DarkSoul

La mia vita dopo la tossicodipendenza

 

ORA SONO LIBERO

Il mio passato ed il mio errore sono sepolti senza nome e senza ricordo.

 

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Messaggi di Dicembre 2014

La montagna

Post n°187 pubblicato il 22 Dicembre 2014 da mygangsta

 

Amo la mia città. E' davvero bella, non ho dubbi.

Ma mi ha visto commettere l'errore più grande della mia vita, ho vissuto qui quegli anni tremendi, per queste strade, per questi quartieri, per queste vie. In questa città che frequento tutti i giorni si consumava il mio dramma anni addietro.

Nella mia attuale seconda vita ho scoperto la montagna.

La montagna non giudica, appena riesco parto in solitudine verso la montagna e là, camminando tra quei sentieri, quelle valli, quei boschi sento la pace, la vera essenza della vita, la catarsi.

Riesco a prendere le distanze dal mio errore, a sentirlo lontano e sfocato. Riesco a ripensare alla mia passata dipendenza senza che mi raggiunga l'angoscia. La montagna mi avvicina al senso dell'esistenza, sento che, forse un giorno, potrei anche perdonarmi.

La montagna ormai è tutto per me, quel ritmo vero e lento, sento che quelle cittadine e quei paesi di montagna potrebbero restituirmi il sorriso e restituirlo a me non è per nulla semplice.

Così questo weekend ho lasciato tutto per tornare alle "mie" montagne, io e il mio adorato cane (da quando c'è, lui almeno ha rischiarato un po' la mia vita). Adoro camminare, camminare e ancora camminare per ore e chilometri fintanto che il rumore dei pensieri non si placa del tutto e lascia spazio soltanto alla quiete e al silenzio.

Là, dove la polvere bianca non mi troverà mai.

Presto o tardi lascerò questa città per la montagna.

 
 
 

Io e la polvere bianca: l'inizio. Parte 2

Post n°186 pubblicato il 13 Dicembre 2014 da mygangsta

 

Talvolta (non so fare una stima) la dipendenza inizia così. Come "uno stupido gioco". Quasi fosse una nuova avventura, un'esperienza meglio delle montagne russe, qualcosa che ha il brivido del proibito, della segretezza, della sfida con se stessi e con il mondo.

Così è stato per me. Non smetterò mai di condannare la leggerezza, la totale mancanza di coscienza e di ragione con cui accettai quella sfida e provai "la più leggera del suo campionario".

Eppure, quel giorno d'estate, fare quel gesto "proibito" mi fece sorridere. Era un gioco. Rompevo con tutti gli schemi finora seguiti, mi appropriavo di una realtà nuova e ancora sconosciuta, era adrenalinico.

Ora mi rendo conto della bassezza di questi "ragionamenti" (o meglio, vanneggiamenti) eppure, se torno indietro col ricordo, fu esattamente così.

Non mi fermai a pensare alla famiglia che si fidava di me e mi amava, allo studio, ai valori, a come mi ero comportato correttamente fino a quel momento... No, pensai soltanto a provare quella roba con quella gente che "usciva dagli schemi".

E da lì qualcosa iniziò a cambiare. Mi piacque (quanta amarezza nel scrivere ciò) e divenne un'abitudine portata avanti di nascosto da tutti, condivisa solo con quel gruppo in ogni momento possibile.

Poi, un giorno, passai a nuova sostanza. Ci incontravamo sempre più spesso con quelli e ci sentivamo pronti. Questa roba mi coinvolse ancora di più, lo "stupido gioco" era adrenalina.

La mia vita era cambiata e io anche.

La sfida con me stesso era sempre più alta, ormai era una partita dove le uniche mosse che puoi fare sono sempre in avanti e non importa qual'è la posta, sei disposto a rischiare, a procedere, quelle "Sirene di Ulisse" ti chiamano, ti cercano e ti incantano.

Quella era la mia nuova vita. Tutto il resto, piano piano, passava in secondo piano e io cercavo di integrare la sostanza nella realtà di tutti i giorni per fare in modo che nessuno sospettasse nulla. La mia priorità era trovare il tempo per fare uso di quella roba.

