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questo continuare a cercarsi

 dove l’altro smette.

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Sensibilità tenerezza ardore

sono collegate al cuore

Talvolta arrecano lacrime e dolore.

Ma si è vivi nella sofferenza

e morti nell’indifferenza.

Sunny_Poems

 

 
Creato da: fabiana.giallosole il 18/02/2012
COPDUS - Coordinamento Provinciale Docenti Utilizzati di Sassari

Messaggi del 24/11/2015

 

Pantaleo

Post n°4180 pubblicato il 24 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “Rassegna.it”

 

Pantaleo (Flc Cgil). Il 28 la scuola e l’università in piazza. Per la pace, contro il terrorismo. Ma anche per il contratto nazionale


Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, a RadioArticolo1 nel corso di “Italia Parla”

I lavoratori della conoscenza – scuola, università, ricerca e Afam – saranno di nuovo in piazza, il prossimo sabato 28 novembre, insieme a tutti i lavoratori dei servizi pubblici. Avevano già sfilato, il 21 novembre, con i metalmeccanici della Fiom. Anche questa volta, ha detto Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, a RadioArticolo1 nel corso di “Italia Parla”, “vogliamo ribadire innanzitutto il nostro impegno contro il terrorismo. E diremo che è necessario rispondere oggi agli attentati di Parigi, a questo clima di terrore che sta imperversando in tutto il mondo, con un messaggio forte di impegno dei lavoratori pubblici per la pace, l’integrazione, e per una maggiore uguaglianza sociale. Le armi con le quali combattere il terrorismo non possono essere nuove avventure militari o alzare steccati contro gli immigrati. C’è bisogno, invece, di rispondere con le armi proprie della diplomazia, della pace e della necessaria integrazione”. Proprio per questo, ha aggiunto, “i settori della conoscenza sono fondamentali perché l’integrazione inizia proprio dalla scuola e dall’università”.

La manifestazione, convocata prima della strage di Parigi, ha naturalmente i suoi temi sindacali specifici. “A cominciare – ha detto il leader della Flc Cgil – dalla riconquista del contratto nazionale. Non va dimenticato che il contratto è un diritto costituzionale, principio questo ribadito dalla Corte Costituzionale e dal Tribunale di Roma. Il contratto è ricomposizione del lavoro, garanzia di uguaglianza, diritti e dà la possibilità di avere migliori retribuzioni. Persino il papa ha detto che non è possibile che gli insegnanti siano così mal pagati”. Anche in questo ultimo senso va vista “la nostra partecipazione alla manifestazione dei  metalmeccanici: settori pubblici e settori privati devono unirsi nella rivendicazione di maggiore dignità per il mondo del lavoro”.

Sulla strada della riconquista del contratto c’è naturalmente l’ostacolo della legge di stabilità, che stanzia pochissime risorse. “Questa legge – ha commentato Pantaleo – non solo non crea sviluppo e occupazione, ma dà tanti soldi alle imprese. Anche nei nostri settori: sono stati trovati 25 milioni di euro per le scuole paritarie però, ad esempio, sul diritto allo studio non c’è un euro; si offrono sgravi per il salario di produttività e il welfare aziendale e si stanziano meno risorse per il contratto dei settori pubblici”.

Non è solo un problema di quantità delle risorse messe a disposizione per i rinnovi, appena 300 milioni di euro, ma anche di modalità di utilizzo delle stesse. “L’utilizzo di queste risorse – ha spiegato il sindacalista – prescinde dal contratto e della contrattazione. Il governo pensa a un Dpcm con il quale stabilire le modalità di erogazione del denaro. Quindi, non più aumenti uguali per tutti, per adeguare i salari all’inflazione, ma un’operazione che punta a distruggere il contratto nazionale e la contrattazione. Per noi anche questa è una battaglia: il contratto nazionale deve continuare a essere autorità salariale e di regolazione dei rapporti di lavoro”.

Dopo il 28, dunque, se le cose non dovessero cambiare per Pantaleo “bisogna andare avanti con la protesta, non escludendo neanche uno sciopero, anche in tempi brevi. Bisogna mettere in campo tutte le iniziative più opportune sui posti di lavoro, rendendo protagoniste le nostre Rsu, ad esempio: perché il contratto si riconquista sia dal basso, sia anche con un grande sciopero dei settori pubblici”.

