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E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 06/03/2015

 

MERITO

Post n°3230 pubblicato il 06 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: MERITO

Da “Orizzonte Scuola”

Quanto vale il merito secondo Renzi? Da 20 a 11 euro al mese

di redazione

La "decriptazione" la fa la UIL che oggi ha pubblicato un commento alla bozza di riforma pubblicata anche dalla nostra redazione in anteprima. Grande interesse ha attirato la nostra attenzione l'analisi della riforma degli stipendi.

Si tratta di quei passaggi che abbiamo già ampiamente affrontato in precedenti articoli, ma che la UIL "decripta" in euro. A quanto ammonta, realmente, la proposta di Renzi per valutare la professionalità dei docenti?

Ecco i conti. Nel testo della bozza leggiamo che dal 2019 la progressione di carriera si articola su due binari, uno legato all'anzianità, il cui valore sarà del 30% delle risorse disponibili, che equivarrebbe a circa 125 euro lordi in media per anno (circa 15 lordi mensili), l’altro secondo il “merito” che potrebbe essere eguale per tutti i docenti o articolato in tre fasce;
nel primo caso parliamo di circa 192 ero lordi annui (circa 16 lordi mensili),
nel secondo caso le tre fasce corrisponderebbero a 241, 160 o 128 euro lordi annui (pari a circa 20, 13 o 11 euro lordi mensili).

Il 20% dei docenti, però, rimarrà fuori dal "merito" perché il sistema prevede una distribuzione delle risorse soltanto all'80% dei docenti. Il resto è fuori anche se gli standard saranno elevati.

Secondo la UIL, in media, gli aumenti triennali andrebbero da un minimo di 10 ero mensili lordi per tutti i docenti (senza merito), ad un massimo di 26, se si applicherà una sola fascia di merito, oppure 30, 23 o 21 euro mensili lordi nel caso di tre fasce.

Non dimentichiamo che dal tetto massimo di spesa prevista, bisognerà sottrarre il l’aumento del 10% della retribuzione delle nuove figure previste (mentor e staff), pari a 200 euro lordi medi mensili, non più, quindi, da fondo d'istituto

Tutto sulla Buona scuola

 
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Tabelle di equiparazione

Post n°3229 pubblicato il 06 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Dal "sito della CGIL"

Tabelle di equiparazione fra i livelli di inquadramento per la mobilità fra i settori pubblici

Con una specifica lettera i Sindacati dei Comparti pubblici avvertono il Governo di non procedere senza averli consultati come prevede invece la norma.

La FLC Cgil e la FP Cgil, insieme con gli altri Sindacati del Pubblico impiego di CISL e UIL, in data odierna hanno inviato una lettera al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione per avvertirlo di non procedere, come si apprende invece dagli Organi di stampa, con il varo della tabelle di equiparazione tra i livelli di inquadramento ai sensi dell’art 29 bis del D.L.vo 165/2001, senza prima aver consultato le stesse organizzazioni sindacali.

Il medesimo citato art 29 bis, del resto, prevede la consultazione  delle rappresentanze dei lavoratori nella determinazione delle tabelle in parola, tanto più in un momento così delicato in cui i processi di riassetto della Pubblica Amministrazione e in particolare gli Enti locali (legge 56/2014) sono destinati a determinare significativi eventi di mobilità intercompartimentale.

Ma, in linea generale, sia per mobilità dovuta a processi di riforma sia per quella dovuta a domande individuali sia per quella determinata da situazioni di esubero, si rende indispensabile la partecipazione dei rappresentanti sindacali senza la quale si metterebbe in atto da parte del governo un comportamento lesivo degli interessi dei lavoratori.

Al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione

Oggetto:  tabelle di equiparazione fra i livelli di inquadramento ai sensi dell’art. 29- bis del D. Lgs. 165/2001.

Egr. signor Ministro,

abbiamo appreso dagli organi di stampa che sarebbero in corso di pubblicazione le tabelle previste dall’art. 29-bis del D. Lgs. 165/2001, che avrebbero il compito di definire l’equiparazione fra i livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi comparti di contrattazione, per favorire i processi di mobilità.

Tali tabelle di equiparazione risultano indispensabili sia per gestire i casi di mobilità individuale volontaria verso amministrazioni diverse da quella di appartenenza del lavoratore (ex comma 1 dell’art. 30 del D. Lgs. 165/2001), sia per i casi di trasferimenti tra amministrazioni diverse (ex comma 2 dell’art. 30 del D. Lgs. 165/2001) e sia per i casi di mobilità collettiva nei casi di enti in particolari situazioni di soprannumero o comunque eccedenze anche per ragioni funzionali o finanziarie ex art. 33 del D. Lgs. 165/2001 (mobilità collettiva).

