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Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 10/05/2015

 

RIFORMA

Post n°3443 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Riforma

Da "OrizzonteScuola"


Riforma. Il testo definitivo elaborato dalla VII Commissione cultura alla Camera in pillole


di redazione


L'Onorevole Malpezzi ha postato sul proprio profilo FaceBook un lungo messaggio con il quale sintetizza il testo del DDL che ieri ha passato l'esame della VII Commissione cultura alla Camera. Il testo è stato emendato in alcune sue parti, nelle prossime ore daremo resoconto degli emendamenti.

Il testo di sintesi dell'Onorevole Malpezzi.

Articolo 1
Abbiamo ribadito che la nostra é la scuola dell' AUTONOMIA, secondo la legge Berlinguer del 1999-2000, la 275, a cui non é mai stato consentito di vivere. Abbiamo quindi costruito un provvedimento in grado di dare gambe a questa legge che consente alle scuole di essere veramente flessibili e di potersi integrare ed aprire al territorio in cui sono inserite. Per fare questo il ddl offre finalmente alle scuole gli strumenti per:

  1. l' articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina,
  2. il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari, tenendo conto delle scelte degli studenti e delle famiglie
  3. la programmazione plurisettimanale e flessibile dell' orario complessivo del curricolo e di quello destinato alle singole discipline, anche mediante l' articolazione del gruppo classe.

Articolo 2
Il Piano dell' Offerta formativa, che diventa triennale in quanto ad esso sono programmate le risorse umane che la scuola avrà a disposizione, sarà disegnato in un nuovo modo: il dirigente formula gli indirizzi, il Collegio docenti lo elabora nella propria autonomia pedagogica e il Consiglio di Istituto (dove siedono insieme studenti, famiglie, docenti e personale Ata) lo approva. Questo serve a coinvolgere famiglie e studenti in maniera più attiva.
Il prossimo anno scolastico sarà di transizione.

Articolo 3
L' autonomia consente, attraverso l' organico che finalmente ogni scuola avrà, che gli studenti possano personalizzare il loro percorso formativo. Ciò significa che almeno per il 20 percento delle ore annuali lo studente potrà scegliere quali discipline approfondire. Il curricolo dello studente sarà parte integrante dell' Esame di Stato. Una scelta più consapevoli dei ragazzi potrebbe contribuire ad un abbassamento della dispersione scolastica.

Articolo 4
Abbiamo potenziato l' alternanza scuola-lavoro, aumentandone le ore, estendendola anche ai licei, finanziandola per 100milioni di euro e per facilitare il contatto tra scuole e impresa abbiamo dato vita al Registro Nazionale delle imprese, che dovranno garantire trasparenza e formazione.
Su suggerimento degli studenti abbiamo accolto lo statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza. L'alternanza si potrà svolgere anche pressi enti pubblici, come i musei, per esempio.

Articolo 5
Investiamo 90 milioni nel digitale, in modo particolare nella formazione dei docenti per una didattica innovativa in coerenza con il Piano nazionale Scuola Digitale.

Articolo 6
Spariscono le Gae provinciali, nascono gli ambiti territoriali e le reti di scuole per gestire il personale e mettere in comune una serie di attività amministrative. Gli ambiti sono di dimensioni sub-provinciali e definiti sulla base della popolazione scolastica, della prossimità delle istituzioni scolastiche, delle caratteristiche del territorio (anche tenendo conto della specificità delle aree interne, montane, piccole isole, della presenza di scuole in carcere ed altre esperienze territoriali già in essere).
Per l’anno scolastico 2015-2016, gli ambiti territoriali avranno dimensione provinciale.
Il personale già in ruolo conserva la propria titolarità e che i sovrannumerari a richiesta confluiscono in un ambito territoriale.

