Nuvola di passaggio

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Non sono pazzo...sono solo particolarmente particolare!

Post n°347 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da custode83
 
Tag: Diario

Attorno a me più di una persona si sta accorgendo del mio amore verso tutti. Qualcuno ha osato addirittura dirmi di essere un santo. Io per rispetto non sono scoppiato a ridergli in faccia, ma avrei potuto con pieno diritto. Questo dimostra come nella nostra società la parola amore rimanga solo una parola con valore arbitrario.A parte questo sono contento di trovare riscontri positivi per gli sforzi fatti negli ultimi anni: da quando scrissi "un amore del tutto umano" ad ora ne è passata di acqua sotto i ponti!Ma la cosa più interessante in assoluto è il cambiamento della visione della mia persona. Per evitare di rinunciare ad essere me stesso mi hanno sempre dato del pazzo. Ora invece sono solo una persona particolarmente particolare, perché i pazzi non sanno amare! Muahaha, che idiozie! Le definizioni umane mi hanno sempre fatto ridere.

 
 
 

Una marcia in più

Post n°346 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da custode83
 
Tag: Diario

Ho imparato a fare il nonno! In effetti sono un po' in anticipo, ma il padre già lo avevo imparato. Ed il tutto senza accorgermene: questo amore fa miracoli. Quindi presumo che la prossima volta imparerò a fare il bisnonno! Mi andrebbe molto di insegnare queste cose, così ho iniziato a farmi delle seghe mentali, concludendo che rimarranno tali: per imparare si dovrebbe vivere a stretto contatto con me, quindi mi limiterò ad insegnare ai bambini.

 
 
 

