Messaggi di Dicembre 2008
Post n°310 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
E insomma stamattina stavo dormendo, e sognavo uno che mi tirava ginocchiate nella schiena; poi, saranno state le nove e mezza, una voce mi ha svegliato nel bel mezzo del sonno: Signore e Signori, abbiamo iniziato la nostra discesa su Amsterdam Schiphol, il tempo e' buono e la temperatura a terra e' di meno cinque gradi. Meno cinque gradi? Stara' scherzando - ho pensato. E invece no, non scherzava. E questo post mi sta anche costando cinque euro, addebitati su carta di credito. Non lo rileggo nemmeno, perche' se scopro che non li vale mi girano i coglioni fino a domani. E domani non posso; domani devo prendere il treno. |
Post n°309 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
...quanno se conosce sulo ‘o mmale nun se chiagne. ‘A soddisfazione ‘e chiagnere, Filumena Marturano nun l’ha pututa maie avé! |
Post n°308 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
Ciao Aldo, non sapevo se scriverti o no, poi alla fine mi sono decisa, mi sono detta "Ma sì, chi se ne frega"... Allora, come hai passato le feste? Non so nemmeno perchè te lo chiedo, lo so già: me l'hanno detto che senza di me sei stato benissimo. E so anche che ti ho rovinato l'ultimo Natale passato insieme: l'anno scorso, proprio stamattina, abbiamo deciso che era finita, che bastava così. Ma sono cose passate, ormai sono più di otto mesi che ci siamo lasciati e me ne sono fatta una ragione. Però cerca di essere onesto, la responsabilità era nel mezzo: io ho reagito male e lo so, ma tu non ti sei mai posto il problema di come potessi sentirmi io, andavi dritto per la tua strada e lasciavi me, due passi indietro, a gestire da sola tutti i problemi. |
Post n°307 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
Ieri ho incontrato Babbo Natale, stava pisciando in via dei Banchi dietro un cassonetto della spazzatura; tutto il mio spirito natalizio è defluito nel tombino insieme ai suoi liquidi organici. Oggi ho desiderato bastonare una tipa che è salita con me nell'ascensore della Rinascente: sessantacinque anni, capelli rosso lava, piumino rosa acceso fuori e rosa pastello dentro, maglia viola e pantaloni palazzo color prugna; come ultimo, dedito atto di genuflessione al cattivo gusto, una borsa arancione. Ho raccolto tutta la mia pietà e non l'ho massacrata di botte, ma per riprendere colore ho dovuto camminare sui poster di Ponte Vecchio canticchiando Absolutely positively di Anastacia. |
Post n°306 pubblicato il 21 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
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Post n°304 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da aldo_caposaldo
Stasera sono stato all'inaugurazione di un ristorante, il Garage. Come prima cosa sono entrato e mi sono scolato due Americani USA: il barman (un curioso incrocio tra un ottantenne gay, Ian MacKaye e una statua di Madame Tussauds) ci ha spiegato che dentro c'è dell'angostura, la quale regala al cocktail un leggerissimo aroma di arrosto. Il ristorante è su tre piani e ha i pavimenti in vetro, quindi mentre assapori la delicata sinfonia di sapori dell'antipasto puoi controllare, per esempio, se il tizio alla cassa ha pestato una merda. Tra l'altro camminare su una lastra di cristallo sospesa a quattro metri di altezza mi fa venire il voltastomaco, quindi ho passato la serata a spostarmi con la mossa del cavallo e in quattro mosse sono finito nel cesso. Le toilettes sono la cosa più bella del ristorante, mentre giocavo con i pedali dei lavandini ho pensato che nei cessi del Garage ci avrei potuto tranquillamente abitare: spaziosi, luminosi, contemporanei ed essenziali, peccato solo che la gente ci andasse a pisciare. Poi siamo saliti sulla terrazza, anche quella con i pavimenti in vetro, dunque cammini sospeso a otto metri sopra la sala inferiore; in un lampo mi sono visto atterrare su una tagliata al ristretto di barolo, come Michael Douglas in The game, ma senza il deus ex machina finale: nel mio film finivo dritto al pronto soccorso con fratture scomposte multiple e il culo pieno di schegge. Siamo tornati al bar, sono riuscito ad inciamparmi sulla rampa per i disabili, ho fatto finta di non conoscere chi conoscevo (tranne uno che mi ha voluto salutare a tutti i costi e ha concluso con un sei sempre uguale, che detto a uno che nell'ultimo anno ha perso venticinque chili fa un po' girare i coglioni), mi sono fumato due sigarette, ho preso la macchina e mi sono sparato a mangiare un luridissimo kebap, che quattro euro li valeva tutti. |
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il 28/02/2024 alle 11:49
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il 25/02/2019 alle 13:59
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il 08/03/2016 alle 02:06
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il 13/02/2015 alle 20:24
Inviato da: kanal7 sohbet
il 04/11/2014 alle 17:13