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IRISH

Post n°33 pubblicato il 26 Maggio 2008 da crazypie

  Gia' dal titolo di questo post , e' facile intuire quale sia stato l'ultimo viaggio . Prima di partire , ho cercato a lungo notizie sull'Irlanda , e ora che ho visto mi rendo conto che qualsiasi , qualsiasi aggettivo non potra' che  essere  banale , scontato , gia' letto ... Maestosa ? Ma non e' solo cosi' , e' verde da non poter immaginare di aver mai visto tale colore , semplice da non poter dire di conoscere semplicita' , schietta come i suoi abitanti , mutevole come un volto , sfaccettata come il carattere . Dublino e' stata la tappa di arrivo , il mio consiglio e' di passarci due giorni circa , bastano per visitarla e per cominciare ad entrare nel clima del Craig  e di cio' che puo' essere l'Irlanda . Poi , col mio compagno , siamo scesi verso sudovest scegliendo di vedere subito la Ring of Kerry . Qui e' iniziata l'impressionante quantita' di volte in cui abbiamo incontrato una spiaggia , visto l'oceano , poi un campo verdissimo dietro una curva , poi di nuovo mare e laghi salati , le pecore , graziosissime cittadine , tutte unite dal comune denominatore della gentilezza degli abitanti  . Abbiamo avuto modo di conoscere persone impagabili  , preoccupate del nostro benessere , non amici , ma perfetti estranei per cui e' normale darsi una mano . Anche cio' ha costituito il grosso fascino di questo viaggio , durato solo una settimana , ma che avrebbe meritato piu' tempo . Dopo , la salita verso le Cliff of Moher , di cui forse solo le foto parlano giustamente . Non bisogna scoraggiarsi se quando si arriva sembra il parcheggio di Gardaland  : proprio in fondo a una scalinata si ergono cinque maesta' che nessun Michelangelo avrebbe mai potuto scolpire e nessuna mente immaginare , solo vedere . Da li' , su verso il Connemara , altro paesaggio mutevole , verde e pietroso  nel contempo  . La' purtroppo battuta d'arresto per un guasto all'auto affittata , e cosi' da Galway  siamo finiti in un minuscolo paese chiamato Cliffden dove siamo rimasti bloccati per un giorno e mezzo ... non c'e' stato piu' tempo per le isole Aran , né    per il West Mayo , altra splendida regione . Un ritorno pieno di nostalgia a Dublino e l'aereo per l'Italia...    ma ci torneremo . Dal punto di vista gastronomico , si mangia bene! Non proprio leggero , ma carne e pesce sono ottimi (hanno una predilizione per le cozze e i funghi ) e l 'irish breakfast sostituisce un buon pranzo , molto ricco e sostanzioso ! Quanto al bere , mai bevuta la Guinness qui , ma li' non se ne poteva fare a meno , come l'hirish coffee in un pub ad ascoltare musiche e ballate . Per questo la scelta non manca ! L'unico furbetto e' stato l'addetto che ci ha affittato l'auto ( attenti alle tariffe , vengono raddoppiate se richiedete l'assicurazione ) . Mangiare e bere costa un po' di piu' che da noi , gli hotel e i b&b invece sono allineati . Se volete pero' godere la sincera atmosfera di una piacevole serata in un locale , scegliete quelli delle cittadine piu' piccole , Dublino e' piena di locali che fanno un po' da specchietto . Se trovate bella anche solo una parola  scritta , andate a visitarla , non sara' delusione . Tra l'altro , tra il 20 e il 28 aprile , ha piovuto solo due giorni scarsi. By Crazypie

