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E’ un inseguirsi tra le righe

questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

Una connessione spontanea

Senza alcuna richiesta

 

 

 

Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 09/03/2015

 

SCIOPERO FAME

Post n°3238 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

PRECARI SCUOLA-ROMA


SCIOPERO DELLA FAME

 

I precari della scuola di Roma e provincia, dando seguito a quanto stabilito nell’Assemblea cittadina del 7 marzo, lanciano uno SCIOPERO DELLA FAME a partire da lunedì 9 marzo.
Lo sciopero sarà per ora a staffetta, della durata di DUE giorni per ognuno, ed è rivolto a tutto il personale della scuola (precario e non). Si potrà aderire da ogni parte d’Italia, dandone comunicazione all’interno dell’evento Fb al seguente link: https://www.facebook.com/events/944064768939949/
All’interno dell’evento saranno presenti tutte le informazioni utili e le indicazioni da seguire affinchè risulti un’azione coordinata e divulgata al meglio.
Riteniamo necessario e ormai inevitabile ricorrere a tale azione di protesta, in quanto non siamo più disposti a tollerare le prese in giro del Governo Renzi.
Chiediamo a gran voce l’ ASSUNZIONE IMMEDIATA E SENZA RICATTO DI TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA, non subordinata all’accettazione dell’organico funzionale e del progetto di Riforma renziano di cui non condividiamo minimamente contenuti e impostazione.
Ci opponiamo con forza ad ogni tentativo di ricatto ed esprimiamo il nostro “no” convinto nei confronti della politica di tagli e dequalificazione della scuola pubblica statale di questo governo , in continuità con i precedenti, e nei confronti del disconoscimento dei diritti di chi nella scuola pubblica lavora da anni in una condizione di precarietà che non è oltremodo tollerabile.
PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI ROMA, Roma 8 marzo 2015

COORDINIAMOCI
Invitiamo tutti a seguire delle semplici indicazioni comuni e affinchè l'iniziativa diventi virale e si estenda su scala nazionale anche dal punto di vista mediatico
chiediamo:

1) un impegno di 2 giorni
2) che chiunque voglia portare avanti lo sciopero della fame segua i seguenti passaggi :
a) darne comunicazione su questo evento indicando nome cognome, città, materia, tipo di scuola, età e se si è precari o di ruolo (indicare gli anni di precariato o da quanto si è di ruolo) , indicare il giorno dal quale si intende digiunare;
b) realizzazione di un selfie da mettere come copertina FB dove sia ben visibile un cartello con su scritto: IN SCIOPERO DELLA FAME PERCHE VOGLIO ASSUNZIONI SUBITO SENZA CONDIZIONI E SONO CONTRO LA "BUONA SCUOLA". La stessa foto dovrà essere diffusa anche in questo evento;
3) che ne sia data comunicazione alla stampa, alla tv, e alle radio locali ed eventualmente che si organizzino iniziative di lancio che coinvolgano e sensibilizzino altri colleghi;
4) che si stampi il logo dell'iniziativa e lo si porti porti ben visibile per 2 giorni h24 , mettendolo anche nel profilo facebook come icona.
5) che in quei 2 giorni di sciopero della fame si vada regolarmente al lavoro e si spieghino le nostre ragioni.
6) a chi non se la sente ma vuole solidarizzare con gli scioperanti di scaricare il logo apposito, di indossarlo nei prossimi giorni e di lasciare qui nell'evento i propri dati seguiti dalla scritta: sono solidale.

 
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GOVERNO

Post n°3237 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: GOVERNO

Da “La Tecnica della Scuola”

Governo: 400 milioni annui per mentor, staff, merito e anzianità

Forse chi ha scritto la bozza di decreto non ha fatto i conti giusti. Si parla di indennità del 10% di stipendio per 100mila mentor e docenti di staff. Ma se così fosse dei 400 milioni disponibili non rimarrebbe quasi nulla.