Articolo 7
Il dirigente scolastico individua dagli ambiti territoriali i docenti che servono alla scuola. Li individua tra docenti solo di ruolo, tutti assunti a tempo indeterminato e che nessuno potrà licenziare.
I docenti inseriti in un ambito territoriale possono candidarsi nelle singole scuole di quell’ambito (o di un altro, qualora facciano richiesta di mobilità) e devono ricevere motivata accettazione o diniego, sulla base del POF della scuola e della coerenza o meno del CV dell’insegnante medesimo che, come previsto dal ddl, è pubblico.
E’ stato inoltre chiarito che è il docente ad accettare o meno la proposta di incarico del dirigente e a scegliere qualora gli pervenissero più richieste.
I dirigenti scolastici vengono valutati anche sulla base delle scelte che fanno. per fare questo é stato aumentato il contigente di ispettori. La retribuzione sarà connessa alla valutazione

Articolo 8
La commissione ha introdotto alcune novità riguardanti il concorso: si tratterà di un concorso bandito entro il 1° Ottobre 2015, per titoli ed esami, aperto ai soli abilitati all’insegnamento, che tiene conto del fabbisogno espresso dalle istituzioni scolastiche nei piani triennali dell’offerta formativa. Sarà riconosciuto specifico punteggio al titolo di abilitazione ed al servizio prestato a tempo determinato per almeno 180 giorni continuativi.
Sul tema idonei: coloro che sono inseriti nella graduatoria di merito del concorso 2012 saranno assunti a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica dal primo settembre 2016. La loro assunzione avviene nel limite dei posti dell’organico dell’autonomia vacanti e disponibili con priorità rispetto ad ogni altra graduatoria di merito.
E’ stato inoltre previsto un piano straordinario di mobilità sul 100% dei posti disponibili per l’anno 2016-17.

Articolo 11
Abbiamo introdotto un Comitato di Valutazione individuato dal consiglio di istituto, costituito da due docenti e due rappresentanti dei genitori o un rappresentante degli studenti e uno dei genitori per il secondo ciclo. Questo comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti.

Articolo 12
La prima versione del ddl prevedeva che, per recepire quanto previsto da una sentenza europea, i contratti di lavoro a tempo determinato nella scuola, su posti vacanti e disponibili (NB: sui soli posti vacanti e disponibili), non potessero superare complessivamente i 36 mesi anche non continuativi.
La Commissione ha introdotto la non retroattività della misura (essa vale per i contratti stipulati a decorrere dall’entrata in vigore del ddl), per permettere a coloro che sono inseriti in Graduatoria di Istituto e quindi non inclusi nel piano assunzionale straordinario possano continuare ad avere contratti a tempo determinato su posti vacanti e disponibili in vista del concorso.

Articolo 15
Il 5xmille avrà un fondo a sè non in competizione con il fondo stanziato per il terzo settore. E' previsto poi un fondo di perequazione pari al 20percento (10milioni)

Articolo 17
La commissione ha previsto un piano straordinario di verifica, da avviarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore del ddl, della permanenza dei requisiti delle scuole paritarie per il riconoscimento della parità scolastica, con particolare attenzione alle scuole secondarie di secondo grado, cui viene ampliata la detraibilità delle spese di frequenza fino ad un massimo di 400 euro annui per alunno.
dedicherò un approfondimento a parte per l' edilizia scolastica e per l' articolo 21

 
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DDL

Post n°3442 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da "la Tecnica della Scuola"

 

DDL, via libera della VII Commissione con lievi modifiche al testo

 

Alessandro Giuliani

Per tutto il 9 maggio, anche oltre, sono stati votati gli emendamenti presentati, in primis dal Pd, anche a seguito dei colloqui tenuti nelle ore precedenti al Nazareno. Soddisfatto il partito di maggioranza. Ma da minoranza Pd e M5S arrivano parole di fuoco.

In tempi record, arriva il via libera della VII Commissione al Ddl ‘La Buona Scuola’: come preannunciato, si tratta di un testo solo lievemente modificato rispetto a quello iniziale, che lascia sostanzialmente al loro posto i tanti punti contestati da sindacati, associazioni e addetti ai lavori.

Il sì definitivo dovrebbe essere giunto nella notte tra sabato e domenica 10 maggio. Ma a questo punto si tratta, a dire il vero, di una formalità: per l’intera giornata del 9 maggio, infatti, la Commissione Cultura ha valutato e votato le modifiche proposte, soprattutto dal Pd, presentate anche a seguito dei colloqui tenuti nelle ore precedenti al Nazareno. E l’esame, di fatto, si è esaurito lì: tanto che in serata, i giornalisti presenti alla Camera parlavano di ddl scuola che “supera l'esame della Commissione Cultura”.