La maraca dei desideri

Post n°345 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da custode83
 
Tag: Storie

C'era una volta una famiglia con due figli in un quartiere molto povero della città. Il padre lavorava in miniera e pensava che per quel motivo nessuno lo considerasse. La madre era casalinga e riceveva visite da molte famiglie durante la settimana, ma pensava che queste fossero per un sentimento di pena nei propri confronti, essendo la famiglia più povera tra i poveri.Un giorno il padre, picconando la roccia, invece di trovare ferro portò alla luce una maraca dall'aspetto molto antico. La prese tra le mani perplesso e sorridendo l'agitò per controllarne il funzionamento: sembrava intatta e nella propria povertà anche una maraca avrebbe fatto comodo per far giocare i propri figli. In quell'istante pensò di volerlo far vedere alla moglie, ed attorno a lui tutto cambiò, trovandosi a casa, con la moglie in giardino indaffarata con i figli. L'uomo ci mise qualche minuto a realizzare, ma dopo aver capito desiderò un maiale cotto, aspettandosi di vederlo comparire da un momento all'altro, ma non fu così. Rifletté allora su cosa c'era di diverso rispetto alla miniera: "ma certo!". Si mise ad agitare la maraca, ed ecco un maiale arrosto comparire sul tavolo.A quell'odore invitante i figli corsero subito dentro e vedendo il padre gli saltarono in braccio, ringraziandolo di avergli comprato l'arrosto. Entrò per ultima la madre e visto il maiale domandò al marito: "dove hai trovato i soldi? E perché non sei a lavoro?". Il marito prese la maraca e rispose: "tesoro, i nostri problemi sono finiti, picconando oggi ho trovato questo". La moglie lo guardò con sufficienza: "una maraca?!?", "Non è una semplice maraca, questa è una maraca magica!". E le fece vedere subito il funzionamento.Da quel momento la famiglia visse nella ricchezza: sempre vestiti eleganti e pasti da banchetto.Le famiglie del qartiere continuavano come prima a venire a trovare la madre, ma ogni volta le mandava via, pensando di ricevere visite per ottenere elemosina: ormai nessuno avrebbe potuto provare pena per lei.I figli d'altro canto erano sempre piú tristi perché senza la presenza delle altre famiglie non avevano altri bambini con cui giocare.Il padre rimase solo, com'era sempre stato, pensando però stavolta di essere considerato. Altre famiglie infatti, vedendolo passare lo chiamavano o lo invitavano in casa, ma egli rifiutava.Il quartiere povero iniziò a pesare ad enrambi ed allora i genitori pensarono di trasferirsi nel quartiere ricco. Il padre ogni giorno usciva da casa con casse piene di vestiti pregiatissimi e li vendeva nel quartiere ricco a caro prezzo. In breve tempo tuti lo conobbero e compravano da lui i più bei vestiti mai visti.Dopo solo un mese i genitori ebbero i soldi per comprare una casa nel quartiere ricco e si trasferirono.La vita cambiò totalmente: invitati a feste, giri in barca e caccia alla volpe. I figli invece non riuscivano ad andare d'accordo con i bambini del quartiere viziati, sentendosi sempre più soli.Un giorno di notte un ladro entrò in casa trovando moltissima ricchezza, rubando oro e gioielli, tutti in bella vista. Era troppo facile per un professionista come lui! Se tutta questa ricchezza era a portata di mano, cosa ci sarebbe stato nella cassaforte?Dopo non molto, ancora a notte fonda, aveva trovato la cassaforte, posando a terra i sacchi pieni di beni pesanti tonnellate. Ma appena aperta suonò l'allarme. Il ladro non poteva scappare in fretta con quei sacchi pesantissimi, decise quindi di prendere il contenuto della cassaforte e scappare. Ma aperta trovò solo la maraca. Perplesso tentò di aprirla, pensando nascondesse qualcosa all'interno, ma niente. Ecco in quel momento arrivare il padre che si avventò su di lui. Il ladrò però,con un colpo di maraca in testa lo stese a terra.La sua priorità fu allora scappare, ma la porta si sfondò ed ecco entrare la polizia: colto in flagrante per lui era finita. L'unico suo desiderio fu tornare al proprio rifugio, e nell'agitazione del rumore di passi della polizia, si mise a tremare facendo suonare la maraca e scomparve.La polizia trovò in casa il padre stordito, la cassaforte aperta e vuota, con all'esterno i sacchi pieni di ricchezze ed ogni genere di attrezzo da scasso.Fu immediatamente accusato di furto, imprigionato e processato. Il tribunale confiscò alla famiglia tutti i beni compresa la casa. Nel quartiere tutti seppero che il mercante era in realtà un ladro.La famiglia diventò mendicante e tutti la insultavano e trattavano male. I figli ormai non sorridevano e giocavano più.La madre, ricordandosi della casa nel quartiere povero, consigliò al padre di tornare. Il padre, andato al quartiere, trovò la casa occupata e tornò indietro.Ma la sua visita non passò indifferente: ogni giorno dal quartiere povero sempre più famiglie venivano al quartiere ricco e stavano con loro: pranzavano insieme e parlavano di tutto l'accaduto. I genitori subito pensarono: "ecco, vengono ed in cambio di cibo sentono i pettegolezzi". I figli invece ritrovarono il sorriso e nella loro voglia di essere felici dissero ai genitori: "siamo contenti di avere visite ogni giorno, non siamo soli e ci divertiamo con gli altri bambini".I genitori capirono. Da quel giorno ascoltarono le altre famiglie, si aprirono dando e ricevendo consigli, cercando di allietare la permanenza di coloro che ogni giorno erano lì per loro.La cosa non rimase indifferente agli abitanti del quartiere ricco: le famiglie erano sempre più unite e si sospettava la creazione di un gruppo mafioso o sovversivo.La decisione dei ricchi fu immediata: allontanare la famiglia dal quartiere, ma senza usare la forza.Comprarono quindi loro una casa nel quartiere povero, dove la famiglia andò a vivere.

 
 
 

Padre Pio mi ha fatto la grazia!

