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Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 09/05/2015

 

Avanzata DDL

Post n°3437 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

  1. Da “La Tecnica della Scuola”
    1. Nonostante tutto, continua l'avanzata del DdL scuola



Marco Barone

La riforma rischia di passare, nonostante i numeri impressionanti e le volontà del personale della scuola manifestate espressamente nell’ormai noto 5 maggio. Che fare?

Che sia il 65%, od il 70% o l'80% l'adesione allo sciopero del 5 maggio, poco importa, perché la maggioranza della scuola ha comunque scioperato, oltre 600mila lavoratori della scuola hanno chiaramente detto cosa pensano su quella riforma nota come buona scuola.

Ma non è stato l'unico giorno di lotta, oltre 50mila studenti, sia il 6 che il 7 maggio sono stati sottratti, in via consapevole, alle prove dell'Invalsi, cuore pulsante della riforma sulla scuola e del sistema di valutazione ad essa collegata.

Migliaia di docenti che hanno scioperato per due giorni consecutivi. Famiglie preoccupate, studenti incavolati e nel mentre di tutto ciò la data del 12 maggio, nuovo sciopero contro le prove dell'Invalsi, come proclamato dai Cobas, ovviamente si ingrossa.

Ed in tutto ciò, come se niente fosse, cosa succede? Che pur avendo la maggioranza della piazza (salvo qualche corrente interna che vorrebbe delle modifiche al DdL scuola) chiesto il ritiro, il Governo procede per la sua strada.

Un ritocchino sparso, ma la sostanza di quella riforma non muta, rimane ferma, rimane viva. Si era già fatto presente che qui si pone un serio problema di democrazia, perché quando i dipendenti pubblici, in maggioranza assoluta, quella maggioranza che a detta del Governo è quella che conta in via generale, non viene ascoltata, forse sentita, quando non si recepiscono istanze chiare e determinate, saltano le regole basilari della democrazia rappresentativa.

Non è, e non sarà una vittoria, nonostante si sia ad un passo dalla vittoria, ottenere modifiche su quella riforma. Non era questa e non è questa la volontà di chi ha posto in essere il più grande sciopero nel settore pubblico di questo Secolo. Nessun mandato è stato conferito per andare a trattare con il Governo sulle modifiche. Discorso diverso è fare presente al Governo che quella riforma deve essere semplicemente cestinata.

Se il DdL non verrà ritirato, tra le altre cose si verificherà un piccolo effetto devastante per le future lotte dei lavoratori. Scoraggiamento.

E questo è stato ben compreso in centinaia di commenti come apparsi in rete, per le strade, nelle scuole. Scioperare servirà a poco, scrivono in molti, salvo determinati casi e specifici, perché tanto fanno quello che vogliono.

Certo, i conti poi si pagheranno al momento opportuno, magari alle elezioni politiche, con la logica del consenso, ma come è evidente questo Governo non è lì per ottenere un consenso generalizzato ma per ottemperare i comandamenti come imposti dalle letterine di quella Europa fortemente rigida che guarda solo i conti, i bilanci.

Intanto però la riforma rischia di passare, nonostante i numeri impressionanti e le volontà come manifestate espressamente nell’ormai noto 5 maggio.

Certo, ci sono altri strumenti per poter intervenire successivamente, sicuramente verrà valutata la possibilità di proporre un referendum abrogativo, questo è poco ma sicuro, anche per una questione di rispetto e di dignità, per questo schiaffo che il mondo della scuola subisce per l'ennesima volta.

 
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Sindacati

Post n°3436 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "TuttoScuola"


Sindacati, incontrare il Pd o il governo pari non sono...


  1. Sulla scuola il "governo è irresponsabile: a tre giorni dallo sciopero nessuna convocazione" è giunta ai sindacati che giudicano questa come "pessima risposta al personale della scuola che martedì ha scioperato in massa".