Reginaldo Palermo

C'è qualcosa di poco convincente nelle cifre segnalate nella bozza del provvedimento sulla scuola che il Governo intende approvare (o far approvare dal Parlamento) nei prossimi mesi.
E si tratta precisamente delle cifre destinate a pagare gli stipendi e a riconoscere il merito e gli impegni aggiuntivi.
All'articolo 20 della bozza che sta circolando si dice che per il calcolo di premi e indennità si farà riferimento a quanto oggi viene pagato annualmente per riconoscere gli scatti stipendiali; andando a controllare sui due CCNL sottoscritti nel 2013 e nel 2014 si scopre che tale cifra è di circa 350-400 milioni all'anno. 
La bozza del Governo stabilisce poi che ai mentor e al docente di staff spetterà comunque una indennità pari al 10% dello stipendio, diciamo quindi mediamente 3mila euro all'anno. Ma quanti saranno i docenti con questo incarico? L'articolo 19 dice che a regime potranno arrivare al 15% dell'organico. Ora, l'organico attuale è di circa 600mila unità; se andrà in porto l'operazione Renzi, si dovrebbe arrivare a non meno di 700mila unità (ci teniamo bassi, in via prudenziale). Avremmo quindi più di 100mila docenti a cui andrà pagata una indennità di 3mila euro all'anno. Totale: non meno di 300milioni di euro.
Quindi nella migliore delle ipotesi resterebbe 100milioni di euro per riconoscere premialità e anzianità.
Sempre l'articolo 20 parla di un 70% riservato alla premialità (70 milioni) e di un 30% per garantire gli scatti di anzianità.
Non c'è bisogno di andare molto oltre.
La sensazione è che chi ha scritto il testo della bozza abbia qualche problemino serio con i numeri e con la matematica perchè il nostro calcolo è molto prudenziale; se lo facessimo con un po' più di rigore (per esempio anche soltanto calcolando l'organico a 750mila unità e non a 700mila) forse si scoprirebbe che a conti fatti i soldi basterebbe appena per pagare mentor e staff.
Non solo: per semplicità di analisi non abbiamo considerato che i 400milioni annui di cui parlano i CCNL del 2013 e 2014 riguardano anche il personale ATA e non solo il persionale docente.
Può darsi che da una analisi ancora più precisa emerga che i soldi non bastino neppure per mentor e staff.  Ma forse nei prossimi giorni ne capiremo qualcosa di più.

 
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Miliardo paritarie

Post n°3236 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”

 

Secondo il Corriere, per finanziare le famiglie che scelgono le paritarie al Governo si sta ragionando su un finanziamento di ottocento milioni per il 2016, che a regime diventano 400.

Una bella cifra, che finanzierebbe quanto inserito nella bozza del Decreto che vuole 4mila euro alle famiglie che scelgono le scuole paritarie.

Il dibattito interno al Governo è aperto sulle modalità di erogazione di tale cifra, chi pensa ad una detrazione del 19%, chi una del 15, chi una del 10 ed, infine, una del 5.

Pare che il finanziamento abbia un appoggio ampio e bipartisa, dal PD a Forza Italia, con l'avallo del Ministro e del Sottosegretario Toccafondi.

Però, se da un lato si vogliono spendere cifre ragguardevoli per le paritarie, sul fronte incentivazione merito degli insegnanti delle scuole statali il piatto langue. E non poco.

Le informazioni raccolte dalla nostre redazione parlano di un sistema di scatti stipendiali che somiglia più ad una presa in giro che ad un reale interesse ad incentivare la professione docente.

Infatti, per gli stipendi dei docenti non ci saranno stanziamenti in più e la cifra complessiva dovrà essere suddivisa su tre voci: incentivazione dei docenti dello staff dirigenziale, 30% restante per scatti di anzianità e 70% per gli "scatti di merito", calcolati in base a dei crediti. Gli aumenti stipendiali saranno triennali.

Inoltre, il 20% dei docenti sarà escluso dal meccanismo degli scatti legati ai meriti e se per due volte di fila non si conseguiranno, scatterà una ispezione ministeriale.

Gli aumenti, di fatto, saranno tra gli 11 e i 20 euro mensili, un piatto di lenticchie, altro che incentivazione del merito. Bisognerà correre per fare incetta di scatti al fine di non far partire una ispezione e per avere qualche euro in più.

