Creato da ippotommy73 il 31/05/2008

ritorno ad amare

una sola tua carezza mi toglie il fiato mi ferma il cuore e mi lascia senza parole

I PREMI



cari amici ho ritenuto opportuno che l'affetto che mi dimostrate meriti uno spazio suo quindi ho creato un blog solo per i premi e le manifestazioni di affetto che mi date, cliccate qui sotto e li troverete tutti li e grazie ancora di cuore

i premi


 

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Citazioni nei Blog Amici: 22
 
"Ama"

Ama finchč non ti fa male,
e se ti fa male,
proprio per questo sarā meglio.
Perchč lamentarsi?
Se accetti la sofferenza
e la offri a Dio, ti darā gioia.
La sofferenza
  čun grande dono di Dio:
chi l'accoglie,
chi ama con tutto il cuore,
chi offre se stesso
ne conosce il valore.
 




 

 

 

 

 

 

 

ASPETTANDO LA NOTTE PER SOGNARE INSIEME

 




 
 

 






 

PERLE DI SAGGEZZA

 

Non discutere mai con un idiota

Ti trascina al suo livello e ti batte con

    l'esperienza....


a volte è meglio stare zitti e dare l'impressione di essere stupidi che parlare e togliere ogni dubbio



LA PAZIENZA
rafforza lo spirito,
addolcisce il temperamento
governa la carne,
spegne il rancore
estingue l'invidia,
sottomette l'orgoglio
imbriglia la lingua,
trattiene la mano
doma la tentazione,
sopporta il dolore...ma
NON TOLLERA I ROMPICOGLIONI


Nessuno merita le tue lacrime e i tuoi pianti, e colui che li merita veramente non ti farà mai piangere…”

 

 ci vuole  un minuto per notare una persona speciale, un'oraper apprezzarla, un giorno per amarla, ma si ha in seguito bisogno ditutta una vita per dimenticarla…”



i veri amici vedono i tuoi errori e te li fanno notare
i falsi amici vedono allo steso modo i tuoi errori
ma li fanno notare agli altri

 




 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NON MORTIFICARE MAI UN BAMBINO



                                             



 

Messaggi di Aprile 2017

l'incontro

Post n°1984 pubblicato il 20 Aprile 2017 da ippotommy73

Tommaso dopo quella conversazione ne uscì molto turbato e neppure il pensiero che da li a poco avrebbe incontrato la persona che ha riempito i sogni della sua gioventù riusciva distoglierlo da quelle parole e iniziò a pensare che non sia stata una buona idea accettare di indagare su questo caso dove erano coinvolte persone che lui conosceva bene, per fortuna non ebbe molto tempo per pensare in poco tempo giunse al centro commercia che si trovava alle porte di Roma dove aveva appuntamento con Susanna, appena scese dalla macchina il suo cuore inizio a battere a mille tutti i brutti pensieri svanirono fece le scale con tale fretta che gli venne il fiatone, prese il cellulare per chiamarla per sapere se fosse arrivata lei rispose quasi immediatamente, era già lì e presero appuntamento nei pressi di un negozio di elettronica, l’attesa per Tommaso sembrava interminabile anche se erano passati pochi minuti, al’improvviso apparve bellissima e affascinante più che mai, si avvicinò sorridente e salutò Tommaso con un forte abbraccio che per poco non lo fece svenire:

Susanna: che bello rivederti ne sono passati di anni

Tommaso: troppi direi ma l importante è averlo fatto

Con voce tagliata dall’ emozione Tommaso la invitò a prendere un caffè in un bar che era li vicino.

Dopo tanti anni erano seduti l'uno accanto all'altro,Tommaso aveva il cuore in gola e l'emozione non lo faceva pensare non lo faceva parlare, ascoltava le  parole di Susanna ma solo il suono della sua voce gli confondeva i pensieri.

Susanna era stupenda perfetta nel suo corpo che con gli  anni aveva trovato fascino e sensualità,Tommaso ci mise un pò per riprendersi cercando di nascondere l'emozione, di nascondere. perchè non voleva far capire che dopo tanti anni il suo stargli vicino lo rendeva ancora vivo e lo emozionava come a 17 anni, e che non aveva mai avuto il coraggio di aprire il cuore a quella ragazza che era parte di se, ma preferì lasciarla andare sapendo quello che aveva lei nell’ anima.

