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Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 03/03/2015

 

Riforma della Scuola

Post n°3218 pubblicato il 03 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "Il Fatto quotidiano"

Riforma della scuola, ci hanno ripensato per l’ennesima volta 

Marina Boscaino

Dopo lo spostamento da venerdì scorso ad oggi del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto varare il decreto legge e il ddl per riformare la scuola italiana, sulla scia delle indicazioni del documento “La Buona Scuola”, ecco un altro clamoroso cambiamento di rotta: non ci sarà un decreto legge, ma solo un disegno di legge, per il quale – però – il governo chiede tempi certi di approvazione. Il premier avrebbe spiegato che l’Esecutivo vuole dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni nello spirito delle dichiarazioni del presidente della Repubblica.

Ma è una spiegazione che non convince, considerato anche il modo di procedere per il Jobs Act e altri esempi della “velocità” (autoritaria) del governo; l’aria è cambiata da quando il presidente Boldrini ha puntato i piedi rispetto ad un possibile decreto sulla Rai (richiamando l’assenza dei requisiti di necessità ed urgenza) e – soprattutto – dall’elezione del Presidente Mattarella. Al quale, peraltro, il Comitato a sostegno della Legge di iniziativa popolare Per la Buona scuola per la Repubblica aveva 3 settimane fa inviato un appello relativo ai rischi e agli abusi di una eventuale decretazione di urgenza in materia scolastica.

Che la confusione ed il disorientamento regnassero sovrani si era compreso: le dichiarazioni della Quadruplice (Renzi-Giannini-Faraone-Puglisi) dopo la kermesse di domenica scorsa, negli ultimi giorni sono state tutte rigorosamente contrastanti le une con le altre. Basti pensare che solo una settimana fa la senatrice Puglisi, in un’assemblea al Sabin di Bologna, aveva affermato con passione e assenza di buon gusto la decretazione d’urgenza su “assunzioni, organico aggiuntivo di 2-5 insegnanti in più per scuola, trasformazione di parte degli scatti di anzianità in merito (tramite crediti formativi) per tutti i docenti, valutazione del personale e delle scuole, educazione degli adulti, alternanza scuola lavoro, curriculum personalizzato”. Tutti temi evidentemente – tranne il primo – privi dei requisiti di necessità e urgenza. E che dichiarazioni di un immediato decreto (dai contorni più fluttuanti) erano state fatte da Giannini a “Radio Anch’’io” giovedì mattina. E che nella giornata di domenica si è parlato insistentemente di un decreto legge contenente stabilizzazione dei precari e merito/carriera degli insegnanti.

Invece il decreto non sarebbe previsto nemmeno sull’unico tema evidentemente di necessità ed urgenza, quale l’incauta promessa di massiccia assunzione del precariato, ora in serio rischio, che invece auspichiamo possa essere emanato immediatamente per garantire finalmente l’attuazione della Finanziaria del 2007, che aveva già previsto l’immissione dei precari e l’esaurimento delle graduatorie e – contemporaneamente -, l’adempimento anche della sentenza della Corte di Giustizia europea sul precariato. Non ci sarebbe da stupirsi se Renzi tentasse di utilizzare l’assunzione dei precari come strumento di ricatto per ottenere una rapida approvazione dell’aziendalizzazione della scuola prevista nel suo progetto. Quel che accadrà da qui alle 18.30 (orario di convocazione del Consiglio dei ministri) non è possibile prevedere e ancora tutto può accadere. Mentre scrivo leggo un’Ansa relativa alla conclusione di un colloquio di un’ora e mezza tra Renzi e Giannini…

È certo però che, se Renzi avesse davvero intenzione di ascoltare l’opposizione, dovrebbe confrontarsi al più presto con il Comitato pro Lip-scuola, che ha chiesto ed ottenuto che alcuni parlamentari (primi firmatari Mussini al Senato e Paglia alla Camera) adottassero in forma di proposta di legge un testo scritto “dal basso” con metodi condivisi e democratici da docenti, studenti e genitori nel 2006. Testo al cui aggiornamento si sta lavorando nei comitati locali a favore della Lip che sono risorti, come 10 anni fa, in molte città italiane.

