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Messaggi del 03/04/2017

Al cospetto di Sua Maestà

Post n°790 pubblicato il 03 Aprile 2017 da feliperun

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Proprio ieri circa 19.000 persone si sono presentate al cospetto di sua maestà la maratona nelle due più popolose città italiane.

A Roma e a Milano le strade sono state invase da un popolo di podisti che assolutamente incuranti della pioggia hanno percorso i fatidici 42 chilometri e 195 metri.

I social network il giorno precedente alla gare sono stati un ribollire di foto di magliette con pettorali, di composizioni di scarpe, calzini, canottiere, calzoncini, gel, cartuccere per integratori, copribraccia dei colori più improbabili, creme riscaldanti, cappellini antisole, occhiali antipioggia, guaine anti vento e prosudore, guantini ultra sottili, cuffie hifi wifi anti rumore.

Nei minuti appena prima della gara gli autoscatto erano sui profili di buona parte dei maratoneti.

Da quel momento i podisti hanno smesso di inviare post (avevano da correre, ma qualche buontempone non ha resistito alla tentazione di rimanere sempre on line) e gli amici ed i parenti hanno iniziato a seguire le imprese dei propri cari seguendo le dirette televisive o sui siti che si occupano del rilevamento degli atleti.

 

Ovviamente, con l’eccezione dei top runner, individuare un proprio amico nella moltitudine dei podisti è praticamente impossibile, ma in molti hanno verificato i passaggi ogni 5000 m e stimato il tempo di arrivo dei propri cari.

 

Appena conclusa la gara i podisti hanno condiviso la propria emozione con mariti/mogli, compagni/compagne, figli, genitori, amici, allenatori, cugini, affini ect.

 

 

Completare una maratona non è cosa da poco indipendentemente dalla prestazione cronometrica.

Alla presenza di una delle discipline più faticose dell’atletica, i più si avvicinano con rispetto, questa tensione è palpabile, per questo motivo tutti gli amici di un maratoneta vogliono sapere come è andata. Si sa che chi è spavaldo e troppo sicuro di se rischia di andare incontro a cocenti delusioni, nessuno finisce una maratona fresco e rilassato, ma chi è andato oltre le proprie possibilità, se riesce a completare la gara, avrà provato sensazioni di fatica mai provate prima e che difficilmente dimenticherà.

E’ innegabile però che attraversare quel traguardo, l’aver precorso quarantaduechilometricentonovantacinquemetri a piedi ed in tutto o in parte di corsa per il solo gusto di farlo (nessuno è obbligato a farlo) è una soddisfazione enorme sia che si sia ottenuto il personal best che si sia “soltanto” giunti al traguardo.

E dopo le foto con i morsi alle medaglie si torna a casa, e non si vede l’ora di andare a trovare gli amici della corsa per raccontare. Ed allora comincia il turbine, delle prese in giro, dei complimenti sinceri e di quelli a denti stretti, dei nuovi programmi, delle sfide per tornare di nuovo al cospetto di sua maestà la Maratona.

 

roma marathon

 
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