 

 
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PRECARI

Post n°3235 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: PRECARI

Da "Il Messaggero"


Scuola, precari assunti in due tappe


Ma c'è anche il rischio che il ddl, considerata la tempistica usuale del Parlamento, si impaludi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico


 PROVVEDIMENTI
ROMA Avanti con l'approvazione, in tempi rapidissimi, della riforma sulla Scuola. Il governo guidato da Matteo Renzi ci crede perché ritiene possibile che il Parlamento riesca a licenziare il disegno di legge nei tempi giusti per proseguire, in prima battuta, con il piano d'assunzioni per i docenti precari delle Gae e del concorso 2012, dal prossimo primo settembre. Martedì, nel Consiglio dei ministri, arriverà proprio il testo del disegno di legge da sottoporre poi alle Camere. Ma c'è anche il rischio che il ddl, considerata la tempistica usuale del Parlamento, si impaludi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. O almeno, che non si arrivi alla pubblicazione in Gazzetta nei tempi stabiliti. Tra i sindacati e le associazioni di categoria è reale - e sconcertante - la certezza che, comunque, al netto degli sforzi di onorevoli e senatori, operare per disegno di legge non darà il tempo di procedere al piano assunzionale stabilito dal crono programma governativo. Sono ipotesi, naturalmente, ma se per un motivo o per un altro la riforma dovesse slittare, cosa accadrebbe a quei precari - 136mila, esclusi quelli delle graduatorie d'istituto e i docenti di terza fascia - che attendono una stabilizzazione?
GLI SCENARI

L'obiettivo, ampiamente esposto a margine del Consiglio dei ministri di martedì 3 marzo, dal premier Renzi e dalla ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, era perentorio: «Le coperture finanziarie ci sono (un miliardo di euro già in legge di stabilità altri 3 entro il 2016) daremo seguito alle assunzioni secondo quanto detto finora e confidiamo su tempi certi in Parlamento». Dovrebbe filare tutto liscio con 136mila docenti finalmente liberi dal precariato. Gli insegnanti iscritti nelle graduatorie d'Istituto (solo 50mila dei 120mila presunti) - non meno titolati o capaci degli altri ma impossibilitati a iscriversi nelle Gae perché chiuse da anni - dovrebbero andare a colmare il paniere dell'organico funzionale, quella sacca di docenti-jolly a disposizione delle scuole destinato a cancellare le supplenze brevi e annuali, dove i posti sono vacanti con un contratto a tempo in attesa del concorso. Concorso che dovrebbe lasciare anche dei posti per chi resta fuori da tutto: gli insegnanti di terza fascia e quelli delle graduatorie d'istituto con 36 mesi di servizio.
Il bando, stando sempre al cronoprogramma renziano, dovrebbe essere pubblicato entro il primo ottobre del 2015. Queste sono le premesse, ma soprattutto le promesse fatte agli italiani e a chi la scuola vera, e non soltanto quella bella e sognata, la fa da anni. Poi però bisognerebbe mettersi a far di conto, o almeno cercare di capire, cosa potrebbe accadere se questo piano andasse in fumo, se il ddl dovesse arenarsi.
L'ALTERNATIVA

A questo punto, il governo potrebbe optare - ma il condizionale è d'obbligo - per un decreto legge con un pacchetto d'assunzioni "urgenti" per coprire le cattedre vacanti e il turn-over. In tutto si stimano circa 43mila assunzioni da settembre, quelle per le cattedre realmente vuote (23mila) più i posti lasciati disponibili dai pensionamenti e quindi dal turn-over (circa 20mila). Una soluzione tampone, in sostanza. Che metterebbe al riparo il governo dall'alzata di scudi di categorie e sindacati, ma che rimanderebbe le assunzioni più corpose al 2016 perché incardinate al disegno di legge. E a pagarne le spese sarebbe proprio l'organico funzionale, considerato il fatto che, coprendo solo le cattedre effettivamente libere, l'attivazione dei posti su organico funzionale potrebbe slittare di un anno, giacché dovrà seguire l'approvazione della legge che ne stabilisce le regole e assegnazione del contingente alle scuole, chiamate entro giugno a presentare una progetto per la necessità su singolo istituto.
Camilla Mozzetti

 
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Riforma

Post n°3234 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da”Il Messaggero”

 

Con la riforma si darà il voto ai prof ma è ancora

buio su criteri e valutatori


Un meccanismo che inciderà pesantemente anche sugli scatti salariali, considerato il fatto che gli aumenti legati all'anzianità varranno solo per il 30% mentre il restante 70% sarà proprio decretato dal successo o dall'insuccesso del lavoro degli insegnanti. E chi saranno le figure incaricate di valutare un docente?

