Creato da lodicospesso il 16/03/2007

critico fallibile

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"LE COSMICOMICHE"Italo Calvino

Post n°4 pubblicato il 23 Marzo 2007 da lodicospesso
 

Si tratta di una raccolta di racconti che nascono tutti dalla fantasia dell’autore ma si basano su ipotesi scientifiche avanzate per dare una spiegazione all’origine del mondo. Calvino affermava nelle interviste che rilasciava che “la fantasia che si scontra (o si fonde) con la scienza in questo caso non genera fantascienza”, ed infatti non si tratta di racconti di fantascienza ma qualcosa a cavallo tra scienza e narrativa, ironia sulla scienza che spesso manca di auto umorismo e fa asserzioni inconsapevolmente comiche.

Ogni racconto è preceduto da una breve prefazione in cui è esposta la notizia scientifica da cui prende spunto la narrazione. Le storie sono narrate in prima persona da Qfwfq, personaggio tutto da immaginare e dal nome assurdo (come del resto gli altri personaggi) , “difficile da definire, perché di lui non si sa nulla. Non è nemmeno detto che sia un uomo (….) si deve calcolare che ha più o meno l'età dell'universo" (dalla prefazione a Le cosmicomiche). Il più delle volte io ho immaginato che fosse un puntino o una particella subatomica, ma in realtà Qfwfq assume diverse forme nei vari racconti. A volte materiale, altre incorporeo o simile ad un pesce o un dinosauro o una conchiglia. Qfwfq praticamente è stato spettatore di tutto, dal Big Bang all’estinzione dei dinosauri , dalla formazione del sistema solare alla mitosi cellulare. Insomma, il lettore deve avere una viva immaginazione anche se Qfwfq descrive con abilità cose difficili anche solo da immaginare. Nel suo racconto si creano situazioni divertenti, paradossali, contraddittorie….perchè Qfwfq, in fin dei conti,  non è certo un testimone attendibile.

Alcuni di questi racconti sono davvero spassosissimi, altri un po’ meno, altri ancori risultano noiosi. Io ho comprato l’edizione Mondadori che raccoglie tutte le Cosmicomiche (originariamente furono pubblicate in quattro diverse raccolte). Forse leggerle tutte insieme stanca, ma c’è di buono che, essendo brevi racconti, si può interrompere e riprendere la lettura senza perdere il filo narrativo.

Tra quelli che più mi sono piaciuti:

La distanza della Luna

Il vecchio Qfwfq  racconta che una volta la Luna aveva un’orbita ellittica e, quando passava vicino alla Terra, era così vicina che ci si poteva salire con una scala. Il più abile in questo era suo cugino il sordo. Le persone andavano sulla Luna per prendere il latte lunare, una specie di ricotta che si trovava sulle rocce lunari.

Il vecchio Qfwfq era innamorato della moglie del comandante, che però non ricambiava perché era innamorata del sordo. Un giorno lei restò sulla Luna più a lungo perché sperava di restarci un mese (il tempo dell’intera orbita) con il sordo, che però era già sceso. Allora Qfwfq salì sulla Luna e vi restò con la moglie del comandante, che però non fece altro che suonare l’arpa. Quando la Luna ripassò accanto alla Terra, però, si notò una differenza: la Luna era già distante parecchi metri dal mare, e si capì che si stava allontanando per sempre. Qfwfq riuscì a tornare sulla Terra, ma la moglie del comandante non volle: era gelosa della Luna, che aveva catturato il pensiero del sordo, e voleva assimilarsi in tutto e per tutto nella Luna.

Gli anni-luce (uno dei più divertenti secondo me)

Una notte, osservando il cielo, Qfwfq notò un cartello in una galassia lontana con su scritto TI HO VISTO. Facendo un rapido calcolo, si accorse che si riferiva ad un pessimo episodio che aveva compiuto duecento milioni di anni fa. Non sapendo cosa dire, rispose con un cartello difensivo con la scritta E CON CIO’?. Nei giorni seguenti continuarono ad apparire questi cartelli, e Qfwfq rimase sempre sulle difensive.

Si accorse, però, che molte persone nell’universo avevano una pessima idea di lui. Si ricordò allora di un episodio in cui era stato veramente se stesso, e voleva vedere le reazioni della galassia a questo proposito. Attese il giorno giusto, ma si accorse che quasi nessuno lo aveva notato o lo aveva collegato al rincrescioso episodio precedente.

Decise allora di costruire due cartelli, uno che attirava l’attenzione sui fatti positivi che compiva e un altro che la distoglieva nei momenti in cui non voleva essere visto. Spesso, però, li usava in modo errato, e l’universo lo vedeva sempre nei momenti sbagliati.

Fu sollevato sapendo che ad una certa distanza le galassie lontane non sarebbero più state in grado di vederlo.

Vorrei ringraziare Lady_Vyolet  per avermi mandato la sua scheda che prontamente pubblico.

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