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Messaggi di Agosto 2016

un 12 settembre a Città del Messico

Post n°758 pubblicato il 29 Agosto 2016 da feliperun
 

Era un pomeriggio di caldo umido e afoso, otto atleti si apprestavano a posizionarsi sui blocchi di partenza.
Sugli spalti c'erano poche persone, evidentemente gli abitanti di quella enorme metropoli a duemila metri di quota avevano di meglio da fare.
“On your marks” esclamò il giudice di gara. Si sentiva rilassato, senza pressioni, gli piaceva l'idea di correre sulla stessa pista dove uno degli atleti che più aveva ammirato aveva stabilito il record del mondo.
Quanto esplose il colpo di pistola dello starter, il vento si era fermato, e lui uscì dai blocchi come catapultato. Rimase basso e guadagno la posizione eretta come gli urlava di solito l'allenatore. Ah! Se gli piaceva correre in curva, col corpo inclinato a contrastare la forza centrifuga. Prima che finisse la curva aveva già superato gli atleti che erano nelle corsie più esterne. Era uscito forte dalla curva forse un po' troppo vicino al limite esterno di corsia, ma non si preoccupò minimamente e continuò come se nulla fosse. Ebbe l'impressione di correre con Tommie Smith con una differenza di soli 11 anni.
Solo dopo aver attraversato il traguardo alzò gli occhi alla volta del tabellone e vide che aveva corso più veloce di Tommie: il record del mondo era suo 19'72 era il 12 settembre 1979.

Il 12 settembre si celebra il Mennea Day, in onore del più grande velocista d'Italia e tuttora primatista europeo dei 200 metri piani, a Palermo (come in molte altre città italiane) un'occasione per provare l'emozione di correre in curva per giovanissimi e meno giovani atleti.

mennea pietro

 
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Sport e conflitti, una storia antica

Post n°757 pubblicato il 18 Agosto 2016 da feliperun
 

 

Quanti sport si ispirano ai combattimenti? Molti, ma non tutti. Per gli sport di lotta é evidente, scherma, lotta, judo, pugilato, le arti marziali in genere.
Le regole da rispettare trasformano il combattimento in un confronto dove sono minimizzati i rischi di farsi male e di contro la possibilità di ripetere e riprovare innumerevoli volte (anche se molti di questi sport non sono esenti da rischi).
La corsa era fondamentale per attaccare o per fuggire, la marcia determinante per gli spostamenti dei soldati che si muovevano a piedi.
L'equitazione era lo sport dei guerrieri più letali di un tempo, una carica di cavalleria faceva tremare la terra, ma i cavalli erano anche uno strumento di lavoro. Nelle competizioni equestri le diverse specialità raccontano di quanto stretto e straordinario possa essere il rapporto tra l’uomo e il cavallo.
Gli sport di tiro erano lo strumento della caccia e della guerra, ora si spara a piattelli o cerchi concentrici. Ma non sfuggirà che sparare con una carabina in tre posizioni è l’esercizio dei più implacabili soldati da quando esistono le armi da fuoco, oppure che la precisione di un gruppo di arcieri poteva cambiare l’esito di una contesa.
Scagliare peso, martello, disco e ovviamente giavellotto era fondamentale nelle guerre antiche ma anche per la caccia senza armi da sparo.
Negli sport di squadra il conflitto é composto dalle regole, tanto più rispettate quanto maggiore è il contatto fisico (nel rugby chi è scorretto rischia pesanti ritorsioni dagli altri giocatori), ma quasi sempre si tratta di conquistare la base avversaria e i giocatori hanno i ruoli di attaccanti o difensori.
In alcuni sport non è previsto alcun contatto fisico, ma viene percosso un oggetto che deve rimanere nel campo avversario.
Un tempo era molto evidente e sentito anche il confronto etnico, ma adesso lo è sempre meno, visto che nelle rappresentative nazionali sono presenti atleti di origine diversa per via delle migrazioni più o meno recenti.
E poi come non leggere nella retorica patriottica di molti commenti le dispute nazionali? In alcuni casi i conflitti reali di paesi in guerra si confrontano durante i giochi olimpici ed il nazionalismo è oltremodo esasperato.
Non è un caso che nella Grecia antica durante i giochi ogni belligeranza fosse sospesa.
I Giochi appunto, non guerra, il modo tutto umano di sublimare la lotta ed i conflitti.

