Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

« Messaggio #12Messaggio #14 »

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

IRON MAIDEN: POWERSLAVE (1984)

20 anni fa era già stato pubblicato… esattamente il 3 settembre 1984, e all'epoca dovevo ancora mettere piede in questo fantastico (?) mondo. Gli Iron Maiden, invece, erano un nome già molto in voga nel panorama dell’heavy metal e si accingevano a consacrarsi definitivamente. Powerslave era il seguito di un degno Piece Of Mind (1983), e ne conserva la sua carica ed intensità. Un disco grandioso, una delle produzioni più epiche e geniali mai messe in circolazione dagli Iron Maiden. Originalissimo in ogni nota, questo cd dai riff veloci e dinamici è caratterizzato da un cantato grandioso e una sezione ritmica da terremoto. Artwork meraviglioso e canzoni mai sotto la media: la qualità che differenzia da vent’anni e più gli Iron Maiden (seppur con la parentesi buia de 90's) rispetto a tanti altri gruppi. Per non parlare della formazione… Bruce Dickinson è tra le migliori voci della scena metal, Adrian Smith e Dave Murray tra i migliori chitarristi, il grande Steve Harris al basso e Nicko McBrain alle pelli. Divini. L'attacco è fulminante: Aces high e 2 Minutes To Midnight, tra i pezzi più belli di sempre, nonché i singoli estratti. La prima, la miglior “apri-concerto” della band, si costruisce su riff perfetti, un ritmo incalzante e travolgente e un testo fuori dal mondo. Da non perdere è anche il suo video, con la parte spoken di Winston Churchill che invita la popolazione a difendere la nazione e a combattere i tedeschi nei campi, sulle colline, in mare, a tutti i costi.

La seconda, due minuti a mezzanotte è costruita su una struttura semplice, tutto sommato, ma efficace al 100%: riff/versi/ritornello/riff/versi/ritornello/assolo/ritornello. È una canzone veloce ed orecchiabile, praticamente, da cantare a squarciagola.

La traccia seguente è strumentale e di buona fattura, Losfer Words incarna l’abilità dei due chitarristi che riescono a non prolungarsi troppo con gli assoli, riuscendo così a renderla gradevole e ci rinverdisce i fasti delle straordinarie Transylvania (Iron Maiden, 1980) e Gengis Khan (Killers, 1981). Il basso iniziale di Steve Harris in Flash Of The Blade è stupefacente, lo stile sembra macabro forse futuristico ma il coro è azzeccato con il tenebroso riff, che conquisterà anche il “maestro dell’horror”, Dario Argento, ha utilizzarlo per la colonna sonora di Phenomena (1985). Meno aggressiva e dirompente la successiva The Duellist, un lungo brano epico dotato di una favolosa sezione strumentale centrale. Bruce Dickinson si destreggia qui con le sue eccellenti linee vocali su un' orecchiabile costruzione che sfocia in melodici duelli di chitarra da cui probabilmente il titolo e le liriche, ispirate a "The Duel" di Joseph Conrad. Queste ultime canzoni sono state purtroppo spesso sottovalutate. Un po’ di attenzione, please. Back In The Village si mantiene sulla sufficiente. Niente da dire. Tocca alla title-track raggiunge le più alte vette compositive mai raggiunte nei precedenti lavori. Powerslave è ispirata all’antico Egitto (e anche la copertina lo conferma), è la storia di un faraone che non vuole accettare la sua morte brano epico molto cattivo e altrettanto irresistibile brano cupo con un refrain orientaleggiante. Maestosa. L’album si conclude con l’epica The Rime Of The Ancient Mariner: una suite di 12 minuti, a tutt'oggi il più lungo brano mai scritto dalla band, ispirata all'omonima opera di Samuel Taylor Coleridge, che accompagna l'ascoltare in una vera e propria odissea marina, tra ritmi incalzanti e sezioni strumentali orrorifiche durante la quale vengono recitate frasi prese in prestito dal poema ispiratore. Irraggiungibile da un chiunque mortale l'acuto di Bruce Dickinson. Masterpiece. Album solido e compatto, Powerslave è ricordato anche come l'album che ha dato il via al leggendario World Slavery Tour, storico e mastodontico tour, peccato che in quel 1984 mi muovevo solo carponi!

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963