I sindacati della scuola scenderanno in piazza, il 28 novembre, anche per cambiare la legge 107, che, ha osservato il numero uno della Flc Cgil, “sulla scuola non ha prodotto alcun miglioramento, ma ha solo determinato tanta confusione e incertezza”. Per questo, “con una forte iniziativa unitaria stiamo cercando di neutralizzare i punti per noi più disastrosi: i bonus dei 200 milioni, la chiamata diretta da parte dei docenti e un piano di immissione in ruolo che esclude tanti precari: le cosiddette ‘seconde fasce’ e la scuola dell’infanzia”. L’obiettivo è quello di “unire le due battaglie, quella sulle legge 107 e quella sul contratto e la contrattazione. Non bisogna dimenticare, infatti, che nella legge si dice che tutte le normative contrattuali in contrasto con la legge vengono automaticamente disapplicate. La riconquista del contratto nazionale rappresenta dunque una forte risposta questo tentativo”.

Tra gli altri temi toccati da Pantaleo nel corso dell’intervista c’è anche il capitolo che riguarda il personale Ata (“il più colpito dall’attuale governo, perché completamente fuori dal piano di stabilizzazioni”) e quello della ricerca, dove il precariato continua a farla da padrone: “Non vengono stanziate risorse adeguate  – ha detto Pantaleo –, non c’è traccia di un piano straordinario di assunzioni e continua il blocco del turn over”. Dimostrazione, questa, che “il governo non vuole finanziare la ricerca in questo paese, ritenendo che le prospettive di sviluppo e di competizione vadano affidate all’abbassamento dei diritti e dei salari”.

 
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Provvedimento

Post n°4179 pubblicato il 24 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 

Da “OrizzonteScuola”


Impugnato il provvedimento che esclude i docenti precari e gli educatori dalla fruizione della carta del docente


di Giulia Boffa

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA-Unams - Dopo il ricorso presentato contro l’esclusione dal piano di straordinario di assunzioni di numerosi lavoratori precari della scuola (docenti e Ata) che pure ne avevano i requisiti, ora i sindacati hanno impugnato unitariamente il provvedimento che esclude i docenti precari e gli educatori impegnati nei convitti e negli educandati dalla possibilità di poter fruire della “Carta del docente”, con la quale si assegna a ogni insegnante un importo nominale di 500 euro per ciascun anno scolastico, con la finalità di sostenere le attività di formazione e aggiornamento culturale e professionale.

Da tale beneficio viene infatti escluso il personale con contratto a tempo determinato in servizio che, al pari del personale di ruolo, svolge a pieno titolo la funzione docente per tutte le attività programmate dalla scuola. Lo stesso accade per gli educatori, equiparati ai docenti dalla norma e dal quotidiano impegno didattico ed educativo a favore dei giovani convittori e semiconvittori.

Sono due i ricorsi, presentati in modo distinto; le diversità di trattamento, con le dovute specificità, non trovano fondamento nelle norme contrattuali attualmente in vigore, che prevedono un unico profilo professionale per il docente, comprensivo di tutte le funzioni e attività, da quella di insegnamento a quella di aggiornamento e formazione, senza distinzione tra personale a tempo indeterminato e determinato. Ma tale esclusione non trova alcun riscontro neppure nei principi fondamentali del nostro ordinamento e del diritto comunitario.

In particolare, risulta violato il principio di non discriminazione tra lavoratori che svolgono pari funzioni sia a tempo determinato che indeterminato, specificamente sancito, nell’ambito dell’Unione Europea, dalla Direttiva in cui si afferma che “i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato”.

Per questi motivi Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams hanno presentato ricorso chiedendo al Tar Lazio di sospendere e annullare i provvedimenti impugnati per quanto concerne l’esclusione dal beneficio del personale a tempo determinato e gli educatori, nonché di rimettere la questione alla Corte Costituzionale, per quegli aspetti che possono configurare una discriminazione di fatto anche tra scuole e convitti, a danno di quelle che hanno un maggiore utilizzo di docenti precari, violando i principi di “imparzialità” cui non si può venir meno nel determinare le condizioni che sostengono il buon andamento del servizio scolastico pubblico.

