Donna sull'orlo...Mi racconto utilizzando brani musicali, aforismi, poesie o semplicemente umili pensieri... |
CIAO LUIGI
Nel web non esisteva un solo video di libero dedicato a Tenco...così ho voluto porre rimedio all'istante....
JANIS JOPLIN TRIBUTE
Melissa Ethridge
Joss Stone
IL VENTO DELLA VITA
Quale vento ha tale potere?
Anima - Eccomi danzatrice
Turba - Eccomi cratere
Innalza - Eccomi pettirosso
Piega - Eccomi ferraglia
Alimenta - Eccomi guerriero
Che si prenda il vissuto...
Ricompensa beffarda:
soffocare un uomo nel braccio della morte
strapazzare gli arti di un paralitico
bendare i polsi di chi vuole andarsene
spegnere una fiamma destinata all'inferno.
S.B. '06
Spesso la vita ci fa sentire impotenti, manovrati da un perfido burattinaio
Ora siamo eroi, tra mezzo secondo spazzatura e domani chissà...
Lasciamo che goda dei nostri insuccessi
Permettiamole di ridere dei nostri grotteschi tentativi di restare a galla
Nonostante un giorno questa partita finirà (ne siamo consapevoli!)
vogliamo giocare secondo le nostre regole...
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La ninfa Eco abitava tra le selve montane; essendo molto loquace talvolta gli dei dell’Olimpo la mandavano a chiamare per farsi raccontare tutte le storie che era capace d’inventare sul momento e scacciare così la loro noia. Era soprattutto Giove ad approfittarne spesso: infatti, quando il re degli dei aveva in programma qualche scappatella sulla Terra, pregava Eco d’intrattenere Giunone.
La ninfa faceva miracoli, e così la dea l’aveva carissima e ne era deliziata. Purtroppo, però, un giorno che Giove si era trattenuto troppo a lungo sulla Terra, le chiacchiere della povera Eco infastidirono Giunone a tal punto che si adirò e le inflisse un severo castigo: da quel giorno non avrebbe mai più potuto parlare come prima, ma sarebbe stata costretta a ripetere solo l’ultima sillaba dell’ultima parola di colui che l’avesse interpellata.
Il castigo fu veramente duro, e la sofferenza aumentò quando la fanciulla s’innamorò di Narciso.
Figlio del dio- fiume Cefiso e della ninfa Liriope, Narciso era un bellissimo giovane, ignaro, però, della propria bellezza, poiché tra i boschi dei monti, dove viveva cacciando, non c’erano specchi in cui potersi mirare.
Quando era bambino l’indovino Tiresia così aveva vaticinato sul suo avvenire: "Questo bambino vivrà fino a quando non conoscerà se stesso scorgendo la propria immagine".
Molte ninfe e fanciulle mortali s’innamorarono di lui, però Narciso non ricambiava nessuna. Anche Eco s’innamorò del giovane, ma non ebbe maggior fortuna delle altre perché Narciso non solo non corrispondeva il suo amore, ma era infastidito dal suo strano modo di parlare, sicché cominciò ad indispettirsi seriamente e a maltrattarla.
Eco soffriva tanto, non riusciva ad allontanarsi da lui, ma si rendeva conto che il bellissimo giovane non voleva assolutamente saperne di lei, e così cominciò a piangere e a deperire, e ad ogni sgarbatezza di Narciso correva a nascondersi ai piedi di una rupe, dove trascorreva giorni interi senza prendere cibo: ormai si era ridotta pelle ed ossa, mentre la sua voce continuava a ripetere l’ultima sillaba delle parole che sentiva.
La sua bellezza sfiorì, Eco si consumò lentamente e di lei non rimasero che le ossa e un filo di voce.
Gli dei, allora, impietositi, la mutarono in rupe, per questo ancora oggi tutti coloro che passano davanti ad una rupe e pronunciano qualche parola odono Eco che risponde l’ultima sillaba.
La spietata indifferenza di Narciso verso l’infelice Eco, che per lui era morta d’amore, suscitò l’indignazione degli dei, e soprattutto di Nemesi, la dea della vendetta, che decise di punirlo. Discese, allora, dall’Olimpo e, assunto l’aspetto di un cacciatore, si avvicinò al giovane proponendogli di condurlo in un luogo ricco di selvaggina.
Narciso acconsentì, ed insieme al cacciatore giunse in un luogo mai visto prima: una bellissima radura circondata da alti alberi, e nel mezzo c’era una fonte dalle acque chiare ed immobili.
Nemesi lo condusse presso l’orlo della fonte e lo invitò a piegarsi sull’acqua, ed allora Narciso vide la cosa più bella del creato, vide se stesso.