 

Maria Andrejczyk

 
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Sport e conflitti, una storia antica

Post n°756 pubblicato il 18 Agosto 2016 da feliperun
 
Tag: rio2016


Quanti sport si ispirano ai combattimenti? Molti, ma non tutti. Per gli sport di lotta é evidente, scherma, lotta, judo, pugilato, le arti marziali in genere.
Le regole da rispettare trasformano il combattimento in un confronto dove sono minimizzati i rischi di farsi male e di contro la possibilità di ripetere e riprovare innumerevoli volte (anche se molti di questi sport non sono esenti da rischi).
La corsa era fondamentale per attaccare o per fuggire, la marcia determinante per gli spostamenti dei soldati che si muovevano a piedi.
L'equitazione era lo sport dei guerrieri più letali di un tempo, una carica di cavalleria faceva tremare la terra, ma i cavalli erano anche uno strumento di lavoro. Nelle competizioni equestri le diverse specialità raccontano di quanto stretto e straordinario possa essere il rapporto tra l'uomo e il cavallo.
Gli sport di tiro erano lo strumento della caccia e della guerra, ora si spara a piattelli o cerchi concentrici. Ma non sfuggirà che sparare con una carabina in tre posizioni è l'esercizio dei più implacabili soldati da quando esistono le armi da fuoco, oppure che la precisione di un gruppo di arcieri poteva cambiare l'esito di una contesa.
Scagliare peso, martello, disco e ovviamente giavellotto era fondamentale nelle guerre antiche ma anche per la caccia senza armi da sparo.
Negli sport di squadra il conflitto é composto dalle regole, tanto più rispettate quanto maggiore è il contatto fisico (nel rugby chi è scorretto rischia pesanti ritorsioni dagli altri giocatori), ma quasi sempre si tratta di conquistare la base avversaria e i giocatori hanno i ruoli di attaccanti o difensori.
In alcuni sport non è previsto alcun contatto fisico, ma viene percosso un oggetto che deve rimanere nel campo avversario.
Un tempo era molto evidente e sentito anche il confronto etnico, ma adesso lo è sempre meno, visto che nelle rappresentative nazionali sono presenti atleti di origine diversa per via delle migrazioni più o meno recenti.
E poi come non leggere nella retorica patriottica di molti commenti le dispute nazionali? In alcuni casi i conflitti reali di paesi in guerra si confrontano durante i giochi olimpici ed il nazionalismo è oltremodo esasperato.
Non è un caso che nella Grecia antica durante i giochi ogni belligeranza fosse sospesa.
I Giochi appunto, non guerra, il modo tutto umano di sublimare la lotta ed i conflitti.

 
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le forme dello sport

Post n°755 pubblicato il 16 Agosto 2016 da feliperun
 

Le tante forme dello sport
Durante le olimpiadi si confrontano i più bravi in ciascuna disciplina
Attitudini personali e allenamento comportano vari adattamenti e spesso lo sviluppo di alcuni gruppi muscolari.
Nuotatori dalle larghe spalle, discoboli giganti, oppure piccoli uomini e donne dalla forza esplosiva e dai muscoli disegnati come in codice di Leonardo che sono capaci di evoluzioni straordinarie o di sollevare il triplo del proprio peso.
Ci sono sport antichi e semplici come arrivare per primi correndo, o dove si esaltano le doti del binomio uomo-cavallo.
Ci sono sport dove essere giovani é un grande vantaggio altri in cui qualche anno in più delle volte è utile.
Alcuni atleti sono magrissimi altri molto lontani dall'avere addominali scolpiti ma capacità di restare concentrati ed immobili per centrare il bersaglio.
Il corpo di ciascuno si adatta agli stimoli ed alle richieste ed ogni record del mondo è il limite delle prestazioni del genere umano, si che si tratti di rallentare di meno in 400 metri che di eseguire un esercizio unico che nessun ginnasta aveva mai osato.

 
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se la spiaggia non vale una cicca...

Post n°754 pubblicato il 11 Agosto 2016 da feliperun
 

spiaggie bianche vada

La spiaggia è di tutti.
Dei bimbi chiassosi che si lanciano sabbia,
delle ragazze dal bikini striminzito,
dei giocatori implacabili di racchettoni,
degli amanti del sole che virano di colore ogni estate,
dei tatuati che non lasciano spazio all'abbronzatura.
Ma ci sono alcuni che preferiscono insozzarlo,
come alcuni fumatori che la usano come un posacenere.
Per costoro la spiaggia non vale una cicca! E non se la meritano.

 
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