Con la presentazione di questi nuovi ricorsi prosegue l’azione di contrasto agli aspetti più negativi della legge 107/2015; allo stesso modo sarà verificata la possibilità di impugnare tutti i provvedimenti applicativi che risultassero lesivi di diritti riconosciuti.

 

 

 
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Puglisi

Post n°4178 pubblicato il 24 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Puglisi

Da “La Tecnica della Scuola”


Puglisi (PD): “Il M5S rosica e noi assumiamo i precari”


Lucio Ficara

 

Era da tempo che la senatrice Francesca Puglisi del partito democratico, responsabile nazionale del PD  per Scuola, Università e Ricerca,  non interveniva pubblicamente su temi legati alla Buona Scuola.

Dopo numerose contestazioni subite dalla Puglisi insieme al ministro Giannini, in alcuni dibattiti pubblici sulla Buona Scuola, la senatrice PD non si era più vista pubblicamente parlare di questi temi. Adesso l’ex bersaniana Puglisi è ritornata a difendere l’impianto della legge 107/2015, parlando del grande piano straordinario di assunzioni.
La senatrice PD attacca il Movimento 5 Stelle che critica pesantemente la riforma della scuola voluta dal Governo Renzi.
Ecco cosa dice la Puglisi: "I 5 Stelle continuano a rosicare per la buona scuola. Persistono per cattiva fede e per incapacità. Intanto noi del partito democratico in tre anni assumiamo 180mila insegnati e investiamo 3 miliardi l'anno. Loro parole a vanvera".
La responsabile scuola nazionale del PD parla anche della cosiddetta supplentite, dicendo che sarà sanata il prossimo anno con il concorso che assumerà in ruolo altri 70mila abilitati. Intanto, ricorda la Puglisi, stanno arrivando, in questi giorni, i 50mila insegnanti dell’organico potenziato per lavorare sull’ampliamento dell’offerta formativa e per combattere la dispersione degli studenti. Competenze per garantire più musica, storia dell'arte, educazione civica, educazione motoria.
"Con l'organico dell'autonomia - dice sempre Puglisi - si innoverà la didattica e scopriremo magari il modo più efficace per insegnare materie come matematica, musica o filosofia".
La senatrice del Pd conclude dicendo: "Cari 5 Stelle, sulla scuola l'ennesima dimostrazione della vostra inconcludenza".
Questo intervento della Puglisi è il presagio di un forte duello politico tra PD e M5S, che secondo alcuni sondaggisti potrebbe concludersi con un ballottaggio al cardiopalma per il prossimo Governo del Paese. Attendiamo la replica degli esponenti politici del M5S.

Commento: quando tacerà la signora Puglisi? Lei e il suo partito "concludono" e decidono a loro modo senza ascoltare e senza confrontarsi con i docenti. Si sono mai chiesti come mai i docenti, le famiglie e gli alunni NON sono contenti su quanto è stabilito nella "Buona scuola"? Come pensa di essere credibile quando in passato dichiarava di non apprezzare Renzi, era dalla parte di Bersani ed ora, improvvisamente, si  schiera con Renzi? Desiderio di cambiamento positivo per il mondo della scuola o opportunismo politico?

 
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Bonus

Post n°4177 pubblicato il 24 Novembre 2015 da fabiana.giallosole
 
Tag: Bonus

Da “La Tecnica della Scuola”


Bonus 500 euro, i sindacati ricorrono per l’esclusione di precari ed educatori


Alessandro Giuliani

 

L'esclusione dei docenti precari e degli educatori dal bonus di 500 euro previsto dalla Legge 107 non va proprio giù ai sindacati, che presentano ricorso al Tar del Lazio.

Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno presentano ricorso al tribunale amministrativo, perché sostengono che la quota finalizzata alle attività di formazione e aggiornamento culturale e professionale non può essere assegnata solo ad una parte dei dipendenti della scuola: in tal caso, si violerebbe il principio di non discriminazione tra lavoratori che svolgono pari funzioni sia a tempo determinato che indeterminato specificamente sancito da una direttiva europea.

