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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

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sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 07/04/2014

 

80 euro

Post n°2781 pubblicato il 07 Aprile 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: 80 euro

Da "La Tecnica della Scuola"


Chi pagherà gli 80 euro promessi da Renzi a partire da maggio?

di Lucio Ficara


Secondo indiscrezioni attendibili pare che la copertura potrebbe arrivare da un taglio delle detrazioni riconosciute ai lavoratori con coniuge a carico.

Secondo voci più che attendibili, il problema potrebbe risolversi ricorrendo alla ben nota tecnica del "gioco delle tre carte"
Alcuni esponenti del M5S spiegano che per alcuni che ci guadagneranno, ci saranno altri che dovranno pagare dazio.
Ma chi pagherà per gli 80 euro promessi da Renzi a partire dalla busta paga di maggio? Si tratta dei lavoratori che hanno il coniuge a carico, perché disoccupato o occupato saltuariamente ed in modo occasionale, che vedrebbero eliminato lo sgravio Irpef effettuato in busta paga proprio per chi è nella condizione di avere il coniuge a carico. Si tratterebbe, qualora fosse applicata nella realtà dei fatti, di una stangata pesante che colpisce oltre 5 milioni di famiglie, molte anche di insegnanti alle quali Renzi toglierà la bellezza di 65 euro medie al mese. Mentre con una mano si dà , con l’altra si toglie, proprio a chi fa molto affidamento nelle detrazioni fiscale del coniuge e dei figli a carico. Facendo due conti sulla busta paga di un docente che ha il coniuge a carico, si troverebbe a partire da maggio con uno stipendio più magro, di circa 75 euro in meno al mese. Gli insegnanti tra l’altro non trovandosi con salari sotto i 25mila euro lordi l’anno, non avranno il beneficio di incassare gli 80 euro. Una vera e propria fregatura che se si dovesse materializzare, così come detto sia dal Movimento 5 Stelle, ma anche da alcuni deputati di Forza Italia, non mancherebbe di sollevare polemiche e critiche.
In alcune bozze che circolano nei palazzi della politica, risulterebbe che Renzi voglia abolire la detrazione per il coniuge a carico e introdurre il tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino sotto una determinata soglia di reddito familiare. Alcuni politici di opposizione aggiungono che quella degli 80 euro promessi da Renzi è una furbata pre-elettorale, che avrebbe una copertura applicata in due tempi. Per i primi mesi a partire da maggio pagherà gli 80 euro con l’aumento del rapporto debito Pil fino al limite del 3%, quindi senza toccare subito le detrazioni del coniuge a carico, per poi in un secondo momento a partire dal 1° gennaio 2015, utilizzare il taglio della detrazione su citata per coprire i semestri successivi. Sarà veramente così? Ci sarà un ripensamento? Certo che se si toccassero le detrazioni Irpef per il coniuge a carico, si solleverebbe un’alzata di scudi dei sindacati, che tra l’altro sono fortemente preoccupati della scure che incombe pesantemente per quanto riguarda i tagli dei distacchi e permessi sindacali, che a sentire il governo Renzi, non sono più proporzionati al numero dipendenti pubblici attualmente in attività. Tempi magri sia per i sindacati ma soprattutto per chi ha un coniuge che non lavora.

 
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GIANNINI

Post n°2780 pubblicato il 07 Aprile 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “ OrizzonteScuola”


Giannini a Catania, sì a reclutamento docenti da parte delle scuole. Trasformare organico funzionale in organico di diritto


red - Oggi il Ministro Giannini, nella città Siciliana, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano La Sicilia che ribadiscono quanto già sostenuto nei giorni scorsi. Le scuole, afferma il Ministro, devono "potersi scegliere la propria squadra".

"Voglio trasformare l'organico funzionale in organico di diritto, facendo svolgere a rotazione a tutti gli insegnanti di ruolo anche mansioni che prima venivano svolte dai supplenti, aprendo a nuovi ingressi. E questa cosa deve funzionare a Trapani come a Udine: un giovane catanese o cosentino che ama la propria terra deve trovare le condizioni di poter restare a fare questo splendido mestiere a casa propria".


Continua, poi, legando la valutazione delle scuole al reclutamento. "Voglio attivare un processo di valutazione delle scuole" e "dare ai dirigenti scolastici dei fondi aggiuntivi in base alla qualità della singola scuola, con risvolti sullo stipendio degli insegnanti più meritevoli". Giannini poi apre al reclutamento diretto degli insegnanti: "Bisogna potersi scegliere la propria squadra"

 
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CAOS

 

Fondi scuola

Post n°2778 pubblicato il 07 Aprile 2014 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Lo Stato taglia i fondi e la scuola cerca sostegno finanziario in rete


di Lucio Ficara


In mancanza di stanziamenti dello Stato, si moltiplicano le iniziative delle scuole per acquisire fondi e finanziamenti da soggetti privati.