"Sono molto soddisfatto del lavoro fatto in questi giorni in Commissione", ha detto Davide Faraone, il sottosegretario all'Istruzione vicino al premier Renzi. "In questi giorni abbiamo lavorato a ritmi serrati e con attenzione perché - ha detto Faraone in serata - la partita in gioco è molto alta. Il testo è stato migliorato grazie allo straordinario lavoro della relatrice e dei gruppi di maggioranza, nonché in un clima di confronto franco e costruttivo con le opposizioni presenti in Commissione. Il percorso del #labuonascuola prosegue. Lavoriamo per il futuro del nostro Paese".

Sulla stessa lunghezza d’onda si posizionava Maria Coscia, relatore del provvedimento in VII Commissione: abbiamo prodotto un testo migliorato grazie a un lungo e approfondito ascolto e anche grazie alle proteste di pochi giorni fa”.

Per la verità, le proteste non si sono placate. Anzi: secondo Gianluca Vacca, deputato M5s, "si continua a prendere per i fondelli il mondo della scuola. Il ddl che si sta delineando sarà addirittura peggiore di quello proposto dal governo. Inaccettabile il meccanismo del 5x1000, ad esempio, non solo perché le risorse saranno sostitutive e non aggiuntive, ma anche perché andranno a finanziare le scuole private: un altro bel regalo del Pd! Il Pd si sta macchiando di un vero e proprio delitto: si fermino o verranno ricordati come gli assassini della scuola pubblica italiana!". Anche in seno al Pd: Stefano Fassina, sembrerebbe ad un passo dal lasciare il partito, se l’è presa con l'articolo 15 del dd, quello sul 5 per mille, che ha giudicato "inaccettabile, almeno per come è stato approvato, perché le risorse che vanno alla scuola debbono essere aggiuntive e non prelevate dal bilancio degli istituti".

“Le sue rimostranze – scrive l’Ansa - in verità hanno attirato l'attenzione di molti componenti della commissione, coinvolgendo, fuori dalla Sala del Mappamondo, anche il ministro Stefania Giannini, con un confronto durato pochi minuti, con tanto di carte sotto mano. "Tra le tante cose fatte - ha spiegato Coscia a margine dei lavori - c'é il recupero del principio della collegialità, ma il testo dà anche più certezze all'organico, portando i tempi a 3 anni, consentendo così il potenziamento dell'offerta formativa. Con l'articolo 8, inoltre, abbiamo confermato oltre 100 mila docenti, ma è stata anche rivista la definizione degli ambiti territoriali, da cui nel prossimo futuro si attingeranno le professionalità di cui le scuole hanno bisogno"”.

Secondo Coscia è importante anche l'articolo 12, perché "grazie ad esso non saranno penalizzati quei docenti che hanno già lavorato. Positivo infine il quadro sul 5 per mille, con risorse aggiuntive che non andranno in conflitto con quelle stanziate per il Terzo Settore. Interessante - ha sottolineato ancora la parlamentare dem - l'innalzamento della quota del fondo di solidarietà, aumentata dal 10 al 20%".

Pollice alto anche da parte di Elena Centemero di Forza Italia, che promuove la revisione degli emendamenti sul Tfa (Tirocinio formativo attivo, legati agli emendamenti 8.1, 8.50 e 8.51): "come avevo più volte sostenuto per rispetto verso questi docenti sarà possibile un concorso riservato solo agli abilitati per titoli e per esami. Personalmente, avevo chiesto una riserva nel concorso e mi ritengo soddisfatta della soluzione cui si è giunti. Mi batterò per il riconoscimento del valore del titolo dei Tfa nel concorso. Penso che la serietà sia la migliore politica".

In casa Pd viene giudicato positivamente anche l'approvazione di due emendamenti (il 6 e il 7), uno relativo al passaggio dalla stipula del contratto a tempo indeterminato all'assegnazione, e un altro sui poteri del dirigente. Il primo consentirà da oggi in poi, ha informato la Pd Maria Grazia Rocchi, di assegnare gli assunti ad ambiti territoriali subprovinciali, e non più a una scuola come in precedenza; il secondo emendamento approvato "darà maggiori compiti decisionali al dirigente, ma anche maggiori responsabilità".

Proprio questi ultimi due punti, però, non fanno dormire sonni tranquilli ad opposizione e detrattori del ddl. Che già intravedono, dietro alle novità, la chiamata diretta e i presidi cosiddetti 'sceriffo'.

 
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DDL

Post n°3441 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: DDL

Da “La Tecnica della Scuola"


“DDL, il preside sarà responsabile dei risultati della sua scuola: si scelga i docenti migliori!”