LE NOVITÀ
ROMA Una scuola che riesca a proiettarsi dal Novecento al terzo millennio non è soltanto quella che riesce a stabilizzare i precari. La buona scuola, con la "b" maiuscola, passa inevitabilmente anche per buoni professori capaci di insegnare ma soprattutto di far crescere i ragazzi in un'ottica di preparazione internazionale. Autonomia, ma soprattutto qualità, sono le scommesse che Renzi intende vincere con una riforma che potrebbe segnare il successo di questo governo, così come affossarlo. E per far questo, gioco forza, è necessario saper valutare il lavoro di chi ogni mattina entra in classe, inizia a interrogare o a spiegare. È la valutazione dei docenti, l'altro grande capitolo rivoluzionario contenuto nel piano della riforma. Un meccanismo che inciderà pesantemente anche sugli scatti salariali, considerato il fatto che gli aumenti legati all'anzianità varranno solo per il 30% mentre il restante 70% sarà proprio decretato dal successo o dall'insuccesso del lavoro degli insegnanti. E chi saranno le figure incaricate di valutare un docente?
LE FIGURE
A partire dal 2016 sarà operativo il nucleo interno di valutazione con seguente fondo finanziario a disposizione per un valore iniziale di 11,4 milioni di euro. Compariranno le figure del docente Mentor e di quello di Staff, cui sarà affidata all'interno di ogni scuola il compito di verificare i docenti. A queste figure saranno affiancate quelle degli ispettori, seguendo anche quello che avviene all'estero. Il loro incarico durerà tre anni e potrà essere rinnovato. Fin qui è tutto abbastanza chiaro. Il piano della Buona scuola prima, la bozza di decreto poi, da cui dovrà venir fuori il disegno di legge, specifica, con dovizia di particolari, i criteri, i compiti, (persino le indennità aggiuntive) a carico di chi si dovrà occupare di valutazione. Il difficile viene invece nel cercare - e al momento non trovare - i criteri attraverso i quali questi docenti si troveranno a verificare altri docenti. Saranno utilizzati colloqui orali? Prove scritte sulle materie di pertinenza? I criteri di valutazione saranno nazionali o tarati sulle singole scuole? Perché è vero che le scuole italiane pubbliche in questo sono tutte uguali, ma è altresì corretto evidenziare delle profonde differenze tra ognuna a seconda del contesto socio-economico in cui sono inserite. A questi interrogativi il governo non ha ancora risposto. Si conoscono, finora, solo i crediti, diversi e cumulabili, che i docenti potranno mettere insieme durante un triennio.
I CREDITI
Si parte con i crediti formativi, ossia quei crediti che gli insegnanti potranno maturare (ignote le scale di punteggio) e che verteranno sulla formazione in servizio - da piano di riforma obbligatoria - sulle attività di ricerca svolte e anche sulla produzione scientifica. Seguono i crediti professionali e cioè i crediti cumulati sulla base degli obiettivi raggiunti nel percorso di miglioramento di una determinata scuola, attraverso la partecipazione attiva alla sua organizzazione e alle sue progettualità. Infine, ecco comparire i crediti didattici, maturabili sulla base degli obiettivi raggiunti dagli studenti. Il riconoscimento della professionalità dei docenti avverrà attraverso la rilevazione delle attività d'insegnamento e di analisi della documentazione prodotta dal docente, sentiti anche gli studenti e le famiglie.
C. M.

 
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PRESIDI SINDACI

Post n°3233 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da ”La Tecnica della Scuola”


Riformabuonascuola, la settima della verità: la

novità sono i presidi-sindaci

Il condizionale è d’obbligo, dopo il doppio rinvio di fine febbraio: stavolta, però, dovremmo esserci. Renzi conferma la linea del confronto, a patto che non vi sia ostruzionismo. Sul testo si è lavorato fino a venerdì notte con i tecnici e gli uffici legislativi del Miur e della presidenza del Consiglio: nell’ultima versione si dà sempre più peso ai ds meno burocrati e più attenti alla didattica, con l'aiuto dei docenti motivati dagli scatti di merito.