Mancano i soldi per comprare materiali da laboratorio, lavagne interattive , software vari e attrezzi per l’attività motoria, allora che fare? È la domanda che si è posto un dirigente scolastico milanese, Gian Ferruccio Brambilla, preside dell’Istituto Ettore Conti di Milano. Ecco arrivare un’idea innovativa e particolarmente moderna, consigliata da un ex studente del liceo particolarmente appassionato di informatica e conoscitore della rete. Hanno pensato di ricorrere all’utilizzo della “TakeOf”, si tratta della piattaforma italiana di crowdfunding che ti aiuta a realizzare concretamente la tua idea imprenditoriale, grazie al generoso sostegno finanziario e sociale della comunità web. Una scommessa quella del liceo milanese, che se dovesse andare in porto, aprirebbe la strada di fatto ad una sorta di fondazione di benefattori che si prenderebbero cura, al posto delle istituzioni dello Stato, delle scuole. Per comprare tutto il materiale di cui la scuola ha realmente bisogno servirebbero 150 mila euro, ma dal Miur arriveranno soltanto 15mila euro, allora si punta tutto sulla beneficenza della rete, che dovrebbe partire già domani 7 aprile. Alla presentazione dell’iniziativa, che ha reso pubblica l’idea originale lanciata dalla scuola milanese, era presente anche l’assessore all’Istruzione della Provincia di Milano, Marina Lazzati, che fortemente imbarazzata ha denunciato che la provincia di Milano ha fondi limitatissimi e la gestione di 160 scuole. Inoltre , continua nella sua denuncia l’assessore all’Istruzione, le risorse finanziarie di cui dispone la provincia sono scesi dai 70 milioni di euro che aveva a disposizione il suo predecessore, ai 12 milioni attuali. Mentre governo Renzi e ministro Giannini parlano di centralità della scuola e di risorse finanziarie da dare per l’istruzione, la scuola reale non può attendere le promesse fatte ed ha deciso, come nel caso dell’Istituto Ettore Conti, di fare da sola con l’aiuto di alcuni benefattori, che non si comprende cosa vorranno in cambio per la loro grande generosità

 

 
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LOMBARDIA

Post n°2777 pubblicato il 07 Aprile 2014 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Regione Lombardia bocciata: discrimina le scuole pubbliche 

 

di Pasquale Almirante


Il cosiddetto buono-scuola, a parità di reddito, viene concesso agli studenti delle paritarie e non delle pubbliche. Una discriminazione, dice il Tar, a cui bisogna dare rimedio

Andando nel particolare accade che la Regione assegni, per l’acquisto di libri e materiale scolastico, alla famiglia di un allievo iscritto alla scuola pubblica una cifra tra i 60 e i 290 euro, ma a parità di reddito, se il ragazzo frequenta un istituto paritario, il sostegno parte da un minimo di 400 euro e può arrivare fino a 950.
“Una diversità di trattamento ingiustificata”, dice il Tar con sentenza depositata il 2 aprile scorso, anche se riconosce la piena legittimità alla Regione Lombardia di assegnare i contributi in forma di buono scuola in base ai principi della “pluralità dell’offerta formativa” e della garanzia di “pari opportunità di accesso” ai diversi percorsi scolastici offerti dalle scuole pubbliche o paritarie.
E infatti l’assessore alla cultura, Valentina Aprea, è intervenuta con una nota: “Voglio rassicurare le famiglie lombarde: la sentenza del Tar non ha alcun effetto sul Buono scuola di Regione Lombardia. La sentenza riguarda esclusivamente una delibera della precedente Giunta e una componente marginale della Dote scuola dello scorso anno scolastico 2012-2013, chiamata “Integrazione al reddito”, per i valori assegnati in modo diversificato agli studenti delle scuole statali e non statali. Questa componente è stata peraltro già modificata per l’anno scolastico 2014-2015, perciò l’intervento di Regione Lombardia previsto con la delibera di due mesi fa non è stato minimamente toccato dalla sentenza del Tar e le famiglie possono tranquillamente continuare a presentare le domande per l’ottenimento del contributo regionale”.
“Contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di informazione la sentenza conferma esplicitamente la legittimità del Buono scuola e delle misure finanziare dirette alle famiglie delle scuole paritarie. Stiamo comunque attendendo le motivazioni complete della sentenza, per valutare l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato”

