Il Tragitto

Il Tragitto Vol. 11

Frankie aveva comunque deciso di rimanere a traccheggiare un pò per studiarsi meglio l'anatomia della città. Poi lo incuriosiva l'estensione di Rabail, i suoi complessi, la sua rarità. Non aveva mai conosciuto un individuo del genere. "Qui l'andazzo è più o meno uguale mi sembra: non si capiscono le ore." "Sai com'è...è il prezzo che si paga. Dobbiamo essere invisibili."  Frankie slalomava un pò tra le figure appena visibili. Tutti sembravano preda di qualche remota maledizione dell'oblio che si spargeva sulle teste le quali balbettavano avanti e indietro. "é possibile scambiare qualche parola con le persone o sono troppo flippati?". "Tieni, prenditi una birra." e Rabail gliela lanciò da un mucchio di lattine che stava in un angolo. "Sopra è proibita anche la birra?". "Bevono aperitivi dalle 19 alle 21, per il resto ci sono limitazioni molto precise all'abuso di alcolici." "E cioè?". Rabail tornò a sorridere strizzando un occhio :"Possono essere somministrati solo dietro ricetta medica e non è nemmeno così facile recuperarne una." "Ma è assurdo: in un mondo del genere qualsiasi crisi sfocerà in un tizio che prende il fucile e spara a casaccio." "é già successo. Comunque per chi ristagna c'è un solo farmaco che viene accettato in clinica ed è l'haldol, il resto viene somministrato in modestissime quantità." Frankie alzò le braccia esasperato. "Ma che differenza c'è, allora, tra il seppellirsi qua sotto ed essere vegetali sopra, a manciate di haldol?". "Qui ognuno ha già scelto con la fuga, già quella è una decisione importante. Dopo una cosa del genere si può anche morire. Poi tieni conto della dinamica dell'haldol." Rabail si sdravaccò su una poltrona sfondata con molle dappertutto, assunse un'aria pensosa e, toccandosi a cupola i polpastrelli, attaccò come una sirena :"è un farmaco che inizia da 1 mg. al giorno e prosegue con 3 mg per tre volte al giorno. Per la fase cronica si arriva a 10 mg. per tre volte al giorno e già questo può spiegarti come vada ascendendo e la sua valenza nazista. è la droga dei muli con i paraocchi, quando la prendi vedi solo diritto davanti a Te e non riconosci altro, le sfumature sono negate, la bellezza di una sorpresa è esclusa. Una volta ti piantavano un chiodo nel cranio adesso la moderna posologia per la lobotomizzazione è chiamata con quel nome e con l'uso che se ne fa." Rabail sospirò e si accese un lungo sigaro. Frankie aveva seguito quest'escursione verbale con il mento appoggiato al palmo della mano, seduto sopra un confezione di scatolette di conserva :"Citi qualcosa o ne hai avuto esperienza diretta?". "Per due anni ho servito da infermiere in una clinica di recupero per sciroccati. Poi, alla fine, ero entrato a tempo pieno nelle File. è stato allora che Itzi mi ha salvato." "Chi è? una gallina?". No, è questa faccia qui." e sollevò per i capelli, da terra, un individuo massiccio che vi stava sdraiato a volto riverso. Frankie ne studiò le fattezze: un grosso naso si stagliava come un rostro nel bel mezzo dell'espressione addormentata. "é fuso?". "Troppe canne". Rise Rabail. "è un viveur.." e mandò fuori un pò di nuvolette bluastre dalla bocca. "Non fa per Me. Voi state scappando e dite: mi costruisco da solo la mia prigione, se muoio voglio averlo fatto con le mie mani. Però tutto si riduce a dei disperati rinchiusi sotto terra e strapieni di alcol fumo e farmaci antipsicotici. Io sono venuto via dal mio paese perchè si stava trasformando in una cosa simile. Non voglio ricaderci e ciondolare tutto il santo giorno." Rabail sembrava pensoso. Aveva scosso un pò di cenere dal sigaro e gli aveva sussurrato :"Ti va di vedere BRANDER dall'alto?". Magari. Ma come può essere possibile?". "Seguimi". Risalirono la scaletta del bunker e riapprodarono nello spazio erboso e bruciacchiato che faceva da cornice al rifugio. Rabail indicò lo scheletro svuotato di un enorme palazzo percorso all'interno da imponenti e malferme scale in marmo che salivano a spirale. "é un percorso un pò...accidentato. Ma ne vale la pena". Frankie lo fermò che già si stava avviando, prendendolo per un gomito:"Mi hanno parlato di un collare, che tutti i residenti hanno per controllare i loro movimenti. Come mai non vedo il tuo?". Rabail scosse la testa punzecchiando l'aria alla ricerca di invisibili libellule :"é fatta. Quando sei uscito dalle file il collare si stacca automaticamente. Esiste solo fin quando bazzichi i cammini e ti adegui al loro ritmo. Ma non credere che dia tutto questo fastidio, è più una questione mentale. tutti se lo adornano in qualche maniera, lo rendono chiassoso, appariscente, lo gingillano...la gente è fatta così: ama essere oppressa." Frankie annuì e ripensò al suo viaggio: invero lo aveva condotto in un un luogo ben strano.