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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 13/03/2015

 

SCATTI ANZIANITA'

Post n°3258 pubblicato il 13 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Orizzonte Scuola”

Restano scatti anzianità, 200mln per merito. Decidono i dirigenti chi guadagna di più. 500 euro in un anno per comprare libri e software

di Paolo Damanti


Tutto confermato quanto anticipato dalla nostra redazione la settimana scorsa, saranno i dirigenti a decidere gli aumenti stipendiali dei docenti. Vediamo come.

Il Governo ha stanziato ben 200milioni di euro per il merito dei docenti. Si tratta di una misura a sorpresa che lascia intatti gli scatti stipendiali, ma che aggiunge un sistema meritocratico per gli aumenti stipendiali.

I soldi, ha tenuto a dire Renzi, già ci sono, saranno presi dalla finanziaria, da quel miliardo del prossimo anno e tre miliardi a regime della Legge di stabilità che finanziano "La Buona scuola",

I soldi saranno divisi tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti.

Sarà il dirigente ad assegnare le risorse, sentito il Consiglio d'istituto, sulla base della valutazione dell'attività didattica in ragione dei risultati ottenuti in termini di qualità dell'insegnamento, di rendimento scolastico degli alunni e degli studenti, di progettualità nella metodologia didattica utilizzata, di innovatività e di contributo al miglioramento complessivo della scuola.

Il DDl prevede una delegasulla valutazione dei docenti, definendo i principi da seguire:

  1. fissazione di criteri pubblici che il dirigente dovrà seguire;
  2. raccordo del ciclo triennale degli incarichi conferiti dai dirigenti con il ciclo della valutazione;
  3. individuazione dei criteri per coinvolgere in questo processo il dirigente, gli organi collegiali, le famiglie e gli studenti;
  4. revisione del Comitato per la valutazione, creazione di un sistema premiale connesso ai risultati del processo di valutazione.

A ciò si aggiunge anche la dotazione per ogni insegnante di 500 euro che potranno essere utilizzati per l'acquisto di libri e testi di natura didattico-scientifica, pubblicazioni e riviste specializzate, l'acquisto di hardware e software, iscrizioni a corsi per attività di aggiornamento e qualificazione delle competenze professionali, rappresentazioni teatrali, cinematografiche, ingresso a musei, mostre, concerti, nonché iniziative coerenti con le attività dell'offerta formativa della scuola.

 

 

 

 
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Scuola

Post n°3257 pubblicato il 13 Marzo 2015 da fabiana.giallosole

 

Da “La Repubblica”

Scuola, 500 euro ai prof per libri, corsi e cinema i presidi avranno più poteri

Via libera del governo al disegno di legge: restano gli scatti di anzianità Ogni anno 200 milioni per chi merita. “Stop a classi pollaio e supplenti”

Corrado Zunino

«Una rivoluzione concettuale», dice il premier Matteo Renzi che arriva all’annuncio del disegno di legge sulla “Buona scuola” ieri alle otto di sera, dopo tre rinvii e un filotto di decisioni prese all’ultimo istante sui numeri e le coperture che hanno spiazzato il ministero dell’Istruzione e pure il Pd. Il premier spiega che le scuole italiane avranno una loro personalità giuridica, e soprattutto un’autonomia. Espressa all’articolo 1.

“Flessibilità didattica e organizzativa negli istituti”. Ogni scuola potrà farsi il proprio orario, aumentare le ore di una disciplina per un periodo, adattare il calendario nazionale. Ogni scuola è autonoma, adesso anche sul piano economico.

«I nostri ragazzi potranno dare il meglio di se stessi», dice il premier a Palazzo Chigi. Saranno i presidi a muovere risorse umane, tecnologiche, finanziarie. Sceglieranno da un albo i docenti di cui avranno bisogno. Le scuole, sì, avranno un organico potenziato: 100.701 precari prenderanno una cattedra, quasi tutti dalle graduatorie a esaurimento. Quarantasettemila in meno rispetto all’annuncio di settembre, ma un numero consistente di assunti che riempie i vuoti lasciati da Tremonti-Gelmini.

Renzi ha lasciato cadere il decreto d’urgenza e ora chiede al Parlamento di fare presto: «Il paese non ha tempo da perdere».

Sulle assunzioni rapide è d’accordo il Movimento 5 Stelle, sui passaggi meritocratici Forza Italia.

Restano gli scatti d’anzianità, «come in tutta la funzione pubblica», dice il premier. Gli scatti di merito spariscono, invece, e al loro posto entra un fondo da 200 milioni che i dirigenti scolastici daranno agli insegnanti più impegnati, maestri e professori. Per ogni docente ci sono, poi, 500 euro di aggiornamento culturale: libri, cinema, mostre. «Con noi finiranno i supplenti cronici e le classi pollaio». Ogni neoassunto dovrà passare un anno di prova.