Il concetto è del sottosegretario Davide Faraone, che su ‘Il Foglio’ conferma l’intenzione del Governo di puntare sugli albi territoriali: l’autonomia scolastica, architrave del ddl, va in questa direzione. E insiste sul merito dei prof: perché la valutazione può essere uno strumento per misurare il miglioramento di uno studente ma diventa invece un mezzo di competizione tra gli insegnanti? Poi si rivolge ai sostenitori della riforma: creiamo sinergia, il coraggio per compiere il salto non ci manca

Alessandro Giuliani

Uno dei passaggi del testo di riforma della scuola che sindacati, associazioni e docenti chiedono di cancellare è quello degli albi territoriali, preludio alla chiamata diretta degli insegnanti. Il Governo è stato più volte sollecitato a modificare questa norma, soprattutto negli ultimi giorni, quando le proteste sono culminate con lo storico sciopero del 5 maggio.

A sentire, però, uno dei più alti rappresentanti del Governo, il sottosegretario all’istruzione, Davide Faraone, le contestazioni di piazza e l’altissima adesione allo sciopero (due docenti su tre) non sembrano aver cambiato di molto le cose. In un intervento pubblicato su ‘Il Foglio’ il 9 maggio, dal titolo ‘La Buona scuola è più di una riforma, è made in Italy di idee’, Faraone scrive che “l’autonomia scolastica, architrave del disegno di legge in esame alla Camera, va in questa direzione: c’è un dirigente scolastico che è responsabile dei risultati della sua scuola e per questa sceglie il meglio (offerta formativa, docenti, relazioni con il territorio): nell’ottica di formare ragazzi forti dei tratti identitari che tutto il mondo ci invidia, ma anche in grado di coniugare la tradizione con l’innovazione”.

Anche sul merito, sui fondi che il dirigente scolastico distribuisce annualmente, assieme ad un paio di docenti, un rappresentante studentesco e delle famiglie, il sottosegretario non sembra lasciare molte speranze a chi protesta. “Perché – sostiene Faraone - la valutazione può essere uno strumento per misurare il miglioramento di uno studente ma diventa invece un mezzo di competizione tra gli insegnanti? Il loro ruolo è talmente importante che non può rimanere immune da valutazione. Una valutazione che non serva a punire o premiare, ma a migliorare

Sul finire dell’intervento, il ‘renziano’ sembra rivolgersi a chi crede che la riforma possa rappresentare un’opportunità per cambiare in meglio la scuola. “Creiamo sinergia. Abbattiamo steccati. E’ un cambiamento rivoluzionario, ne siamo consapevoli. Eppure fare un investimento di fiducia sul futuro, mettendo a frutto le risorse che abbiamo per natura e per tradizione, è un atto dovuto per i nostri ragazzi. Il coraggio per compiere il salto non ci manca. E non manca neanche agli italiani”.

Come dire: uscite fuori, tirate fuori gli attributi e fatevi sentire! In caso contrario, sulla riforma passerà l’immagine negativa derivante da quella ‘minoranza chiassosa’ che nei giorni scorsi ha chiuso le scuole e riempito le piazze

 

 
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Boschi

Post n°3440 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Boschi

Da “Il Fatto Quotidiano”


Boschi: “Scuola in mano a sindacati non funziona. B. dice è dittatura? Lui sa”


Il ministro per le Riforme a Pescara per la campagna elettorale del candidato Pd Luca Ceriscioli torna a difendere il provvedimento sul sistema scolastico in discussione in Parlamento e risponde agli attacchi del leader di Forza Italia sulla nuova legge elettorale approvata dal Parlamento.

 “La scuola solo in mano ai sindacati non credo funzioni”. Maria Elena Boschi a Pesaro per un iniziativa elettorale in sostegno del candidato governatore del centrosinistra Luca Ceriscioli ha affrontato il tema della riforma del sistema scolastico in discussione a Montecitorio. E ha poi risposto alle critiche dell’ex Cavaliere e leader di Forza Italia: “Silvio Berlusconi dice che siamo vicini a una deriva autoritaria con l’Italicum? Lui ha esperienza. Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge elettorale antidemocratica, che siamo ad un principio di dittatura“.