Sulla scuola il "governo è irresponsabile: a tre giorni dallo sciopero nessuna convocazione" è giunta ai sindacati che giudicano questa come "pessima risposta al personale della scuola che martedì ha scioperato in massa". Per questo i segretari di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams (Domenico Pantaleo, Fancesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Paolo Nigi e Rino Di Meglio) hanno affermato che "prosegue la mobilitazione avviata una rete di informazione costante nelle scuole".

"Quello di martedì 5 maggio - è detto nella nota unitaria Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams - è stato lo sciopero più partecipato del personale della scuola. Anche la Funzione Pubblica ne ha certificato la portata. Quasi l'80% del personale della scuola ha rinunciato ad una giornata di lavoro, ha partecipato alle manifestazioni,  per far sentire forte la protesta nei confronti del provvedimento ora all'esame della Camera. La partecipazione delle famiglie, di tante associazioni e degli studenti, gli attestati di solidarietà, hanno mostrato come il tema della scuola e il rispetto per chi la fa funzionare,  sia fortemente sentito come fondante per il nostro Paese".

"Dopo tre giorni è irresponsabile da parte del Governo, che avrebbe dovuto rispondere immediatamente ad una protesta così ampia del mondo della scuola e al segnale chiaro di uno sciopero così partecipato, non aver convocato i sindacati che hanno indetto lo sciopero per affrontare i tre punti chiari che sono stati posti: precari, superpoteri al dirigente, tutele contrattuali e rinnovo del contratto nazionale", prosegue la nota.

"Tre giorni durante i quali sono continuate le proteste nelle scuole, proprio in una fase delicatissima dell'anno scolastico.  Ora è urgente una convocazione da parte del Governo. Non si può ignorare  che lo sciopero del  5 maggio ha confermato che sul disegno di legge non c'è il consenso del Paese e del mondo della scuola e senza scelte condivise non si può migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione".

In merito agli emendamenti che la Commissione Cultura della Camera sta predisponendo, e che ci sono stati annunciati nel corso dell'incontro con il partito democratico, "seguiremo con attenzione tutti gli esiti ribadendo la necessità che ci siano radicali cambiamenti del testo del disegno di legge. Intanto abbiamo attivato una campagna capillare di informazione nelle scuole, attraverso le Rsu di tutti i sindacati scuola, per coinvolgere  il personale della scuola sugli esiti del confronto e del dibattito parlamentare", conclude la nota.

 
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M5S

Post n°3435 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: M5S

Da “OrizzonteScuola"


M5S ripropone 7 soluzioni per la scuola. 300mila assunzioni possibili, stop classi pollaio


di redazione


Anche un piano edilizio per scuole più sicure, più finanziamenti alle scuole, e-book gratuiti, stop a finanziamenti alle private e no diplomifici.

La proposta, che sfida la riforma di Renzi, lega diverse proposte di legge. Si va da un finanziamento di 591 mln di euro l'anno per l'edilizia ad un piano quinquennale per le assunzioni che coinvolgerebbe più del doppio dei docenti previsti dalla "Buona scuola". Richiesto anche un tetto di alunni per classe che elimini definitivamente il problema delle classi pollaio e un tetto per i contributi volontari delle famiglie.

Un progetto che richiede un ingente investimento, che, secondo quanto riferisce Silvia Chimienti in una intervista all'Akca, potrebbe derivare da una tassa sui patrimoni immobiliari oltre i 2mln di euro di valore.

 

 
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PD

Post n°3434 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: PD

Da "TuttoScuola"


Il Pd presenta le modifiche dopo il confronto coi sindacati


Ma sul piano assunzioni  il rischio è quello di peggiorare  il lavoro della commissione


Le spiegazioni sull’attività emendativa del Partito Democratico fornite dal vicesegretario del partito Lorenzo Guerini (Guerini (Pd): Risposte importanti con gli emendamenti al ddl scuola) sono complementari a chiarimenti da parte della senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria Pd. Un emendamento chiarirà che le assunzioni riguardano tutti i precari delle Gae. "Ci siamo resi conto che molte delle proteste di piazza erano dovute all'ambiguità del testo", spiega Puglisi. Con questa formulazione chiariremo che "tutti i docenti nelle graduatorie a esaurimento saranno assunti. Restano 23mila insegnanti della scuola per infanzia, che saranno assunti quando entrerà in vigore la delega sullo 0-6".