Il disegno di legge assegna una delega al governo su questioni rimaste fuori: valutazione degli insegnanti, riforma dell’abilitazione, del diritto allo studio, del sostegno, creazione degli asili 0-6 anni

 

 
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Disegno di legge

Post n°3256 pubblicato il 13 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Disegno di legge: dubbi su tempi e coperture


I tempi sono strettissimi. E c'è anche un problema di copertura finanziaria. Forse ne sapremo qualcosa di più non appena verrà pubblicata anche la relazione tecnica.

Reginaldo Palermo

Il testo del ddl sulla scuola potrebbe essere depositato in Parlamento nei primissimi giorni della prossima settimana e quindi l'esame del provvedimento potrebbe prendere avvio a partire da lunedì 23 marzo. La sicurezza manifestata più volte da Renzi nel corso della conferenza stampa di giovedì sera ("Il parlamento ce la farà senz'altro ad approvare la legge nei tempi richiesti") appare un po' eccessiva, forse persino fuori luogo.
I dubbi sono parecchi; il primo riguarda la questione della copertura finanziairia dell'intera operazione.
Il Governo garantisce che gli scatti di anzianità restano, ma non dice da dove arriveranno i fondi: se bisognerà per l'ennessima volta ridurre le risorse del fondo di istituto è molto probabile che i sindacati avranno parecchio da ridire e non è escluso che possano trovare anche sostegno all'interno della stessa maggioranza di Governo (o almeno di una parte di esso).
Non convince neppure l'annuncio sui 200 milioni di euro destinato alla valorizzazione del merito anche perchè non è chiaro se la somma dovrà servire per retribuire il maggiore impegno dei mentor e del docenti di staff o che altro.
E, a proposito dei docenti di staff, sarà interessante leggere cosa ci sarà scritto nel disegno di legge a proposito dei "vicepresidi" che potranno forse essere sostituiti da docenti attinti dall'organico funzionale che però, a quanto pare, entrerà in vigore non a settembre 2015 ma nel 2016.
La stessa "card" appare difficile da realizzare: se dovrà essere "caricata" con 500 euro bisognerà prevedere una spesa di non meno di 300 milioni di euro (ma sul bilancio 2015 questa somma, almeno per ora, non è ancora disponibile).
L'impressione è che il Parlamento dovrà faticare non poco per trovare un accordo e, soprattutto, per trovare la copertura finanziaria.  La Ragioneria generale dello Stato, come sempre, non sarà tenera e vorrà vederci chiaro su tutto. 
Ma il disegno di legge dovrebbe essere accompagnato da una relazione tecnica con cifre e dati precisi. Ci auguriamo che il documento sia disponibile in tempi rapidi.

 
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Riforma scuola

Post n°3255 pubblicato il 13 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Stampa”


La riforma della scuola di Renzi


I presidi potranno scegliere i prof Confermate le centomila assunzioni nel 2015-2016 per coprire le cattedre vacanti Il premier: "Mai più classi pollaio, basta supplenti". Duecento milioni per i docenti

CARLO BERTINI

 Batte e ribatte sul tasto che questa non è una semplice riforma della scuola, ma una «rivoluzione strepitosa», non solo perché dice il premier si assumeranno sì 100 mila precari, ma «esaurite le graduatorie punto, si fanno i concorsi, chi li vince entra, chi li perde sta a casa»; ma anche perché si introduce «per la prima volta in Italia il principio di merito». Matteo Renzi scende in conferenza stampa dopo che il Consiglio di ministri ha approvato un disegno di legge sulla scuola che verrà trasmesso alle camere. E lancia un «appello al Parlamento a fare presto» ad approvarlo. Renzi arriva in sala stampa con Stefania Giannini e Graziano Delrio con l'espressione entusiasta di chi ha messo il sigillo su uno dei provvedimenti più importanti del suo governo. «Questa è la riforma principale per il nostro Paese ne siamo sempre più convinti ed orgogliosi». Il Consiglio dei ministri è filato liscio come l'olio, senza polemiche. Sono state definite anche le linee di un disegno di legge sulla Rai che sarà approvato alla prossima riunione. Il premier non lesina battute contro chi, come i grillini, vorrebbe nominare per «sorteggio» chi deve comandare in Rai, rivendica il diritto-dovere di designare un capo azienda con forti responsabilità. E snocciola le novità, come quella di un cda di sette membri, quattro dei quali, compreso il presidente indicato dal governo, eletti dal Parlamento in seduta comune. Poi il premier se ne va, senza prendere domande sul tema, vuole dare più risalto possibile alle norme sulla scuola, che illustra con dieci slides e senza lesinare risposte ed esempi a raffica. La corsa contro il tempo Dunque da lunedì le Camere si troveranno di fronte un testo sulla scuola che fissa diversi punti chiave: una scuola autonoma, con il preside che potrà scegliere i suoi insegnanti da un albo a chiamata diretta e gli stessi presidi saranno valutati nel loro operato. Non più classi pollaio e basta supplenti. E una grande innovazione, la «carta del prof.», i docenti avranno 500 euro da spendere per la propria formazione, «perché un buon insegnante deve saper migliorare se stesso». E quindi avranno «50 euro al mese per dieci mesi, per comprare biglietti di teatri, concerti e altro. Insomma il messaggio è mettetevi in gioco». Premiato chi fa bene Ma è sulla valutazione del merito che il premier reagisce alle critiche di chi dice che si poteva fare di più. «Gli scatti di anzianità non sono stati cancellati perché sarebbe stato l'unico comparto del pubblico impiego a non averli. Ma si mette una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside. Per la prima volta in 70 anni si son messi 200 milioni sul merito degli insegnanti. Non sono noccioline». E in questa chiave sarà fondamentale il principio della «totale trasparenza, tutti i curriculum e i bilanci on line, anche quelli delle singole scuole». Altra novità: sarà rafforzato l'insegnamento di musica, arte, l'educazione motoria e lingue, «basta con l'inglese appiccicaticcio». Rai in mano «ai più bravi» «Con buona pace di chi ci dice che vogliamo espropriare il Parlamento e non ascoltare i lavoratori», nel nuovo cda entrerà una figura espressione dei dipendenti, due saranno di nomina governativa e altri quattro votati dalle Camere riunite come per Csm e Consulta. «Noi vogliamo spalancare la Rai e dare forza all' azienda di poter competere a livello internazionale». Renzi liquida in malo modo chi propone «il sorteggio che fa abdicare la politica dalle proprie responsabilità. I sorteggi li fa l'Enalotto, la differenza tra chi fa il leader e chi fa l'Aventino è che noi vogliamo mettere i più bravi a guidare la Raí. E se volessimo mettere le mani sulla Rai basterebbe rinnovare il cda a scadenza con la Gasparri per avere la maggioranza dei suoi membri». Gli scatti d'anzianità non sono aboliti, ma per la prima volta soldi sul merito degli insegnanti 50 euro al mese per dieci mesi ai prof per teatri, concerti e altro