Si tratta di un articolato di legge che tiene dentro intransigentemente il dettato degli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione e che fornisce peraltro chiavi di lettura convincenti anche per l’assunzione dei precari, impegnando lo Stato a organici stabili a copertura completa delle necessità, anche attraverso una diminuzione del rapporto alunni-docente e un alleggerimento delle “classi pollaio”. Determinando, peraltro, un reale organico funzionale e non un ibrido professionale quale quello proposto da La Buona scuola di Renzi. Individuare in chi ha fatto opposizione al progetto renziano un antagonista delle assunzioni è dunque improponibile.

L’articolato, al momento, è sostenuto – con le regole di ingaggio che furono della prima stesura, in cui ciascun soggetto vale uno e allo stesso modo; con una infaticabile discussione per portare ad una sintesi condivisa le modifiche; con una convergenza comune su tutti i soggetti che difendono la democrazia costituzionale in questo Paese- da Unione degli Studenti, Flcgil, Unicobas, Gilda e da alcune associazioni professionali come il Movimento di Cooperazione Educativa, oltre che da moltissimi docenti. Si tratta di una realtà in forte crescita, determinata, consapevole; se davvero esiste una volontà di confronto, chiediamo – come abbiamo fatto tante volte in passato, senza ricevere risposta; come abbiamo fatto, inviando al governo e al Miur le mozioni dei collegi dei docenti che si sono pronunciate in autunno contro La Buona Scuola, senza avere possibilità di interlocuzione – di essere ascoltati realmente.

La scuola non sarà disposta a scegliere tra il giusto diritto all’assunzione dei precari e una delega in bianco al governo Renzi.

 

 
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Riforma buona scuola

Post n°3217 pubblicato il 03 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”

Riformabuonascuola e i precari stanno a guardare

Reginaldo Palermo

Gli oppositori della Buona Scuola sono soddisfatti per la decisione del Governo di fare ricorso ad un disegno di legge e non ad un decreto. I precari un po' meno.

Dopo i primi entusiasmi degli oppositori della Buona Scuola adesso sta arrivando il momento della riflessione e si incomincia a capire che forse la situazione non è così semplice come può sembrare a prima vista.  

E c'è una frase pronunciata da Renzi nella serata del 2 marzo (la riporta il quotidiano "la Repubblica") che non può non preoccupare: "Andiamo in Parlamento e lì Brunetta si assuma la responsabilità di dire no a 160mila assunzioni di precari".  Frase che significa che a questo punto Renzi pensa di inserire nel disegno di legge anche il piano di assunzioni. Decisione che preoccupa lo stesso ministro Giannini, che si dichiara "basita" e ignara di tutto (ma se è davvero così, cosa ci sta a fare dento il Governo?)
La preoccupazione è diffusa, tanto è vero che anche Elena Centemero (FI) ha già dichiarato che comunque per le assunzioni ci vuole un decreto legge. 

A non rendersi ben conto della gravità della situazione sembrano essere i tanti oppositori della Buona Scuola che frequentano i social network e che commentano con entusiasmo il ritiro del provvedimento, operazione che essi associazione da un lato alle proteste delle ultime settimane e dall'altro ai "consigli" del presidente Mattarella di evitare l'eccessivo ricorso alla decretazione d'urgenza.
La realtà, probabilmente, è un'altra, se sono esatte le cifre che fornisce "la Repubblica": al momento attuale le risorse disponibili non sono affatto 4 miiardi di euro (1 per il 2015 e 3 per il 2016), ma molte di meno: si parla di 3 miliardi in tutto (poco più di 600milioni nel 2015 e il resto l'anno prossimo).
E i conti non sono difficili da farsi: il piano Gelmini-Tremonti prevedeva 150mila posti in meno, con un risparmio di 8 miliardi di euro. Come è possbile ora assumere 160-180mila docenti spendendo solamente 3 miliardi di euro? A occhio e croce c'è qualcosa che non va.
Al di là di tutti questi calcoli resta il fatto che centinaia di migliaia di precari si sentono beffati e sarà difficile spiegare loro che l'uso del disegno di legge anzichè del decreto servirià comunque a garantire un migliore confronto parlamentare.