Secondo i cinque sindacati rappresentativi del comparto Scuola, dalla "Carta del docente" viene escluso "il personale con contratto a tempo determinato in servizio che, al pari del personale di ruolo, svolge a pieno titolo la funzione docente per tutte le attività programmate dalla scuola. Lo stesso accade per gli educatori, equiparati ai docenti dalla norma e dal quotidiano impegno didattico ed educativo a favore dei giovani convittori e semiconvittori".

Sono due i ricorsi, presentati in modo distinto. Il primo riguarda le diversità di trattamento, che "non trovano fondamento nelle norme contrattuali attualmente in vigore, che prevedono un unico profilo professionale per il docente, comprensivo di tutte le funzioni e attività, da quella di insegnamento a quella di aggiornamento e formazione, senza distinzione tra personale a tempo indeterminato e determinato". 

Per Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda questa esclusione "non trova alcun riscontro neppure nei principi fondamentali del nostro ordinamento e del diritto comunitario. In particolare, risulta violato il principio di non discriminazione tra lavoratori che svolgono pari funzioni sia a tempo determinato che indeterminato, specificamente sancito, nell'ambito dell'Unione Europea, dalla Direttiva in cui si afferma che 'i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato'".

Per tali motivazioni, i cinque sindacati hanno presentato ricorso chiedendo al Tar Lazio di "sospendere e annullare i provvedimenti impugnati per quanto concerne l'esclusione dal beneficio del personale a tempo determinato e gli educatori, nonché di rimettere la questione alla Corte Costituzionale, per quegli aspetti che possono configurare una discriminazione di fatto anche tra scuole e convitti, a danno di quelle che hanno un maggiore utilizzo di docenti precari, violando i principi di 'imparzialità' cui non si può venir meno nel determinare le condizioni che sostengono il buon andamento del servizio scolastico pubblico".

"Con la presentazione di questi nuovi ricorsi prosegue l'azione di contrasto agli aspetti più negativi della legge 107/2015; allo stesso modo sarà verificata la possibilità di impugnare tutti i provvedimenti applicativi che risultassero lesivi di diritti riconosciuti".

Un ricorso analogo, ricordiamo, era stato presentato alcune settimane fa anche dall’Anief, che ha rivendicato il bonus anche per docenti di ruolo in aspettativa, esonero e comando, nonché per il personale Ata. Ricordiamo, infine, che nei giorni scorsi a rivendicare i 500 euro per l'aggiornamento erano stati anche i docenti delle paritarie.

 
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 CHI SIAMO

Il Coordinamento provinciale dei Docenti Utilizzati di Sassari (COPDUS), si è costituito ufficialmente nel mese di settembre 2011, in seguito alla necessità di fronteggiare il nefasto articolo 19 della Legge 111 del 15 luglio 2011 col quale si dispone la messa in mobilità intercompartimentale dei docenti inidonei o il declassamento a personale ATA con conseguente riduzione stipendiale.

Esserci costituiti in gruppo è stato per tutti noi fondamentale in quanto ci ha dato da subito la forza e la determinazione, entrambe importanti, per intraprendere tutte quelle azioni di lotta civile allo scopo di trovare soluzioni al problema che ci ha visti coinvolti, assieme ad altri quasi 4000, a livello nazionale.

Ritrovarci con cadenza settimanale ci fa sentire, non solo più uniti e aggiornati sull'evolversi della nostra situazione, ma soprattutto più sicuri e positivi nell'affrontarla.

Per questo motivo, e non solo, abbiamo col tempo sentito il bisogno di creare questo BLOG ossia uno spazio per informarci ed informare anche coloro che trovandosi nella nostra situazione pur non facenti parte del coordinamento di Sassari, avranno piacere di visitarci e saranno i benvenuti.

Al tempo stesso vogliamo che questo sia uno spazio oltre che di informazione anche di incoraggiamento al "ce la faremo" e al "non smettere" e quindi non vuole avere e non avrà aspetti e contenuti sterili o "istituzionalizzati".


e-mail: copdus@gmail.com oppure fabianagiallosole@libero.it

 

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FabianaGiallosoleq

 

 

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