 

Per la scuola dovrebbe essere arrivata la settimana della verità. Il condizionale è d’obbligo, dopo il doppio rinvio di fine febbraio dell’approdo dei contenuti della Buona Scuola: stavolta, però, dovremmo esserci. Nei giorni scorsi lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Domenica 8 marzo anche il premier, Matteo Renzi: "in settimana iniziamo l'esame in Consiglio dei ministri per chiuderlo velocemente. Poi la palla passa al Parlamento con lo stesso metodo della scuola", ha scritto il presidente del Consiglio nella sua E-news, parlando della riforma della Rai. Sempre sulla riforma della scuola, Renzi ha confermato la linea del confronto nelle Camere: "se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra".

Ma qual è il testo da approvare? In attesa di vederlo, dobbiamo accontentarci delle versioni provvisorie. E delle indiscrezioni. Come quelle dell’Ansa, secondo cui siamo ormai alle “ultime limature per il disegno di legge sulla scuola, con le annunciate assunzioni di migliaia di precari, che dovrà essere approvato dal consiglio dei ministri previsto per martedì prossimo” 10 marzo.

“Sul testo destinato a concretizzare la Buona Scuola – continua l’agenzia di stampa - si è lavorato fino a tardi venerdì notte, con i tecnici e gli uffici legislativi del ministero dell'Istruzione e della presidenza del Consiglio che hanno dovuto 'trasformare' l'articolato del decreto nel Ddl che il governo ha deciso, invece, all'ultimo momento di portare all'approvazione del Parlamento. Dopo la rilettura effettuata nel fine settimana, nelle prossime ore si verificheranno gli ultimi tasselli da sistemare in un provvedimento ormai più volte descritto e annunciato ma sul quale il premier Matteo Renzi punta molto e che ha due idee di fondo: l'autonomia e la qualità”.

Uno dei leitmotiv del testo che arriverà in CdM, dovrebbe essere il “forte investimento sul ruolo dei "presidi-sindaci" che dovranno essere sempre meno burocrati e più attenti alla didattica con l'aiuto del corpo docente sempre più motivato dagli scatti di merito. Nelle intenzioni del governo, anche l'idea che con i finanziamenti adeguati le scuole italiane possano finalmente fare il salto di qualità”.

Nel ddl permangono, tuttavia, diversi punti dubbi: ad iniziare dalle “assunzioni dei 120 mila docenti precari, sulle quali è un rincorrersi di rassicurazioni, timori e auspici. Un capitolo spinoso del pacchetto istruzione, sul quale il ministro Stefania Giannini ha assicurato più volte che saranno rispettati "tutti gli impegni", ribadendo che le immissioni in ruolo dipenderanno dal "fabbisogno della scuola". E se ci saranno ancora, per un periodo molto limitato, supplenze, sarà perché serve "un periodo per mandare a regime una riforma complessa".

Rimangono poi in vita i tanti dubbi sui tempi di approvazione imposti dal premier. In un'intervista a L'Espresso, il premier ha spiegato che "ci sono sei mesi prima di assumere i precari della scuola, vediamo se la legge va avanti o se ci sarà il requisito di urgenza per un decreto". In quest’ultimo caso, però, le immissioni in ruolo sarebbero prive della parte destinata all’organico funzionale (legato a doppio filo con il ddl dai tempi di approvazione più lunghi).

Anche per l’Ansa, “una seconda tranche di assunzioni dei precari potrebbe essere poi incardinata nel Ddl. Naturalmente il Ddl sarà più ampio e andrà dalle risorse (1 miliardo di euro per il 2015, 3 miliardi a partire dal 2016), al fisco "amico" (5xmille e school bonus) ma anche alle detrazioni per le paritarie, altro tema che ha acceso il dibattito politico e sul quale a questo punto sarà il parlamento a pronunciarsi. Priorità saranno anche l'edilizia scolastica e l'integrazione degli stranieri, con l'obiettivo, fra l'altro, di mettere in soffitta le "classi pollaio"”.

Novità in arrivo anche per la nuova carriera dei docenti: “oltre alla rimodulazione degli scatti (con circa il 70% da destinare in base al merito), ci saranno la valutazione e la formazione, mentre per gli studenti si troveranno potenziate materie come inglese e arte, con attenzione anche al sostegno. Previste, infine, misure nell'ambito del piano nazionale per la scuola digitale, sulla pubblicazione online dei dati sulla scuola, sulla semplificazione amministrativa, sul sistema integrato di educazione 0-6” anni. Ora, però attendiamo la versione ufficiale che passerà all’esame di Camera e Senato.

