Creato da sarahbb il 09/07/2011

Secret Life

Colori silenzioni e toni riflessi

 

 

Come può parlare l'esiguità

Rimanere affascinati da una persona può essere un qualcosa di eccezionale, può essere l'esperienza più vera che la nostra anima richiede: il guardarsi negli occhi e lo sfiorarsi. Il sussurrare, il commoversi senza ridondanza. Anche l'esiguità può far star bene ma, a volte, c'è una linea sottilissima che esiste tra quello che potrebbe essere e quello che sarà. "Vuoi un caffè?" "Quando rientrerai qui nuovamente?". A malincuore lo salutai, quanto è difficile combattere con la razionalità; è un momento perdere il controllo e in quel momento non l'abbiamo persa. "Perdiamo la razionalità" disse. Ma che significa questo non detto in un contesto qualsiasi ma in uno ben preciso: quello della mia partenza, quello del mio lavoro. Non era una tappa qualsiasi la mia, o forse si? Significa volere bene, significa dare precedenza allo spirito di sacrificio che a quel piacere momentaneo della carne, significa sensibilità. Tante volte anche seguire l'istinto potrebbe fare soffrire. Forse dobbiamo costruire il nostro futuro, forse dobbiamo ancora fare delle esperienze che una volta che fonderemo l'stinto alla razionalità non sarà semplice fare. Il cuore inizialmente un pò soffre ma forse, dobbiamo sacrificare un pò di cuore, oltre che la nostra razionalità, perchè tengono tanto a certe esperienze che, per forza di cose, dobbiamo fare senza quella persona che vorremmo tanto al nostro fianco.

 
 
 

Non verbale

 

 

È trascorso un anno. Cosa ti succede? Oggi all’alba mi sono svegliata: penso a te.

Si si, mi ricordo di te Sarah. Vuoi che ti dica questo non è vero? È il minimo che possa fare.

Se scruti bene quella frase sono certo che capirai.

Se saprai andare oltre le righe, capirai. Lo so.

Oltre non posso ma sono sicuro tu coglierai. È quella parte di me che non può liberarsi, è quella parte di me che scalpita, che urla, muove, colpisce, che fa male e fa bene. E’ anche quella parte di te. Quella parte che ti faceva lottare contro il tuo ego. Combattevi con quella parte, è il pathos.

Forse per stare bene devo guardare la realtà, i fatti. E’ un incredibile commistione tra spirito e razionalità. Ma quante notti a pensare? Ma la realtà non può essere completamente versata dalle parole.

Punti, virgole, linee, maiuscole, spaziature, punti e virgola. Punto di domanda? 

Ripetizioni, ostentazioni, sussurri e grida.

Vorrei ancora un'ultima volta.

Guarderei.

 

 
 
 

Vissuti che s'avvilupano

Post n°125 pubblicato il 07 Agosto 2022 da sarahbb
 

Tempo, strada, percorso. Seguo un percorso latteo.

Capita di incontrare qualcuno nel cammino; sono solo persone di passaggio. In questo percorso medito.

Medito sugli amori passati,

medito sugli affetti recenti,

medito su quelle persone di passaggio. Medito su cosa sia il vero amore.

Imparo,

inspiro,

scopro; giorno dopo giorno, ad osservare ogni minimo elemento del percorso, ad incamerare nella mente ogni nuova parola, a gustare l'insolito. 

Ascolto il fruscio degli alberi, il canto dei grilli.

Le onde del mare.

 

- Sarah -

 
 
 

remore

Post n°124 pubblicato il 27 Gennaio 2022 da sarahbb
 

E l’ho fatto, è una sera di gennaio. C’era quella voce dentro me, mi parlava di te. Oggi si è fatta forte: cammina in quegli angoli, quelle strade, quei luoghi; goditeli, calati in quelle emozioni. Quanti mesi. Ora osservo. Ho il magone, vorrei sedermi a guardare, pensare a tutto quello che oggi non c’è più. Mi faccio strada e cammino, è un camminare senza meta, guidato dall’istinto; ed è quello stesso istinto che mi spinge ad andare ancora una volta lì, da te: a guardarti, a provare ancora una volta la delicatezza del tuo saluto, a sentirti ancora vicino in questa vastità, sentire, solo sentire. I nostri sguardi si rincorrono, ci cerchiamo in lontananza, è buio. Sono dinanzi a te: tento disperatamente di evitare; forse tento di evitare me stessa. Fallisco. Sono tradita dall’emozione, mossa da quel bisogno che mi parla spesso di te. Ho freddo. Ti saluto con la mano, tu anche. In lontananza ti fermi, indugi, indugiamo. Sono dall’altra parte della strada. Siamo inerti come due idioti. Due idioti diretti verso strade opposte. D’improvviso si rompe il silenzio. Vuoi sapere se vada tutto bene. Urli, vuoi farti sentire. Aspetti un secondo. Poi il silenzio. Silenzio parlante. Guardarci in silenzio. Faccio per andarmene. Ero lì per te. Avrei voluto. Desideravo. Se solo avessi. Ero lì per te. So che lo sai. Lo sa tutto il tuo essere. Lo sapevi profondamente in quell’attimo, lo sapevi in quell’indugio. Remore.

 
 
 

sola

Post n°123 pubblicato il 16 Settembre 2021 da sarahbb
 

A volte siamo pericolosamente, dannatamente, incondizionatamente fragili. In quella quotidianità ove si fanno strada così tanti sguardi persi, distratti; dove l'anonimia prevale senti il mondo così freddo, sei un puntino tra la folla, parli: ti udiscono poco, ascolti: non riesci a comprendere, ricerchi la mimica; i volti rivelano l'inconsistenza del loro qui ed ora; 

 
 
 
 

INNO ALLA BELLEZZA

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino.

Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.

Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.

Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.

Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?

-Charles Baudelaire-

 

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Impavidamente vivendo

la profondità di

meandri, ciechi.

 

Carnale, ingenua,

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