Creato da Nekrophiliac il 21/02/2005

DARK REALMS V2

So, I've decided to take my work back underground. To stop it falling into the wrong hands.

 

 

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Post N° 56

Post n°56 pubblicato il 12 Giugno 2005 da Nekrophiliac
 
Foto di Nekrophiliac

CANNIBAL CORPSE: WORM INFESTED (2002)

La gioia delle piccole cose. Dopo oltre dieci anni di onorata carriera la storica brutal/death metal band ha raggiunto l'invidiabile traguardo del milione di dischi venduti. Dato relativo a tutta la loro corposa discografia, ma comunque molto importante, considerato il genere certamente non molto "commerciabile" e come regalo ai propri famelici sostenitori, la band decise, tre anni orsono, di rendere disponibile tale Worm infested, comunque stampato in tiratura limitata, anche nei negozi, perché prima era acquistabile solo tramite internet o direttamente ai loro concerti. A circa sei mesi dall’uscita del loro ultimo album in studio, Gore Obsessed (2002), i Cannibal Corpse lo pubblicarono, deliziando, ancora una volta, mediante la loro immensa caratura professionale e tecnica. Sottolineando, per l’ennesima volta, l'estro vincente di una line-up oramai solida e sicura da svariati lustri. “Batti il ferro finché è caldo”. Ciò nonostante, Worm Infested è un lavoro per certi aspetti è abbastanza atipico rispetto a tutti gli altri dei Cannibal Corpse: consiste in tre canzoni proprie e tre singolarissime cover. Sei tracce per una durata complessiva di poco meno di ventiquattro gustosi minuti. C'è quanto basta per far impazzire qualsiasi collezionista! Ebbene, questo EP con b-sides e covers accontenta i palati più raffinati del brutal/death nonché i tutti gli accaniti appassionati del quintetto statunitense appassionato di gore. Un equilibrio perfetto, per me, dato che il distruttivo genere dei Cannibal Corpse, senza alcun dubbio, forte e violento, è fin troppo ossessivo se lo si ascolta per troppo tempo. Aggressiva tortura per poveri padiglioni auricolari. L’artwork già prometteva bene, con un'immagine di una bella ragazza zombificata e putrescente con un nugolo di vermi che le escono dalle parti intime, immagine in pieno stile Cannibal Corpse che non mancò di suscitare polemiche e perplessità in diversi paesi. Passando ad un'analisi più strettamente musicale, il cd si apre con Systematic Elimination, la classica corsa furente alla Cannibal Corpse, con il sound che ormai li ha resi celebri, veloce, distorto e potente. Probabilmente un assaggio del nuovo lavoro - sotto al titolo campeggia la scritta “previously unreleased” - che ha dei forti richiami ai tempi di Vile (1996) e del penultimo, spettacolare Gore obsessed (2002). Il testo, uno dei soli due presenti, è la consueta sequela di termini concernenti mutilazioni e marciume vario. Nulla è cambiato: chi ha adorato la svolta brutal del post - The Bleeding (1994) a dispetto del death floridiano macchiato di thrash che aveva caratterizzato gli esordi ed i relativi quanto mastodontici dischi - vedi Tomb Of The Mutilated (1992) - avrà ancora da gioire, e troverà sicuramente buone notizie nei blast-beats chirurgici di una rabbiosa ed inedita Systematic Elimination. La seconda traccia, Worm Infested, anch'essa inedita, si apre in modo stranamente lento e cadenzato, in pieno stile Gallery Of Suicide (1998), massacrante e pesante, ma più vagamente calma, almeno fino a metà, da dove poi riprende a galoppare, mantenendo una sonorità meno confusionaria rispetto al solito, naturalmente, claustrofobico “assolo" centrale a parte. Criptica. Dunque, il risultato di queste due produzioni è ovviamente simile a quello ottenuto sul precedente full lenght: le due tracce erano state registrate durante la sua recording session, portano con sé dosi di e brutalità incresciose. Davvero niente male. Successivamente ecco una cover tratta da Restless & Wild (1982) degli Accept: Demon's Night, che con il suo procedere marziale e squadrato, costellata da alcune galoppatone di chitarra rubate al thrash, mi ha ricordato qualcosa a metà strada fra i vecchi Misfits ed i primi lavori dei Six Feet Under. La cosa è veramente strana. Questo pezzo potrebbe essere il mio brano preferito del lotto - poiché apporta all’EP un sapore heavy-metal sulle cui riproposizioni eclettiche la band non sfigura, giostrando il materiale con sicurezza e conferendogli un sapore nuovo - se non fosse per la chicca finale. La quarta traccia, The Undead Will Feast è un surrogato di potenza e velocità, una specie di versione riveduta e corretta di un brano qualsiasi di Vile (1996), ed è un brano edito solo in Giappone, scritto da Chris Barnes, ma cantato da George “Corpsegrinder” Fisher all'epoca solo ospite della band. Trattasi di una traccia “reinterpretata”, dato che era presente sul primo disco della band, Eaten Back To Life (1990), ora molto più tirata e dall'attitudine tipicamente "uncompromising", con un bridge cadenzato da brividi. Confessions, punta di diamante dei Possessed di Becerra nonchè brano già utilizzato per un tributo nei confronti di questi ultimi e inizialmente inclusa anche nella versione europea del bellissimo Live Cannibalism (2000), mostra la formazione in uno stato di grazia: George “Corpsegrinder” Fisher si mette ad imitare il simil-growl alla Pestilence ed i risultati sono catastroficamente maestosi, le chitarre al vetriolo di Pat O'Brien e Jack Owen giocano col primordiale thrash ottantiano - ormai persosi nelle nebbie del tempo - e Paul Mazurkiewicz dona alla song una sezione ritmica perfettamente impostata. Fa sempre un certo effetto sentire una canzone mantenere le linee stilistiche di base, ma stravolgerne tutti gli altri schemi. Ed ora la sovracitata gemma conclusiva: No Remorse dei Metallica in versione brutal/death! Pura goduria sonora, ascoltare per credere. La cover dei four horsemen, che i Cannibal Corpse avevano regalato nella versione limitata giapponese di Gore obsessed: se le ritmiche sono rimaste pressoché invariate, sono gli stampi vocali che sono stravolti, passando da una tonalità alta e abbastanza stridula di un James Hetfield imberbe a un growl pesante e corposo del “macellaio” George Fisher. Distruttiva. In sostanza, questo EP non cambia di una virgola ciò che già si conosceva riguardo questo gruppo: il suo scopo è forse più collezionistico che altro; tuttavia, al contempo, esso ci permette di ritrovare un gruppo in forma che rafforza il suo notevolissimo peso nel mondo della musica estrema. Ghiotto toccasana.

 
 
 
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