Creato da Cuore_del_poeta il 21/04/2012

POET'S HEART

La vita in versi

 

CARNEVALE VECCHIO E PAZZO di Gabriele D'Annunzio

 

Ogni nazione... ogni città... ogni quartiere...
ha sue peculiari modi di rapportarsi
alla festa del Carnevale, che
negli anni del dopoguerra
s'era ristretta per lo più
a festa per ragazzi... mentre oggi...
è tornata al suo antico splendore...


Qui in questa nostro mondo virtuale,
dedicato alla poesia, la festa non potrà
che essere in poesia,
con accompagnamento di musica.


Anche un grande poeta come D'Annunzio
è stato ammaliato dal Carnevale,
tanto da arrivare a comporre
una notissima filastrocca.



 


CARNEVALE VECCHIO E PAZZO
(Gabriele D'Annunzio)

Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Nella filastrocca
si parla di un vecchio pazzo
che si vende il materasso
per comprare pane e vino e darsi
alla gozzoviglia più sfrenata.
Il materasso da sempre è stato
considerato un bene inalienabile,
indispensabile per "vivere bene";
al punto tale che solo un pazzo
avrebbe potuto cedere questo bene
in cambio del soddisfacimento
di piaceri effimeri.


Ma in un'epoca di diete, yougurt
ed insalate, slautismo in generale,
basta un attimo di distrazione,
la minima possibilità di trasgredire
e di poter mangiare senza imposizioni
e paure per liberare la nostra fame atavica.


Così sorridiamo divertiti
di fronte alla golosità del vecchio Carnevale
che incurante di tutto s'è venduto ogni bene
e ha rinunciato persino al sonno
per soddisfare la gola,
nel breve spazio di un giorno,
in un'atmosfera di gioia, di trasgressione,
di abolizione di ogni vincolo e
di concessa sospensione del buon senso.


A questo, servivano in origine
i giorni del Carnevale.
Senza limiti frittelle, cotechini,
tarallucci e vino a volontà.
Poco importa se scoppia,
mentre ancora continua a mangiare.
Ma solo una volta all'anno
è lecito "impazzire"...
ecco perchè il vecchio deve morire...


La malinconica chiusa ci ricorda
che la vita è un'altra cosa...e
dobbiamo così dare l'arrivederci
al prossimo anno all'amico Carnevale...
 


 
 
 

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