Creato da manuela.ste il 26/12/2008

ne abbiamo bisogno..

natura e amore

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

elyravbarbopfManueltollfuria19781Terzo_Blog.Giusagobrandiandreamarchiorimanuela.steiunco1900andryofficinaJoker_Jolly2012lacey_munroTheArtIsJapanNuvola_volarenzo.zz
 

ULTIMI COMMENTI

:( lo so, non ho parole
Inviato da: elyrav
il 02/03/2018 alle 10:02
 
Non li giustifico, certi "uomini" non sono...
Inviato da: Joker_Jolly2012
il 01/03/2018 alle 19:27
 
Grazie! E' tutto passato o quasi.
Inviato da: manuela.ste
il 01/03/2018 alle 18:08
 
Spero guarisci presto ... serena giornata
Inviato da: elyrav
il 26/02/2018 alle 08:51
 
Come dici tu ci si deve lavorare ma non è semplice. Forse...
Inviato da: elyrav
il 21/02/2018 alle 08:27
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

 

FEMMINICIDIO

Post n°206 pubblicato il 01 Marzo 2018 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

E ancora un'altra donna, altre figlie uccise dall'uomo padrone che non accetta la separazione, gli va in tilt il cervello perchè non è più il despota di nessuno, più nessuno si abbasserà ai suoi ordini. Le donne devono assolutamente muoversi, trovare un modo per non far più accadere queste tragedie, devono unirsi e cercare la modalità loro non gli uomini. Togliere le armi non serve le nostre cucine sono piene di oggetti lesivi, bisogna partire dal loro cervello malato, fin da bambini. Abituarli alla libertà, al rispetto, alla complicità, all'amore. Io sono incazzata con gli uomini tutti, con le donne che pietosamente si accomodano con uomini violenti, con le istituzioni che non cercano una seria e valida soluzione, sono incazzata anche con me che non faccio nulla contro questo genocidio che ormai è senza frontiere, l'unica cosa che mi viene in mente è quella di armarmi e sopprimere i volenti, con la violenza? si con la violenza!

 
 
 

MALE DI STAGIONE

Post n°205 pubblicato il 23 Febbraio 2018 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Ed è arrivata anche a me, influenza o raffreddore, grande dolore alla testa, spalle, gambe insomma ovunque. Un raffreddore per il quale ho già consumato 7 pacchetti di fazzoletti, ed infine la tosse che sconquassa il torace e infiamma la gola. Mi mancava era tanto che non mi sentivo così male. Me ne sto sotto le coperte al calduccio con le mie cagnoline, latte caldo e miele, propoli a spruzzo per la gola e olio di eucalipto nel diffusore. Penso di aver tutto, insomma quasi tutto

 
 
 

L'ATTESA

Post n°203 pubblicato il 20 Febbraio 2018 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Aspettare ogni giorno che venga domani.

Vorrei buttare tutto alle spalle e riuscire a vedere un domani migliore, chiedermi ogni giorno quando passerà, lo so che sono io che ci devo lavorare, sono io che dalla testa devo cancellare il passato, non ci riesco, non riesco più a ragionare positivamente, non riesco più a ridere con gli occhi, mi specchio ed in essi vedo solo un'immensa tristezza, un'irragionevole malinconia, e non riesco a scrollarmi tutto questo dalla testa.

La paura che domani la testa mi abbandoni del tutto e che io non riesca più ad uscire dal tunnel, aggrapparmi con le unghie al poco di sensato che è rimasto in me e pensare sempre ai miei cari  e al dolore che proverebbero se io mi lasciassi andare del tutto.

Ne uscirò, ne voglio uscire.

 
 
 

18 dicembre 2017

Foto di manuela.ste

E te ne sei andato, senza avvisare, senza lasciare al tempo di far assorbire la tua mancanza. Mi hai lasciato senza lasciarmi, nessuna parola nessun gesto, nessun ultimo abbraccio. Tante domande che rimarranno senza risposta. Mi mancano le telefonate della buonanotte, era un appuntamento indispensabile per una notte serena piena di bei sogni, ora non si dorme più, adesso non si sogna più. Poterti almeno averti vicino per una volta, una sola volta, poterti parlare anche da lontano, poterti vedere anche di nascosto. E' tutto finito in un attimo, rivivrai nei miei ricordi che spero non spariscano mai, un unico rimpianto non averti salutato. Ciao tesoro mio 

 
 
 

VERITA'& VANITA'

Post n°198 pubblicato il 28 Marzo 2012 da manuela.ste
Foto di manuela.ste

Il mio più grande difetto ed anche il mio più grande pregio è:

DIRE SEMPRE CIO' CHE PENSO.

