune di titolarità che, in base al  comma 11 “Non è consentita l’assegnazione provvisoria nel comune di titolarità, con l’eccezione dei comuni che comprendono più distretti; è consentita l’assegnazione provvisoria per i titolari di ambito anche se quest’ultimo comprende il comune di ricongiungimento”

Con la deroga al vincolo triennale anche per le AP 2016/17, sarà possibile chiedere il movimento annuale in altra provincia, diversa da quella di titolarità,  anche ai docenti neo-immessi nel corrente anno scolastico, con l’avvertenza importante indicata nel comma 16, che stabilisce quanto segue: Le operazioni di assegnazione provvisoria da altra provincia o per altra classe di concorso o per altro posto o grado d’istruzione saranno effettuate salvaguardando il contingente di assunzioni a tempo indeterminato previsto per l’a.s. 2016/2017.

Tutto il personale docente, compresi i titolari di ambito, assunto con decorrenza giuridica antecedente all'anno scolastico per cui si effettuano le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria può, in ogni caso, partecipare all’assegnazione provvisoria solo se in possesso dei requisiti precedentemente sottolineati come indicati nel comma 1

Tutto su utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

 

 
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Titoli Sostegno

Post n°4407 pubblicato il 16 Giugno 2016 da fabiana.giallosole
 

Da "OrizzonteScuola"


Falsi titoli specializzazione sostegno, interrogazione M5S. Stellacci (ex Capo dipartimento Istruzione): "Chi non è corruttibile"?



di redazione

 

Nei giorni scorsi abbiamo riferito dello scandalo scoppiato a Foggia, dove numerosi docenti di sostegno insegnavano grazie a dei titoli di specializzazione falsi. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il M5S, come ci informa l'on. Silvia Chimienti, con un'interrogazione parlamentare presentata in data 14/06/2016.

Fonte dei falsi titoli era una cartoleria di Lesina, in cui si stampavano detti titoli rilasciati a docenti totalmente inesperti e inadeguati a svolgere  il delicato compito di docente di sostegno.  Le persone attualmente indagate, leggiamo nell'interrogazione, sono 64 ma si teme che le falsi insegnanti siano molto di più di quelle scoperte.

Nell'interrogazione vengono, inoltre, riportate le parole scioccanti pronunciate, nel corso della trasmissione REC, dall'ex capo dipartimento dell'Istruzione del Miur, Lucrezia Stellacci.

La Stellacci, intervistata in  merito, ha affermato che gli ispettori del Miur sono "vecchi, stanchi e non vogliono farsi nemici" .

L'ex Capo dipartimento dell'Istruzione ha poi continuato, come si può ascoltare e vedere nel video di seguito riportato, affermando quanto segue:

«nell'ambito del sistema ma chi non è corruttibile ? Ma se io faccio le cose per bene e ci sta ilMinistro di turno, il politico di turno che mi chiama e mi dicono “ma tu vuoi fare carriera ? No ? Ah ! E là rimani”. Sa quante volte io sono stata costrettaa richiamare e dire “ah c’è stato il sottosegretario, c’è stato il ministro che mi ha detto di non fare questo di non fare quell'altro, quindi...”[...]»

Si tratta di parole "pesanti" che sembrerebbero dipingere una situazione in cui gli atti normativi non si fanno per il bene comune ma per far aiutare l'amico del politico di turno.

 
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Bonus docenti

Post n°4406 pubblicato il 16 Giugno 2016 da fabiana.giallosole
 

Da "OrizzonteScuola"


Bonus docenti, appello dell’Anief al Miur: i comitati di valutazione devono assegnare il “merito” senza imposizioni



di redazione


Anief - Il giovane sindacato si fa portavoce delle perplessità espresse da tanti docenti direttamente coinvolti nei processi di scelta per determinare bonus: il loro operato rischia di essere schiacciato dall’eccesso di indicazioni e “paletti” fissatidall’amministrazione centrale, in certi casi anche in contrasto con quanto deliberato dal gruppo di lavoro che opera in ogni scuola.

 In tal modo, diventa un’operazione impossibile definire ed applicare delle norme super partes, per individuare i docenti più meritevoli di accedere alla quota inviata ad ogni scuola, pari a 200milioni annui e, mediamente, a quasi 24mila euro ad istituto autonomo. 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tanto valeva affidare la gestione fondi direttamente aidirettori degli Uffici scolastici regionali. Senza creare false aspettative sull’equa e democratica gestione delle risorse.