Questa puntualizzazione potrebbe confermare, se le assunzioni previste restassero 100.701, l’esclusione dalle assunzioni degli inseriti in graduatoria di merito 2012 con i vizi di legittimità che un provvedimento del genere si porterebbe dietro, in termini di depauperamento del percorso concorsuale rispetto a quello non concorsuale delle graduatorie permanenti, e di violazione della durata almeno triennale delle graduatorie con la decadenza delle medesime dopo un anno o due.

Il concorso previsto dal ddl "sarà poi - continua Puglisi - per 60mila abilitati, e sarà prevista la valorizzazione dei titoli e del servizio svolto". L'articolo 12 sarà modificato prevedendo esplicitamente che il limite dei 36 mesi di servizio "non sia retroattivo".

Anche qui il pericolo è che l'indizione di un concorso senza avere esaurito le graduatorie concorsuali precedenti (ma piuttosto facendole, come abbiamo visto, decadere anzitempo) crei un effetto domino di illegittimità che possa finire con l'ingigantire gli effetti risarcitori della sentenza europea.

Modifiche anche al profilo del 'nuovo' preside. "Non vogliamo disegnare un preside manager o uno sceriffo ma un responsabile che sia in grado di rispondere degli esiti delle scuole", sintetizza Puglisi. Le modifiche prevedono la collaborazione tra il dirigente che dà l'indirizzo nel piano dell'offerta formativa triennale, la fase elaborativa in collegio dei docenti, l'approvazione in consiglio d'istituto.

Chiarita anche la dinamica della 'assunzione' da parte dei presidi, un aspetto che aveva suscitato perplessità e critiche da parte dei sindacati. Nessuna assunzione. Un emendamento chiarirà che gli albi territoriali avranno dimensione subprovinciale, i docenti che ne faranno parte saranno tutti assunti a tempo indeterminato. I presidi potranno scegliere la collocazione nella loro scuola. I docenti che non saranno richiesti da nessuno saranno collocati dall'ufficio scolastico provinciale. Per evitare diseguaglianze tra istituti, i presidi delle scuole periferiche, potranno cercare di trattenere o convincere i docenti a prestare servizio presso la loro sede, usando il fondo da 200 milioni di euro gestito dai dirigenti scolastici e destinato alle premialità per i docenti.

Gli insegnanti saranno scelti per il curriculum pubblicato nell'albo, ma è previsto che possano inviare anche direttamente il loro curriculum. Rimarranno intatti gli scatti di anzianità. Disciplinata anche la gestione del fondo da 200 milioni: il preside sarà affiancato da un comitato di valutazione composto da docenti e genitori. Lo stesso preside sarà valutato ogni tre anni da un comitato di valutazione istituito presso l'ufficio scolastico regionale. Previste anche visite degli ispettori negli istituti scolastici. Il preside mette in gioco una parte dello stipendio, nella quota premiale riservata ai dirigenti.

Sarà infine innalzato dal 10 al 20 per cento il fondo di perequazione del 5 per mille. Una novità che Francesca Puglisi sottolinea citando Maurizio Landini, perché "quando dice che vogliamo costruire un sistema con scuole per poveri e per ricchi, ci fa male. Sappia che il nostro intento e quello del governo è di utilizzare l'istruzione per combattere le diseguaglianze territoriali e sociali".