Ma se l’affaire riforma del sistema di voto è ormai un capitolo chiuso, almeno in Parlamento, per il governo il nuovo fronte che si apre è quello del ddl scuola. Davanti al candidato governatore che è anche insegnante di matematica, il ministro per le Riforme ha ribadito l’apertura alle modifiche del provvedimento sulla scuola: “Non è un prendere o lasciare, ma quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono”. Boschi ha sottolineato l’importanza della “sfida del cambiamento” e ha rimarcato che “già nel lavoro fatto in Commissione molti aspetti della riforma sono stati modificati. Il ruolo del dirigente è stato attenuato, pur riconoscendo l’autonomia dei dirigenti che devono poter individuare l’insegnante più giusto per la loro scuola. Nel Piano dell’offerta formativa inoltre sono coinvolti anche i docenti, le famiglie e i ragazzi più grandi. Al Senato ora c’è un passaggio fondamentale, una sfida da cogliere insieme. Rinviamo tutto? No, non ci sto”.

Il ministro per le Riforme ha poi detto di volersi togliere “un sassolino dalla scarpa” a proposito delle polemiche che hanno accompagnato l’approvazione della legge elettorale in Parlamento. “Abbiamo visto l’elezione di Cameron in Gran Bretagna: ha vinto e ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi, con 36 per cento dei voti, non con il 51 per cento. Se il Pd avesse preso la maggioranza con il 36% sarebbe stato costretto a sottoporsi al giudizio dei cittadini nel turno di ballottaggio. Ma non ho sentito nessuno dire che in Gran Bretagna c’è una dittatura. Mentre si sprecano i commenti sull’Italicum”.

La Boschi ha poi difeso il processo di approvazione della riforma, negando che sia stato poco democratico. “Abbiamo discusso 14 mesi in Direzione, nella segreteria e nei gruppi parlamentari del Pd sulla legge elettorale. E’ evidente che su nessuna riforma si può trovare l’unanimità, ma non per questo ci si blocca. Si decide a maggioranza. Se il 90% dice che la legge va bene così, io rispetto il 10% che la pensa diversamente, ma forse sono loro che non rispettano l’opinione del 90%”.

 
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Scuola

Post n°3439 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Scuola

Da “Corriere della sera”


Scuola, quattromila assunti in più e docenti valutati anche dai genitori


Modifiche alla riforma. Si innalza la detrazione fiscale per chi manda i figli alle paritarie

ROMA La Buona Scuola è pronta. Ora la palla passa alla Camera. Ieri la VII commissione Istruzione e Cultura di Montecitorio ha votato e approvato tutti gli articoli del ddl licenziato dal governo il 12 marzo. «Sulla riforma della Scuola andiamo avanti, non ci fermano le proteste», aveva detto il premier Matteo Renzi. Ma qualche passo indietro da quel ddl 2994 approvato dal Consiglio dei ministri è stato fatto. Forse anche grazie agli incontri tra Pd, sindacati e associazioni all’indomani dello sciopero del 5 maggio che ha portato 500 mila persone in piazza in tutta Italia.
Prima di tutto gli idonei del concorso 2012: non erano previsti nei 100.701 precari da assumere entro il primo settembre 2015 e lo stesso Renzi ricordava che «idonei non significa vincitori». Invece, su spinta di Forza Italia (Elena Centemero), la commissione ha deciso che i circa 4.000 idonei saranno assunti nel 2016. Inoltre, è stato stabilito che il prossimo concorso della Scuola pubblica — dal 2016 ogni tre anni è l’unico modo per arrivare in classe senza più graduatorie — sarà solo per docenti abilitati i cui titoli saranno valutati con un punteggio ad hoc così come gli esami fatti durante la carriera e gli anni di servizio. Per quanto riguarda invece il modo di diventare insegnanti, se ne occuperà il governo con una delega completamente riscritta. Chi vuole insegnare nella Scuola superiore deve avere una laurea e dopo un concorso a numero chiuso avrà un contratto di apprendistato di 3 anni durante i quali affiancherà un docente in aula. Alla fine verrà valutato e il suo contratto diventerà a tempo indeterminato.
Ogni neoassunto finirà negli albi territoriali, più ristretti rispetto alle Province, dai quali i dirigenti scolastici di una rete di scuole potranno «individuare» il docente più adatto. I prof stessi potranno inviare il proprio curriculum al preside della Scuola in cui vorrebbero insegnare. Se però il preside non trova il prof che cerca, sarà l’ufficio scolastico provinciale ad assegnargliene uno.
Ma il preside non dovrà fare tutto da solo. Sarà il «sindaco» della sua Scuola e avrà la responsabilità dell’autonomia, ci tengono a sottolinearlo i deputati pd che da settimane esaminano il ddl, ma sarà un po’ meno «tuttofare». La «nuova» Buona Scuola prevede infatti una Scuola «comunità» in cui ogni componente faccia la sua parte. Quindi docenti, studenti e genitori nel consiglio d’istituto approvano il piano d’offerta formativa triennale. Non solo. Eleggono il comitato di valutazione che decide i criteri attraverso i quali premiare i prof più meritevoli, assegnando il bonus dei 200 milioni annui stanziato per riconoscere la qualità del lavoro svolto a Scuola. Gli stessi prof, alla fine dell’incarico triennale, saranno valutati dal preside, due docenti, due genitori (o un genitore e uno studente alle superiori) ed eventualmente il loro incarico sarà rinnovato. Anche il preside sarà giudicato alla fine del mandato triennale. E ci saranno più ispettori: il Miur ne incaricherà circa altri 100.
Si innalza infine anche alle scuole superiori la detrazione fiscale per chi manda i figli alle paritarie: fino a un massimo di 400 euro per figlio viene detratto il 19%. Approvato l’aumento del fondo perequativo del 5x1000 dal 10 al 20% da destinare alle scuole più disagiate.«È stato un lavoro utile e costruttivo — dice il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone —, con una grande collaborazione tra maggioranza e opposizioni: siamo stati veloci ma attenti».