 
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Buste paga

Post n°3254 pubblicato il 13 Marzo 2015 da fabiana.giallosole
 

 

Da “Il Messaggero”

Buste paga e scelta dei docenti tutto il potere ai super-presidi

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del Disegno di legge sulla riforma scolastica, ci si appresta ad archiviare la tradizionale figura dei dirigenti scolastici

LA SVOLTA
ROMA Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del Disegno di legge sulla riforma scolastica, ci si appresta ad archiviare la tradizionale figura dei dirigenti scolastici, che incarnavano le tradizionali funzioni di gestione amministrativa e di coordinamento didattico all’interno dei consigli di istituto. Lasceranno il posto, dopo l’approvazione definitiva da parte dei due rami del Parlamento, ad una sorta di presidi-sindaci che potranno scegliere l’organico in piena autonomia, individuando i docenti adatti all’interno degli albi territoriali che saranno costituiti presso gli Uffici Scolastici Regionali.
UN RUOLO SBUROCRATIZZATO

Al preside-sindaco sarà permesso di valutare i docenti, premiarli con incentivi salariali, scegliere anche tre vicepresidi di ausilio alla propria attività e potrà coordinare gli equipaggiamenti informatici e didattici dell’Istituto in maniera totalmente autonoma. L’organico un tempo strutturato e intoccabile diventerà flessibile: avendo il potere di deroga delle regole attuali, i presidi, potranno spostare i docenti ed evitare la formazione di classi eccessivamente numerose. Un ruolo che viene sburocratizzato, tutte le competenze relative alle pratiche pensionistiche, cessazioni del servizio, trattamento di quiescenza, progressioni e ricostruzioni di carriera, liquidazioni del Tfr, saranno trasferite alle competenze degli Uffici scolastici regionali.
SOTTO ESAME

Gli stessi presidi-sindaci, saranno sottoposti ad una valutazione che vedrà la somma dei risultati didattici a quelli economici gestionali. Lo ha ribadito esplicitamente ieri Renzi, presentando la riforma, sottolineando che gli incarichi da dirigente scolastico non sono a vita, ma hanno cadenza triennale, e la loro riconferma non deve essere data per scontato (al contrario di quanto succede quasi sempre oggi).
Le reazioni da parte dei sindacati e degli studenti non si sono fatte attendere. «L’autonomia – dichiara invece Tito Russo, della Flc Cgil – è condivisione di ruoli tra le parti, di leggi e normative che consentono la partecipazione diretta dei lavoratori, quello che ci dice questa riforma invece è che la chiamata diretta stabilisce un discrimine tra i docenti. Si torni ai principi dell’autonomia del ’98, che avevano reso la scuola italiana tra le prime otto in Europa invece di rincorrere derive manageriali».
GLI STUDENTI

Esprime perplessità anche l’Associazione Nazionale Presidi, mentre secondo Ilaria Iapadre, dell’esecutivo nazionale dell’Unione degli studenti «l’idea di governante che il governo intende portare avanti va in direzione spiccatamente autoritaria», dunque l’Uds rifiuta «una scuola in cui la competizione e i meccanismi premiali vengano prima della qualità della didattica».

Massimiliano Coccia

 

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

Felice settimana


 Serena, solare settimana a tutti voi, piena di energia e di voglia di lottare ancora insieme...

FabianaGiallosoleq

 

 

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