Quei pochi attimi volarono in fretta come un battito d 'ali quella magia si interruppe quando lei con voce triste disse:

è tardi

era arrivato il momento in cui entrambi tornassero alle proprie vite ma per rubare ancora qualche scampolo di felicità mestamente  l' accompagnò  alla macchina, dove si salutarono con la ma morte nel cuore come si salutano 2 vecchi amici, ma mentre Susanna era intenta a rovistare freneticamente  nella borsa le chiavi dandogli le spalle in un impeto di coraggio lui si avvicinò e con un gesto lieve della mano spostò i suoi lunghi capelli con fare timoroso e incerto fece scorrere le mani lungo i suoi fianchi sinuosi appoggiando le labbra sulla sua pelle profumata a quel punto però si gelò il sangue, la paura di averla oltraggiata delusa lo assalì e  facendo  un passo indietro il terrore di averla persa per sempre lo divorava lei  si voltò e mentre lui attendeva che la sua furia si scatenasse calò il capo in attesa della giusta punizione, invece no una dolce carezza sfiorò il suo viso pieno di paura che alzando lievemente il capo scorse  un sorriso malinconico e senza dire una parola entrò in macchina e con cenno della mano lo salutò dicendo al di là del vetro ci sentiamo....


 

 
 
 

la rivelazione

Post n°1983 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

L’indomani di buon ora si mise in viaggio avvertì il tenente di stefano che stava per partire e si avvio, durante il viaggio la smania di capire i lati oscuri della vita di eva e l emozione di rivedere susanna si alternavano facendo perdere la cognizione del tempo e dello spazio al capitano che come sempre assorto nei suoi pensieri non si rese conto che il suo viaggio era arrivato al termine, passando davanti san pietro e prima di salire sul gianicolo si infilò in una stretta via di Trastevere che portava davanti al carcere, proprio davanti al portone d ingresso c era ad attenderlo il tenente di stefano che già aveva avvertito gli agenti penitenziari del suo arrivo che lo fecero entrare senza fargli perdere tempo.

Sceso dall’auto il capitano aspettò il tenente che gli stava andando incontro…

Capitano: buongiorno tenente la ringrazio di tutto spero che sia l ultima volta che le do fastidio ma per me è importante risentirlo sperando che sia più collaborativo, e l assicuro che le mie domande saranno prettamente inerenti al mio caso

Tenente: buongiorno capitano si figuri è un piacere e sono sicuro visto la sua serietà che non uscirà fuori dal seminato e se pure lo facesse potrebbe essere una cosa positiva visto che anche con noi non collabora più di tanto.

Capitano: bhe visto quello che è successo alla moglie penso che abbia pensato quello che ho pensato io l altra volta, in fondo ha ancora un bambino da proteggere.

Il tenente annui e fece strada al capitano che stava ancora riorganizzando le idee. I due militari aspettarono qualche minuto in una piccola stanza molto più riservata rispetto alla sala visite, l arrivo del punzo, che con fare molto meno spavaldo non si meravigliò di rivedere il capitano…

Punzo: chi si rivede a che devo il piacere captano

Capitano:  la vedo un po’ provato sig. punzo l alloggio non è al livello degli hotel spagnoli?

 Punzo: sa com è qui la vita può essere molto dura quando non ci si è abituati

Capitano: ci poteva pensare prima e comunque lei almeno è ancora qui per raccontarlo invece ci sta qualcuno che non c’è più e ha lascito molti misteri, e sono quelli che mi interessa sapere da lei.

Punzo: immagino che stia parlando di mia moglie, ma io so ben poco come sa io non era neppure in italia quando è stata uccisa.

Capitano: certo lo so bene ma quello che voglio capire è altro, io sono stato a casa sua mi può spiegare come mai la casa è tappezzata di foto di suo figlio con la madre e altri parenti ma non ce ne nemmeno una con lei?

