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Quando il trail è cambiato

Qualcosa nel trail è cambiato. Prima c'erano solo alcune gare blasonate e che a sentirne parlare tremavano i polsi.

E così ne sono nate tante, tantissime, poche manciate di km, qualche decina di km e così via la distanza con le gare blasonate si è ridotta, non erano più così irragiungibili.

Quelle stesse gare blasonate sono diventate oggetto del desiderio, le iscrizioni fioccavano, e la tecnologia intervenne: iscrizioni al tempo del web (qualche migliaio di pettorali volatilizzati in una mezz'ora) e sorteggi, oltre ai propedeuitici punti qualificanti.

Quest'anno il campionato mondiale di Annency (non che non ve ne fossero stati, ma questa volta è montagna vera, vero trail) 85 km con circa 5300 m di dislivello positivo. Un bel giro intorno al lago di Annency con l'occasione di guardarlo dalle alture (colli da 1700 metri di quota).

La FIDAL dopo alcuni anni di studio ha preso la sua decisione: che trail sia! ed arriva un circuito trail con 7 gare che racchiudono le diverse specialità: ultra trail, vertical, corsa in salita, salita e discesa, una prova breve ed un trail sulla distanza della maratona.

Come sempre le polemiche non mancano, tra l'intervento delle federazioni e i valori dell'andare per monti, tra le "codificazioni" di distanze, tipologie e pendenze, e la libertà e la variabilità della montagna.

Ma dopotutto se la gara è confronto tra atleti, chi vuol confrontarsi avrà modo di confrontarsi con gli altri atleti che la pensano allo stesso modo. Chi vuole correre in montagna, potrà continuare a correre in gara o no, la sua libertà in montagna (e non solo) è assicurata!