 

 
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Scuola

Post n°2776 pubblicato il 07 Aprile 2014 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “La Repubblica”


Scuola, molti prof d'accordo sulla pensione. E la petizione fa il pieno di firme


Ventiduemila adesioni per la richiesta rivolta al premier Matteo Renzi. Ancora da risolvere il problema dei 4mila "quota '96". E la nostra è la classe docente più anziana, impegnata in un lavoro sempre più logorante

Di Salvo Intravaia


Fino ad oggi, la petizione online lanciata da Mila Spicola sul prepensionamento degli insegnanti ha raggiunto 22mila adesioni. Un numero destinato sicuramente a crescere visto che gli insegnanti over 60 attualmente in servizio sono tantissimi e che una consistente fetta non vede l'ora di togliere il disturbo. Per rendersene conto basta fare un giretto nei corridoi di qualsiasi scuola. I 4mila "quota '96" - coloro che sono stati bloccati dalla riforma Fornero con i requisiti per andare in pensione già maturati: 35 anni di servizio e 61 anni di età o 36 anni di servizio e 60 anni - sono alla ricerca di qualcuno che comunichi loro la fine dell'attesa.

E poi ci sono gli insegnanti over 50 - che in Italia abbondano davvero, visto che ammontano al 62 per cento del totale - che quando sono entrati di ruolo potevano lasciare la cattedra a 54 anni, ma che adesso si ritrovano imbrigliati in un lavoro sempre più stressante fino a 67 anni: ben 13 in più rispetto a quanto ipotizzato all'inizio della carriera. Un'eternità.

Diversi partiti, di maggioranza e opposizione, sembrano intenzionati a trovare una soluzione per il pasticcio dei Quota 96, generato dalla riforma delle pensioni. Ma anche all'interno del Pd, e del governo, sono parecchi coloro che si mostrano sensibili verso le ragioni dei prof che raccontano di una fatica del lavoro quotidiano in classe che si trasforma in realtà controproducente per l'insegnamento.

La Spicola, oltre ad essere insegnante, è anche componente della direzione nazionale del Pd di Renzi. E pur non essendo esclusivamente rivolta alla classe docente, qualche giorno fa, anche il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Maria Anna Madia, ha avanzato la proposta di una staffetta generazionale per inserire i giovani nel mercato del lavoro. Una eventualità che interessa da vicino i docenti che rappresentano circa un terzo degli impiegati pubblici italiani. Proposta che ha suscitato le critiche proprio del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che non vorrebbe innescare conflitti generazionali.

Ma resta il fatto - e la petizione pare testimoniarlo - che la vita in classe è particolarmente stressante. E che l'Italia, secondo l'Ocse, è il paese al mondo con la classe docente più anziana in cattedra. Vittorio Lodolo D'Oria, medico, già componente del collegio medico per l'inabilità al lavoro di Milano, se n'è accorto da tempo. Pubblicando articoli scientifici e saggi sulla maggiore esposizione al burnout - alla malattia psichiatrica - dei docenti italiani rispetto alla media dei pubblici dipendenti. Un fenomeno di cui si accorgono ogni giorno anche i genitori. "Ma come fate con 28 bambini in classe?", si sentono dire sempre più spesso le maestre della scuola dell'infanzia dagli stessi genitori.   

I più provati sono proprio gli insegnanti della scuola materna e di quella elementare. La petizione chiede al premier Matteo Renzi di prevedere che, "su base volontaria, i docenti di 60 anni (e perché no, anche 58) possano optare per modalità di prepensionamento o per meccanismi di riconversione ad altre funzioni strumentali all'insegnamento o alla gestione scolastica interne alla scuola, attuando una diversificazione nella carriera dei docenti e una funzionalizzazione del management scolastico che all'estero è norma e da noi non esiste".

E sono bastati pochissimi giorni per raccogliere il favore di migliaia di insegnanti italiani. Gli oltre 22mila
like alla proposta di prevedere una via d'uscita anticipata per coloro che volessero percorrerla potrebbero sembrare pochi rispetto agli oltre 700mila docenti della scuola nostrana. Ma rappresentano una percentuale considerevole - oltre il 30 per cento - rispetto ai circa 60/70 mila maestri e professori italiani over 60. Una quota eccessiva per qualsiasi sistema formativo al mondo, che di ultrasessantenni ne conta in media la metà. E che fa leva su giovani insegnanti - under 30 - che in Italia rappresentano una specie da proteggere: appena lo 0,27 per cento, poco più di 2mila.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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