Infine le deleghe: calano a 8. Stralciata quella sulla riforma degli organi collegiali, perché si avvierà un "percorso di coinvolgimento per rimotivarli". Identico destino per quella sull'autonomia scolastica, sulla scuola digitale e sugli Its. Lo sforzo del Pd di modificare il ddl, non esclude che siano accolte le richieste dei sindacati di incontrare il governo. "Il ministero è sempre stato disponibile. Noi abbiamo svolto il nostro compito di confronto", spiega Lorenzo Guerini

 
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DDL scuola

Post n°3433 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Corriere della sera”


  1. Ddl scuola, il Pd dopo lo sciopero: presidi valutati e più fondi per scuole 
  2. Il pacchetto di emendamenti dei Dem: ma no a stralcio sulle assunzioni. Il bonus 200 milioni per «incentivare» prof ad andare negli istituti di periferia


Claudia Voltattorni

Roma «Tutti i docenti delle Gae saranno assunti a tempo indeterminato». Gli altri, i 23mila insegnanti della scuola per l’infanzia, «saranno assunti quando entrerà in vigore la delega sullo 0-6». Così il Pd presenta la sua «nuova» Buona Scuola, con gli emendamenti che modificano (di poco) il testo iniziale, ma che raccolgono le indicazioni ricevute dal mondo della scuola ascoltate dopo lo sciopero del 5 maggio e soprattutto dopo gli incontri avuti in questi due giorni con sindacati e associazioni. Indicazioni «ritenute utili per migliorare la legge».

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          1. Punti fermi

Due i punti fermi su cui non ci sono trattative né modifiche: il testo continuerà il suo iter parlamentare per essere approvato invia definitiva entro il 15 giugno; non ci sarà alcuno stralcio per l’assunzione dei precari che rimarrà invece all’interno del ddl. Lo spiega il presidente Pd Matteo Orfini: «Non era accettabile dividere il momento delle assunzioni dall’approvazione della riforma della scuola perché le due cose stanno insieme». Ma il concorso del 2016 sarà per «60mila abilitati e sarà prevista la valorizzazione dei titoli e del servizio svolto».

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          1. M


            odifiche

Intanto, le deleghe al governo scendono da 12 a 8. Cresce poi il fondo di perequazione del 5 per mille: dal 10% sale al 20 e servirà per finanziare le scuole più disagiate. «Così rispondiamo al leader Fiom Maurizio Landini - dice Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd - che ci accusa di costruire un sistema di scuole per ricchi e uno per poveri». Il fondo servirà proprio per quelle scuole cui non arriverà alcun 5 per mille o una quota molto bassa: «Il nostro intento e quello del governo - continua Puglisi - è di utilizzare l’istruzione per combattere le diseguaglianze territoriali e sociali».

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          1. Prof negli albi territoriali

Per quanto riguarda gli insegnanti, tutti i 100.701 neoassunti finiranno negli albi territoriali da cui i presidi potranno «individuarli» in base al curriculum. Ma gli stessi prof potranno proporsi alle scuole inviando il proprio cv. Gli scatti di anzianità non saranno toccati. Se il dirigente non compie alcuna scelta, sarà a quel punto l’Ufficio scolastico regionale ad assegnare i prof alle varie scuole. Non solo.

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          1. Il preside e il merito

Il dirigente, insieme con un comitato di valutazione composto da docenti e rappresentanti di studenti e genitori potrà disporre del fondo annuo dei 200 milioni di euro destinato a premiare i prof più bravi: nel caso di scuole periferiche o disagiate, il preside con il comitato potrà «incentivare» i propri docenti a restare nella propria scuola o «attrarre» i più bravi, proprio con quei fondi. L’operato del preside verrà comunque verrà valutato ogni 3 anni, forse da un comitato interno e sicuramente dagli ispettori del Miur il cui numero aumenterà. ma «non vogliamo disegnare un preside manager o uno sceriffo - continua Puglisi -, vogliamo un responsabile che sia in grado di rispondere degli esiti delle scuole».