 
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VALUTAZIONE SCUOLE

Post n°3216 pubblicato il 03 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”

Valutazione scuole: tutto su come elaborare il RAV

L.L.

Il Miur illustra nel dettaglio le varie fasi di tutto il procedimento di autovalutazione che da quest’anno impegna tutte le scuole statali e paritarie. Prima scadenza: il 7 marzo con il Questionario Scuola

A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie), sono coinvolte nel processo di autovalutazione con l'elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV), da rendere pubblico sul portale del Ministero entro luglio 2015.

Al fine di supportare tutto il procedimento di valutazione, il Miur ha predisposto un portale sulla valutazione (http://www.istruzione.it/sistema _ valutazione/documenti.html).

Il primo strumento operativo che le scuole hanno avuto a disposizione è rappresentato dal Questionario Scuola, predisposto dall'INVALSI, che ricordiamo deve essere compilato dal Dirigente scolastico, che se ne assume la responsabilità, entro il 7 marzo 2015.

Il Questionario Scuola, una volta compilato, consentirà all'INVALSI di elaborare i dati in esso contenuti e di restituirli tramite la piattaforma informatica alle istituzioni scolastiche con valori di riferimento esterni (benchmark). In questo modo si permette ad ogni singola scuola di confrontare la propria situazione con quella di altre istituzioni scolastiche operanti in ambiti e contesti simili.

Entro il mese di marzo 2015 sul portale della valutazione sarà resa disponibile all'interno del portale una piattaforma operativa unitaria che dovrà essere utilizzata per l'elaborazione finale del Rapporto di autovalutazione. La piattaforma consentirà alle scuole, in un primo momento, di reperire e inserire dati, organizzati attorno agli indicatori relativi a tre differenti aree di analisi (Contesto, Esiti e Processi) e, successivamente, di procedere all'elaborazione del RAV e alla relativa pubblicazione.

Con la nota prot. n. 1738 del 2/03/2015 il Miur ha illustrato tutte le fasi del percorso di elaborazione del RAV.

 
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SCUOLA

Post n°3215 pubblicato il 03 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “La Tecnica della Scuola”

Scuola: la proposta “indocente”

Redazione

di Vittorio Lodolo Doria

Oggi la prima cosa da chiedersi è la seguente: “Può veramente esistere una buona scuola se gli insegnanti non sono in salute?”. Ci pare ovvio che la risposta non può essere se non negativa.

Che i docenti non godano di ottima salute - lo abbiamo già documentato - è dimostrato dai dati della bibliografia internazionale (Francia, Inghilterra, Giappone, Germania, Spagna ecc.) e italiana (seppure limitatamente a importanti realtà cittadine quali Milano, Torino, Napoli.

Il primo problema del Belpaese consiste dunque nel non possedere, ma soprattutto nel non voler raccogliere, dati su scala nazionale, quando appare evidente che il disagio dell’insegnante (psichico nell’80% dei casi) è strettamente legato alla professione esercitata, a prescindere dal sistema scolastico adottato dai diversi Paesi.

La seconda beffa è costituita dal DL 81/08 (divenuto operativo solo il 1° gennaio 2011) che si occupa di tutela della salute del lavoratore: all’art. 28 il Testo Unico si propone infatti di monitorare e prevenire lo Stress Lavoro Correlato (SLC) nelle helping profession - che sono ad alta usura psicofisica - senza lo stanziamento di un solo euro. Eppure la norma parla chiaro e chiede di tenere conto del genere e degli anni di vita del lavoratore che, nella scuola, vede l’82% di presenza femminile con un’età media di poco superiore ai 50 anni. Niente da fare: i soldi non ci sono, oppure si vogliono riservare ad altro: tutto è più importante di questa categoria di lavoratori (ma soprattutto lavoratrici) che conviene mantenere schiacciata dai soliti stereotipi.