Punzo: forse perché non mi piace farmi fotografare non sono fotogenico

Capitano: non mi prenda in giro da quanto tempo non andava a casa non ho trovato neppure una traccia di una presenza maschile in quella casa, e perché la sorella di eva odiava cosi tanto lei e sua moglie in fine sa sua moglie avesse un altro uomo? Quando è stata uccisa era incinta e dal  dna non è lei il padre

Assalito da quelle domande che toccavano l’intimità di una famigli il punzo crollo

Punzo: capitano non l ha ancora capito io in quella casa non ci sono mai entrato, il matrimonio era una facciata ci hanno obbligati a sposarci, il bambino non è il mio

Capitano: cosa sta dicendo punzo mi vuole prendere per il fondelli?

Punzo:  assolutamente ma sono stanco di questa sceneggiata, il figlio non è il mio ma ci hanno obbligati a sposarci per nascondere uno scandalo che avrebbe avuto conseguenze gravissime

Capitano: e chi sarebbe il padre del bambino?

Punzo: lei lo conosce bene capitano gli è stato alle costole per tanto tempo… il dottor Vassallo

Capitano: forse è il caso che cominci dal capo e mi faccia capire cosa centra vassallo con lei e con eva

Punzo: dunque capitano quando conobbi eva lei era appena stata assunta allo studio di vassallo io ero una tirocinante, eva come tutte le nuove leve cercava di mettersi in mostra volenterosa, la sua disponibilità e gentilezza venne ben presto travisata da molti e specialmente da vassallo che inizio a corteggiarla prima discretamente poi con molta insistenza ma senza risultato,m eva era una bravissima ragazza e frequentava un ragazzo della sua età, non avrebbe mai aggettato le avance di un vecchio se pur ricco e potente. Una sera rimasero soli allo studio, e dopo l ennesimo rifiuto vassallo perse la testa e violentò eva. E la minacciò per non fargli sporgere denuncia, facendo leva sui genitori e la sorella. Dopo quel episodio eva non andò più allo studio ma quando si accorse che era incinta dovette mettere vassallo davanti alle sue colpe.

Naturalmente lui per evitare lo scandalo prima disse ad eva di abortire minacciandola ma vista la sua determinazione a non volerlo fare escogitò questo piano.

Capitano: mi scusi punzo ma lei cosa centra e poi come ha fatto convincerla a sposare eva che come dice lei a stento conosceva?

Punzo: io avevo problemi di droga e vassallo lo sapeva benissimo e sapeva pure che con lo stipendio che avevo non potevo certo permettermela nonostante la mia famiglia fosse ricca., lui sa sempre tutto di chi lo circonda amici e nemici, anche di lei sa capitano conosce tutto. Comunque ha usato queste sue informazioni per obbligarmi a sposare eva e assumermi la paternità del bambino, eva è stata anche lei costretta ad accettare naturalmente con i suoi modi persuasivi vassallo ha messo in scena questa farsa per uscirne pulito senza scandali, dopo qualche mese prima della nascita del bambino ci siamo sposati, vassallo ha comprato e arredato la casa dove dovevamo vivere e obbligò eva a tornare allo studio per tenerla sempre sotto controllo.

Capitano: ma i familiari sapevano o si sono bevuti questa storia?

Punzo: i genitori non hanno mai sospettato nulla ma alice sapeva ogni cosa era la mia fidanzata epoca e progettavamo un futuro insieme per lei stavo cercando di uscirne fuori ma le cose sono andate diversamente

Capitano: poi come mai è finito a fare il corriere visto le vassallo la teneva in pugno in questo modo?