Questo mi ha portato gioie e dolori.

I dolori passano... ma le gioie rimangono nel cuore per sempre!

 
 
 

STELLE CADENTI...

Post n°194 pubblicato il 10 Agosto 2010 da manuela.ste
 

Sono tanti anni che non ne vedo una...stanotte fosse la volta buona!

Mica tanto per il desiderio (e' tutto un gioco!)

ma per il fascino dell'evento...

mi e' sempre piaciuto guardare il cielo e scoprire l'immensita'...

ricordo le notti da adolescente in riva al mare a guardar le stelle... e a chi ne vedeva

di piu'!!!

Grandi giorni...e grandi notti!

 
 
 

50 ANNI!!!

Post n°193 pubblicato il 15 Luglio 2010 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Mi sono guardata attentamente allo specchio...e vedo esattamente cio' che vedevo ieri!!!...allora non e' cambiato nulla?

 
 
 

Report contro la "legge bavaglio"

Post n°192 pubblicato il 14 Giugno 2010 da manuela.ste
 

 
 
 

GRANDI ONDE da STORIE ZEN

Post n°191 pubblicato il 13 Giugno 2010 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

All'inizio dell'era Meiji viveva un famoso lottatore che si chiamava O-nami, Grandi Onde. O-nami era fortissimo e conosceva l'arte della lotta. Quando gareggiava in privato, vinceva persino il suo maestro, ma in pubblico era così timido che riuscivano a batterlo anche i suoi allievi.

O-nami capì che doveva farsi aiutare da un maestro di Zen. In un piccolo tempio poco lontano soggiornava temporaneamente Hakuju, un insegnante girovago. O-nami andò a trovarlo e gli spiegò il suo guaio.

«Tu ti chiami Grandi Onde,» gli disse l'insegnante «perciò stanotte rimani in questo tempio. Immaginati di essere quei marosi. Non sei più un lottatore che ha paura. Tu sei quelle ondate enormi che spazzano via tutto davanti a loro, distruggendo qualunque cosa incontrino. Fa' così, e sarai il più grande lottatore del paese».

L'insegnante lo lasciò solo. O-nami rimase in meditazione, cercando di immaginare se stesso come onde. Pensava alle cose più disparate. Poi, gradualmente, si soffermava sempre più spesso sulla sensazione delle onde. Man mano che la notte avanzava le onde si facevano più grosse. Spazzarono via i fiori coi loro vasi. Sommersero perfino il Buddha nella sua cappella. Prima dell'alba il tempio non era più che il continuo fluire e rifluire di un mare immenso.

Al mattino l'insegnante trovò O-nami assorto in meditazione, con un lieve sorriso sul volto. Gli batté sulla spalla. «Ora niente potrà più turbarti» gli disse. «Tu sei quelle onde. Travolgerai tutto ciò che ti trovi davanti».

Quel giorno stesso O-nami partecipò alle gare di lotta e vinse. E da allora, nessuno in Giappone riuscì più a batterlo.

 

 
 
 

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Post n°190 pubblicato il 16 Maggio 2010 da manuela.ste
 
Tag: volo
Foto di manuela.ste

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia. 


Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane. Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto. Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua. In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto. Dio quanto piangete! 
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze! Lacrime e parole. 

Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte.

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel. Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per chi la incontra e per se stessa. È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti... 

 

 
 
 

TI VOGLIO BENE

Post n°189 pubblicato il 13 Maggio 2010 da manuela.ste
 
Tag: volo
Foto di manuela.ste

Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.

Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo

di me. Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per

rendermi migliore, e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice. L'hai

fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno. L'hai fatto essendo te stesso.

Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.

 
 
 

12 MAGGIO 1977

 

Io c'ero ...

c'ero quel 12 maggio del '77 alla manifestazione indetta dai radicali ...

c'era il divieto di manifestare ...

c'erano gli "autonomi" ...

c'erano tantissimi "celerini" ...

c'erano i lacrimogeni ...

c'erano le urla contro ...

c'erano le corse ...

e c'era una pallottola alla schiena per Giorgiana ...

io c'ero ... e ci sono ancora!