Com’è ovvio esse risultano indispensabili soprattutto in questa fase del processo di riassetto della Pubblica Amministrazione, ed in particolare delle autonomie locali che, alla luce della L. 56/2014, darà luogo al trasferimento del personale delle attuali province, anche presso amministrazioni appartenenti a comparti diversi.

A tal proposito il Governo, con il comma 3 dell’art. 4 del D. L. 90/2014, aveva fissato un termine entro il quale, se non fosse stato adottato il DPCM previsto dall’art. 29-bis, la tabella di equiparazione sarebbe stata adottata con Decreto da emanarsi a cura della S. V., di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Beninteso che riteniamo tali tabelle assolutamente fondamentali, soprattutto nell’immediato per le ragioni sopra motivate, se le notizie apprese dai mezzi di stampa dovessero rivelarsi fondate, alla luce del mancato confronto con le parti sociali, mai avvenuto e neanche mai attivato in alcuna delle fasi che avrebbero portato alla loro determinazione, riterremmo assolutamente lesivo dell’interesse dei lavoratori il fatto che le loro rappresentanze non siano state preventivamente ascoltate, secondo quanto previsto dall’art. 29-bis del D. Lgs. 165/2001.

Dopo l’emanazione del D. L. 90/2014, e ancor di più dopo la sua conversione in legge avvenuta con la legge di conversione 114/2014, ci saremmo aspettati infatti la Sua convocazione al tavolo per essere ascoltati entro i termini previsti, peraltro non perentori.

Proprio per evitare che si potesse arrivare ad un atto unilaterale, Le avevamo inviato anche una nota unitaria con la quale chiedevamo di essere convocati urgentemente.

Ciò detto, per evitare che il meccanismo introdotto dal D. L. 90/2014 produca quale unico premeditato effetto, quello di impedire la partecipazione dei lavoratori alla definizione dei criteri di equiparazione, le chiediamo un urgente incontro per essere preventivamente ascoltati sulle tabelle.

A tale scopo Le chiediamo altresì di volerle anticipare alle OO. SS. in previsione dell’incontro.

Cordiali saluti

FP CGIL - FLC CGIL - CISL FP - CISL SCUOLA - FIR CISL - CISL UNIVERSITA’ AFAM - UIL FPL - UIL PA - UIL SCUOLA - UIL RUA

 
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Renzi

Post n°3228 pubblicato il 06 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Renzi

Da “Corriere della sera” Renzi sui precari: «Vediamo se la legge va avanti, se no decreto» Il sottosegretario Faraone: «C’è tempo fino a metà aprile». Ma sarebbe molto più rapido mettere la fiducia in Aula. Cosa si nasconde dietro la retorica dei tempi parlamentari?

Il sottosegretario Davide Faraone ha ribadito che il Parlamento ha tempo fino a metà aprile per approvare il disegno di legge - peraltro non ancora scritto dal governo - sulla scuola. Un mese e mezzo, meno del tempo previsto dall’urgenza per la discussione e l’approvazione di un decreto legge che deve essere convertito appunto entro sessanta giorni. Altrimenti? Se il Parlamento non correrà più che per un decreto, allora il governo sarà costretto a fare il decreto, spiega Faraone. Quasi facendo eco al premier, Matteo Renzi, che in un’intervista all’Espresso dice: «Ci sono sei mesi prima di assumere i precari, vediamo se la legge va avanti o se ci sarà il requisito di urgenza per un decreto». E aggiunge: ««Sulla scuola ci siamo impegnati con il presidente della Repubblica e con le opposizioni a presentare meno decreti possibile. Mettiamoci d’accordo: prima mi accusano di essere un dittatore che vuole fare tutto da solo, se presento un disegno di legge aperto alla discussione mi accusano di non decidere».

Fiducia

In realtà la via più breve e meno propagandistica per ottenere un’approvazione rapida delle norme sulla scuola, una volta che il consiglio dei ministri sia riuscito a licenziare il testo, è quello di mettere la fiducia appena il disegno di legge sia arrivato alla discussione in Aula: se l’ostruzionismo fosse tale da compromettere una riforma che il governo ritiene imprescindibile, potrebbe mettere sul tavolo questa carta che rinsalderebbe la maggioranza. Infatti se ad aprile il governo presentasse il famoso decreto sulle assunzioni, ci vorrebbero comunque i famosi sessanta giorni per l’approvazione. E non si capirebbe perché il governo considerando l’urgenza e la fretta imprescindibili per la buona riuscita della riforma non sia riuscito martedì scorso a difendere l’idea di farne un decreto. Insomma non si riesce più a capire se la riforma è «urgente» (Faraone) e se è necessaria «una discussione ampia» (Renzi). E tra i sindacati e i precari comincia a farsi strada il sospetto che dietro questa retorica sulle procedure e i tempi si nascondano difficoltà sostanziali nel tradurre in legge le misure sulle graduatorie.