Punzo: capitano la risposta la dovrebbe già conoscere ma io ho accettato di parlare di eva il resto non è importante o almeno per il suo caso, comunque ci ha provato. E ora se mi vuole scusare sono stanco non ho più nulla da dirle

Il capitano annuendo con il capo fece portar via il punzo, ma quella conversazione aveva si chiarito tante cose ma aveva pure aperto una finestra sulla vita di eva che mai si sarebbe immaginato, turbato e pensieroso si fece accompagnare dal tenente all uscita, e durante quei pochi metri di corridoi non riuscì a dire nessuna parola era confuso non tanto per la storia appena ascoltata, ma per il fatto che la bambina sorridente  che conosceva aveva dovuto subire quell orrore per mano di un viscido individuo. Neppure il tenente non disse nulla vedendo il capitano così pensieroso e turbato, si salutarono a stento

 

 

 
 
 

strano rapporto

Post n°1982 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

Il capitano si congedo senza dire nulla solo con un gesto con la testa , ma inizio a pensare alla ultime parole di vassallo, e lo fece per tutto il tragitto che separava lo studio dal tribunale ed era così preso da questi pensieri che non si rese conto che in un batter d’occhio arrivò alla sua meta, per incontrare il giudice

Si informò dove fosse l ‘ufficio del giudice , ma proprio quando lo stavo chiedendo all’usciere  che il giudice si materializzò alle sue spalle come fosse spuntata dal nulla:

Giudice: finalmente vedo che è una sua abitudine tardare …

Il capitano si volto e con una voce stupita rispose al giudice..

Capitano: buongiorno dottoressa le chiedo scusa ma ho avuto una mattinata alquanto impegnata, proprio per poterle dare il maggior numero d’informazioni possibili.

Giudice: allora è perdonato capitano ma io ora ho un po’ di fame che ne dice di parlarne davanti un bel piatto di pasta , sa qui in mensa la fanno magnificamente

Il capitano intuendo l ironia del giudice acconsentì abbozzando un sorriso, e con un gesto della mano fece strada alla dottoressa come conviene a un gentil’uomo.

I due si avviarono alla mensa e si misero in fila perdere il pranzo, il capitanò notò che nonostante il fisco la dottoressa non badava troppo alla linea visto la quantità di cibo che prese. Usciti dalla fila si accomodarono ad un tavolo un po’ in disparte per stare un po’ più tranquilli.

 

Giudice: capitano non sarà certo un ristorante stellato, ma è sempre meglio di un triste e umido ufficio..

Capitano: bhe io sono più da pizzeria al massimo trattoria comunque vero meglio qui

Giudice: bene capitano allora mi dica pure le ultime novità

Capitano: allora dottoressa…

Giudice: marilena

Capitano: come?

Giudice: mi chiamo marilena almeno in queste occasioni informali possiamo darci del tu e badare poco ai convenevoli, e poi abbiamo la stessa età anzi sei un qualche giorno più vecchio di me

Capitano: vedo che è informata anzi che sei informata comunque per me va bene e con precisione i giorni sono 17 , dunque…

Il capitano tra un boccone e l’altro inizio a descrivere le attività svolte in mattinata e le conversazioni avute con la sorella e il datore di lavoro della vittima, e quando finì rivolse lo sguardo alla dottoressa che posò la posato e sul piatto fece un attimo di silenzio come per riflette e chiese

Marilena:  caro tommaso mi hai fatto una lista di eventi di luoghi e persone come se fosse un interrogazione scolastica, ma di sicuro hai avuto impressioni e ti sei fatto un idea della situazione che va ben oltre alla lista della spesa, sono quelle che mi interessano di più

Tommaso: effettivamente ho la sensazione che le cose stanno in maniera ben diversa da come vogliono farci credere, ad esempio a casa della vittima ho visto tante foto di eva con il figlio, ma nessuna con il padre e tanto meno in quella casa vi era traccia di una presenza maschile, e l’astio della sorella mi sembra eccessivo e molto strano. Vassallo poi dice che eva aveva solo compiti di segreteria ma non ci credo altrimenti perché farla controllare anche fuori dal lavoro e poi ho avuto la netta sensazione che sa qualcosa che di certo non ha nessuna intenzione  di parlarne con me.

Marilena: bene capitano penso che a questo dovrai farti un altro giro a roma per quanto riguarda vassallo ci penso io e al tuo ritorno vedrai che sarà più disponibile

Tommaso: ne dubito ma se lo dici tu , domani stesso partirò per roma, chiamerò il tenente di stefano appena tornato in ufficio dovrebbe essere ancora in loro custodia.

Marilena:  bene penso che per ora ci siamo detti tutti dobbiamo solo procedere.