 

 

 

 
 
 

da "Storie Zen"

Post n°187 pubblicato il 11 Maggio 2010 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Un monaco domandò al maestro Nan-ch'uan: "Che cos'è lo Zen?""È la vita di tutti i giorni.""E come ci si avvicina ad esso?""Più cerchi di avvicinarti, più te ne allontani." Commento: Non c'è bisogno di cercare il sacro nei templi e nelle scritture; il divino si esprime nelle cose semplici e quotidiane. E qui sta anche il senso, la verità, dell'esistenza. Siamo quindi tanto più vicini alla Via, al Tao o a Dio, quanto più viviamo esperienze essenziali, naturali. E tanto più ce ne allontaniamo, quanto più introduciamo elementi artificiali, mentali. Anche lo sforzo deliberato, l'intenzione calcolata, ci impedisce di raggiungere l'obiettivo, frappone un ostacolo che ci preclude di essere spontanei. "che cos'è lo Zen?" fu chiesto a Pai-chang. E lui rispose: "Mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno". Anziché ricercare sempre nuovi stimoli, riconsideriamo i fatti essenziali della vita alla luce di questa nuova consapevolezza.

 
 
 

Quindi pensa positivo.

Post n°186 pubblicato il 10 Maggio 2010 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Tanto più combatti contro le cose che non vuoi, più potere le dai...



Quanto e' vera questa frase...ignorare ... bisogna ignorare.
Mi viene in mente quando da ragazza ignoravo cio' che mia 
madre diceva...ancora oggi sento le sue parole!!!

 
 
 
 
 

LE QUATTRO STREGHE

Post n°184 pubblicato il 06 Maggio 2010 da manuela.ste
 
Foto di manuela.ste

Il Distruttore, figlio del dio Sole, si mise in cerca un giorno di quattro streghe, perché voleva ucciderle.La prima che incontrò tremava e si torceva al suo cospetto, però non di paura. Freddo era il suo nome. "Se tu mi uccidi" disse "il caldo regnerà e il grano non potrà crescere senz'acqua che lo bagni."Il Distruttore disse: "Vecchia hai ragione, io non ti ucciderò".Fame era la seconda, ella così parlò: "Se tu mi uccidi il cibo verrà a noia alla tua gente". Ed egli disse: "E vero, la gioia di ogni festa sparirebbe con te. Io non ti ucciderò".La terza era Povertà. "Uccidimi" ella disse sono così infelice! Però sappi che morta io mai più i vestiti potranno consumarsi e la tua gente non avrà più il sapore delle cose nuove.Ed egli disse: "È vero, la mia gente gode degli abiti nuovi. Non ti ucciderò".L'ultima strega, la più vecchia e curva, disse: "Se tu mi uccidi, la Gente non morirà mai più, né nuovi bambini nasceranno, al mondo sarà un popolo di vecchi.Lasciami andare e la Gente crescerà, giovani forti prenderanno il posto dei vecchi che prenderò per mano.Sono la Morte, amica non compresa della Gente.""Nemmeno te posso uccidere" concluse il Distruttore.È così che Morte, Miseria, Fame e Freddo, vivono tra di noi.Il figlio del Sole, tornato dal suo viaggio, spiegò a tutti quanti queste cose. (Navajo da: "49 canti degli Indiani d'America" Ed. Mondadori)

 
 
 

E' QUI LA FESTA ???

Post n°183 pubblicato il 05 Maggio 2010 da manuela.ste
 

 
 
 

1° MAGGIO

Post n°182 pubblicato il 30 Aprile 2010 da manuela.ste
 

 

Mio nonno Amulio era nato il 1° maggio e durante l'era fascista non ha mai potuto festeggiarlo...rischiava la galera! Finita la dittatura si ripromise di festeggiarlo tutti gli anni sino alla morte!!!

 
 
 

E' TOPPO CARINO!!!

Post n°181 pubblicato il 29 Aprile 2010 da manuela.ste
 

 
 
 

NON SENTO...NON VEDO...E NON PARLO!

Post n°179 pubblicato il 28 Aprile 2010 da manuela.ste
 

 

 

E INVECE...


 

 

VEDO...SENTO...E PARLO!!! 

 
 
 
Successivi »
 

 

FACCIAMO AD ARMI PARI???

 

IO SONO CONTRO IL NUCLEARE

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963