 
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DUE VALIDE SEGNALAZIONI

Post n°32 pubblicato il 14 Marzo 2008 da crazypie

      Le belle sorprese alle volte , anzi , il piu' delle volte , si incontrano inaspettatamente . Ad Abano terme per esempio dalle nebbie e' emerso il ristorante pizzeria La Veneziana , e in un'umida serata si e' rivelata una vera chicca . Innanzitutto l'onesta' , sotto i 40 euro bevande comprese dal primo al dolce e caffe' , e ogni tanto fa pure piacere. Poi li' per esempio ho cenato a tutto pasto con un buon prosecco di Ruggeri , e questo rende gia' il palato festoso ( sante bollicine) . Le portate , entrambe degne di nota : bigoli freschi con speck e funghi senza l'odiata panna, piacevolissimi. Sul secondo sono scivolata sul pesce , scoprendo l'autentica delizia della spadellata di pesce alla veneziana con polentina. A parte la porzione abbondantissima . il piatto era gustoso , armonioso , assolutamente piacevole e per nulla nauseabondo , pur se gustato dopo il deciso primo , ma ha meritato la fatica di terminarlo . A chidere , un ottimo sorbetto di fragole con VERE FRAGOLE , NIENTE SUCCHI O POLVERINE . Passateci se siete da quelle parti per la cordialita' , il buon servizio , l'ottima cucina e , con cio' che vi rimane in tasca , il giorno dopo fatevi fare un bel massaggio in uno dei numerosissimi centri benessere con annessa piscina termale! edonisti...

La seconda sorpresa sta nel centro di Torino , ristorante MilleVigne di via Botero . ci sono gia' stata due volte in pochi giorni e pur non reputando la zona gastronomicamente delle migliori ( troppi locali approssimativi , senza contare quelli scadenti) , anche qui ho ben mangiato . l'ambiente e' piacevole , la titolare anche .

La cucina ha un bel tocco , a meta' tra la tradizione piemontese e qualche buon inserimento semplice ma gustoso ( vedi il filetto di tonno scottato ) . Io ho trovato irresistibili i tagliolini alla Bela Rosin , buon abbinamento di broccoli , fave fresche , asparagi e castelmagno , col tocco colorato di una leggera dadolata di pomodorini . Il Ciabonet ai nghi d'apertura e' una piccola bonta' ripena di tre tipi di carne  avvolta nella foglia di verza. Ottie le carni , io hogustato una tagliata di garronese con salsa allo scaloggno e vino accompagnato da verdure . Alla seconda visita ho gustato un altro primo con pinoli , olive , pomodoro e una punta di pesto leggero,anche questo all'altezza . Esiste una buona scelta di dolci ,tra i vini ho gustato un buon ruche' , ma la scelta é ampia.Qui si sta bene a tavola ,davvero , senza svenarsi . Provatelo.

      

 
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A RIECCHIME!!!!!!

Post n°31 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da crazypie

  Tralasciando argomenti non attinenti al contenuto del blog e di cui ho gia' detto la mia in altra sede ( il lutto di torino e' universale ) , qui non mi discostero' dai miei intenti , quindi ecco un paio di segnalazioni

Le Cadran solaire , in quel di Courmayeur (AO) . Qui si ha un esempio di un locale che di solito credo dovrebbe tenere abbastanza alto il nome di una buona cucina , ma vista la mia esperienza il condizionale e' d'obbligo . Premetto che la visita si e' svolta a fine ottobre , quindi in una serata non particolarmente affollata . La location e' molto bella , stanze in legno e pietra con arredamento d'antan e camino , tavoli posti su piani diversi , un divano adattissimo per un aperitivo e una buona scelta di vini . A fronte di cio' , la difficolta' di avere un tavolo singolo ( ma perche'?) salvo poi proporre al successivo cliente abituale la scelta fra diversi tavoli . La mia caparbieta' e ostinazione nel voler provare la cucina di questo luogo  mi ha fatto accettare un piccolo tavolo , perfetto per me . La troppa fretta invece di liberare il tavolo invece ha fatto il resto  . Sul vino , ho optato per una bottiglia del solito Chambave , sempre gradevole e devo dire che la carta riporta delle buone scelte , ribadendo che i vini della Valle sono sempre scelte valide di accompagnamento . il mio menu' l'ho composto da un tortino di funghi porcini e fonduta , seguiti da ravioli di ricotta di capra ai frutti di bosco  . Ora , quale chef o semplice amante della cucina manderebbe fuori un piatto con fonduta gelida e cuore dello sformato con pezzetti ghiacciati all'interno? Oltretutto in un momento di scarso affollamento della cucina  . A parte quindi ipotizzare un tempo remoto della preparazione della fonduta , mi e' sorto il sospetto che lo sformatino fosse ripassato(malamente) al micronde..La mia fretta mi ha impedito di lamentarmene subito , rimandando l'appunto al piatto successivo . i ravioli si sono riscattati per l'abbinamento sempre piacevole tra formaggio di capra e frutti di bosco , peccato la cottura fin troppo al dente(dunque , duri ) . Dopodiche' ho ordinato il caffe' , sorbito al banco perche' non era possibile prenderlo stando seduti all'esterno , visto il mio vizio dei sigarilli ,  in quanto non previsto nel servizio ... ma i tavoli ci sono... Ben pagato invece  , visti i 40 euro di cui solo 12 destinati al vino e senza battere ciglio sullo svarione dell'antipasto.. Bravi , bravi .