 
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LETTERA

Post n°3232 pubblicato il 09 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Lettera

Da “TuttoScuolA"


1. Lettera di una prof all’alunno del XXI

 

secolo/1. Le scuse

 

Nella edizione canadese online dell’Huffingtonpost è comparsa una lettera, indirizzata ai “cari studenti di scuola secondaria superiore (High School) del XXI secolo”, scritta da un’insegnante e blogger, Lizanne Foster. È una lettera di scuse. Ne segnaliamo in forma libera alcuni passaggi, che mostrano come molte delle ragioni per le quali l’insegnante canadese chiede scusa potrebbero essere condivise da chi insegna in contesti nazionali anche assai diversi come quello italiano. Segno del carattere transnazionale di alcune problematiche, soprattutto di quelle legate all’impatto delle nuove tecnologie e delle nuove scienze cognitive, sui modelli scolastici tradizionali.

1. Malgrado i nostri sforzi, noi insegnanti non siamo riusciti a convincere chi ci governa del fatto che un investimento nella vostra educazione avrebbe effetti benefici per tutti e non produrrebbe, a differenza di altri investimenti, l’inquinamento dell’acqua e dell’aria.

2. Mi dispiace che dobbiate venire a scuola così presto al mattino malgrado le neuroscienze dimostrino che il cervello degli adolescenti funziona al meglio solo dopo le dieci.

3. Mi dispiace che dobbiate stare seduti per sei ore al giorno malgrado siano noti gli effetti negativi che ciò provoca sulla salute e sull’apprendimento.

4. Mi dispiace che voi siate raggruppati per età malgrado l’età cronologica non abbia nulla a che fare con le capacità intellettuali, la maturità, le abilità e le competenze di ciascuno.

5. Mi dispiace che dobbiate studiare materie che non vi interessano in alcun modo mentre l’insieme delle conoscenze umane raddoppia ogni 12 mesi.

6. Mi dispiace che voi siate in competizione l’uno con l’altro per ottenere i migliori voti mentre gran parte del progresso umano si deve alla collaborazione (che a scuola viene considerata ‘copiatura’).

7. Mi dispiace che voi abbiate testi superati e tecnologie obsolete.

8. Mi dispiace che ciò che è chiamato apprendimento ‘personalizzato’ non lo sia per nulla, forse perché se fatto sul serio costerebbe troppo.

9. Soprattutto mi dispiace che il sistema educativo sia costruito in funzione della vostra partecipazione a un’economia ‘estrattivista’ che danneggia il nostro ambiente (senza il quale non ci sarebbe peraltro alcuna economia) provocando cambiamenti climatici che produrranno rapide trasformazioni sul piano sociale, politico, e anche economico, per affrontare le quali non sarete stati minimamente preparati.

Lettera di una prof all’alunno del XXI secolo/2. La speranza

La lettera, terminato il lungo elenco delle scuse, prosegue, più che con proposte (che si possono comunque leggere in controluce scorrendo i punti toccati nella news precedente), con un auspicio.

Mi sarebbe piaciuto invece, scrive la prof:

1. che la vostra curiosità non fosse schiacciata dal conformismo dei programmi scolastici;

2. avere una bacchetta magica per darvi una scuola con spazi nei quali esplorare, sperimentare e realizzare diversi modi di apprendere;

3. avere il potere di riaccendere in voi quella voglia di imparare che era così evidente nei vostri occhi prima del vostro primo giorno di scuola.

Voi giovani, conclude la lettera, siete naturalmente portati ad imparare, non potete non imparare.  

Per questo mi dispiace che vi si faccia credere che l’unico sapere che conta è quello impartito a scuola e che si apprende in classe, soprattutto in funzione dei test. Così si spreca il grande potenziale di creatività degli adolescenti.

Se solo i politici capissero che è l’adolescenza il periodo nel quale l’essere umano raggiunge il picco del suo sviluppo cognitivo…Se solo dessero ai giovani una chance…

Firmato: Sincerely, A Teacher.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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FabianaGiallosoleq

 

 

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