Post n°344 pubblicato il 22 Maggio 2009 da custode83

La mia schiena è miracolosamente tornata dritta! Le gambe ora hanno la stessa lunghezza, il torace ed il bacino sono ruotati correttamente, i muscoli hanno ripreso vigore. Incredibile!Posso dire che il mio corpo è resuscitato: eh sì, perché per coincidenza la guarigione è durata tre giorni, dal venerdì alla domenica.In quei giorni meditavo, desiderando fortemente una guarigione, e dall'inizio alla fine della meditazione sentivo le ossa spostarsi ed i muscoli staccarsi dalle ossa, un dolore simile ad una pugnalata che lacera le interiora. In quei momenti avrei potuto smettere, ma credevo sarebbe finito tutto presto, che il dolore avrebbe portato bene e non male. Sapevo stessi guarendo, lo sentivo, il dolore non era cattivo.E così, dopo due giorni di meditazione, 12 ore al giorno, i dolori erano quasi spariti. Nel terzo giorno ho atteso la fine, e quando ogni dolore era scomparso, mi sono alzato e la schiena era dritta.Ecco, la seconda coincidenza è proprio questa: il mio corpo è guarito a causa di una mia richiesta.E poi aggiungo che la domenica prima in chiesa sono stati portati gli effetti personali di Padre Pio durante la sua morte.A questo punto le coincidenze sono tre! E' stato un miracolo?Beh, la cosa più divertente è che sono ateo e che a tutta questa storia del potere dall'alto sceso a guarirmi, io stesso non ci credo.Sinceramente...non mi interessa chi o cosa mi abbia guarito, guardo solo i fatti: ho chiesto la guarigione perché tra un mese e mezzo ci sarà una gita di 5 giorni coi bambini. Io dovrò amarli ogni giorno, ogni minuto in cui ce ne sarà bisogno. La guarigione, per come la penso, è semplicemente la ricompensa di aver amato sempre finora da quando ho imparato, e di voler continuare.Miracolo o non miracolo, la guarigone non è solo per me. L'amare quei bambini che si lasciano amare è infatti l'unico vero motivo.Ora la mia schiena è bellissima, le spalle sono larghe come sono sempre piaciute, il petto è di nuovo ben in vista e i lardominali hanno lasciato il posto agli addominali, cosicché la pancia si è assottigliata. Ora sono un figo della madonna!

 
 
 

Il primo venerdì part-time

Post n°343 pubblicato il 08 Maggio 2009 da custode83
 
Tag: Diario

E' appena terminata la mia prima settimana da lavoratore part-time e mi sento bene. Lavoro dalle 9:30 alle 13:30 ed alle 14:30 sono a casa, a 100 metri dal mare. Il pomeriggio svolgo varie attività: shopping, lettura, meditazione, visita a persone care. Il pomeriggio passa così senza stress e la sera il lavoro è ormai un ricordo lontano.I soldi sono pochi ora e se non sto attento il conto in banca inizierà ad assottigliarsi sempre di più, ma non importa: ieri ho sentito cantare Barbara mentre Alessandro suonava il violino; credo siano questi i ricordi che rimarranno nella mia mente in futuro e non la giornata passata davanti ad un computer! Penso ricorderò quando quel pomeriggio il prete mi ha tagliò i capelli dicendo: "Padre Pio ce li aveva proprio così".Ho scelto di non avere nulla ma di vivere la mia vita, ci sono riuscito ed ora mi sento molto bene. Ora guardo le facce e i sospiri dei colleghi, l'aspetto stanco e straziato di chi esce dal treno delle 19 mentre io torno da fare shopping. Per loro scelta molti tornano a casa in quello stato, per avere il denaro necessario a soddisfare le loro primarie, secondarie ed illusorie esigenze. Un ricordo per me ormai lontano: non posso permettermi nulla, ma non mi pesa...perché io vivo!

 
 
 
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Data di creazione: 25/04/2007
 
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