   OSTERIA N. 1 , Chatillon (AO)

In un paese che fino a qualche anno fa era di scarsissimo rilievo gastronomico , e' nata una piccola delizia . A dispetto del nome un po' scontato , in questo locale di soli 7 tavoli si mangia bene . E per bene si intende una cucina semplice , ma curata negli abbinamenti . Qualcosa che per mancanza di tempo o di perizia non ci si puo' concedere a casa propria . Sapori rassicuranti dunque , e in effetti il motto della chef e' cucinare quello che so cosi' come me lo hanno insegnato , niente di piu' o meno , ma con una cura e perizia notevole . Il trucco sta nel fatto che i coniugi titolari (lui in sala, lei in cucina ) svolgono questa attivita' innanzitutto per il piacere di farlo , e si vede . Anche qui la carta dei vini e' curata , ma non ci siamo discostati da un vino novello locale .  Il pane e' fatto in casa e si sente , molto buono quello scuro . La scelta e' andata su un risotto con fonduta , buono , non stucchevole ne' appiccicosiccio  , appena insaporito da me da un velo di pepe nero . A seguire una valdostana( ovviamente e graditamente SENZA PANATURA) per chi mi accompagnava e un'insalata di carote , zucchine , speck e tomino per me , fresca e con un'emulsione di olio e balsamico  a condire. Dulcis in fundo , un'ottima crema della casa servita col caramello , stessa base della Catalana , qui nella versione fatta in casa ( evviva , niente liofilizzati ) .  E poi due piacevoli chiacchiere con i suddetti titolari . I prezzi sono nella norma , il nostro pasto con acqua e caffe' e' arrivato a 55 euro , forse leggermente cara l'insalata . Ma credo sia l'unico piccolo appunto che possa muovere. Consigliato dopo una sciata o per una puntata fuori porta senza percorrere troppi km.Se per le feste non sapete dove andare... ah , occhio ai menu'- specchietto di questo periodo!!!!  CP 

 
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VERDUNO E' UNO

Post n°30 pubblicato il 16 Settembre 2007 da crazypie

Chi conosce un po' la Langa piempontese , sa che fucina di eventi sia in questo momento ... ogni singolo paese ne approfitta giustamente per promuovere le proprie bellezze artistiche , gestronomiche, enologiche. Una manifestazione che credo sia ben riuscita é stata quella svoltasi l'uno e due settembre a Verduno  ( Cn) , paese posto a tre km da La Morra , soprannominata Sentinella delle Langhe per il magnifico belvedere che domina il paesaggio da un delizioso parco posto in cima al paese. L'odore forte del Barolo e la Sua presenza aleggia sul circondario , ma Verduno da i natali ad un vino piu' modesto , diverso e non meno eccellente, naturalmente di tutt'altro sentore, ovvio : Il Pelaverga  , Gran protagonista di questa "due giorni"; un bell'encomio agli organizzatori per una festa ben riuscita. Io ci sono stata in un assolato pomeriggio domenicale, accolta da punti di degustazione che accompagnavano la visita e la salita al delizioso paese . La musica degli artisti di strada all'interno del castello rendeva ancora piu' affascinante e caldo e vivo di sapori il contenuto dei calici , con le suggestive note di flauti , tamburi , in una specie di benvenuto rupestre carico di nostalgie remote . Bambini tra l'erba, giovani , molti , fin sul far della sera le note sono scivolate liete fino al limitare della scala che conduce appunto al belvedere. Li' , tavoli accuratamente apparecchiati accoglievano gli ospiti per una cena , curata da un servizio di catering, a base di piatti tipici , tra cui una menzione particolare va all'equilibrato sformato di peperoni e all'ottimo risotto alla salsiccia . il servizio sollecito e l'accompagnamento dei produttori di vino locali , che mescevano dal Pelaverga al Barolo in un lieto viavai di persone dotate di calice. io personalmente ho apprezzato la freschezza del Pelaverga di Cadia , dagli odori piu' intensi e meno corposo rispetto ad altre produzioni , ma piacevolissimo e fresco . A culminare questa bella e riuscita manifestazione, ancora musica riempiva la valle aperta sotto i nostri occhi sul far della notte . Ben riuscito.

