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Storie di ordinaria amministrazione

Post n°451 pubblicato il 23 Novembre 2017 da Hanahr

Lavoro in uno studio legale da alcuni anni ormai, e posso dire di averne viste di tutti i colori, anche se penso si possa dire lo stesso di qualunque lavoro.
Certo, data la natura particolare di questo, ogni giorno partecipo a storie di vita, piccoli o grandi drammi come un personaggio invisibile.
Il ruolo della segretaria è di solito marginale sullo sfondo, anche nei film, nessun protagonista è mai una segretaria. La segretaria completa il quadro di insieme, ti porta quel famoso documento quando richiesto, al più versa il caffé al proprio capo, fa parte dell'arredamento.
La prima cosa che vedi quando entri in un ufficio è la segretaria, nascosta dietro lo schermo del computer e un paio di spesse lenti d'occhiale. E' un tutt'uno con l'ambiente, lo completa.
Ricoprendo questo ruolo mi è capitato di assistere a numerose scenette, perché la gente non ti considera un elemento di rilievo e non sente di doversi frenare in tua presenza, per cui ho imparato a catalogare diverse tipologie di clienti.
Ci sono i timidi, che si siedono molto vicini come a volersi proteggere, assomigliano ai pinguini imperatore che si radunano per combattere le bufere di neve, parlano a bassa voce ed evitano di incrociare il tuo sguardo.
Ci sono gli spacconi, che entrano di gran carriera, trattano il banco della reception come un prolungamento di loro stessi, vagano per gli ambienti senza rispetto e parlano a voce alta al telefono.
Ci sono gli amiconi che cercano in tutti i modi di instaurare un dialogo, si piazzano davanti a te fissandoti, solo in attesa che ricambi lo sguardo per poter chiacchierare.
E poi ci sono le comitive, che a loro volta si suddividono in due sottogruppi: i pappa e ciccia, che passano il tempo ridendo e raccontandosi aneddoti personali, tanto non c'è nessuno che li ascolti (tranne me ovviamente) e gli azzeccagarbugli che non vedono l'ora di azzannarsi al collo a vicenda, urlando e sceneggiando in piena sala attesa, senza curarsi del fatto che magari tu stai lavorando o devi rispondere al telefono, tanto sei solo un prolugamento del bancone. Questi ultimi per fortuna sono rari, e di solito si manifestano più energicamente quando entrano in riunione, tendenzialmente cercano di non esplodere in sala attesa, ma talvolta capita.
In tutto questo esaminare e osservare la natura umana, ci sono volte in cui spengo semplicemente il cervello e ignoro i rumori di sottofondo, altre volte presto maggiore attenzione e immagazzino informazioni.
L'unica vera considerazione a cui sono giunta è che quasi tutti sono piccoli uomini con piccoli pensieri e piccole grettezze.
Persone capaci di spendere soldi in avvocati solo per infastidire il prossimo, solo per litigare per scemenze senza valore, capaci di mangiarsi la faccia o accoltellarsi alle spalle per pochi spicci, che potrebbero tranquillamente risparmiarsi venendo a più miti consigli ma che scelgono, per semplice e disgustoso puntiglio, di entrare in lunghe e noiose diatribe legali.
Non entro nel merito delle pratiche, per ovvi motivi non mi è consentito farlo e per tutela personale non dirò nemmeno di cosa ci occupiamo, ma la giustizia non ha niente a che vedere con questo.
E' vero che anche da prima di entrare qui, ho smesso di essere idealista, ma il lavoro routinario ha sicuramente ingigantito questa sensazione di inutilità della legge, assalita da piccoli vampiri assetati di soldi e vendette.
Forse adotterò ancora più spesso la tecnica di abbassare al minimo il volume durante queste intromissioni, e ignorerò la maggior parte dei commenti che arriveranno alle mie orecchie.
L'etica non entra dalla porta del mio ufficio e nemmeno la considerazione.

 
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Commenti al Post:
romanticaossess_2011
romanticaossess_2011 il 23/11/17 alle 11:25 via WEB
bel post... :-)
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