Finito il pranzo si recarono all’uscita ma prima di congedarsi marilena con espressione maliziosa si rivolse a tommaso

 

Marilena: spero che la prossima volta il contesto sia più confortevole e intimo rispetto a una mensa di un tribunale

Tommaso: bhe se questo è un modo per farsi invitare a cena rispondo che si può  fare magari a casa mia cucino discretamente

Marilena: ottima idea ne riparliamo presto

I due si salutarono consapevoli che stava nascendo molto di più di una semplice collaborazione professionale.

Il capitano appena arrivato nel suo ufficio chiamò il tenente di stefano per organizzare un nuovo incontro con il marito di eva …

Capitano: buona sera tenente sono il capitano borghese la chiamo perché ho bisogno di parlare nuovamente con punzo da alcune verifiche mi dovrebbe chiarire alcuni dubbi, naturalmente non interferirò con le vostre indagini…

Tenente: buona sera capitano, certo che è possibile ma non è più in nostra custodia ma è stato trasferito al carcere di regina coeli in attesa della prima udienza, dovrò solo avvertire il direttore del carcere della sua visita mi deve solo dire quando

Capitano:  la ringrazio per va bene domani stesso ho fretta di chiudere le indagini, mi farebbe piacere che venisse anche lei

Tenente: i tempi sono un po’ stretti ma farò il possibile anche per esserci

Capitano: bene allora domani mattina presto parto ci vediamo alle 9:00 buona serata

Tenente: buona serata capitano

Appena chiusa la conversazione il capitano chiamò il maresciallo per avvertirlo che l indomani lui sarebbe partito per roma ma solo il maresciallo invece doveva scrutare nella vita di alice e il motivo di tanto astio nei confronti della sorella e chi fosse il misterioso spasimante di eva che incontrava all uscita da lavoro.

Ma quella non fu l unica chiamata che il capitano fece, subito dopo chiamò susanna per chiederle se le andasse di pranzare insieme, lei accetto con piacere, quindi presero appuntamento nello stesso centro commerciale dove si incontrarono la prima volta.

 

 
 
 

la sorpresa parte IV

Post n°1981 pubblicato il 18 Aprile 2017 da ippotommy73

...scrutando ogni singolo dettaglio, e trovando una casa ordinata e pulita, ma una cosa balzò subito all ‘occhio del capitano in casa c’erano solo foto di eva con il bambino e neppure una con il padre come se non esistesse nella vita di quella famiglia, per curiosità andò in bagno e poi in camera da letto senza trovare nessuna traccia di particolari maschili, percorrendo il corridoio giunse in un piccolo studiolo anche esso ordinato forse troppo, ma proprio li vi erano il pc e il tablet di Eva, il capitano provò ad accenderli ma entrambi erano protetti da password, quindi si limitò a spegnerlo per portarlo ai tecnici per analizzarlo, aprendo un cassetto il capitano trovò un altro cellulare e documentazione che fu prelevata e messa in uno scatolone,. In quella casa il capitano sentiva ancora più forte la tristezza, guardando quelle foto, sprazzi di vita che non c’è più , senza proferire parola il suo girovagare tra quelle stanze diventava sempre più una sofferenza e forse pure per questo che il capitano fece il più in fretta possibile, e mentre il maresciallo caricava tutto in auto il capitano ritornò a bussare alla porta di Alice, per dirle che avevano finito…

Capitano:  noi abbiamo finito e come vedrai per il momento non è piu possibile entrare se non autorizzati

Alice: capisco speriamo che questa storia finisca presto

Infastidito da quella frase la risposta di tommaso fu secca e severa

Capitano: credo che se pure troviamo il colpevole questa storia come la chiami tu non finirà mai stiamo parlando della morte di una persona della morte di tua sorella, mi sarei aspettato quanto meno un po’ più di rispetto ma a quanto vedo gli anni passano ma certe cose non cambiano

Alice senza proferire parola si apprestava a chiudere la porta ma il capitano ormai con voce autoritaria e professionale le intima di presentarsi l’indomani in caserma per rispondere ad alcune domande.

Alice annui con la testa e chiuse la porta.