                                                                                        Cr a zYPie

 
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STRONCARE O NON STRONCARE......

Post n°29 pubblicato il 21 Agosto 2007 da crazypie

 Alla carica....Eccomi piu' o meno nei miei panni , eccomi a scrivere del tema base di questo blog , girovaghiamo per l'Italia, ogni tanto e' bene tornare alle origini...

Dunque : Il Forte Della Monacella , localita' Pizzo Calabro , V V

Mi chiedo perche' quando la na tura e' gia' tanto generosa da metterci del suo con una vista sul mare mozzafiato che spazia fino alle Eolie, con a disposizione una struttura scavata nella roccia a piu' livelli e terrazze , ecco  , perche' sciupare tutto partendo da un pessimo , pessimo servizio?  Va beh...Tovagliato di carta...un tavolo quadro e uno tondo uniti insieme...Ma eravamo solo sette... Aggiungiamoci un cameriere scorbutico che ritiene un problema qualsiasi variazione al menu' , anche minima... Che sconsiglia il vino della casa perche' non e' buono  , sospetto solo per smerciare delle bottiglie? Un bel menu' di pesce viene smontato tra un " questo no", "l'altro non e' buono , non e' fresco..." , alla fine ogni portata una delusione , parla da se' un cocktail di gamberi scelto x  esclusione e composto da 6 gamberi , 2 etti di insalata e mezzo vasetto di salsa rosa  nauseabonda... Passando ai primi , la sottoscritta si e' vista arrivare  delle linguine allo scoglio con  mezzo scampo e 6 vongole affogatie nel pomodoro , qualcun altro 4( quattro) ravioli . Piccola rimostranza , il solito cameriere ribatte che  quella e' una porzione , quanta se ne desiderava? Naturalmente , conto di tutto rispetto . Per quanto poi i titolari si siano proferiti in scuse , non e' accettabile accampare il fatto che il cameriere e' anziano e spazientito(????) o che sotto Ferragosto ci sia troppa gente per servire bene ...Ma dico , anche la qualita' del cibo deve mutare? il cuoco da' di testa ? No , non andateci , non ne vale davvero la pena.

 Pizzeria ristorante " A Turri " , Ricadi , Capo Vaticano V V

Intanto , un'ottima , ottima pizza è proposta in diverse varianti , da provare la classica Cipolla & Nduja ( insaccato locale piccantissimo ma eccezionale , produzione propria )  . Poi , la proposta di una birra naturale  , l'unica prodotta da un birrificio calabrese , molto dissetante e fresca . Buono l'antipasto locale di formaggio , olive , verdure , nduja , salami e cipolle al forno . Qui infatti la rossa di Tropea e' regina e presente nella cucina curata dai titolari , Gerolamo e  Diana , coadiuvati da validissimi aiutanti . Provate ad esempio la classica zuppa coi crostini , ma anche quelle coi legumi vanno fortissimo .  Tra i secondi , ricca scelta di pesce , a secondo degli acquisti del mattino , trovano spazio anche grigliate di carne pero' . Al meglio , cortesia , prezzi adeguati e per chi vuole , anche la possibilita' di pernottare con un servizio di pensione  ( 9 camere ) . La posizione consente di raggiungere facilmente le spiagge piu' belle della zona , disseminata da meravigliose calette e , se come me , ogni tanto vi alzate all'alba , godrete del primo raggio di sole che vi cattura alle spalle  mentre vi donate ad uno splendido specchio d'acqua dai colori caraibici . M a come piove , ora!!!

                                                                                                     CP

    

 
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