E’ pertanto conveniente non possedere dati nazionali che dimostrano come le patologie psichiatriche sono le vere malattie professionali dei docenti anziché le laringiti croniche. Esattamente come è funzionale evitare di raccogliere dati sulle incidenze tumorali nella categoria professionale quando negli Stati Uniti dimostrano che le insegnanti presentano una più alta incidenza di tumori (al seno) rispetto alle altre donne. Eppure è notorio che lo stress cronico comporta un’alta increzione di cortisolo nell’organismo col conseguente abbattimento delle difese immunitarie che favorisce la crescita neoplastica.

Ma è proprio grazie all’assenza di questi dati sulla salute dei docenti che è stato possibile riformare per la quarta volta - dal 1992 - la previdenza, fissando la nuova età pensionabile sempre più in alto (67 anni). E sempre in virtù dello stesso principio, facendo anche leva sui deleteri stereotipi nell’opinione pubblica, a breve, si aumenterà furbescamente l’orario di docenza frontale, come tentò di fare Monti invano, senza peraltro rivedere i salari più bassi d’Europa.

Che la volontà dell’attuale Governo non sia troppo favorevole ai docenti è poi confermato dall’incredibile vicenda di Quota 96: anziché riparare un errore ammesso dal ministro Fornero e col parere favorevole dell’intero Parlamento, l’esecutivo ha preferito girarsi dall’altra parte, adottando lo stesso atteggiamento tenuto di fronte alla salute degli insegnanti.

Lascia infine interdetti anche il silenzio delle parti sociali in materia di tutela della salute dei docenti nonostante il Miur non la finanzi affatto e neppure eserciti un minimo di controllo sul fatto che venga attuata e soprattutto sul come.

La scuola sta male e non può essere ignorata la condizione di chi vi opera, proprio perché femminile all’82% e perché a contatto con quei ragazzi che ne rappresentano l’utenza.

Si avvicina l’8 marzo ma, pure questa volta, sulla cattedra non ci saranno mimose per le docenti bensì un’amara sorpresa.

Per tutto quanto sopra, ogni riforma della scuola che non abbia come primo punto la salute del corpo docente deve essere rispedita al mittente. Stai serena scuola…

 

P.S. Quando il 29/11/2014, in un convegno a Milano a Palazzo Isimbardi, feci presente al titolare del Miur i dati sulla salute degli insegnanti e l’assenza del tema salute dai dieci punti della buona scuola, il Ministro mi rispose che eventualmente della questione avrebbero dovuto occuparsi anche i dicasteri del Lavoro e della Salute. Ad oggi nulla è stato fatto ma voglio nutrire la speranza di essere al più presto smentito. 

 
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Riforma

Post n°3214 pubblicato il 03 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da “OrizzonteScuola”

Riforma. Decreto solo per assunzioni, il resto in un Disegno di legge? Potrebbe essere soluzione

di redazione

Sarebbe questa l'idea che sarà portata in Consiglio dei Ministri questo pomeriggio. La decisione in riunione delle 11del Primo Ministro con il resto della compagine per l'attuazione della riforma della scuola

A Palazzo Chigi è in via di svolgimento la riunione dei Ministri per decidere sulla riforma. Nei giorni scorsi si era parlato di Decreto, ma ieri il primo Ministro ha cambiato idea, meglio un disegno di legge per coinvolgere il Parlmaneto.

Ma c'è il nodo dei precari, con il DDL non si fa in tempo per assumerli a settembre 2015 Quindi l'idea che si spera sarà partorita dal CdM è un Decreto per le assunzioni (organico funzionale compreso), il resto potrebbe andare in un Disegno di legge

Lo speciale su La Buona Scuola 

"Qui saltano assunzioni". Renzi "Brunetta assuma responsabiità di non assumere precari"

 

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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