Il capitano si diresse all uscita dove c’ era  il maresciallo  ad attenderlo che notò subito il cambiamento d’espressione del suo superiore,

maresciallo: capitano che è successo? È la prima volta che la vedo con quella espressione dura.

Capitano: festante per me rimangono incomprensibili certe pieghe della mente umana e credo che rimarranno tale a vita, vede io conoscevo eva da quando era piccola era legatissima alla sorella l’adorava e questo suo affetto veniva ricambiato con fastidio e disprezzo e non ostante la sua morte nulla è cambiato, maresciallo torni al comando e porti questo materiale alla scientifica io devo fare 4 chiacchiere con un'altra persona e poi vado al tributale dal giudice di maio ci vediamo in ufficio

Maresciallo: capitano vuole che la faccio venire a prendere ci metterà una vita a tornare

Capitano: festante  vada e non si preoccupi fare 4 passi mi farà bene più tosto solleciti i colleghi voglio chiudere in fretta

Il capitano  si diresse verso lo studio del dottor Vassallo datore di lavoro di eva e vecchia conoscenza del capitano.

Arrivano allo studio il capitano non dovette aspettare molto per incontrare il dottore che con un sorriso più falso di un orologio cinese salutò il capitano

Vassallo: ooo ma chi si rivede capitano borghese sta ancora cercando di trovare nei miei affari qualcosa di losco?

Capitano: lei è troppo scaltro per non sapere il motivo della mia visita che per sua fortuna sta volta non riguarda lei personalmente e i suoi affari, almeno per ora è così

Vassallo: e si capitano immagino perfettamente il motivo della sua vista e come sempre sarò a sua disposizione

Capitano: e questo che mi preoccupa il suo come sempre… comunque andiamo avanti, eva stava lavorando a qualche pratica in particolare ultimamente?

Vassallo: guardi eva era una ragazza lavoratrice e volenterosa ma le sue mansioni qui erano puramente di segreteria, non lavorava a nessuna pratica rispondeva al telefono prendeva appuntamenti non faceva neppure le fotocopie delle pratiche certi dati e meglio che non passino sotto a molti occhi

Capitano: immagino a quali dati si riferisce ma ora questi non mi interessano, più tosto ha viso eva strana ultimamente, ha cambiato qualche suo atteggiamento?

Vassallo: eva non era molto espansiva anzi aveva sempre un comportamento professionale e serio l’unica cosa strana era un uomo che l aspettava tutte le sere all uscita e questo succedeva da qualche mese, sa nel mio mestiere e meglio essere informati sui propri collaboratori

Capitano: e visto che è così informato sulle abitudini della vittima non è che per caso sa chi sia questo fantomatico uomo?

Con un sorriso sornione e beffardo rispose

 

Vassallo:  ma capitano le sembra che io facci pedinare lo spasimante della mia segretaria per sapere chi frequenta? Mi bastava sapere che non era un  ficcanaso ed era solo interessato alle grazie di eva.

Capitano: va bhe vedremo caro dottore se le viene in mente qualche altra cosa dove trovarmi lo sa benissimo le auguro una buona giornata

Vassallo:certamente capitano ma senta a me sta volta non si concentri su di me perderebbe il suo tempo, la soluzione potrebbe essere vicinissima a lei ma talmente vicina che rischia di non vederla, buona giornata capitano e pensi a quello che le ho detto.

 

 
 
 
Se un giorno ti venisse voglia dipiangere...Chiamami. Non prometto di farti ridere,ma potrei piangerecon te...Se un giorno tu decidessi di scappare,non esitare a chiamarmi.Non prometto di chiederti di restare,ma potrei scappare con te. Se ungiorno ti venisse voglia di non parlare con nessuno...Chiamami.In quelmomento prometto di starmene zitto. Ma...Se un giorno tu mi chiamassi enon rispondessi...Vienimi incontro di corsa...Forse ho bisogno di te.

 

 


 

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Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole, sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.

 

Anche se cio' che puoi fare è soltanto una piccola goccia nel mare, puo' darsi che sia proprio quella a dare significato alla tua esistenza."

 

 

 

 

 


 

 

 

 

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