Non sembrano operare nelle migliori condizioni i comitati di valutazione, istituiti nelle scuole con il comma 126 della Legge 107/15: dopo essere stati istituiti, solo dopo diversi tentativi andati a vuoto, questi gruppi di lavoro – composti dal dirigente scolastico, un componenteesterno, alcuni docenti, una rappresentanza di genitori e, alle superiori, anche degli alunni – necessitano di adeguati e ampi spazi di autonomia perdefinire, attraverso modalità sottoscritte, chiare e super partes, quali sarebbero gli insegnanti più meritevoli di accedere alla quota inviata ad ogni scuola dal Miur, che corrisponde a 200milioni annui e, mediamente, a quasi 24mila euro ad istituto autonomo.

Invece, scorrendo le indicazioni fornite dal Ministero dell’Istruzione, ad aprile (Circolare n. 1804 del 19 aprile 2016 e 4370 del 20 aprile 2016) e ad inizio giugno (nota Miur n. 8546 del 9 giugno 2016), nonché la FAQ pubblicate dal Miur, l’intenzione dell’amministrazione sembra quella di concentrare l’attenzione su aspettipre-assegnati (come la quantità di massima dei docenti meritevoli oppure l’esclusione nel computo di eventuali aree e settori), ribandendo alle scuole quanto già previsto dalla Legge 107/15 e dal Decreto Legislativo 150/09. Quasi a voler prevaricare l’operato e le scelte del comitato di valutazione.

Anief – sollecitata da diversi docenti direttamente coinvolti - ricorda che, sulla base del comma 129 della Legge 107/2015, “ilcomitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base: della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramentodell'istituzione   scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti; dei risultati ottenuti daldocente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché dellacollaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; delle responsabilità assunte nel coordinamentoorganizzativo e didattico e nella formazione del personale”. Sono questi i riferimenti su cui il comitato deve operare.

“Pensare di imbavagliare le scelte del comitato di valutazione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief esegretario organizzativo Confedir – attraverso delle note, prevaricanti anche la Legge 107, reputiamo che sia una decisione errata. Se, per esempio, ilcomitato indica come determinante, ai fini dell’assegnazione del bonus annuale, le percentuali di successo formativo degli alunni dei docenti, tale decisione non può essere che rispettata;sia dal Miur, sia dal dirigente scolastico che ha il dovere di applicarla nell’assegnazione delle risorse aggiuntive”.

“Tentare di insinuare dubbi, se non scardinare, le indicazioni del pool di docenti, genitori e studenti, designati attraverso elezioni- continua il sindacalista Anief-Cisal – con delle note calate dall’alto, è un’operazione che rischia di destabilizzare il processo già di per sé complesso.Altrimenti, il Governo avrebbe fatto meglio ad affidare l’assegnazione dei fondi premiali ai direttori degli Uffici scolastici regionali oppure direttamenteal Ministero dell’Istruzione che, per oggettiva impossibilità di conoscenza del corpo docenti di ogni istituto, avrebbe a sua volta delegato il compito aldirigente scolastico. Quest’ultimo ha già l’ultima parola sulla distribuzione dei finanziamenti: tanto valeva dirlo direttamente e non creare – concludePacifico – false aspettative di gestione equa e democratica delle risorse”.

Non dimentichiamo che nelle scorse settimane alle scuole è stato chiesto di partecipare ad un monitoraggio on line, al fine di catalogare l’operato delle scuole incasellandolo nel Portale internet sulla valutazione realizzato per l’occasione. Partendo da quelle indicazioni, i comitati di valutazione, ad inizio maggio hanno prodotto i loro i criteri di valutazione per l'assegnazione del bonus. Scorrendo le delibere dei comitati, a rendere la situazione al limite del grottesco, ci hanno pensato poi alcune scuole, “più realiste del re”, che hanno fatto entrare in gioco il parere di studenti e dei genitori sull’operato dei loro docenti introducendo, per la prima volta nella storiadella scuola pubblica italiana, dei questionari attraverso cui si è deciso di chiedere il nominativo di quello che gli studentiritengono il loro migliore docente della classe. E il Miur che fa? Invece di fare chiarezza, rende il quadro ancora più nebuloso.

16 giugno 2016                                                           

Ufficio Stampa Anief

 

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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