                       5 «Non basta»

«Non bastano incontri tardivi e piccoli aggiustamenti per raccogliere la forte spinta al cambiamento lanciata dalle piazze del 5 maggio. Per cambiare davvero la riforma è necessario modificare radicalmente i punti fondamentali del provvedimento» così rispondono alle modifiche le 32 associazioni firmatarie dell’appello «La Scuola che cambia il Paese». E pure le opposizioni attaccano. Per Sel, quello del governo «resta un testo autoritario, sbagliato e pasticciato che andrebbe immediatamente ritirato». E per il M5S i nuovi emendamenti della relatrice Maria Coscia «peggiorano ulteriormente il Ddl. Sono indifendibili». E pure i sindacati (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Gilda e Snals), che aspettano ancora una risposta alla loro richiesta di incontro con il governo, avvertono che «in assenza di adeguate risposte la mobilitazione continuerà fino a coinvolgere le attività di scrutinio finale».

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          1. Alla Camera la prossima settimana

L’esame del testo da parte della commissione Istruzione della Camera continua anche nel fine settimana: entro lunedì dovrà essere concluso. E il 12 maggio incontreranno di nuovo associazioni e sindacati. Martedì il ddl 2994 arriverà alla Camera per essere approvato (o meno) il 19 maggio.

 
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SINDACATI

Post n°3432 pubblicato il 09 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da "La Tecnica della Scuola"


Sindacati: Governo non ascolti? E noi fermiamo gli

scrutini!


I segretari generali di Flc-Cgil - Cisl-Scuola - Uil-Scuola - Snals Confsal - Gilda Unams hanno stilato un documento nel quale si lamenta la pessima risposta del Governo al personale che il 5 maggio ha scioperato in massa. Prosegue comunque la mobilitazione grazie ad una rete di informazione costante nelle scuole.

Quello di martedì 5 maggio è stato lo sciopero più partecipato del personale della scuola. Anche la Funzione Pubblica ne ha certificato la portata. Quasi l’80% del personale della scuola ha rinunciato ad una giornata di lavoro, ha partecipato alle manifestazioni, per far sentire forte la protesta nei confronti del provvedimento ora all’esame della Camera.

La partecipazione delle famiglie, di tante associazioni e degli studenti, gli attestati di solidarietà, hanno mostrato come il tema della scuola e il rispetto per chi la fa funzionare, sia fortemente sentito come fondante per il nostro Paese.

Dopo tre giorni è irresponsabile da parte del Governo - che avrebbe dovuto rispondere immediatamente ad una protesta così ampia del mondo della scuola e al segnale chiaro di uno sciopero così partecipato - non aver convocato i sindacati che hanno indetto lo sciopero per affrontare i tre punti chiari che sono stati posti: precari, superpoteri al dirigente, tutele contrattuali e rinnovo del contratto nazionale.

Tre giorni durante i quali sono continuate le proteste nelle scuole, proprio in una fase delicatissima dell’anno scolastico.

Ora è urgente una convocazione da parte del Governo. Non si può ignorare che lo sciopero del 5 maggio ha confermato che sul disegno di legge non c’è il consenso del Paese e del mondo della scuola e senza scelte condivise non si può migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione.

In merito agli emendamenti che la Commissione Cultura della Camera sta predisponendo, e che ci sono stati annunciati nel corso dell’incontro con il partito democratico, seguiremo con attenzione tutti gli esiti ribadendo la necessità che ci siano radicali cambiamenti del testo del disegno di legge.

Intanto abbiamo attivato una campagna capillare di informazione nelle scuole, attraverso le Rsu di tutti i sindacati scuola, per coinvolgere il personale della scuola sugli esiti del confronto e del dibattito parlamentare.

Continueremo la mobilitazione in tutte le realtà territoriali con iniziative, che coinvolgeranno le istituzioni locali, le rappresentanze politiche, la cittadinanza, che facciano sentire le ragioni di merito che sono alla base della proteste dei sindacati su precariato del personale ata e docente, superpoteri al dirigente come figura monocratica e contrattazione.

Sulle criticità del disegno di legge abbiamo inviato ripetutamente alle forze politiche e al Governo le nostre proposte.

In assenza di adeguate risposte la mobilitazione continuerà fino a coinvolgere le attività di scrutinio finale.

 
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Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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