Poi, dopo un paio d'anni, passai a quella che ora chiamo la peggiore.

E questa è storia amarissima e per ora non ne scriverò.

 

 

 
 
 

Io e la polvere bianca: l'inizio. Parte 1

Post n°185 pubblicato il 09 Dicembre 2014 da mygangsta

 

E 'arrivato il momento di dedicare due righe a uno che non meriterebbe nulla ma che, purtroppo, è stato la chiave della mia dipendenza.

Nonostante la mia volontà di sfocare la sua immagine, me lo ricordo bene.

Mi fu presentato da "amici" (?) comuni. Sicuro di sè, severo, non si perdeva in chiacchiere. Freddo, granitico, voce scandita, sguardo profondo. Carismatico.

Non uno che sta simpatico al primo incontro, per intenderci.

Ma sapeva parlare e, dall'alto della sua età quasi il doppio della mia, si atteggiava a consigliere, guida, "uno da seguire".

Era "uno che la sapeva lunga".

Si usciva tra ragazzi. E lui si portava dietro quella roba.

Un assolato pomeriggio d'estate mi propose di provare la più "leggera" del suo campionario.

"E' uno stupido gioco, è soltanto poco più di una sigaretta, niente di che".

E sia. "Ci provo, tanto non mi farà nulla".

Fu così che iniziai.

Ma poi il fumo diventò cosa da principianti. "C'è qualcosa di meglio. Sai la neve è centomila volte meglio. Ma non c'è solo lei, ci sono tantissimi allucinogeni da sballo"

E sia. "L'altra non mi ha fatto nulla, non sono cose così pericolose come blaterano"

Ormai c'ero dentro ma non me ne rendevo conto anche se, dopo un po', iniziai a pensare più alla neve che al resto.

Eppure era uno stupido gioco, no? "Nessuno se ne accorge e sarà il tuo passaporto per serate a mille"

Ma poi diventò troppo stupida anche quella roba. "C'è ancora di meglio. E' il momento. La polvere bianca. Roba da audaci".

Ok, avevo appena preso l'ascensore per l'inferno. L'escalation era completa. La mia vita correva verso la distruzione.

Non ci sarebbe stato ritorno.

 

In un riassunto flash ecco l'inizio e lo svolgimento di tutto ciò che durò anni nella realtà.

Non so che fine abbia fatto quello. Lo odio ma riconosco che la colpa non fu soltanto sua. Fu, anche e soprattutto, mia.

Chi offre è malefico ma chi accetta non è da meno.

E, per inciso, la tossicodipendenza non è "uno stupido gioco" come la chiamavamo noi. E' una roulette russa con la Fine.

 

To be continued...

 
 
 

Sostanze. Della serie "ti abitui a..."

Post n°184 pubblicato il 06 Dicembre 2014 da mygangsta

 

Non tutti accetteranno di buon grado il ravvedimento.

Per molti rimarrà sovrano il pregiudizio, il sospetto, la diffidenza, l'etichetta.

Mi diceva oggi una delle mie sorelle che un suo conoscente, parlando, ha finito col dire: "Con questa situazione ho perso il lavoro e ora sono a casa mentre un tossico come tuo fratello lavora"

Inutile dire che lui sa benissimo che io ho smesso da anni ormai e che la mia attuale vita è normalissima. Inutile dire che lei prontamente glielo ha ricordato.

Ma è così, per alcuni non ti riscatterai mai, rimarrai "quello che..."

Se la notizia si diffonde sarà difficile poi farla dimenticare. E scommetto che si diffonderà.

E ti abituerai a essere etichettato, ti sembrerà quasi normale, anche se doloroso. Ti farà rabbia ma il giudizio altrui non cambierà.

E non sarà bello.

 
 
 

Quando le sostanze vincono

Post n°183 pubblicato il 04 Dicembre 2014 da mygangsta

 

A questo portano le droghe.

Non ad altro.

Può essere anche la mia storia, prima della rinascita.

 

 

Il percorso della dipendenza viene illustrato in modo inequivocabile in questo video. Da guardare fino alla fine.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: mygangsta
Data di creazione: 18/05/2008
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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