Creato da: crisse il 27/03/2006
Giorno dopo giorno

Contatta l'autore

Nickname: crisse
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 53
Prov: PC
 

Link Flash

 

Area personale

 

Ultimi commenti

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

crissebagninosalinaroromaplacido61strong_passionalma.lulajgiovanni80_7oliver64marianna.capellettocornell2unoditaliaginevra1154giusyianArcobaleno1961Binxus
 
 

L'angolo della creatività

Ecco qualcosa che, per motivi molto diversi, mi piace:

When You're Gone


J'na i marre


Hard Rock Hallelujah

 

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Tag

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

 
« Articolo 3

S.p.A. di Stato

Post n°236 pubblicato il 01 Aprile 2010 da crisse
 

Due riflessioni "politiche", di bassa politica però (quella "alta" è altra cosa…).

Notavo come in questi anni (10? 15 anni? mah…), ci sia la moda delle privatizzazioni. Sarà per il bene? Sarà per il male? Ognuno dirà la sua.

Voglio concentrarmi su quelle privatizzazioni che mi sembrano così "anomale" e che vedono la creazione di Società per Azioni aventi, però, un unico azionista pubblico.

Ce ne sono e molte.

Oramai le aziende di trasporto, le aziende di servizi municipalizzati & co. (le vecchie "municipalizzate" tanto per intenderci) tendono a diventare S.p.A. con azionista unico (il comune, ad esempio).

Perché? Per avere maggiore efficienza?

Prendere un ufficio comunale, con a capo un dirigente, e trasformarlo in S.p.A. con a capo un CDA ed un AD come potrebbe aumentare l'efficienza e migliorare il rapporto costi / servizi? Mah, ancora faccio fatica a capirlo, ma qualcosa lo capisco abbastanza bene.

Il dirigente di un ufficio comunale deve essere scelto per concorso pubblico, gli appalti assegnati da una pubblica amministrazione devono essere assegnati tramite gare pubbliche.

I membri di un CDA e relativo AD sono semplicemente scelti e nominati dall'azionista di maggioranza (il comune, o meglio, il sindaco e la sua giunta, o meglio, i partiti che li hanno sostenuti, scelti e li sorreggono).

Gli appalti assegnati da una S.p.A. possono essere decisi con trattative private e condizioni arbitrarie, condotte e decise da AD e CDA, ovviamente.

Così ad occhio e croce, mi sembra che il ricorso alle S.p.A. sia, in questo caso, un modo piuttosto intrigante di saltare tutta una serie di controlli e garanzie che nelle pubbliche amministrazioni dovrebbero esserci. Le coalizioni di maggioranza divengono, di fatto, una sorta di "cupola", in grado di guidare a proprio piacimento una certa quantità di denaro pubblico verso aziende proprie, di amici o di amici di amici.

I vantaggi, quindi, del ricorso alle S.p.A. dovrebbero essere quelli di avere meccanismi più snelli, rapidi ed "efficienti", i contro quelli di avere persone in grado di gestire in autonomia appalti, denaro, clientele senza dover rendere conto a nessuno. Il tutto, ovviamente, coi soldi degli altri (il motto resta sempre: "Non è difficile fare i gay col culo degli altri", con tutto il rispetto per gli amici che sull'altra sponda ci stanno davvero…).

E ricordo il pensiero platonico della politica: se i governanti sono buoni, la miglior forma di governo è la dittatura, se non lo sono la democrazia (che diviene demagogia, ma non andiamo troppo per il sottile…).

Nella realtà vedo che se i governanti sono buoni tendono a spostarsi verso forme democratiche di gestione e di controllo, se non lo sono si muovono in direzioni opposte.

 

Fatta questa premessa ora chiudete gli occhi e immaginate che un gruppo di città vicine siano amministrate da gruppi dello stesso colore. Ogni città avrà, quindi, la sua o le sue S.p.A.. Immaginate, così per gioco, che questi amministratori temano che alle prossime elezioni possano essere sostituiti da altri di colore diverso. La probabilità che accada in una sola città è abbastanza alta, in due un po' di meno, in tutte quasi nessuna. Se la città cambia colore, anche la S.p.A. lo farà, e quindi cambieranno colore CDA e appalti. Ma se invece si prendessero le singole S.p.A. e le si unissero tra di loro a formarne una sola molto più grossa? Il cambio di colore di una città determinerebbe il conseguente cambio di quella sola parte di CDA nominata da quella città, ma complessivamente la S.p.A. (e relativi appalti) resterebbero nelle mani della maggioranza che ancora continua a governare il resto delle città (o la maggior parte…).

Fatto l'esercizio? Una stupidaggine, lo so…

 

Esperienze

Ricordo quella volta che l'azienda per cui lavoro vinse un appalto presso una S.p.A. controllata al 100% dal comune di turno. Dopo qualche mese di lavoro erano previste le elezioni comunali. In caso di sconfitta della coalizione uscente sarebbe stato un terremoto: erano già pronti altri nomi per i vertici della S.p.A. ed anche un altro fornitore per lo stesso appalto.

Ci andò bene: la coalizione fu confermata e tutto rimase come prima.

 

Proposte.

Se non ci fossero proposte si rischierebbe di cadere nel ragionamento negativo del "non si può fare nulla", che porta ad un disinteresse della parte buona della società verso la politica, e quindi un minor controllo su chi tende a farsi "gli affari propri" con la cosa pubblica.

Non voglio pensare ad un salto nel passato, ma cerco comunque di immaginare un futuro diverso e migliore (che è già più un pensiero "politico").

Si potrebbero immaginare dei correttivi, come l'impossibilità per una pubblica amministrazione di controllare al 100% una società privata, prevedendo magari partecipazioni con non più del 33%, o del 40% o del 25%. Il restante dovrebbe poter essere un azionariato il più possibile diffuso, onde evitare di avere una S.p.A. con azionista al 33% il comune e al 67% la solita banca legata al territorio (a questo punto sarebbe la banca a farsi gli affari propri, no?).

Ancora: nel caso in cui una pubblica amministrazione controlli più del 33% di una S.p.A., le procedure di nomina e di aggiudicazione degli appalti dovrebbero seguire regole simili a quelle della pubblica amministrazione (concorsi e gare), garantendo magari anche maggior trasparenza (il privato è più efficiente, no?) tramite pubblicazione on-line delle informazioni riguardanti ogni fase delle selezioni, in modo che ogni cittadino possa farsi un'idea dei criteri seguiti per nomine e assegnazioni.

 

Quindi idee per far funzionare meglio il meccanismo potrebbero essercene, queste e altre, basta continuare a pensare…

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/crisse/trackback.php?msg=8641393

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963