Chino sull’acqua restò a contemplare lungamente la sua immagine mentre Nemesi gli sussurrava all’orecchio con voce fredda: "Rimarrai qui per sempre, Narciso; rimarrai qui per l’eternità a contemplare il tuo volto più bello di quello di tutte le ninfe e di tutte le dee. Nessun cuore di donna soffrirà più per la tua bellezza che ora hai conosciuto. Questo era il significato del vaticinio di Tiresia."
E Narciso rimase lì per sempre, piegato sull’acqua, incapace di staccarsi dalla visione della propria immagine.
Il simbolo del giovinetto che s’invaghì della propria bellezza divenne il fiore giallo del narciso che, pallido e delicato, cresce lungo i piccoli corsi d’acqua, piegando il suo stelo quasi a volersi specchiare.
INFO
CANDELE AL VENTO
Miti che nascondono individui geniali ma terribilmente fragili...esseri eterei, ma di un altro pianeta, la cui permanenza su questa terra fu inevitabilmente breve...
Marilyn Monroe, Janis Joplin, Grace Kelly, Elvis, Jim e Pam Morrison, Emily Dickinson, Ramones, Luigi Tenco...
Video prodotto con amorevole passione dalla sottoscritta...
AL MIO FIORE
Angelo mio sono passati dieci anni...eppure ancora sento il profumo della tua pelle e soprattutto l'amore dei tuoi abbracci...
Spesso chiudo gli occhi, spengo la luce per non avere distrazioni...e mi ritrovo nella NOSTRA sala da pranzo, sul NOSTRO divano...sono tra le tue braccia e mi culli...come se fossi ancora una bimba...la bimba che hai cresciuto con impegno e cura...
Per anni mi sono rifugiata in quel dolce dondolo...era l'unico porto sicuro che conoscessi...una certezza in un marasma di punti interrogativi...
Non avevo segreti per te...e neppure ora ne ho...perchè ti sento...
Sono divenatata la donna che AVRESTI VOLUTO? Temo di no...
Non ho intrapreso il lavoro che sognavo...certo diventare una rockstar sarebbe stato complicato!
Avevo incontrato un bravo ragazzo, anche se forse non ti sarebbe piaciuto...l'avresti trovato poco solare...ma ti saresti mostrata cordiale e sorridente...
L'ho sposato...solo il cielo sa quanto mi sei mancata in quel momento...
Quante volte abbiamo fantasticato sul giorno delle mie nozze...all'improvviso il tuo sguardo si abbassava e mi confessavi che temevi di non esserci più...io mi infuriavo, lo credevo impossibile...ma era una tetra previsione di ciò che sarebbe accaduto...
Su quell'altare non ho pianto per la commozione...nei miei pensieri c'eri tu...
L'ho lasciato per inseguire le emozioni...non mi avresti appoggiata, ma avrei goduto ancora dei tuoi abbracci e del tuo amore incondizionato...
Sono stata male...inizio a riprendermi ora...ho avuto paura, proprio come dieci anni fa, prima che tu lasciassi questo mondo...
Allora non sapevamo cosa fosse...il mio malessere sembrava il capriccio di una ragazza alla quale la vita aveva dato tutto, forse troppo...
Quando ti sei spenta mi sono odiata...gli ultimi mesi della tua vita sono stati colmi di dolore...non sopportavi di vedermi in preda a quel male oscuro...
Invece sei tu che hai abbandonato tutti noi...
Non ho mai avuto il coraggio di visitare la tua tomba...non posso pensare che la tua vitalità sia chiusa in quelle assi di legno...non voglio, non posso, non ci credo!
La tua vitalità è dentro di me...è quella che mi salva ogni volta...è la fune che mi permette di uscire da quel pozzo di sofferenza...
Perdonami, non sono la donna che avresti voluto, ma ti giuro che cerco di vivere con coraggio, rispettando gli altri...ti giuro che tento di migliorare e di imparare dai miei errori...te lo giuro...
Mi manchi Nonna
OVUNQUE TU SIA
FORSE UN GIORNO...
TORNARE AD AMARE...
TORNARE A RESPIRARE...
SOLITUDINE
Puoi ospitarmi?
Non resterò a lungo
Solo il tempo di una vita
Tappezzerò le candide pareti di carbone
Seminerò viole sul marmo dorato
Sigillerò i messaggeri del giorno
Libererò - dinnanzi a te - i miei sensi
Ti ucciderò tra una folla di clown.
S.B. '05
E se la solitudine fosse una vecchia signora
dall'aspetto morbido e rassicurante?
Le chiederei di farmi vivere nella sua casa
dandole in cambio la mia devozione...
Non cederei alla tentazione di colorare
il suo inconfondibile grigiore...
Mi limiterei ad essere un'ospite
rispettoso ed educato...
E se mi chiedesse di "ucciderla"
come potrei ignorare la sua volontà?
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