Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

« Messaggio #19Messaggio #21 »

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 21 Febbraio 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

FAIRYLAND: OF WARS IN OSYRHIA (2003)

Di ritorno dalla Francia, una mia cara amica mi portò questo impensato cadeau, quasi un anno fa. Ottima produzione, ottimi musicisti, tuttavia, il 99% della musica dell’album è stata già proposta da un ben noto gruppo di Trieste, famoso sotto il nome di Rhapsody. È doveroso partire dall’inizio: i Rhapsody hanno pubblicato Legendary Tales nel 1997 e Symphony of enchanted lands nel 1998, capolavori irraggiungibili, ma in grado di creare un vero e proprio movimento di seguaci che annovera proprio i francesi Fairyland che dimostrano di aver imparato bene la lezione, infatti, i due dischi sopraccitati echeggiano in ogni singola nota di Of wars in Osyrhia, per non parlare pure dello stupendo artwork! Innamorati pazzi dei Rhapsody (e chi non lo è), i Fairyland nascono proprio nel 1998 da un'idea del batterista Willdric Lievin e del tastierista Philippe Giordana, che sono anche gli autori di tutti i pezzi del disco in questione. Successivamente entrò nel gruppo il chitarrista, ex Heavenly, Anthony Parker, e per ultima arrivò la singer Elisa Martin, ex cantante componente della epic band iberica Dark Moor. Da allora i Fairyland hanno lavorato per sfornare questo gioiellino di power metal sinfonico, più artificiale rispetto ai lavori dei loro maestri ma fatto bene, non c’è niente da dire. Anche copiare è un’arte. Melodie irresistibili, cori epici, pomposi arrangiamenti e medievali orchestrazioni guidate da un efficace cantato conducono l'ascoltatore in una saga degna dei migliori dischi symphonic power metal, un mondo donimato da draghi, stregoni e guerrieri, raccontato in undici brani dalla qualità decisamente superiore alla media. Tra le undici tracce ci sono veramente pochissimi cali di tono e tutto scorre via velocemente tra melodie orecchiabili, violini, flauti e chi più ne ha più ne metta, a cominciare dall’intro strumentale And So Came The Storm. La seconda traccia è Warrior of… scusate la distrazione… Ride With The Sun che  fa capire subito i tempi che si manterranno più o meno costanti in tutte le tracce seguenti, con qualche dovuta eccezione: riffs di chitarra veloci e taglienti, ritmi sostenuti e altalenati da più tranquille e riflessive pause per passar poi a ritornelli semplici e prevedibili ma piacevoli nel complesso. Doryan The Enlightened (traccia n°3) e Fight For Your King (traccia n°5) proseguono la linea della traccia precedente, senza togliere o aggiungere nulla di particolare. Assoli in versione speed sono ben curati, però, la ricerca di emulare Luca Turilli è sempre lì. La quarta traccia è medievaleggiante, si tratta di The Storyteller dove il gruppo rallenta il passo, concentrandosi sui toni medievali, con un ottimo alternarsi cadenzato tra le parti del coro e di Elisa Martin. On The Path To Fury è una canzone riuscita: cori, assoli, sinfonie, tutto quadra decisamente bene. L'influenza dei Blind Guardian, attenzione quelli di A Night At The Opera (2002), si fa sentire in Rebirth. Le tastiere fanno la parte del leone in questo pezzo dai toni solenni ed estremamente epici, insomma un po’ alla Echoes of tragedy. Con The Fellowship si segna il ritorno dei grandi riff e di imponenti cori, alla Land of Immortals, tanto per intenderci. La nona traccia è A Dark Omen si riavvicina a tempi più veloci ed è da segnalare una gran prova del tastierista Philippe Giordana, l’Alessandro Staropoli francese, in grado di entusiasmare i più. Segue la strumentale The Army Of The White Mountains con un'impronta da colonna sonora per film fantasy. In conclusione troviamo la degna suite Of Wars In Osyrhia, dotata di cori epici e maestosi in grado di riassumere al meglio l'essenza del sound firmato Fairyland. Inoltre, come tradizione power sinfonica insegna, è d'obbligo l'uso di violini, flauti e tutti gli strumenti classici che diventano un tutt'uno con le parti elettriche per risaltare al meglio la componente medievale. Non saranno il futuro dell’heavy metal, non saranno innovatori, non saranno geniali ma sicuramente sono onesti e sanno scrivere canzoni godibili, non credo che amare i Rhapsody e dimostrarlo sfacciatamente sia una colpa imputabile. Tra i gruppi di seconda fascia senza dubbio i migliori. Confido perciò in una futura maturazione del gruppo, a cui sicuramente non mancano le doti tecniche e stilistiche per fare un lontano giorno il grande salto, e per di più nell’attuale periodo di stasi del mercato power metal d'oggi, un debutto come Of Wars In Osyrhia rappresenta una degna nuova proposta. Il disco, comunque, è seriamente consigliato per chi vive di Rhapsody e derivati.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963