 
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Riforma

Post n°3227 pubblicato il 06 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da "La Tecnica della Scuola"

Riforma buonascuola, bordate da opposizione e sindacati: questo è un ricatto al Parlamento

Forti critiche da Elena Centemero (FI), Movimento 5 Stelle, Cgil, Cisl Scuola e Anief: tutti chiedono di finirla con gli annunci e di assumere senza indugi su tutti i posti vacanti, la cui entità però varierebbe tra le 50mila e le 100mila cattedre.

Alessandro Giuliani

L’opposizione politica e i sindacati non ci stanno. Il cambio in corsa del Governo su riforma e assunzioni, con il decreto legge sulle disposizioni più urgenti inglobato in un disegno di legge dall’improbabile approvazione, viene reputata davvero una missione impossibile. "Per l'immissione in ruolo dei docenti necessari a garantire il regolare avvio dell'anno scolastico non ci sono sei mesi perché, oltre al Parlamento, anche la burocrazia ha dei tempi che vanno considerati. Nelle nostre scuole ci sono 50.000 posti vacanti che vanno coperti il prima possibile per assicurare che a settembre tutto sia pronto", spiega la responsabile comunicazione di Forza Italia Elena Centemero. Critiche arrivano pure dai parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura, malgrado poche ore prima avessero aperto la porta del dialogo sull’approvazione del ddl di riforma. "Forse al governo va di scherzare: chiedere al Parlamento di approvare entro il 15 aprile un ddl che affronti complessivamente la riforma della scuola è un ricatto nei confronti del Parlamento stesso e un'offesa verso studenti, insegnanti e genitori. Per rispettare quei tempi bisognerebbe correre all'impazzata". Per i ‘grillini’, "l'unica soluzione di buonsenso e chiara consiste nello spacchettamento del provvedimento, dando al reclutamento dei docenti un canale preferenziale per consentire l'approvazione di un provvedimento in tempi rapidi". "Tutte le forze politiche - proseguono i 5 Stelle - sono consapevoli della necessità di trovare una rapida soluzione per il reclutamento dei docenti, anche se non mancano i distinguo: noi chiediamo assunzioni su tutti i posti vacanti, quindi più di 100 mila unità, mentre c'è chi nella maggioranza e in Forza Italia parla di 40-50 mila immissioni in ruolo. Una cifra, questa, che sarebbe inaccettabile, soprattutto dopo i proclami del governo che per sette mesi ha parlato di 150 mila assunzioni. Riguardo al resto della riforma, che affronta tematiche molto diverse tra loro, quali il finanziamento alle scuole paritarie, la valutazione o gli scatti stipendiali, riteniamo impensabile che possano essere liquidate in fretta e furia". Siamo alla "totale confusione", tuona Camusso, il leader della Cgil a margine di un convegno a Firenze. "Sono mesi - ha detto - che il governo annuncia che avrebbe stabilizzato 150mila precari della scuola", ma "si continua a non capire quali sono i criteri, come entrano, che tempi si danno rispetto alla stabilizzazione". "Direi che siamo nella lunga stagione degli annunci invece che delle operazioni concrete - ha aggiunto - con anche un tono che non fa onore ne' al governo ne' al Parlamento perché il rimbalzo fra disegno di legge oppure decreto, a parte che si scarica poi sulle incertezze o le certezze del sistema scolastico, in realta' dice che non siamo di fronte ad un piano organico ma siamo al continuo rimbalzo delle responsabilità". Anche secondo Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, la piega che sta prendendo il progetto sulle assunzioni è da bocciare: “da settembre è stato solo un susseguirsi di annunci, slogan, consultazioni ad alto tasso coreografico ma povere di sostanza; e mentre si alimentavano a dismisura le attese di soluzioni sul versante del precariato, si è continuato a eludere i problemi su cui chiedevamo di porre la dovuta attenzione”. Anche Marcello Pacifico, presidente Anief, sostiene che “è sempre più evidente che questo Governo è in confusione. Ammesso che ci si fermi ai posti attualmente liberi, le immissioni in ruolo devono essere almeno il doppio. Se al Miur facessero un censimento nazionale se ne renderebbero conto. Se si persevera con questa politica, il costo per l’erario sarà altissimo: considerando che ogni supplente viene indennizzato con cifre che vanno dai 35mila ai 50mila euro è evidente che più alto il numero di mancate assunzioni, più l’amministrazione scolastica si esporrà al pericolo di condanne. Siamo nell’ordine di 2, forse anche 3 miliardi di euro”.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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