Claudia Voltattorni

 
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Voto CSPI

Post n°3438 pubblicato il 10 Maggio 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “La Tecnica della Scuola”


Voto Cspi: Flc-Cgil in testa, Cisl Scuola in forte crisi, buon risultato dei Cobas

Reginaldo Palermo

I dati, per ora sono ancora parziali e provvisori, ma sembrano confermare le prime proiezioni: Cisl-Scuola perde consensi un po' dappertutto, i Cobas ottengono un buon risultato e in alcuni casi sono il primo sindacato. 

Prosegue la diffusione dei dati relativi al voto per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
A Roma mancano ancora i risultati di una scuola su 5, ma la tendenza è ormai chiara: la Flc-Cgil è saldamente in testa con il 30% dei voti; seguono i Cobas con il 12%, lo Snals con il 10,6% e l'Unicobas con il 9%. 
A Pisa (risultato definitivo) Flc-Cgil e Cobas fanno il pieno di voti (più del 60% fra tutti e due) lasciando ben poco agli altri sindacati: se si considerano i voti per la componente docente i Cobas sono al primo posto con un voto su 3 (nella primaria i Cobas arrivano al 33% mentre la Flc supera di poco il 22%). Solo la Cisl-Scuola riesce a limitare i danni nella primaria (22%) e nell'infanzia (21%)
Poco  più a nord (Lucca) i Cobas sono il terzo sindao se si considera il totale dei voti e il primofra i docenti delle superiori. 
Anche da Torino c'è il risultato finale: primo sindacato è la Flc-Cgil (33,5%) seguita dalla Uil-Scuola (19%), dai Cobas (14,8%) e dalla Cisl-Scuola (14,7%). I Cobas, sempre a Torino, sono il primo sindacato fra i docenti della secondaria di secondo grado.
A Nuoro la Gilda è il primo sindacato (23%) seguita dalla Flc-Cgil (18%) e dai Cobas (4 voti in meno della Flc) che sono però il primo sindacato nella primaria con poco meno del 37%.
Dati ancora parziali che confermano però le tendenze emerse già da subito: la Flc-Cgil è in testa dappertutto (o quasi), i Cobas sono quasi dovunque i primi fra i sindacati di base, mentre la sconfitta più pesante potrebbe essere quella della Cisl-Scuola che in diverse realtà non va neppure al di là del 10% e riesce a limitare le perdite solo nell'infanzia e nella primaria.
C'è poi da rilevare che spesso alcuni successi locali si spiegano anche con la presenza di candidati che sono stati in grado di attirare voti: si spiega così l'eccellente risultato dei Cobas nella primaria a  Nuoro ottenuto grazie anche alla candidatura di Nicola Giuas, la vittoria della Uil-Scuola a Torino fra gli Ata (50% dei voti, candidato il segretario provinciale Diego Meli) o il primo posto dell'Unicobas alle superiori di Lodi legato alla presenza di Paolo Latella.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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FabianaGiallosoleq

 

 

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